31 ottobre 2009

Torino: Zanolini lascia i moderati e fonda “Torino Ecologia”

Il consigliere Carlo Zanolini ha scritto oggi al presidente del Consiglio comunale, al sindaco ed al capogruppo dei Moderati annunciando la sua uscita da questi ultimi e la costituzione di un nuovo Gruppo consiliare.La nuova formazione rappresentata da Zanolini in Sala Rossa ha assunto la denominazione di “Torino Ecologia – verso la Costituente Ecologista”.
C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale Torino, 30 Ottobre 2009

"Il coraggio di osare ", adesioni e commenti

Sul notiziario di FIORIGIALLI ( www.fiorigialli.it) alcune adesioni e commenti al documento “Il coraggio di cambiare” del Gruppo delle Cinque Terre e nel dossier “Se son rose fioriranno” interventi sulla Costituente ecologista di Marco Boato, Gianfranco Bettin, Gianni Sartorio, Luciano Coluccia, Fiorello Cortiana, Marco Giustini.

http://www.fiorigialli.it/dossier/rivista.php?id=7&articolo=1468

http://www.fiorigialli.it/dossier/rivista.php?id=7&articolo=1470

Grillo:Comunicato politico numero ventisette

Lo psiconano ha la varicella e il Pdmenoelle ha Bersani, detto Bersanetor, l'uomo del CIP6 che toglie all'ambiente per dare ai petrolieri. Si troveranno bene insieme nel viaggio che li attende. Alla fine del quale i cittadini li manderanno entrambi a fanculo. La politica li fa e D'Alema li accoppia. Il MoVimento a Cinque Stelle (stampate e distribuite il Programma) avrà, entro novembre, uno Statuto e lancerà una campagna di iscrizioni on line. Tra qualche giorno invece si presenteranno sul blog, uno dopo l'altro, i candidati per le Regionali in Emilia Romagna, Piemonte e Campania. Nelle altre regioni io darò comunque il mio supporto alle liste regionali a Cinque Stelle che vorranno presentarsi.Ognuno conta uno. Nel MoVimento potrà entrare chiunque, alla sola condizione di non essere iscritto a un partito. I candidati alle comunali, regionali e politiche invece non dovranno aver riportato sentenze di condanna in sede penale. Il MoVimento non è ancora nato, ma molti mi tirano per la giacca per apparentamenti, fusioni, liste unite con un simbolo comune. La mia risposta a tutti, senza distinzione, è sempre la stessa: "No, e comunque non ora". Il MoVimento deve misurarsi con sé stesso, poi, forse, si potrà parlare di cartelli, di alleanze. Il MoVimento ha eletto circa 40 consiglieri comunali che stanno facendo cose importanti e due parlamentari europei indipendenti nell'Italia dei Valori. Sonia Alfano e Luigi De Magistris. Ora ci sono le Regionali e al prossimo turno le Politiche. O dimostreremo di esistere o spariremo. Non siamo qui per riformare la politica, ma per cambiarla dalle fondamenta, per restituirla ai cittadini. E neppure siamo qui per dialogare con delle salme, dei mafiosi, dei piduisti, degli strateghi dell'inciucio.

Questi personaggi rappresentano solo sé stessi. Con un'informazione "normale" non esisterebbero o sarebbero in carcere. Il cittadino deve farsi Stato perché non c'è più lo Stato, si è trasformato in AntiStato. Le concessioni governative dalle autostrade, alle frequenze televisive, dall'acqua, all'energia hanno creato intorno alla politica una cintura di sicurezza di boiardi. Si proteggono con l'elargizione dei nostri soldi. L'editoria è dell'AntiStato: tutta. Tutta quella che prende contributi pubblici, i 170 milioni di euro stanziati dal governo Berlusconi. Il loro nemico di carta, ma solo sotto le coperte. Il MoVimento sosterrà tutte le liste civiche che si presenteranno alle amministrative 2009, le regole sono le stesse del 2008. Siamo un MoVimento lento, ma che non si può fermare. Impossibile fermare il futuro. Oggi il noto corruttore Berlusconi è stato condannato indirettamente in appello nel processo Mills. Il PDmenoelle farà di tutto per salvarlo, senza uno non c'è neppure l'altro, Intanto i primi topi lasciano la nave, Rutellone ha dato il via.

