31 marzo 2009

Report – L’inganno nucleare 1° parte

Il panorama che emerge dal servizio giornalistico:
1 Enti atomici che "contrattano" con i governi la quantità di gas radioattivi da poter deliberatamente scaricare, ogni tanto, nell'atmosfera
2 rilevazioni governative che analizzano solo le microparticelle ma non -appunto- i gas
3 soglie di sicurezza che si fondano sul concetto di "rischio accettabile" confondendo questo con la "soglia di pericolo"
4 mancanza di statistiche o studi riguardanti gli effetti delle dosi deboli di radioattività che portano leucemie, tumori e danni genetici e bugie di amministratori e politici
5 mutismo e censure dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che deve obbligatoriamente sottostare al parere dell’Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, che non ha alcun interesse a far trapelare i reali dati di pericolosità delle centrali nucleari
6 zone di stoccaggio dei residui mai veramente sicure, come ha già dovuto dolorosamente constatare la Germania
7 Paesi africani produttori di uranio che lasciano all'aperto i residui dello scavo del metallo, ricreando zone di altissimo inquinamento ambientale
8 risparmio sulle bollette che è una mera utopia data in pasto alla opinione pubblica

30 marzo 2009

Mondiali di nuoto (2) La sfida della velocità


Ai mondiali di nuoto di Roma il Nuoto, come disciplina, sarà probabilmente il più seguito.
A Melburne nel 2007 su 64 tipi di competizioni (dal nuoto ai tuffi alla pallanuoto etc) ben 20 erano parte della categoria nuoto (maschile e femminile).
Le gare vanno dai 50 mt agli 800 mt , più le gare a staffetta (4x) ma le due competizioni forse più seguite sono i 100 mt e 200 mt sl (stile libero).In queste competizioni ci sono quindi due record storici principali di riferimento:quelli dei mondiali di Melburne 2007 e quelli delle Olimpiadi di Pechino 2008.

100mt/sl maschile
Filippo Magnini (Italia) 48’’43 a Melbourne
Alain Bernard (Francia) 47’’21 a Pechino
100 mt/sl femminile
Libby Lenton (Australia) 53’’40 a Melbourne
Britta Steffen (Germania) 53’’12 a Pechino

200mt/sl maschile
Michael Phelps (USA) 1’43’’86 a Melbourne
Michael Phelps (USA) 1'42’’96 a Pechino
200mt/sl femminile
Laure Manadu (Francia) 1’55’’52 a Melbourne
Federica Pellegrini (Italia) 1’54’’82 a Pechino

Il nuoto ha assunto negli anni recenti una maggiore visibilità; se già dall’avvio delle moderne competizioni olimpiche (Atene 1896) le ha sostanzialmente caratterizzate ( insieme all’atletica leggera ),oggi assume per certi versi l’immagine di sport agonisticamente “serio” quasi contrapposto a Calcio,Ciclismo ed altri sport dovescandali,doping, corruzione, spesso riempiono le cronache “sportive”. Negli sport d’acqua girano meno soldi e forse anche dopaggi limitati. Sembra prevalere l’impegno agonistico, la serietà della preparazione tecnica ed il controllo delle proprie energie da parte dell’atleta.

Alcune figure di atleti sono diventate note ad un publico esteso: da Massimiliano Rosolino a Michael Phelps, da Laure Manadu a Federica Pellegrini. La particolare prestanza atletica, unita ad elementi di simpatia, hanno fatto assumere ad alcune di queste figure un qualche ruolo di icona per larghe aree giovanili, ben poco favorita dall’ informazione, molto scadente e carente nelle aree degli sport d’acqua . Su Phelps si è sviluppata una insignificante polemica attinente alla quantità ed alla qualità della dieta di un atleta che solo a Pechino ha vinto 8 ori.
Più complessa la valutazione sulle figure femminili .Quasi sempre si tratta di ragazze molto giovani, molto belle, alcune affascinanti ma che emanano un immagine positiva che si contrappone di fatto agli stereotopi negativi della bellezza anoressica, delle ragazzotte da varietà ed anche delle obese travolte da un errato modello di alimentazione e di stile di vita. Se ci fosse in Italia un giornalismo di qualità queste figure di atlete potrebbero diventare dei veri “riferimenti positivi“ per i giovani (e non solo giovani) in carenza di modelli di riferimento di alcun tipo se non quelli di tipo violento e aggressivo.

Degli elementi anche di sensualità che queste figure possono esprimere si è invece cercato di spettacolarizzare nel gossip più scadente gli aspetti meno significativi.
Dalle infinite chiacchiere sul fidanzato (Luca Manin) “conteso” dalle due campionesse Manadu e Pellegrini, un gossip penoso nel quale non sono mancate la misteriosa pubblicazione di immagini della Manadu svestita vicino alla doccia, fino ai ripetuti tentativi di “spogliare” la Pellegrini. Insomma, buttare anche lo sport del nuoto nell’immondizia di veline e aspiranti attricette come unico modello di riferimento e di sbocco sociale per milioni di giovani invece di esaltarne i possibili aspetti di impegno,di successo e di competizione in forme qualitativamente accettabili.

E le conseguenze di questi tentativi di snaturamento si sono fatti sentire:la Manadu, di fatto l’atleta migliore negli ultimi anni, è uscita a pezzi dal tritacarne: superata dalla Pellegrini e paralizzata a Pechino, è entrata in crisi ed ha annunciato recentemente che non parteciperà ai mondiali di Roma, di fatto chiudendo la propria carriera sportiva; mentre la Pellegrini, pur continuando a vincere, deve fare i conti con crisi d’ansia, secondo i medici, che le hanno provocato seri disagi in alcune recenti gare.

28 marzo 2009

Roberto Saviano

RAI 3 merc. 25 marzo CHE TEMPO CHE FA




http://www.youtube.com/watch?v=bwgLSDKPBNY (1° parte)

http://www.youtube.com/watch?v=X8jY1Bl8HvE (2° parte)

http://www.youtube.com/watch?v=efsEdvcSYGA (3° parte)

Colloquio di Alex Langer con Claudia Roth sul futuro dei verdi in Europa

maggio 1995
Con Claudia Roth, capolista dei Verdi tedeschi alle ultime elezioni europee, siamo stati eletti nel luglio 1994 co-presidenti del secondo Gruppo Verde del Parlamento europeo ……ci tocca condurre un Gruppo diventato più piccolo, rispetto al 1989 (attualmente 25 membri; nel 1989, con un Parlamento meno numeroso, erano 29), ed assai impoverito sul fianco sud, privo com'è di francesi, portoghesi, spagnoli e greci. Più sviluppato, invece, il lato nord, con tedeschi (con 12 quasi metà del Gruppo!), belgi, irlandesi, olandesi, lussemburghesi, svedesi, austriaci. Dall'Italia ci sono i tre Verdi (Adelaide Aglietta, Carlo Ripa di Meana ed il sottoscritto) e Leoluca Orlando (Rete), sindaco di Palermo.

Alex: Negli anni '80 il movimento verde ha suscitato un nuovo approccio alla politica, all'economia, alla società. La questione ambientale, vista non come hobby ecologico o come problema settoriale da risolvere, bensì come paradigma di una crescita non più sostenibile e di una metánoia da compiere, si è rilevata una fruttuosa ed originale chiave di lettura e di azione. L'ingresso dei Verdi anche in politica ha obbligato tutti a reagire, a rinverdirsi. Ministeri per l'ambiente, campagne pubblicitarie incentrate sul "naturale", programmi politici ed amministrativi ridipinti o davvero riveduti ne sono stati la conseguenza... Di anno in anno i Verdi, pur minoritari, espandevano una qualche loro significativa presenza in questo o quel paese europeo. Nel 1989 alle elezioni europee, ben 12 milioni di cittadini hanno votato per i Verdi. Oggi il trend invece non appare favorevole ai Verdi.


Dopo la caduta dei regimi comunisti all'Est, un nuovo consenso incentrato sulla competizione e la crescita economica sembra imporsi, e le crisi economiche e sociali sembrano voler risospingere la priorità ecologica nel limbo del lusso: un optional non poi così necessario. Il relativo indebolimento che i Verdi hanno conosciuto alle ultime elezioni europee, potrebbe essere non solo una mediocre pagella per come abbiamo lavorato, ma anche l'indizio di uno spostamento di attenzione, di abbandono del breve sogno di una politica di "pace tra gli uomini, pace con la natura". I Verdi francesi hanno subíto severi contraccolpi, i Verdi britannici oggi sono quasi scomparsi, e questa volta non a causa del loro sistema elettorale (nel 1989 con 3 milioni di voti, il 12%, non avevano accesso alla rappresentanza politica!), in diversi paesi i Verdi ristagnano elettoralmente o addirittura subiscono flessioni (Austria, Italia, Olanda, Belgio...). D'altra parte è indubbio che ormai i Verdi sono anche una forza di governo……….

