Come da peggiori previsioni, il Governo ha assegnato finanziamenti
irrisori per 30 parchi marini italiani che ora rischiano la chiusura. La
denuncia viene da Antonino Miccio, presidente nazionale dell'AIDAP
(Associazione Italiana Direttori e Funzionari Aree Protette) e direttore
dell'Area Marina Protetta di Punta Campanella. Intanto, in Australia si crea il
più grande parco marino del mondo, un network di riserve assolute dove sono
vietate la pesca, la ricerca e l'estrazione di gas e di petrolio.
Dopo mesi di attesa, di speranza, di sacrifici e di
proposte, le Aree Marine Protette
italiane hanno ricevuto il colpo di grazia definitivo. L'allarme arriva
dall'Area Marina Protetta di Punta Campanella, che si trova vicino a Sorrento.
"Il governo Monti, a metà anno e in piena estate,
ha deciso 'finalmente' il finanziamento che spetterà ai Parchi Marini italiani
per il 2012: una miseria" si legge nella nota.
"Oltre il ritardo - i Parchi aspettano ancora il finanziamento per l'anno in corso -
anche la beffa, come nelle peggiori previsioni. Meno della metà delle già
scarse risorse degli ultimi anni. Una cifra che difficilmente potrà permettere
ai Parchi Marini italiani di sopravvivere. Il governo ha deciso di destinare
alla tutela e alla valorizzazione del mare, una risorsa strategica per un paese
come l'Italia, appena lo 0,0002% del PIL" spiega ancora la nota. E così,
il sistema delle Aree Marine Protette italiane, un fiore all'occhiello per il
nostro Paese e inserito nel più ampio contesto mediterraneo ed europeo, rischia
ora di scomparire. La chiusura dei
Parchi sarebbe un ulteriore colpo di grazia alla già scarsa credibilità
internazionale del nostro Paese.
“Siamo alle prese con uno Stato 'Orco' che ha prima
deciso di costituire un sistema all'avanguardia di Aree Marine
Protette e ora ha deciso di smembrarlo - attacca Antonino Miccio,
presidente nazionale dell'AIDAP (Associazione Italiana Direttori e Funzionari
Aree Protette) e direttore dell'Area Marina Protetta di Punta Campanella -.
Così facendo il governo ha
scelto e deciso di abbandonare le politiche sul mare e la sua tutela,
consegnando di fatto, in alcune zone sensibili del paese, questa enorme risorsa
del Paese alla criminalità”.
La situazione è molto seria, sottolinea ancora la
nota, la crisi ha inciso sicuramente, ma i Parchi e l'ambiente in generale
hanno già pagato un prezzo altissimo
nelle finanziarie degli ultimi anni. Basti pensare che in 10 anni i fondi per i
Parchi sono diminuiti del 70%. Con un mano il Ministero ha aumentato il numero
delle Aree Marine (dalle 17 del 2001 alle 27 di oggi) e con un'altra ha tolto
le risorse indispensabili. Si è passati
dagli 8,5ml del 2001 ai 3,6ml di quest'anno, spiega il comunicato. "Dietro
queste scelte quindi non c'è solo la crisi, ma anche la miopia politica e strategica di chi
non comprende che il mare, il territorio e l'ambiente sono tra le risorse più
importanti del nostro Paese. Risorse che hanno sempre garantito turismo,
ricchezza e posti di lavoro. Ma che ora rischiano di essere irrimediabilmente
devastate con danni enormi per il presente e per il futuro".
Intanto in Australia...
Arriva in questi giorni la notizia che l'Australia ha
creato il più grande parco marino del mondo, un network di riserve assolute
dove sono vietate la pesca, la ricerca e l'estrazione di gas e di petrolio.
L'area totale copre 3,1 milioni di kmq, comprendendo l'intero Mar dei Coralli e
un terzo delle acque territoriali del continente. Il Mar dei Coralli e la Grande
Barriera Corallina sono le aree dove le restrizione saranno al massimo livello.
Il ministro dell'Ambiente Tony Burke ha affermato che l'istituzione di questa
enorme area protetta vuole costituire un esempio ed uno stimolo per tutto il
mondo.
da www.ilcambiamento.it fonti: Area
Marina Punta Campanella, ANSA 29 giugno 2012
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