30 ottobre 2009

NO TAV manifestazioni

Condove (TO) sabato 31 ottobre ore 20,30-22 Manifestazione - fiaccolata NO TAV

Rivoli (TO) giovedì 5 novembre ore 21 assemblea pubblica Biblioteca Parco Salvemini C.so Susa
TAV Torino-Lione , arrivano le trivelle, dai tracciati ai sondaggi, 60 carotaggi da Chiomonte a Settimo tra ottobre e dicembre 2009 … passando per Tetti Neirotti e la Collina Morenica
promosso da Lista Civica “Rivoli a Cinque Stelle”

Rivalta (TO) sabato 7 novembre Corteo NO TAV alle ore 14.15Ne a Rivalta ne altrove ! sabato 7 novembre dalle 14.15 alle 17.15 * partenza dal Parco del Castello - Rivalta di Torino

29 ottobre 2009

Bonelli:una legge contro il consumo di territorio

Angelo Bonelli:
"L'Italia ha bisogno con urgenza di una legge che ponga fine al consumo del territorio soffocato dal cemento dei vari piani regolatori che sia giunte di centrosnistra che di centrodestra hanno approvato in tante città italiane".

Pronto-fresco anche a Merano?

Grüne Meran • Verdi Merano • Vërc Maran
Mozione di Cristina Herz approvata
Cristina Herz del gruppo verde in consiglio comunale a Merano ha presentato una mozione per la distribuzione di generi alimentari che altrimenti andrebbero distrutti. Dopo qualche resistenza e una trattativa tra capigruppo e la stessa consigliera Herz, la mozione è stata approvata all’unanimità. Nella formulazione votata nella seduta del 21 ottobre 2009 l’impegno per la Giunta di Merano a realizzare l’iniziativa è molto vago. Dipenderà dalla volontà politica del sindaco e della Giunta se essa verrà realizzata.
Vediamo in che cosa consiste l’iniziativa:
„Frisch & gut – pronto fresco“ è il nome dell’iniziativa che a Bolzano, come in molte altre città italiane, si occupa di raccogliere le eccedenze di generi alimentari freschi dai supermercati e dai negozi di alimentari. Si tratta soprattutto di latti- cini, frutta e verdura, carne e pane che vengono ritirati, perché in procinto di scadere o perché in confezione danneggiata, e distribuiti ad enti ed associazioni caritative che operano sul territorio cittadino. L’obiettivo è quello di evitare lo spreco di generi alimentari, che altrimenti finirebbero in discarica o nell’inceneritore, e di mettere invece queste risorse gratuitamente a disposizione delle persone bisognose. Soltanto a Bolzano dal 2006 fino a oggi questa iniziativa ha distribuito a quasi 2.200 persone indigenti poco meno di 300.000 kg di generi alimentari per un valore di oltre un milione di euro. A Bolzano il progetto è gestito dall’associazione Banco Alimentare del Trentino Alto Adige Onlus in collaborazione con l’Ufficio pianificazione sociale e l’Ufficio attività economiche.
L’iniziativa „frisch & gut – pronto fresco“ presenta numerosi vantaggi in quanto:
● rappresenta un esempio positivo di azione ecosociale sostenibile e orientata al risparmio, particolarmente significativo in tempi di crisi economica;
● raccoglie prodotti di ottima qualità, idonei a soddisfare il fabbisogno nutrizionale delle persone indigenti;
● consente agli enti assistenziali beneficiari di risparmiare sull’acquisto di alimentari e di impiegare quindi per altre esigenze le risorse resesi così disponibili;
● riduce la produzione di rifiuti e quindi anche l’inquinamento ambientale;
● infine anche le aziende e le catene della grande distribuzione che partecipano all’iniziativa „frisch & gut – pronto fresco“ ne traggono vantaggio non soltanto in termini di immagine – e quindi di pubblicità -, ma anche perché risparmiano sui costi e sulle tasse per lo smaltimento dei rifiuti.

28 ottobre 2009

Non bastano le cartoline: dove è finita l'"emergenza" campana?

Il CO.RE.ri (Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania) si è fatto promotore della seconda visita dei giornalisti dell'associazione "Stampa estera" in Campania, invitati venerdì 23 ottobre ad un nuovo "spazzatour" tra le provincie di Napoli e Caserta, per documentare il perdurare dello sversamento dei rifiuti tossici provenienti dal Nord, e la gestione scellerata della cosiddetta "emergenza" dei rifiuti urbani.