E come già alla fine degli anni '70, inizio anni '80, il paese-locomotiva per i Verdi anche oggi sembra essere la Germania. Lì i Verdi - scomparsi (quelli occidentali) dal Parlamento federale nel 1990, in seguito alla loro critica all'unificazione nazionale - ormai vanno a gonfie vele e per la prima volta hanno conquistato un peso di rilievo nel cuore industriale (e post-industriale) del paese, nella regione del Reno, Ruhr e Vestfalia…… Cosa succede in Germania? I Verdi hanno attraversato felicemente il loro deserto, e stanno obbligando tutti ad una specie di terra promessa della correzione, se non proprio conversione ecologica?
Claudia Roth: Certo, per noi Verdi tedeschi è una grande emozione essere diventati ormai una forza così importante e forse tra poco decisiva per il nostro paese. Da contro-corrente che eravamo, oggi riusciamo ad influenzare delle correnti, ed abbiamo ormai un posto stabile di terza forza politica, superando chiaramente sia i liberali che i post-comunisti dell'est. Il segreto del nostro successo sta soprattutto nella capacità, finalmente consolidata, di mettere insieme radici così diverse e molteplici, e farle davvero coesistere fruttuosamente. Siamo una coalizione in cui trovi la contadina e la femminista, il sindacalista e l'ecologista anti-industriale, i militanti dei diritti civili e promotori dei diritti degli omosessuali come alcune delle frange più impegnate delle chiese portestanti e cattolica. Abbiamo imparato a rispettare le nostre differenze più che combatterle, e ci sentiamo responsabilmente parte di un progetto comune. L'ecologia da noi non viene vista settorialmente, come "problema ambiente": forse questo ci ha risparmiato la sorte dei Verdi francesi. Abbiamo messo del tempo per smaltire le ripercussioni della caduta del muro, che ci ha obbligato ad allargare i nostri orizzonti. Così abbiamo anche imparato ad essere meno pretenziosi nei confronti di altri Verdi d'Europa cui magari credevamo di impartire lezioni. Oggi siamo contenti se ci chiamano roccaforte dei Verdi europei, e se la nostra esperienza è utile anche ad altri, ma non vogliamo insegnare niente a nessuno.…

Oggi gli elettori tedeschi sanno bene cosa vuol dire una politica con i Verdi e cosa ne è, quando invece i Verdi mancano. I sintomi di astinenza si sono chiaramente sentiti tra il 1990 ed il 1994, e nessuno vorrebbe più fare a meno di noi.…E se guardiamo ai nostri risultati, non possiamo fare l'elenco di quanti alberi o quanti laghi o fiumi abbiamo salvato, ma possiamo dire che la politica economica in Assia è cambiata, ed alla fine le industrie hanno preferito adeguarsi piuttosto che emigrare, come avevano minacciato agli inizi. Oggi in Assia abbiamo chiesto ed ottenuto il ministero della giustizia: un modo per dire che ce la sentiamo di dirigere anche settori classici della politica, dove sono in gioco i diritti e le libertà dei cittadini, dei rifugiati, degli immigrati. Siamo ormai disposti a sporcarci anche le mani, non solo a criticare o sognare.….Ma non dimentichiamo una cosa importante: la crisi di credibilità della politica e dei politici non ha intaccato i Verdi, non abbiamo -in generale - avuto casi o persone di cui vergognarci o che gli elettori possano rinfacciarci!
(da “La via verde” ediz.Passigli maggio 1995)

27 marzo 2009

Report domenica 29 marzo alle 21.30 su RAI TRE *centrali nucleari* IL GRANDE INGANNO

Non e' che e' esagerato mettere in moto una reazione nucleare per fare l'acqua calda? E' pericoloso? Conviene realmente? Si puo' fare diversamente? La Storia comincia nel 1953 e le intenzioni erano ottime: atomi per la pace, diceva Eisenhower ? sottrarre l'atomo al controllo militare e usarlo per fare l'elettricita'. Ando' tutto bene per molti anni, poi successe quello che non doveva succedere: gli incidenti. Sellafield, Three Miles Islands, Chernobyl. E fu cosi' che comincio' un lento declino del sistema.

Nel 2002 l'ultima punta massima di produzione elettronucleare. Nel mondo i reattori sono 436: 8 in meno rispetto al 2002. Stanno invecchiando e nessuno si affretta a rimpiazzarli. Dal 1979 negli Usa non sono state piu' costruite centrali nucleari. Bush aveva promesso un rilancio dell'elettronucleare ma non se ne fece niente: l'investimento troppo rischioso per le banche e i soldi pubblici in giro ce ne sono pochi per via della crisi. Barak Obama taglia gli incentivi all'atomo e punta su rinnovabili e efficienza energetica. Stessa cosa fa la Germania dove una legge del 2002 stabilisce che non si costruiscono piu' centrali e i reattori esistenti man mano che giungono a fine vita si spengono. Intanto pero' si devono ancora fare i conti con le scorie.

Di quanto costi poi il nucleare in termini di salute delle persone sembra meglio non parlarne. L'azione dell'Oms e' blindata da un accordo del 1959 con L'AIEA (Organizzazione internazionale per l'energia atomica) che a sua volta dipende dal Consiglio di sicurezza dell'Onu: in poche parole quello che sappiamo degli effetti del nucleare sulla nostra salute dipende dagli interessi dell'industria atomica. E la Francia con 58 reattori? Non e' per niente indipendente per quanto riguarda l'energia e i problemi sul territorio sono tanti. Ma l'industria nucleare francese, americana ? e' sempre in piedi e preme da tutte le parti per costruire. In Italia si sta parlando di rinascimento nucleare, ci siamo affidati ai francesi perche' ci hanno detto che le loro centrali sono le piu' sicure, e' vero? E poi quando saranno terminate la nostra bolletta elettrica sara' veramente piu' bassa?

(da www.report.rai.it)

comunicazione ai lettori

A causa di un errore la lettera settimanale è stata meno "leggera" del solito (4000 kb invece di 150 circa) creando qualche rallentamento nella ricezione .
grazie alla grande LUISA il problema è stato risolto!
Con le più sentite scuse di ECO.

25 marzo 2009

MANIFESTAZIONE A ROMA

VENERDI 27 MARZO in Piazza Montecitorio dalle 16 alle 19

LA CITTA DEI CANI (Movimento per la difesa dei diritti degli animali) è un movimento virtuale, nato su Facebook,il 16 febbraio, al quale hanno aderito 5000 persone circa in soli 3 giorni. E’ un progetto volto a supportare il problema del randagismo soprattutto nel centro e sud Italia, dove il fenomeno sta diventando un problema anche di criminalità organizzata.

Purtroppo solo dopo la morte del piccolo Giuseppe Brafa, assalito da un branco di randagi, i riflettori si sono accesi sul problema del randagismo.
In questi ultimi giorni poi si sono verificati in tutto il Sud abbattimenti di cani per strada, anche di randagi inoffensivi, aggressioni alle volontarie che portano cibo agli animali e così facendo impediscono proprio la riunione in branco di cani affamati che potrebbero poi provocare gravi incidenti come i fatti di Scicli. La situazione in Sicilia come nel resto del Sud è insostenibile: in tre anni sono arrivati nelle casse dei comuni 3 milioni di euro, in dieci anni, dati del ministero della Salute 30 in tutto il Sud. Dove sono finiti? Quanti ne sono stati spesi per le sterilizzazioni degli animali? E per la gestione dei canili o per incrementare le adozioni?


Scendiamo in piazza per chiedere per la Regione SICILIA:

1. messa in mora dei Comuni inadempienti per le prescrizioni dettate dalla legge regionale 15/2000 per la prevenzione del randagismo, in particolare su sterilizzazione e anagrafe canina.
2. controlli a tappeto da parte delle Polizie municipali dell’obbligo di iscrizione all’anagrafe canina e microchip.
3.Varo di un Decreto legge che preveda la nomina di un Commissario straordinario per l’emergenza randagismo in tutte le Regioni del centro e sud Italia.

23 marzo 2009

News

Contro la mafia più di 100.000 persone hanno sfilato a Napoli nella manifestazione promossa da Libera ed altre associazioni fra cui quella dei parenti delle 900 vittime accertate ad opera della mafia. Al termine del corteo a sorpresa è salito sul palco insieme a Don Ciotti, anche Roberto Saviano che, senza intervenire, ha letto i nomi di alcuni morti per mano della mafia.

