Non è un fulmine a ciel sereno.
Il PD che vota con il PDL l’ennesimo stralcio dal
Parco Agricolo Sud Milano di 100 mila mq, per dare il via libera all’ennesima
colata di cemento, non è un fulmine a ciel sereno.
È solo l’ultima azione comune e molto concreta del
partito del cemento che governa Milano, la Lombardia e l’Italia da diversi
decenni. Autostrade, logistica, centri commerciali, villette, capannoni. Un
programma politico molto chiaro e portato avanti con una determinazione
impressionante.
Nessuna differenza. Nessun distinguo tra i due partiti
che oggi esprimono la maggiore rappresentanza politica nelle istituzioni locali
e nazionali. I colori dei sedicenti progressisti si mischiano senza problemi od
imbarazzo a quelli dei sedicenti liberisti. Ed il risultato è un bel grigio
calcestruzzo…
PD e PDL, in materia urbanistica ed ambientale, hanno
lo stesso programma politico e la stessa cultura. Non è grillismo. È realtà. A
poco servono le feste de l’Unità e i convegni con esperti del settore agricolo
o della cosiddetta green economy. A poco servono le dichiarazioni di ecodem,
greendem, naturedem. Il Partito Democratico, a tutti gli effetti, non è un
partito su cui fare affidamento se si vuole tutelare la terra, il paesaggio, la
biodiversità.
Ma il caso del Parco Sud lascia in molti un po’
d’amaro in bocca. Perché anche questa volta (era già successo in occasione del
parere dei sindaci al Piano Territoriale della Provincia di Milano) ad
allinearsi a PD e PDL c’era anche la Giunta Pisapia.
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