Rispetto alla cosiddetta "emergenza rifiuti" il Il CO.RE.ri, il Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania attivo ormai da due anni e comprendente più di cinquanta associazioni da tutte le provincie della regione, denuncia che nonostante le dichiarazioni ufficiali ne abbiano più volte affermato la fine e abbiano dipinto la cartolina di una gestione esemplare dei rifiuti urbani, in Campania la realtà sia ben diversa: il territorio e la popolazione continuano ogni giorno a subire il traffico illegale di rifiuti tossici provenienti dal Nord, e la gestione criminale dei rifiuti urbani ormai depositati senza alcuna cautela in pregiate aree agricole, con gravissime conseguenze sulla salute umana, sulla salubrità dell'ambiente e sull'economia agricola.

I processi in corso a Napoli, sebbene privi dell'attenzione della stampa nazionale, stanno confermando le denuncie che i comitati portano avanti da anni: i poteri forti - la Fibe-Impregilo e le banche - hanno strumentalizzato il bisogno fisiologico della gestione dei rifiuti urbani al fine di ottenere enormi profitti, impedendo la raccolta differenziata per accumulare tutti i rifiuti e trasformarli in ecoballe da bruciare in enormi inceneritori in modo da poter usufruire dei contributi pubblici per l'incenerimento (Cip6) sull'intero quantitativo dei rifiuti prodotti, contrariamente a quanto previsto dall'ordinanza dell'allora Ministro dell'Interno on. Giorgio Napolitano del 31 marzo 1998. Infatti, come ha spiegato l'ing. Paolo Rabitti (consulente della Procura di Napoli) sia nel libro "Ecoballe" che durante le sedute del processo "FIBE - IMPREGILO" (processo di enorme portata storica condotto coraggiosamente dai Pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo) l'ordinanza 2774/98 prevedeva che, per non scoraggiare la raccolta differenziata, il contributo Cip6 per l'incenerimento riguardasse solo la metà dei rifiuti prodotti, ma l'influenza dei poteri forti ha fatto estendere il contributo Cip6 all'intero quantitativo dei rifiuti scoraggiando la raccolta differenziata.

Inoltre la raccolta differenziata è stata scoraggiata una seconda volta, perché cedendo alle richieste delle banche, è stato imposto ai Comuni di dover pagare la quantità di rifiuto che non veniva dato a Fibe-Impregilo per essere trasformato in ecoballe, rendendo così la raccolta differenziata un costo doppio e insostenibile per i Comuni.


La raccolta differenziata ai minimi nazionali, le discariche, come quella di Ferrandelle o di Sant'Arcangelo Trimonte, sempre più grandi e inquinate, la salute dei cittadini - anche in zone prevalentemente agricole - che subisce un crescendo di malattie e tumori, e il rischio che gli uccelli che affollano le discariche diventino i vettori di gravi malattie infettive: queste le conseguenze della truffa Impregilo, documentata nel libro "Ecoballe" di Paolo Rabitti, nel processo FIBE-IMPREGILO, in quello "Rompiballe" entrambi in corso a Napoli, e in alcuni articoli apparsi sulla stampa (cfr. "Radiografia di una truffa", di Roberto Fuccillo, Repubblica 1 aprile 2009; "Napoli, processo alle ecoballe e al disastro dei rifiuti campani", di Eduardo Di Blasi, L'Unità 23 aprile 2009; "Napoli, così la gara europea produsse l'enorme costo delle ecoballe", di Eduardo Di Blasi, L'Unità 30 aprile 2009).


Inoltre, denuncia il Co.Re.ri, anche se il termovalorizzatore di Acerra - impianto giudicato obsoleto già dalla VIA del 1999 - sfora continuamente i limiti di emissione di gas nocivi, tuttavia continuano a restare in vigore i piani di gestione dei rifiuti che prevedono soltanto la costruzione di decine di inceneritori tutti di enormi dimensioni, a volte mascherati anche come "impianti a biomasse". Una intollerabile speculazione finanziaria ha compromesso l'economia agricola campana - famosa in tutto il mondo, ed unica per la qualità della sua terra - e ha aggravato la crisi sanitaria già in atto nella regione a causa di quarant'anni di sversamento di rifiuti tossici che, come ha confermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul quotidiano "la Repubblica" il 5 giugno 2008 - provengono dalle aziende del Nord che si servono con la camorra per sversare nella Campania e nel Mezzogiorno i rifiuti tossici.……..