Berlusconi è più povero nel 2007, quasi 10 volte di meno in un anno, almeno secondo la dichiarazione dei redditi dei parlamentari che viene resa pubblica annualmente .E’ passato da 139,2 a 15,5 milioni di euro in un anno.Comunque non se la cava male, come tutti gli altri parlamentari a vita: da Veltroni (477 mila euro) a Di Pietro (218 mila) a Casini (142 mila euro) a Fini (soltanto 105 mila euro). Berlusconi dichiara di non avere ricevuto contributi elettorali nè in denaro nè in servizi gratuiti da terzi in nessuna forma, e di non aver usufruito di materiale di propaganda elettorale messo a disposizione dal Pdl e riferibile direttamente alla sua candidatura.

La galleria valsusina del Frejus ha avuto una flessione del 25% dei transiti di mezzi pesanti nell’ultimo anno probabilmente in conseguenza della crisi economica che tocca l’Europa; in flessione anche i passaggi autoveicolari in tutti gli altri trafori Italia-Francia. Dati che alimentano la critica dei contrari al progettato traforo della TAV. Ancora recentemente Angelo Tartaglia, del Politecnico di Torino, ha sostenuto l’inutilità del progetto vista anche la capacità aggiuntiva che la linea esistente potrebbe sostenere senza particolari aggravi di costi e tempi totali di trasporto.

Un piccolo golpe è avvenuto nella Federazione nazionale dei Verdi ma molti Verdi non se ne sono ancora accorti.Il giornale Notizie verdi, che va in edicola dal 15 aprile, ha avviato un inspiegabile sondaggio per cambiare nome. Fra le varie proposte hanno avuto successo: L’Informazione verde (54%) la riconferma di Notizie Verdi (25%), Zona Verde (9 %) .
A questo punto i pochi frequentatori del sito di Notizie verdi vengono informati dai responsabili non noti della redazione che il sondaggio non vale e c’è una nuova proposta: Terra (non c’è più la parola “verdi “ ) ed il sondaggio, con qualche email di protesta, ricomincia. In un baleno la nuova proposta vince con il 67% e miracolosamente compare il primo numero di Terra in occasione della presentazione in piazza di Sinistra e Libertà del 21 marzo (pochino partecipata, forse per il freddo pungente).
Sul primo numero alcune interviste e le fondamentali biografie di alcuni dei promotori dell’alleanza: Riccardo Migliore (ex Rifondazione Comunista) Claudio Fava (ex PD-SD ), Umberto Guidoni (ex Comunisti italiani) Marco Di Lello (Partito Socialista). In terza pagina c’è anche Grazia Francescato: Titolo ”La portavoce dei verdi punta sull’ambientalismo nella nuova alleanza, E’ l’ora di un Green Deal anche per l’Italia”.


I Verdi di Sesto San Giovanni (Mi) hanno commentato positivamente la retromarcia della giunta comunale, di cui non fanno più parte, che aveva l’intenzione di eliminare gli alimenti biologici dalle mense scolastiche comunali:il ripensamento avviene in seguito alla raccolta di 1200 firme promossa dal Comitato genitori e sostenuta dai Verdi che chiedono che il ripensamento si traduca in una concreta modifica del bilancio .

Il comitato scientifico EQUIVITA e varie altre associazioni europee hanno inviato una lettera ai parlamentari europei della commissione sulla Revisione della Direttiva 86/609 “Per la protezione degli animali usati a fini scientifici”. Il nuovo testo, che si chiede di cambiare, rilancia e cristallizza, con pochi ritocchi, un pensiero scientifico da tempo superato che vede nella sperimentazione animale un metodo di ricerca medica e tossicologica affidabile e spesso necessario, malgrado le mille testimonianze contrarie. Le associazioni chiedono la sostituzione totale della sperimentazione animale nella ricerca medica e tossicologica

( www.equivita.org * via Micheli 62 Roma)

Luigi De Magistris si candida in Europa con l'Italia dei Valori. Ne ha dato notizia Grillo nel suo blog dichiarando che lo appoggerà (come Sonia Alfano e Carlo Vulpio il giornalista cacciato dal Corriere della sera). Per Grillo i finanziamenti europei (9 miliardi all'anno) finiscono, quasi tutti, a tre regioni italiane: Campania, Calabria e Sicilia, rafforzano la criminalità organizzata e una gestione criminale della politica, inquinano la vita del Paese invece di permetterne lo sviluppo.Chi denuncia, come ha fatto De Magistris, viene isolato e calunniato
De Magistris ha dichiarato che si impegnerà su due temi fondamentali: quello dell'ambiente perchè la ricchezza di un Paese e anche l'impresa, il lavoro e il progresso si devono fondare sulle energie rinnovabili e soprattutto sul rispetto assoluto della natura, che non è solo un bene dell'Italia, ma di tutto il mondo, che oggi si basa su una gestione scellerata delle risorse energetiche e delle risorse naturali.

Per secondo il tema della gestione dei finanziamenti pubblici. Il controllo illegale che il sistema castale politico italiano sta facendo sulla gestione del denaro pubblico ci avvicina ad alcune realtà sudamericane e mediorientali e non è quello di un paese occidentale.
In base ai sondaggi attuali la lista di Di Pietro, senza il chiaro appoggio di Grillo, potrebbe comunque superare il 7% ed eleggere 5-6 parlamentari europei.



20 marzo 2009

Sviluppo e Gestione Operativa del Parco Eolico

Convegno * Napoli, 25-26 Marzo * Starhotel Terminus

Con ENEL IVPC EDISON MONCADA ERG RENEWASJA ENER3 GSE VESTAS ITALIA PRYSMIAN ITALIA ALSTOM POWER ITALIA ABB SIEMENS ANEV TERNA AEEG CESI RICERCA ENEA AVANZI
Partecipano le Regioni: CAMPANIA MARCHE SICILIA ABRUZZO PUGLIA SARDEGNA

Pre-Convegno 24 Marzo*Studio del contesto attuale del mercato dei Certificati Verdi (CV) in Italia *Saper sfruttare il meccanismo di incentivazione in Italia analizzando le sue peculiarità Comprendere e valutare le ultime o imminenti novità normative

Iscrizioni Fax 02.83847.262 *
conferenze@iir-italy.it * web www.iir-italy.it
Informazioni Tel. 02.83847.627 * Mariella Fossi: Tel. 02.83847251 em:mfossi@iir-italy.it (in commenti il programma nei dettagli )


19 marzo 2009

Dedicato al senatore Orsi

Cicogna uccisa da un bracconiere. Il suo compagno rimane a vegliarla
Da tre anni i due volatili vivevano insieme in un nido su un traliccio



16 marzo * Il compagno del volatile ucciso resta a vegliare il corpo senza vita della compagna


Correggio (Reggio Emilia) * Un bracconiere le ha sparato non appena lei ha messo la testa fuori dal nido che, insieme al suo compagno, aveva costruito su un traliccio dell’alta tensione. Il pallino del fucile l’ha colpita all’occhio e per lei non c’è stato scampo. E’ morta così, nei giorni scorsi, una giovane cicogna bianca che da tre anni viveva insieme al suo compagno in un nido su un traliccio a circa diciotto metri di altezza, nelle campagne di Correggio, in una zona in cui la caccia è vietata. Nella pancia, la cicogna custodiva cinque uova che di lì a poco avrebbe deposto. A scoprirlo sono stati i veterinari del Centro recupero fauna selvatica Lipu “Croce Alata” di Reggio Emilia, che hanno svolto l’autopsia sul corpo dell’animale….