Il CO.RE.ri denuncia che i poteri forti del nord Italia hanno tradito la loro missione industriale che consisteva nel produrre beni e servizi d'interesse generale, e accecati dal profitto hanno stretto un patto d'acciaio con mafia, camorra e ‘ndrangheta, per lo smaltimento illegale nelle regioni meridionali dei rifiuti tossici prodotti dalle loro industrie, nonché provenienti dalle maggiori industrie dei paesi occidentali, e imponendo la creazione di leggi criminogene come quella del Cip6 che hanno scatenato l'avidità dei gestori di rifiuti ed impedito la raccolta differenziata facendo costruire ad Acerra uno degli inceneritori più grandi d'Europa. Per queste ragioni venerdì 23 ottobre 2009 il Il CO.RE.ri ha guidato una delegazione della stampa estera in giro per la Campania, per far documentare le terribili condizioni in cui tutt'ora si trova la regione, ed ha concluso il giro con una conferenza stampa in cui ha distribuito ai giornalisti ampia documentazione.

Il CO.RE.ri, solidale con le altre regioni oppresse dal traffico di rifiuti tossici e da subdoli poteri finanziari che impediscono la raccolta differenziata, invita tutti i giornalisti ad occuparsi del processo "Rompiballe" e della vera e continua emergenza rifiuti: il traffico di rifiuti tossici provenienti dal Nord e l'impedimento della raccolta differenziata che scatena l'emergenza rifiuti urbani ed è la causa della creazione di enormi discariche come quelle di Ferrandelle e Maruzzella, oggi descritte da un articolo di Eduardo Di Blasi apparso su L'Unità.


Il CO.RE.ri chiama fortemente la stampa ad intervenire nel processo di svelamento delle verità, per scuotere l'opinione pubblica nazionale ed europea da un torpore che impedisce di riconoscere la portata storica dei processi che si stanno celebrando contro i responsabili di un disastro di proporzioni inaudite, un disastro che ha bruciato, oltre a milioni e milioni di fondi pubblici, il futuro stesso della regione e del Mezzogiorno e che ha scolpito nel bronzo della storia l'infamia dei poteri forti del Nord Italia che hanno, dopo un lungo sfruttamento di tutte le risorse destinate al Mezzogiorno, colonizzando il territorio della Magna Grecia con spietata violenza e asservendo a questo fine anche i poteri dello Stato.


CO.RE.ri - Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania Info 329 294 2818 - 334 622 4313 http://www.rifiuticampania.org/ contatti@rifiuticampania.org& nbsp

lettera ad Angelo Bonelli

Caro Angelo,
per conoscenza: cara Sandra, caro Marco,

Un po’ più tranquilli rispetto al nostro ultimo incontro a Torino, inviamo qualche osservazione sul progetto della Costituente ecologista proposta da quei Verdi che hanno avuto successo al Congresso. Costituente condivisa da noi e dagli altri amici del piccolo Gruppo delle Cinque Terre, nato per favorire l’unione e costruire ponti fra i tanti gruppi e persone che fanno parte di questa variegata area, contribuire al suo programma futuro ed alle nuove possibili forme di comunicazione.

L’aggregazione di questo grande e frammentato arcipelago è la premessa indispensabile per assumere un ruolo di protagonisti nel far uscire la società italiana da questo suo singolare “medioevo”. Cosa che i Verdi dopo un tentativo dei primi anni non sono mai riusciti a fare negli ultimi 15 anni.
Assumere un carattere di novità, di modernità e insieme di radicalità è il requisito indispensabile perché richiesta di novità, modernità, radicalità emergono da larghissime aree della società insieme ad una più o meno profonda richiesta di tutela ecologicamente orientata e di maggiore dignità personale e giustizia sociale. Un piccolo partitino verde, acquattato in qualche nicchia del centro-sinistra ulivista , che amministra un piccolo patrimonio di eletti, di soldi, di attività più o meno vagamente proiettate, insieme a qualche NO, verso il futuro, nanetto all’ombra del PD o confuso con la sinistra estrema non è più possibile.

Perché la nicchia non c’è più, il centro sinistra non c’è più, la sinistra estrema è un insieme di frammenti in via di estinzione, e una parte degli eletti, cresciuti in quell’ambito angusto immaginano una improbabile sopravvivenza scendendo e salendo sui più diversi tram che passano al momento. Inoltre cittadini ed elettori hanno ampiamente e ripetutamente respinto con disinteresse quella ipotesi.