Secondo la polizia provinciale di Reggio Emilia, che ha presentato una denuncia contro ignoti, la cicogna è stata uccisa da un colpo sparato da terra. Domenica scorsa, una pattuglia di agenti aveva notato un’ala che penzolava dal nido e si era insospettita. Le guardie ecologiche volontarie sono poi salite con un’autoscala fino al nido, dove l’animale era vegliato dal suo compagno. La Lipu contesta anche il nuovo disegno di legge sulla caccia in discussione in Parlamento. «Allentare i vincoli venatori e diminuire i controlli significa dare un segnale pessimo, in controtendenza sulla necessità di combattere le illegalità ambientali e riconciliarci con la natura e il territorio. Si ritirino quei disegni di legge e si apra un ragionamento su come migliorare davvero la nostra legislazione a tutela della fauna selvatica… ( dal Corriere della sera )

17 marzo 2009

Germania, Verdi fuori dalla trappola

E’ caduto praticamente nel silenzio in Italia l’ultimo sondaggio di inizio marzo in Germania sulle centrali nucleari, nel quale più del 53% dei tedeschi ha confermato di condividere la scelta fatta nel 2002 dal governo rosso-verde di chiudere progressivamente le 19 centrali nucleari e sviluppare le fonti alternative di produzione. Quasi il 30% si è dichiarato invece favorevole a prolungare oltre i 32 anni stabiliti la vita dei 17 impianti rimasti (dopo la chiusura di Stade-Amburgo nel 2002 e di Obrigheim nel 2005).
A sei mesi dalle prossime elezioni per il Cancellierato, la Grosse Koalition di democristiani e socialdemocratici (CDU/CSU e SPD) alleati nel governo dal 2005 per necessità, non ha cancellato la scelta imposta nel precedente governo dai Verdi di Joschka Fischer e Jurgen Trittin. Si cerca di rallentare le chiusure degli impianti di Biblis A e Biblis B inventando lunghi periodi di manutenzione straordinaria o ipotizzando di superare di qualche anno il limite stabilito di 32; ma senza arrivare allo scontro frontale con i Verdi: in attesa naturalmente del voto di settembre.

Negli ultimi anni il quadro politico è decisamente variato; è finita l’epoca del bipartitismo (CDU contro SPD) ed anche quella del bipolarismo (Verdi-SPD da un lato e Democristiani –Liberali dall’altro). Diverse elezioni locali e ripetuti sondaggi indicano che la Germania è un paese con 5 partiti tutti abbastanza stabilmente al di sopra del 10%. I Verdi e la sinistra estrema Linke sono al 10-12% ed i conservatori del partito liberale FPD forse anche sopra il 15%; ridimensionati CDU/CSU e SPD con uno stabile vantaggio dei primi di 10-15 punti.


Niente è più scontato e man mano tutte le ipotesi si rendono possibili : la ripetizione della Grosse Koalition (difficile) , un governo a tre di CDU con Liberali e Verdi (Jamaica Koalition), addirittura la possibilità di una inedita coalizione rosso-verde-gialla con i liberali in grande ascesa. Difficile, ammesso che i numeri lo permetteranno , l’alleanza rosso-verde- rosso con la Linke che,come i democristiani, ha una forte presenza nei 4 lander dell'ex Germania dell’Est. Ipotesi ulteriormente indebolitasi dopo le pesanti illazioni su Gregor Gysi, l’ex comunista che insieme a La Fontaine ha fondato Die Linke, del quale si è ventilata una passata appartenenza alla Stasi, la famigerata polizia segreta della Germania comunista, molto odiata all’Est come all’Ovest.
Sembra ormai scontato che comunque non saranno più possibili coalizioni di un partito grande con uno piccolo, anche perché queste differenze di fatto non ci sono più.


Sembrerà strano ma la Germania si presenta così come un paese “normale“ (ben diverso dal penoso sistema politico italiano) dove vari partiti, ne troppi, ne pochi, si confrontano e in base ai voti e in base a compromessi sui programmi si alleano. Un sistema che non va di moda in Italia ed infatti i nostri organi di informazione pesantemente controllati dai due partiti principali , evitano accuratamente di parlare dei nostri più importanti vicini.

I Verdi tedeschi hanno indubbiamente contribuito positivamente a rendere la Germania un paese normale facendo negli ultimi 10 anni esattamente il contrario di quanto hanno fatto i Verdi italiani: hanno superato la pesante crisi di inizio anni ’90 uscendo dal minoritarismo estremista ma mantenendo la radicalità delle opzioni ecologiste di fondo, hanno ottenuto alcuni cambiamenti stabili nella società tedesca quando sono andati al governo esprimendo varie figure significative a partire da Joschka Fischer agli Esteri; hanno retto la sconfitta (dell’SPD ) e la perdita del governo e di Fischer (che ora, dopo tre anni è ritornato) esprimendo dei leader significativi nei diversi Lander ed un significativo dualismo di genere nel governo del partito con Claudia Roth e Cem Ozdemir. Soprattutto hanno accuratamente evitato di farsi isolare nel ghetto dell’estrema sinistra o di subire l’egemonia dell’SPD mantenendo con forza la loro autonomia e, malgrado le diverse componenti interne, una sostanziale unità. Hanno assorbito e aggregato gran parte delle sensibilità ambientaliste presenti nella società tedesca: anche qui l’esatto contrario di quanto fatto dai Verdi italiani.

Per ultimo, in varie situazioni locali, hanno deciso di sperimentare difficili coalizioni anche con la CDU: ad esempio ad Amburgo ed in numerosi Comuni e nel Lander dell’Assia quando è fallito il tentativo della Ypsilanti di coinvolgere anche Die Linke. Coalizioni variegate, basate su richieste programmatiche “forti” come quella della modifica del sistema scolastico passando ad un sistema più unificato che aprisse le porte dell’istruzione anche universitaria ai figli degli immigrati turchi o quella del blocco del nuovo megaporto di Amburgo e della fermata di alcuni progetti di ritorno al carbone. Naturalmente facendo imbestialire una parte della “vecchia” industria tedesca e dell’ala più conservatrice della CSU che accusa la Merkel di stare troppo dietro alle pretese degli ecologisti.
Insomma, sono riusciti ad uscire dalla trappola dell’isolamento nel ghetto dell’estrema sinistra o della perdità della propria autonomia mantenendo la propria originaria radicalità e connotazione genetica.
Sembra che questo comportamento abbia avuto successo. Non solo perché oltre al record trentennale del 13,7% ottenuto in Assia tutti i sondaggi danno i Verdi vincenti alle prossime scadenze di giugno e settembre: ma soprattutto perché la Germania è in concreto il paese europeo dove il nucleare è stato almeno stoppato e lo sviluppo delle produzioni di energia da fonti alternative è consistente. Ed è in definitiva l’unica nazione del mondo che ha sostanzialmente mantenuto gli impegni a fermare e ridurre la produzione di gas-serra secondo gli accordi di Kyoto.

Quasi due milioni di posti di lavoro verdi
Sarà stata anche superata dalla Cina come terza potenza economica mondiale, ma la Germania continua a guidare indisturbata la classifica dei Paesi che producono più beni ambientali, come impianti eolici o sistemi per lo smaltimento dei rifiuti. Anzi, negli ultimi anni la quota di Berlino nel commercio mondiale di prodotti verdi è aumentata, salendo al 16%. A questa conclusione giunge il "Rapporto sull'economia ambientale" del governo tedesco, presentato nei giorni scorsi. Lo studio contiene un altro dato significativo: oggi quasi due milioni di tedeschi (1,8 milioni) hanno un lavoro "verde". Un record che potrebbe essere stracciato nei prossimi anni. Le previsioni degli esperti dell'esecutivo parlano infatti di 500.000 nuovi posti di lavoro in questo settore entro il 2020. Ai livelli di crescita attuali l'industria della protezione dell'ambiente potrebbe scavalcare nel medio periodo settori portanti dell'economia tedesca come quello della costruzione di veicoli.


da
www.ecogermania.com lunedì 19 gennaio 2009

15 marzo 2009

La Carta di Firenze delle Liste civiche di Grillo

Circa 3000 persone, in gran parte dei meet-up comunali, hanno partecipato a Firenze all’ incontro nazionale delle Liste Civiche promosso da Beppe Grillo. Dall' assemblea sono nati i 12 punti della Carta di Firenze dei Comuni a 5 stelle.

1 Acqua pubblica

2 Impianti di depurazione obbligatori per ogni abitazione non collegabile a un impianto fognario, contributi comunali per impianti di depurazione privati

3 Espansione del verde urbano

4 Concessioni di licenze edilizie solo per demolizioni e ricostruzioni di edifici civili o per cambi di destinazioni d’uso di aree industriali dismesse

5 Piano di trasporti pubblici non inquinanti e rete di piste ciclabili cittadine

6 Piano di mobilita' per i disabili

7 Connettivita' gratuita per i residenti nel Comune

8 Creazione di punti pubblici di telelavoro

9 Rifiuti zero

10 Sviluppo delle fonti rinnovabili come fotovoltaico ed eolico con contributi comunali

11 Efficienza energetica

12 Favorire le produzioni locali

La salute delle donne in Africa e le mutilazioni genitali femminili

Incontro informativo con operatori della Cooperazione internazionale e dei Servizi Sanitari italiani.