La strada per emergere da questa palude è oggi più chiara dopo i miracolosi esiti del vostro congresso: assumere un atteggiamento di totale auotonomia da tutti, riscoprire la vocazione ad accompagnare la conquista delle istituzioni con la lotta e l’azione esemplare; denunciare il fallimentare posizionamento del PD che da due anni, mese per mese, come un tragico telo di Penelope, disfa inesorabilmente quanto di buono si è conquistato facendo emergere una larga fascia di amministratori incapaci, irresponsabili o corrotti, tessendo senza interruzioni accordi con quelli che dovrebbero essere i suoi antagonisti a discapito dei propri alleati e delle stesse migliaia di propri aderenti che nelle ultime settimane si sono spesi in un impegno, che rischia di rivelarsi inutile, di rinnovamento interno, archiviando qualsiasi vera vocazione riformatrice, facendosi scavalcare perfino nella critica alla precarietà del lavoro dallo stesso centro-destra, impedendo qualsiasi azione di ridimensionamento o riforma delle condizioni della casta dei partiti, dei vertici delle amministrazioni pubbliche, del mondo dell’informazione e dello spettacolo. C’è bisogno di radicalità (non di estremismo), di trasversalità (non di alleanze pelose dietro le quinte) di assunzione di una serie di NO insiema e ad una serie di SI sulle scelte ecologiche ed economiche che prefigurino un società alternativa a quella sviluppatasi nel dopoguerra dopo la cancellazione culturale dei movimenti del ’68.

Nei 15 punti del dispositivo finale della mozione ci sono miracolosamente punti che, se attuati pienamente, sono idonei ad avviare un percorso nuovo. Altri possono essere aggiunti anche in funzione di una diversa selezione dei protagonisti del progetto della costituente.

Noi pensiamo che alcune cose andrebbero fatte o ribadite fin da subito ad esempio:

1) I Verdi potrebbero dichiarare da subito che un terzo del finanziamento pubblico (rimborsi ed altro) dall’inizio del 2010 andranno restituiti a movimenti presenti nella società civile (ad esempio Emergency, Greenpeace, Amnesty) .

2) Che nel 2010 con tutti quelli che la condividono verrà promossa una azione concreta per richiedere almeno il dimezzamento del finanziamento ( rimborsi ) ai partiti e che più in generale si promuoverà una azione (alla fine mancata con il governo Prodi) per ridurre i costi delle alte dirigenze dello stato e a favore dei diritti alla dignitosa sopravvivenza delle fasce precarie del mondo del lavoro.

3) Che si promuovano azioni per la riduzione e la equiparazione degli stipendi di Parlamentari italiani ed europei e dei consiglieri regionali ad un reale reddito netto di 6-7000 euro al mese.

4) Che si introduca unilateralmente il limite di due mandati consecutivi per le cariche indicate.

5) che le candidature e le cariche istituzionali siano precluse a chi ha subito condanne per reati significativi e le ultime siano incompatibili con quelle di partito.
6) che si ritorni a sistemi elettorali orientati alla proporzionalità del rapporto fra numero di voti e di eletti , con un moderato sbarramento antiframmentazione e l’eliminazione dei premi di maggioranza, inconciliabili con un sistema dove gli elettori hanno rifiutato bipolarismo e bipartitismo.

Queste problematiche sono certamente fra quelle più sentite nella società civile.

Sul modo di sviluppare e di gestire le città e il territorio andrebbero ribaditi senza esitazioni due punti di carattere generale:

7) che alla luce delle tecnologie e delle esperienze possibili oggi l’incenerimento ( termosvalorizzazione) dei rifiuti, in particolare urbani, è un sistema energeticamente sbagliato, economicamente costoso, ambientalmente pericoloso.

8) che il consumo del territorio attraverso una espansione edilizia sovrabbondante e ingiustificata, spesso illegale, non può più essere usato come illusorio sistema di rilancio economico e di rendita perche è ormai ecologicamente insostenibile.

9) che la mobilità nelle città deve superare definitivamente il sistema auto, proiettarsi verso il trasporto pubblico gratuito e quello privato articolato su piccoli mezzi non inquinanti, con assoluta priorità ed urgenza per investimenti nei sistemi metropolitani sotterranei nelle città grandi e medie.
Per quanto riguarda la costruzione di un nuovo movimento politico degli ecologisti:

10) va rapidamente aperto il Tavolo con tutti i soggetti oggettivamente coinvolgibili che sono molti, variegati ma dovrebbero essere indicati uno per uno pubblicamente a partire da:

a) I movimenti delle liste civiche di Grillo e Grillo stesso

b) I gruppi diffusi sul territorio che fanno riferimento all’area di Per il Bene Comune, della Decrescita ed i loro principali esponenti

c) Il movimento nazionale organizzato che si batte per dire Stop al consumo di territorio e i suoi principali esponenti

d) Tutti coloro che hanno una prevalente connotazione ecologista all’interno del PD e degli Ecodem o di altri partiti ( quelli moderati , IdV, SeL, sinistra comunista, socialista e radicale)

e ) Tutti coloro che sostengono o partecipano a comitati, organismi, associazioni ambientaliste, animaliste, ecologiste, pacifiste-nonviolente e i loro principali esponenti.

11) Per quanto riguarda scadenze ed alleanze elettorali si deve ricercare accordi e convergenze prioritarie prima di tutto con le forze più radicali e politicamente non ostili e non inconciliabili con i nuovi Ecologisti comprendenti Partito Radicale, Italia dei Valori, Sinistra e Libertà .

12) La nascita subito del Portale degli Ecologisti e lo sviluppo di forme innovative di adesione, comunicazione, aggregazione, può essere lo strumento, come avvenuto in buona parte anche per Europe Ecologie in Francia, che attraverso rapidi step progressivi può accellerare l’aggregazione degli Ecologisti. Con un diverso grado di adesione e di diritti associativi che non esclude, al primo livello di simpatia, anche aderenti ad altri partiti.

Il Gruppo delle Cinque Terre ha sviluppato numerosi contributi nel corso dei suoi incontri di Puin di Agosto e Ottobre e nei documenti “Cittadini del Pianeta” , “Il coraggio di cambiare” e nell’imminente “Un Italia diversa è possibile” insieme a contributi dati all’ ”Appello agli ecologisti” ed alla raccolta delle adesioni, tutti ampiamente diffusi attraverso i blog che hanno fatto riferimento progressivamente al GCT.

Naturalmente il gruppo è in qualunque momento disponibile al più largo confronto con i verdi e i loro gruppi dirigenti, confronto che procederà comunque con tutti ed in tutte le direzioni possibili per unificare gli Ecologisti, far nascere il Portale e promuovere la Costituente di tutti gli Ecologisti.

Buon lavoro Massimo Marino
Maurizio Di Gregorio

Appello dagli "Ecologisti per il Piemonte"

Il gruppo "Ecologisti per il Piemonte" ha sospeso le proprie autonome iniziative annunciando l'intenzione di aderire alla futura Costituente degli ecologisti.

Il movimento politico “Gli ECOLOGISTI per il PIEMONTE “

* Visto il congresso nazionale della federazione dei VERDI e soprattutto visto le determinazioni finali dello stesso con l’elezione del nuovo Presidente nazionale Bonelli e con la scelta di uscire dal processo costitutivo di Sinistra e Libertà;

* considerato di condividere totalmente la mozione che ha vinto il congresso annuncia fin d’ora l’adesione alla COSTITUENTE ECOLOGISTA proposta dai Verdi attraverso un contributo individuale dei nostri iscritti ognuno sul proprio territorio di competenza

* ribadisce la convinzione che vada costruita una rete sul territorio piemontese che sappia aggregare comitati , associazioni e singoli che oggi fuori dal sistema della politica partitocratica pongono al primo posto le questioni ambientali

* in ultimo invita la COSTITUENTE ECOLOGISTA a mettere al primo posto l’ecologia della politica e non come obbiettivo politico ma soprattutto come pratica politica , non dimenticando mai che la politica deve essere uno strumento per rendere migliore la vita dei cittadini e non solo quella dei politici.Una politica verde nuova , vera , libera da condizionamenti religiosi , razziali e/o di genere che fa della laicità e dell’adesione individuale un elemento pregiudiziale per qualsiasi percorso politico.
Di Mauro Carmelo - Di Mauro Mauro - Vergnano Ada - Pasetti Antonio - Raimondi Luisa - Giarrusso Fernando - Brizzi Mariarosa - Conrero Fausto - Cremi lai Paolo - Perelli Valeria - Giarrusso Anna Patrizia - Gisella Fossat - Pino Bari - Infantino Pino - Massa Luigi - Bergoglio Dario - Tella Mario - Chiabrera Roberto - Iandolino Carlo - Radonich Antonio - Soldo Antonio - Bernardo Ruggieri