L’impegno dell’associazione TRAME di Carignano sui temi dei diritti, della solidarietà e della conoscenza del Mondo prosegue nel mese di marzo con la mostra “Dalle 4 alle 21: il lavoro delle donne in Africa”.Tra le iniziative è prevista anche la serata di giovedì 26 marzo, alle ore 21( via S.Pellico 34), in collaborazione con CCM–Comitato Collaborazione Medica Torino, Re.Co.Sol.-Rete dei Comuni Solidali e l’Associazione “Nascere in casa”.
Si parlerà dell’ intervento del CCM in alcuni Paesi africani nei servizi sanitari dedicati alle donne, e del progetto gestito da Re.Co.Sol. in Mali sulla salute delle donne e sulla gravidanza, grazie alla collaborazione dell’associazione Nascere in casa e di alcune ostetriche della Facoltà di Scienze Infermieristiche dell’Universita di Torino–Sant’Anna, recentemente rientrate da una missione in Mali.

Il tema delle mutilazioni genitali femminili non riguarda solo più le donne che vivono in Africa, ma tocca anche la popolazione femminile migrante nel nostro Paese.L’incontro vuole essere un’occasione di confronto tra operatori attivi nei vari settori dei servizi sociali e sanitari, che sempre più spesso si trovano ad affrontare questa delicata problematica.

Napoli, è nata Federica

"Nessuna esclusione, nessuna password: liberiamo la conoscenza"
Federica è il nuovo portale di web learning dell'università Federico II di Napoli. Dopo un anno di sperimentazione è stato presentato dai professori responsabili di Federica, Giuseppe Marrucci, presidente del Centro di ateneo per i servizi informativi, e Mauro Calise, responsabile scientifico dell'e-learning d'ateneo. Un portale il cui accesso è libero e gratuito per tutti con lezioni on line, firmate dai docenti di tutte e tredici le facoltà della Federico II. E’ stata rimossa qualsiasi password e limitazione all'accesso al sapere. Tutti possono accedere liberamente ai contenuti didattici e scientifici di Federica.unina.it per studiare e approfondire le proprie conoscenze.

Il progetto conta oltre 100 corsi, 2.000 lezioni, 20.000 immagini, 3.000 links, 1.600 documenti, 300 video, 600 siti web selezionati. Sintesi delle lezioni, materiali per l'approfondimento, link a fonti scientifiche selezionate dai docenti, immagini e video. Tutto scaricabile su iPod in podcast, dunque fruibile attraverso i lettori multimediali di ultima generazione per portare con sé i materiali di studio, consultare e leggere le lezioni in qualunque momento e luogo.
Federica viene incontro alle diverse domande del pubblico studentesco: dai non frequentanti, a chi vuole ripassare a casa o in treno; ai molti studenti che cercano di andare oltre la lezione approfondendo i temi grazie alle risorse web selezionate dai docenti. "Federica" si rivolge anche alla vasta platea di coloro che, senza essere iscritti, vogliono seguire a distanza un corso universitario.
http://www.federica.unina.it/

12 marzo 2009

Comuni a Cinque Stelle: CONNETTIVITA'

Una persona senza orecchie e senza bocca. …. Questo è il cittadino italiano senza connettività. L'accesso all'informazione attraverso la Rete deve essere gratuito, riconosciuto insieme alla carta di identità. I servizi via Internet devono essere accessibili …dalle periferie romane ai paesi dell'Appennino. La legge Pisanu che limita lo sviluppo dei punti Wi Fi va abolita. La Rete deve diventare come l'aria. Da una panchina di un parco o da un bar. Da un tunnel dell'autostrada o da un treno. Ovunque. La dorsale di accesso alla Rete va separata da chi fornisce i servizi. Deve tornare in mano pubblica, non di Mediaset, e fornire un servizio pubblico. I Comuni devono considerare la copertura della Rete allo stesso livello della rete idrica. Essenziale. Vitale. Per lavorare, per comunicare, per formare comunità, per informarsi. La Rete è trasparenza. Le sedute comunali vanno filmate dal Comune, trasmesse in diretta streaming, caricate su YouTube... La connettività è lavoro, promuove i servizi e le produzioni locali. La connettività è turismo. La connettività è democrazia. ..

CONNETTIVITA'
1 Cittadinanza digitale a ogni residente
2 Favorire l'introduzione di ripetitori Wimax per l'accesso mobile e pretendere
la diffusione dell'ADSL
3 Diffusione di punti Wi Fi nel territorio del Comune per una massima copertura..
4 Servizi comunali disponibili, ogni volta che questo sia possibile, via Internet
5 Consigli comunali pubblici in diretta streaming via Internet
6 Incentivare la creazione di aree di telelavoro
7 Promuovere on line, con il concorso delle diverse aree produttive e di
servizi, l'offerta di lavoro
8 Punti di accesso alla Rete nei posti pubblici, ad esempio le biblioteche
9 Promuovere corsi di informatizzazione e Internet
10Dotare le scuole comunali di accesso a Internet (pc,ecc.) da parte di
studenti e insegnanti

energie rinnovabili contro il nucleare


Petizione regionale contro il nucleare per le energie alternative

L’ASSOCIAZIONE ECOLOGISTA PER LA SOSTENIBILITA’ continua la raccolta firme per la modifica della legge regionale contro il nucleare per le alternative. (vedi post 9 gen.)

giovedi 12 Torino ore 20.30 dibattito al Politecnico
venerdi' 13 Candiolo ore 9 mercato
venerdi’13 Pinerolo ore 17,30 ( manifestazione a difesa della Costituzione )
sabato 14 San Antonino ore 9 mercato – Santena - Vercelli
sabato 14 Torino ore 20 auditorio Orpheus spettacolo Improvvisamente Pace
sabato 14 Venaria ore 20 spettacolo contro le mafie con litizzetto
domenica 15 Perosa Argentina ore 9-18 Fiera delle erbe
lunedi 16 Torino ore 20 Teatro Nuovo (D'alema)

I sindaci podestà


Durante il periodo fascista
i Comuni furono soppressi e tutte le funzioni in precedenza svolte dal Sindaco, dalla Giunta e dal Consiglio comunale furono trasferite ad un podestà, nominato dal Ministero dell' Interno. Il podestà era assistito da una Consulta, in genere di sei persone, nominata dal Prefetto.
I podestà furono soppressi alla caduta della dittatura fascista il 25 luglio 1943.

La legge elettorale che ha introdotto l'elezione diretta dei Sindaci è del 1993; prevede un sistema in parte maggioritario (con un premio al 60% per la coalizione che vince ) con un doppio turno di ballottaggio..La modifica avvenne sull’onda delle iniziative referendarie di Mario Segni e dei Radicali tendenti ad eliminare il sistema proporzionale e spingere al bipartitismo, giustificando il tutto con valutazioni, in parte strumentali, sulla necessità di garantire stabilità e ridurre la frammentazione. Stabilità e frammentazione che potevano essere affrontate in tanti altri modi (si veda il caso Germania come esempio) senza gli effetti disastrosi di queste “riforme” che a distanza di 15 anni sono ormai evidenti.
Il nuovo corso elettorale ha prodotto un ventaglio pasticciato di varianti: non ci sono due sistemi di voto uguali fra gli otto livelli elettivi presenti in Italia passando dalle Circoscrizioni comunali fino alle Elezioni europee. Un pasticcio non compreso dai cittadini, che non ha evitato ma ha anzi consolidato una casta intoccabile spostatasi specie in ambito locale dai partiti agli amministratori e permeata dalla corruzione. Le differenze politiche tendono a diventare irrilevanti nella quotidiana pratica istituzionale mentre si produce un teatrale scenario di finto scontro permanente che ha favorito anche l’ aumento di coloro che si astengono nelle scadenze elettorali (almeno il 25 % del totale) .
I Sindaci in particolare hanno assunto un ruolo monocratico nominando assessori in ogni momento revocabili (molti dei quali si sono trasformati in qualcosa di simile a portaborse o fedeli segretari del sindaco) In pratica migliaia di sindaci eletti negli ultimi 15 anni, buoni o cattivi, validi o incapaci che fossero, sono risultati intoccabili: il Consiglio Comunale che li sfiducia vota il proprio autoscioglimento e questo di fatto praticamente non avviene mai.

Come rappresentanti unici dell’amministrazione e della città i “nuovi sindaci” hanno assunto una responsabilità crescente negli anni: di tipo politico, economico, morale. Le risorse finanziarie dei comuni sono fortemente aumentate mentre si sono accentrati su di loro i poteri e si è allentata l’azione degli organi di controllo amministrativi.
Ne sono esempi fra molti altri la bancarotta di comuni come Roma e Catania, i più noti, che mostrano l’impunità di amministratori che sforano per anni i bilanci, la presenza di connivenze di tipo mafioso, le collusioni con soggetti privati nell’uso del denaro pubblico a loro vantaggio.