22 ottobre 2009

Fabbrica Bona... E il pericolo amianto..?

dai Verdi di Carignano e Carmagnola (TO)

Nella primavera di quest’anno, durante alcune belle giornate di sole che hanno invogliato molti carignanesi ad assistere allo spettacolo, è stata abbattuta la fabbrica Bona di via Salotto. L’area interessata è accanto alla Scuola media (all’interno della quale vi sono alcune sezioni della scuola materna) e ad un giardino pubblico….Sicuramente lo “spettacolo” dell’abbattimento di una struttura industriale, in cui molti concittadini hanno lavorato, ha incuriosito un po’ tutti. .. molti nonni con i nipotini erano presenti, per vedere ruspe, camion, macchinari all’opera per triturare i detriti, forse solo un po’ infastiditi dalle nuvole di polvere che naturalmente si sollevavano.

Tralasciando per il momento la questione della scelta urbanistica.. ci preme porre una questione ancora più importante all’attenzione dei cittadini e delle Autorità competenti: la Ditta proprietaria dell’immobile, o per essa l’azienda che ha curato i lavori di abbattimento, hanno accertato la presenza di strutture in amianto nell’area interessata alla demolizione? Le palazzine, le tettoie, gli impianti abbattuti avevano certamente coperture ed altre parti costituite da materiali contenenti amianto, utilizzati normalmente e comunemente in edilizia all’epoca della costruzione della fabbrica Bona. L’amianto è uno degli inquinanti più pericolosi e micidiali per la salute dell’uomo, causa conclamata di patologie respiratorie mortali, che hanno mietuto migliaia di vittime anche in Piemonte colpite da asbestosi
Le norme di prevenzione dei rischi da amianto sono tra le più severe, e richiedono attenzioni, competenze e procedure severissime….Lo smantellamento di strutture che presentano amianto sono delicatissime, devono essere effettuate da tecnici e ditte specializzate, e soprattutto necessitano di autorizzazioni e procedure burocratiche da parte delle Aziende Sanitarie che hanno l’obbligo di vigilare sulla salute pubblica.
I Sindaci .. hanno naturalmente il dovere di preoccuparsi che sul proprio territorio non vi siano situazioni che, relativamente all’amianto, mettano a rischio la salute dei propri cittadini.
Ecco allora le nostre domande: le autorità competenti (il Comune di Carignano, l’Azienda Sanitaria ASL TO5 e gli altri eventuali Enti tenuti per legge a tutelare la salute pubblica) hanno accertato che all’interno della fabbrica Bona abbattuta ci fosse la presenza di manufatti di amianto o contenenti amianto? Se , come crediamo, tale presenza è stata reale, hanno provveduto a verificare che la ditta proprietaria dell’impianto e quella che lo ha abbattuto abbiano effettuato la demolizione nel totale rispetto delle rigidissime (e costose) norme di sicurezza previste in questi casi?
E tutti i detriti che ancora giacciono accumulati all’interno dell’area, triturati sul posto durante l’abbattimento, sono stati messi in sicurezza a norma di legge, per impedire che le pericolosissime fibre di amianto possano disperdersi nell’ambiente circostante ed essere respirate? Ci auguriamo che tutte le autorità competenti siano in grado di dare risposte puntuali e rapide a questi nostri quesiti.