Fà impressione lo studio pubblicato dalla Fondazione Civicum (
http://blog.civicum.it ) sui bilanci di sei grandi Comuni (Roma, Napoli, Milano,Torino, Bologna, Brescia), sullla dimensione delle risorse economiche di fatto sotto responsabilità discrezionale dei Sindaci, sul numero di Enti controllati o partecipati dai Comuni (nei settori dell’energia, dei trasporti, dell’acqua, dell’igiene ambientale, del settore immobiliare ) sullle nomine di Presidenti, Ammministratori delegati e dirigenti.
Soltanto i sei Comuni citati controllano in modo diretto o indiretto 338 società di cui due terzi appartenenti a gruppi quotati in borsa; i loro sindaci nominano 289 amministratori di cui 90 apicali (Presidenti e AD); le società controllate sommate fra loro sono il sesto gruppo italiano per fatturato (18,6 mld) ed il quarto per dipendenti (78.000).
Le imprese sotto il controllo della Moratti hanno un fatturato maggiore di Benetton ( 9 mld ), quelle di Alemanno più di Barilla ( 4,1 mld). Chiamparino fattura più della Mondadori (2 mld ) ed è anche quello che fa più nomine (60) seguito da Jervolino (55) ed Alemanno ( 54). La Moratti ne fa solo 48. La retribuzione media dei nominati è di 45.000 euro all’anno, i più pagati quelli nelle aziende energetiche, profumatamente sostenute negli ultimi anni dalle bollette degli utenti.
A fine 2008 i sei Comuni avevano circa 7,5 mld di portafoglio in borsa , avendo perso circa un quarto del valore per la crisi .

Con riferimento al 2003-2007, periodo di osservazione, parecchie di queste società hanno avuto spaventose “voragini “ economiche di cui naturalmente nessuno ha dovuto rispondere. Per fare solo qualche esempio: ATAC a Roma (Trasporti, 583 milioni) CTP a Napoli (Trasporti ,175 milioni ), Asia a Napoli (igiene ambientale, 68 milioni), AMA a Roma ( 45 milioni ).Spesso sono coinvolte anche amministrazioni gestite dal centro-sinistra e comunque i numerosi casi in cui sono sotto indagine Sindaci o amministratori comunali indicano di frequente totale contiguità fra esponenti appartenenti a diverso schieramento politico.

Naturalmente la dimensione delle risorse finanziarie che fanno capo alla discrezionalità delle Giunte ed in definitiva dei Sindaci, sono ben più rilevanti di quelle, qui indicate, degli enti controllati ed è stupefacente ascoltare Sindaci che si dichiarano non a conoscenza di scelte di rilevante peso economico e finanziario sulle quali hanno proprio loro la prevalente o totale, diretta responsabilità.
E’ evidente che la richiesta di trasparenza delle sedi istituzionali, il rinnovamento della classe politica, il ridimensionamento dei poteri crescenti della casta degli amministratori, devono essere accompagnati da modifiche legislative che limitino la totale discrezionalità dei Sindaci e da una più seria e trasparente procedura di gestione delle risorse e di formulazione dei Bilanci comunali. .

10 marzo 2009

Rifiuti: evviva il centro-sinistra !

Piemonte La città di Novara , seconda del Piemonte con i suoi 110.000 abitanti, ha superato lo scorso hanno il 70% di raccolta differenziata dei rifiuti (con il metodo di conteggio, rigoroso, della Regione Piemonte).Il Comune è governato dal 2001 dal centro-destra, il sindaco Massimo Giordano è stato rieletto per la seconda volta nel 2006 con il 61% circa dei voti invece del 51% di 5 anni prima. La società che gestisce i rifiuti, l’ASSA , è interamente di proprietà comunale e la raccolta fatta attraverso il Porta a Porta molto ben organizzato è gestita direttamente; solo per la carta c’è un subappalto.
Il sindaco di Torino Chiamparino,poco informato, più di un anno fa per giustificare la inevitabilità di un inceneritore al Gerbido (anzi due) dichiarò che almeno nelle città medie e grandi la RD non può andare molto sopra il 50% e comunque i costi sono maggiori delle altre forme di raccolta. Venne smentito da Novara allora già al 68%, che documentò anche un risparmio di 2 milioni di euro in un anno con la Raccolta Differenziata.

Lazio I carabinieri, su mandato della Procura di Velletri, hanno arrestato 13 persone, inviato 25 avvisi di garanzia e sequestrato l’inceneritore romano di Colleferro gestito dall’Ama, dove si smaltiscono parte degli RSU della capitale. Dopo lunghe indagini si è accertato che nell’impianto sono stati smaltiti per anni irregolarmente e di nascosto rifiuti pericolosi o tossici di vario tipo (dai pneumatici, alle batterie, al filo di rame,all’amianto e vari altri rifiuti di origine industriale provenienti da più parti, in particolare dalla Campania. I registri e tutti gli altri documenti venivano falsificati, così come i dati delle emissioni in aria giornalmente rilevati; alcuni lavoratori, che in più occasioni avevano tentato di contestare la gestione irregolare, venivano minacciati e colpiti da sanzioni disciplinari. Dei rifiuti romani si è parlato più volte nell’ultimo anno. Qualche mese fà un assessore regionale (centro-sinistra) che nel fuori onda di un intervista a Report aveva ostentato un eccesso di confidenza con il principale gestore degli impianti privati di smaltimento del Lazio era stato costretto a dimettersi dopo le proteste di Verdi ed altri in Consiglio regionale.

Campania Continua il lunghissimo processo che coinvolge anche il presidente (anzi “governatore”) della Regione Campania Bassolino per la scandalosa gestione dei rifiuti e del territorio campano negli ultimi 15 anni in attesa che con il passare dei mesi si avvicini la data in cui tutti gli eventuali reati cadano in prescrizione. Sul processo è calato il più totale silenzio e qualche notizia è reperibile di fatto solo sul sito di Di Pietro che dà degli aggiornamenti sulle sedute, più volte rinviate per i più diversi motivi. Solo il 4 marzo il processo si è avviato sentendo i primi due di oltre cento testi da ascoltare .Qualche sera fa però Bassolino è comparso in buona compagnia (i sindaci Jervolino e Moratti )ad un talk-show su RAI 2 nel quale è stato messo in pesante imbarazzo dal conduttore che gli ha chiesto cosa pensasse del progetto del Ponte di Messina. Sono girate voci insistenti di una sua possibile candidatura nella lista PD della circoscrizione Sud alle elezioni europee.

Toscana E’ scontro fra Matteo Renzi, il ragazzotto vincitore delle primarie del PD come candidato sindaco a Firenze ed i Verdi, per le sue dichiarazioni a riguardo degli ambientalisti, degli inceneritori, ma anche per l'uso del sito ufficiale della Provincia, di cui Renzi è attualmente il Presidente, per attaccare i Verdi che Renzi ha espulso dalla giunta provinciale allargandola a due esponenti provenienti da Forza Italia. Il portavoce regionale dei Verdi ha inviato una lettera a Renzi criticandolo per il metodo che rende difficile la futura alleanza alle elezioni comunali di giugno.
In effetti non si capisce su cosa potrebbero allearsi.
Proprio ieri a Firenze nel corso dell’incontro nazionale delle Liste civiche di Grillo è stato posto come obiettivo per i comuni, il cosiddetto sistema di Paul Connett, RIFIUTI ZERO, presente peraltro nel programma ufficiale di governo di Obama.

7 marzo 2009

Torino-martedì 10 marzo ore 16 CONTRO IL NUCLEARE PER LE ALTERNATIVE in via Verdi presso la sede RAI


Da tre mesi l’Associazione ecologista per la sostenibilità ha promosso una proposta di legge di iniziativa popolare sul nucleare e sta raccogliendo le firme da presentare in Consiglio Regionale . In una Regione così delicata proprio da questo punto di vista dato l’attuale deposito delle scorie passate .
Una completa NON INFORMAZIONE-CENSURA si è abbattuta sull’iniziativa che riteniamo estremamente importante, visto che il Consiglio Regionale obbligatoriamente dovrà esprimersi. E’ quindi singolare che il servizio pubblico di informazione non ne parli per nulla.
Come cittadini e come utenti vogliamo portare la nostra protesta per tale dis-informazione.
L’Associazione Ecologista per la Sostenibilità invita tutti a partecipare alla MANIFESTAZIONE-VOLANTINAGGIO di martedì pomeriggio alle ore 16

5 marzo 2009

1° incontro nazionale delle Liste Civiche a Cinque Stelle


8 marzo Firenze Teatro Saschall via F.De Andrè ang.Lungarno A.Moro
inizio ore 9.15
* Introduzione Beppe Grillo * Politica Marco Travaglio * Ambiente Maurizio Pallante * Salute P. Gentilini, G. Miserotti, M. Bolognini * Energia Marco Boschini * Riciclo Matteo Incerti * Connettività Maurizio Gotta (Anti Digital Divide) * Diritti dei cittadini Sonia Alfano * Acqua Riccardo Petrella
break
*Presentazione sito Liste Civiche * Interventi delle Liste Civiche e dei Meetup Conclusioni - Beppe Grillo

7 marzo a torino manifestazione contro la violenza sulle donne


L’ANTIDOTO ALLA VIOLENZA NON È IL CONTROLLO MA IL RISPETTO

La violenza contro le donne ha le sue radici in una cultura che considera i corpi delle donne oggetti di proprietà degli uomini. È una cultura che disprezza e considera esseri inferiori le donne, negando loro libertà e autodeterminazione
Scendiamo di nuovo in piazza perché lo stupro è una forma orribile di violenza e perché il clamore sollevato dagli ultimi terribili episodi ha deliberatamente spostato l’attenzione pubblica dalle vere radici della violenza sulle donne a un problema di sicurezza….

4 marzo 2009

Un mese di Obama

Nel primo mese di governo Obama ha dovuto fare i conti con alcune questioni centrali per il futuro della propria amministrazione:

1 Gli impegni presi sui criteri di trasparenza nelle nomine, le audizioni al Senato, ed alcuni rifiuti hanno modificato parecchio la composizione del nuovo governo: rinuncia di Richardson (Commercio) per accuse di corruzione, di Daschle (Sanità) per tasse non pagate , di Gregg, repubblicano, per divergenze sul pacchetto anticrisi.
La Clinton ha ottenuto non solo il ripotenziamento delle finanze del Segretariato agli Esteri (a discapito di Interni e Difesa) ed il ripristino dei due inviati speciali, George Mitchell (Medio Oriente) e Richard Holbrooke ( AfgPakistan) ma anche la conferma di parecchi clintoniani nel governo, fra i quali molto importanti Leon Panetta alla CIA a Larry Summers al Consiglio dell'Economia.
Obama ha richiesto ed ottenuto modifiche allo statuto della Fondazione Clinton (Hillary Clinton è stata sfiorata almeno due volte da accuse di corruzione e finaziamenti indebiti ) e l’impegno della visione preventiva della Casa Bianca dei testi dei discorsi di Bill Clinton all’estero. In modo da evitare dualismi nelle posizioni degli USA in politica estera . Obama può contare sulla amica afroamericana Susan Rice nominata Ambasciatore all’ONU con il rango di Ministro.
Resta da verificare come evolverà il compromesso sulla politica estera, dove Obama e la Clinton hanno assunto ripetutamente posizioni opposte (ad es. sull’invasione dell’Iraq nel 2002 e sul programma dello scudo antimissili nel 2005).

2 Sono stati inseriti nel governo alcuni repubblicani, sia per tentare di avere al Senato almeno 60 voti su 98 per evitare la possibilità di ostruzionismo da parte dell’opposizione, sia per riequilibrare la composizione del governo.
Il programma del Presidente (di fatto il pacchetto di proposte anticrisi , ARRA, American Recoveryand Reinvestment Act ) è stato approvato al Senato il 24 gennaio con 61 sì ed una settimana dopo alla Camera con 244 sì e 188 no (fra i no 12 democratici conservatori).
Il piano propone l’impegno di 820 miliardi di $ (che si aggiungono di fatto ai circa 700 già impegnati ed in parte già spesi fra ottobre e gennaio nel finale della gestione Bush, in particolare a sostegno di banche e settore auto).
Almeno 300 mld sono destinati al deficit di gran parte degli Stati della Federazione, all’edilizia scolastica,all’ammodernamento dei trasporti (ponti ed autostrade) .
E’ previsto un aumento degli stanziamenti per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili (si è parlato di 15 mld /anno per 10 anni) e di tagli fiscali fino a 1000 $/anno per le famiglie delle classi medio-basse.
Nel primo discorso al Congresso il 24 febbraio Obama ha ribadito l’impegno sulla regolamentazione dei mercati finanziari (non escludendo una parziale nazionalizzazione di CityGroup), il rilancio del settore auto, la riduzione dei gas serra, il ritiro graduato dall’Iraq e la chiusura di Guantanamo. Tuttavia un numero crescente di osservatori sottolinea che, data la gravità della crisi interna, è urgente il superamento della fase degli “annunci” avviando scelte concrete che chiariscano la direzione reale che l’amministrazione intende prendere.

3 Il problema dell’assistenza sanitaria stà esplodendo: ai 48 milioni di americani che per ragioni diverse non hanno una tutela sanitaria “universale” se ne sono aggiunti altri 7 milioni in quanto la tutela si perde perdendo il posto di lavoro e le società assicurative finanziate dai datori di lavoro sono crollate. Il gigante AIG ha perso in soli tre mesi 60 mld di $ ed ha già avuto tre finanziamenti per un totale di 150 mld di $ . Le aziende, specie nel settore auto, si dichiarano non in grado di assumersi la tutela sanitaria diretta dei propri lavoratori e pensionati.
Obama ha annunciato un impegno di 634 mld in 10 anni per l’assistenza, ricavati per metà togliendo sgravi fiscali ai “super-ricchi” e per il resto riducendo i guadagni delle società assicurative che gestiscono i programmi MEDICARE per gli anziani. Di fatto è una dichiarazione di guerra ad una delle più potente lobby del paese.Nell’immediato ha garantito per un anno l’assistenza a chi l’ha persa pagando una tariffa a prezzo scontato.

4 Nessuna particolare novità per Iraq dove il programma di ritiro “formale “ delle truppe è quello già stabilito e sanzionato il 1° gennaio nell’accordo con il governo di Nuri al Maliki. In pratica si tratta del ritiro di gran parte dei 130.000 soldati, in parte destinati all’Afghanistan. Non è chiaro quanti “consiglieri” resteranno e soprattutto il destino delle PMC (private military contractors), decine di migliaia di mercenari di varie agenzie (AEGI,CACI,TITAN ) che presidiano aziende, pozzi petroliferi, impianti vari, comprese le carceri tipo Abu Ghraib, divenuta famosa nel mondo per le torture. Questi contractors hanno creato un sacco di problemi ed il governo di Maliki, date le intense proteste popolari, vuole togliere l’immunità legale fino ad oggi ottenuta da questi gruppi (la DYN CI in Bosnia, per arrotondare i propri bilanci, aveva organizzato una tratta di prostituzione di ragazzine minorenni ).
Mentre è stato riaperto Abu Ghraib come nuovo carcere modello, in Iraq ci sono ancora 40.000 prigionieri di guerra, un terzo dei quali gestiti dagli americani; sono distribuiti in 400 località segrete nelle quali viene negato da sempre l’accesso ad osservatori ONU.
Ma il vero problema, non risolto, è quello del petrolio, in quanto le società petrolifere, fra le principali fruitrici di affari prodotti dalla guerra, non hanno ancora garanzie certe di usufruire in futuro di una percentuale sufficiente del ricavato delle attività estrattive che dovrebbero almeno raddoppiare, anche perché il governo di Al Maliki fa resistenza per mantenere il sostegno di varie forze del paese.
Si sono stimate riserve fruibili fino a 4 milioni di barili al giorno per almeno 100 anni riattivando nuovi pozzi dei quali oggi sono in funzione meno di uno su quattro. La Exxon Mobil nel 2005 con 36,1 mld di profitti ha raggiunto il record mondiale di tutti i tempi per il più alto risultato annuale.

5 Obama ha ordinato all’EPA (ministero Ambiente) di consentire alla California l’attuazione di una norma, bloccata da Bush, con la quale si prevedeva di porre entro 7 anni un limite ai consumi delle auto a 18 km/lt. Entro marzo verranno stabiliti degli standard (oggi non ci sono) per i carburanti delle auto costruite dopo il 2011; un regolamento transitorio stabilisce il limite di 15 km/lt (35 miglia/gallone) di consumo dal 2020.
Difficile indicare ad oggi una definitiva posizione del governo sul Clima e sugli accordi di Kyoto che fino ad oggi Obama non ha mai riconosciuto.Le posizioni emergeranno nel summit di novembre a Copenaghen. E’ stato ripetutamente indicato l’impegno ad arrivare nel lontano 2050 ad una riduzione delle emissioni di CO2 all’80 % di quelle del 1990.

6 A riguardo delle discriminazioni salariali che colpiscono le donne nei luoghi di lavoro, con riduzioni del salario anche del 25 % sugli uomini senza giustificazioni, (ancora maggiori se sono di colore), Obama ha emesso una norma, chiamata “Legge Lilly” dal nome di una operaia della GoodYear che ha intentato causa all’azienda .La norma non interviene sulla discriminazione ma dovrebbe attuare un significativo deterrente semplificando le procedure che permettono di fare causa.
(su USA e Obama vedi post del 4 novembre e superpost del 17 gennaio )

1 marzo 2009

Sardegna: i veri risultati del voto


Sono finalmente noti i risultati (quasi) definitivi delle elezioni regionali in Sardegna di cui gli italiani non sanno praticamente nulla: solo che Soru ha perso ed il candidato sostenuto da Berlusconi (quasi nessuno fuori dall’isola ricorda il nome ) ha vinto, di conseguenza Veltroni se né andato.
I numeri reali dicono molte cose in più e molto più interessanti, anche se il risultato ovviamente non cambia. Ne parliamo perché l’analisi fatta sui numeri veri, cioè sui votanti, invece che sulle percentuali, fa capire cosa sta realmente avvenendo nell’elettorato, tanto più che le sorprendenti conclusioni vengono confermate interamente dall’analisi che si può fare sulle elezioni regionali di novembre in Abruzzo.


Confrontando elettori e voti ai partiti rispetto alle regionali sarde del 2004 ed a quelle politiche del 2006 e 2008, aggregando i gruppi di partiti con qualche omogeneità fra loro, si possono ricavare alcuni dati sensazionali che né i nostri amici di Porta a Porta né, se li preferite, di Ballarò , dell’Infedele, di Ottoemezzo etc.. vi hanno fatto conoscere.

1 Il numero di elettori che non danno il voto a nessun partito (non votanti/bianche/nulle/ solo presidenti nelle regionali) è in forte aumento ed in Sardegna è passato dal 41% nel 2004 (c’erano 21 partiti) al 44,6% nel 2009 (c’erano 15 partiti) mentre quelli che hanno votato almeno per uno dei 5 candidati presidenti sono solo il 67% nel 2004 ed il 65,7% nel 2009.
Nelle elezioni politiche, dove c’è più partecipazione, il non voto è passato (alla Camera) dal 24% del 2006 (17 partiti) al 29,6% del 2008 (18 partiti).
In parole povere dal 25 al 45% degli elettori sardi, a seconda del tipo di elezione, tende a non votare più nessuno dei partiti. Il dato è più che confermato dal voto in Abruzzo. Si pensi cosa succederà alle elezioni europee, notoriamente meno partecipate dagli italiani.

2 Il PD ha perso nel 2009 70 mila dei suoi 272 mila elettori del 2004 (PD+Margherita+Progetto Sardegna di Soru) mentre fra il 2006 ed il 2008 (con dentro i Radicali e con il ricatto del voto utile ) ha evitato la frana (349 e 354 mila voti).

Anche il PDL non se la passa benissimo come sembra. Checchè voglia far credere Berlusconi il PDL è passato da 192 a 246 mila voti fra il 2004 ed il 2009 ma alle ultime regionali è rimasto ben lontano dai 376 e 415 mila voti del 2006 e 2008.
In realtà Berlusconi vince ugualmente allargando e consolidando negli ultimi anni le proprie alleanze (nel caso sardo ad es. UDC e Partito Sardo d’Azione) .
Il contrario esatto di quanto ha fatto Veltroni. Anche se nella sconfitta di Soru c’è sicuramente l’indebolimento dato dal mancato sostegno di una parte consistente del PD locale.

3 I vari frammenti dell’estrema sinistra (due nel 2004,tre (RIFONDAZIONE, PdCI e la nuova SINISTRA di Fava, Vendola e Belillo nel 2009) hanno recuperato i voti che avevano nel 2004 (passando da 51 a 54 mila voti ), al di sopra dei 43 mila voti della Sinistra Arcobaleno ed altri del 2008 ma lontanissimi dai 104 mila voti del 2006.
Poco rilevante il risultato della SINISTRA (13 mila voti contro i 41 mila di RC + PdCI ).

4 Sorprendente, pur nei suoi limiti, il risultato della lista ROSSI MORI, presentata dai Verdi e da quella minoranza del Partito sardo d’Azione non disponibile ad andare con il centro-destra. La lista ha preso quasi 21 mila voti superando quasi dappertutto Rifondazione ma scontando la sua presenza in soli 6 dei nove collegi provinciali.
Tutti saranno comunque relativamente soddisfatti perché dato il numero elevato di consiglieri regionali da eleggere (80) tutti dovrebbero avere un eletto. Tranne i Verdi (all’interno di ROSSIMORI), come sempre poco lungimiranti nelle valutazioni elettorali e con scarsa autostima.Si sono nascosti in questa stravagante alleanza invece di rilanciare il proprio ecologismo originario.

5 Interessante il risultato di Di Pietro, così chiamiamo la lista, in quanto, a nostro parere, come vero partito l’Italia dei Valori deve ancora definire cosa vuole essere. E’ passato dai 9 mila voti del 2004 a 41 mila del 2009; però solo 2 mila voti in più del 2008, segno che l’immagine di opposizione politicamente indefinibile comincia a stancare una parte dei suoi potenziali elettori.

6 Ma la cosa più rilevante di tutte è la valutazione di quanti elettori votano i due principali partiti PDL e PD. Partiti ai quali l’informazione tv e cartacea, spartita più o meno a metà fra i due, dedica praticamente il 95% o forse più delle notizie, decidendo, al posto degli elettori, che in Italia c’è un sistema bipolare, anzi quasi biparitico.
I due partiti sono passati dal 31,9% del 2004 al 30,4 % degli elettori del 2009 mentre alle politiche (potenza del voto utile e della concentrazione dell’informazione su due partiti ) veleggiano attorno al 54%. L’abbandono dei due partiti da parte degli elettori è stato ancora più accentuato in Abruzzo (25%).
Comunque in Sardegna fra il 45 ed il 70 % degli elettori negli ultimi 4 anni non ha votato ne l’uno ne l’altro.

Alle elezioni europee ed alle amministrative, dove il voto è notoriamente più libero, ne vedremo delle belle.
Come dice Grillo, il comico, tutto quello che vi dicono non è vero…

C'è crisi e crisi

C’è crisi e crisi 1
Massiccia adesione a Torino alla manifestazione della Cgil. Assenti Cisl e Uil per le quali lo sciopero "è politico”. In marcia sono scese per le vie della città 70 mila persone tra lavoratori, pensionati, studenti. Protestavano tutti per la crisi che divora l'occupazione. Lo slogan: "Una soluzione c'è: lavoro e contratto". Protesta anche contro le norme del governo che partendo dal settore trasporti vogliono limitare il diritto di sciopero in previsione dell’inasprimento della crisi nei prossimi mesi.C'è chi valuta addirittura in 100.000 i nuovi disoccupati ogni mese fra chiusure di aziende e lavoro a termine non rinnovato.In primo piano il caso della Indesit di None (600 persone) che ha annunciato la chiusura.
C’è crisi e crisi 2
Nel grafico l’andamento del valore di una quota di uno dei più noti fondi azionari venduti negli ultimi anni in Italia. Il potenziale compratore è dispiaciuto sopratutto perché, se ha comprato il fondo a luglio 2007, si trova oggi in tasca 35 euro in meno per ogni quota comprata ( 62,95-27,81). Anche il venditore del fondo è dispiaciuto per la difficoltà a vendere qualcosa non essendoci liquidità sufficiente; tuttavia il suo dispiacere è alleviato dal fatto che si trova in tasca 35 euro in più per ogni quota venduta nel Luglio 2007.
C’è crisi e crisi 3
Il Ministro Tremonti è un artista: riesce a stare per due ore ad Annozero chiacchierando con tono arrogante del più e del meno senza dire una sola parola chiara sulla politica economica del governo del quale parla a volte come se fosse un consulente esterno e non il Ministro del Tesoro.
Una cosa però l’ha ripetuta per ben tre volte durante la trasmissione, sebbene apparentemente senza nessi con quanto si stava “chiacchierando”: gli italiani devono abituarsi a comprimere i consumi individuali (cioè fare sacrifici) e favorire le grandi opere. In altre parole: ci servono i vostri soldi per fare TAV, Ponte di Messina e Centrali Nucleari.