16 ottobre 2009

Due idee sui Verdi

di Gianni Sartorio
Qualche parola da parte di un osservatore esterno al dibattito .
Più da elettore (o non elettore) che da ex cofondatore e militante, in tempi lontani, di una forza politica.Che comunque conserva un ricordo delle motivazioni che portarono a questa scelta.
Allora, come ora, di fronte a un quadro politico deludente,cresce la tensione a costruire qualcosa di nuovo, a partire da pulsioni basilari quali la salvaguardia dell’ambiente e della pace, e la ricerca di responsabilità e moralità. E’ possibile ora, se queste sono le motivazioni, ricorrere a uno strumento già usato e in gran parte abusato?
Se sì- e ne dubito- con alcune pregiudiziali forti, in totale controtendenza con quanto visto e sentito, appunto da semplice osservatore, attraverso i media e saltuari pettegolezzi .
Con una presenza recentissima nelle cronache, che permane poco edificante, tra resoconti di risse verbali, e non solo, e la solita conflittualità esasperata alla ricerca del potere che rimane il retaggio basilare di una ventina d’anni di presenza verde in Italia.
Con le evidenti ricadute negative in materia di consenso.
A richiesta posso formulare alcune valutazioni sicuramente modeste quantitativamente e qualitativamente. Ma tant’è.
IL METODO
Una partita da giocarsi su questi temi richiede prima di tutto un contesto di totale diversità rispetto a quanto esiste “sul mercato”.
Tornando ad alcune pregiudiziale dei primordi.
Chi si impegna in una battaglia politica verde lo può e deve fare solo a partire da un impegno totalmente atipico.
Di cittadino “prestato” alla politica per rispondere a uno stato di emergenza, a un pianeta che implode, ricevendo ogni giorno insulti irrimediabili nei tempi dell’esistere e dell’agire umano.
L’immagine che diffonde dev’essere di totale diversità.
Lo so che un nuovo Alex Langer non è reperibile, ma proviamo a riprodurre almeno a dimensione ridotta quella tipologia di militante.
Immaginiamoci, allora, un candidato verde che accetti il meccanismo della rotazione degli eletti . Che spenda cinque anni della sua vita in ’istituzione, disposto a passare solo venti mesi sui banchi del Consiglio e i restanti dietro le quinte, all’interno del gruppo consigliare.
Che sia disponibile a non accumulare cariche elettive e di partito.
O addirittura che accetti la prassi della non ricandidabilità dopo uno o due mandati.
Che rifiuti come principio la presenza nei consigli di amministrazione delle municipalizzate o delle banche e che la accetti, quasi obtorto collo, solo ove sia inevitabile una presenza verde.
Che riduca al minimo il ricorso al finanziamento pubblico.
Che nei confronti delle altre forze politiche sviluppi un atteggiamento veramente non violento.
Che ad esse, pur se determinato a difendere con il massimo rigore le proprie scelte, riservi una pregiudiziale di onestà intellettuale, e che ricerchi sempre, anche nelle opzioni che ritiene più lontane, elementi positivi prima di accantonarle o di combatterle.
Che sia disposto, insomma, a mettere in discussione ogni suo assioma, anche il più radicato e cercare di comprendere le ragioni dell’altro.
Che rifiuti ogni inserimento in schieramenti precostituiti –la sinistra soprattutto- e cerchi i propri obiettivi attraverso alleanze con ogni soggetto le cui caratteristiche politiche e morali lo permettano (le alleanze variegate che in questi giorni coinvolgono i Gruenen tedeschi nei vari laenders vanno in questa direzione) per portare a casa risultati.
Che abbia l’umiltà e la perseveranza di ritornare sul territorio, nei quartieri, ad aprire sezioni o almeno punti d’ascolto.
Ad aderire alle pieghe del sociale, come si diceva una volta.
A farsi vedere in mezzo alla gente frustrata da mille piccole o grandi inadempienze del sistema, dalla panchina rotta al bullismo all’inefficienza dei trasporti, raccogliendone proteste e proposte e riportandole nei Consigli.
E una forza politica che riveda la scelta del partito come forma di aggregazione, e scelga metodologie più “leggere”, a geometria variabile, che tentino la difficile mediazione fra l’esistente sul territorio in campo ecologista, da affiancare, sentire, valorizzare, ma non necessariamente includere e i quadri dell’organizzazione, dotati comunque di ampi poteri discrezionali in accordo con il principio di sussidiarietà.
Queste indicazioni, ma riflettendoci con calma se ne potrebbero immaginare altre, avrebbero due ricadute positive.
La prima d’immagine, perché chi vota non fatica a percepire segnali di forte diversità.
La seconda di connotazione strutturale. Una forza politica con queste basi e questa tensione morale a mio parere non è probabilmente semplice da gestire, ma è aperta e creativa e, se rodata, infine funziona meglio.
IL MERITO
Tra i vari temi…
1)La salvaguardia del territorio
La politica verde si è dotata, negli ultimi lustri, di convinzioni infrangibili e indiscutibili, spesso difficili da separare da quelle della sinistra estrema post o ancora comunista.
Soprattutto sul versante dell’opporsi al cambiamento, purchessia.
E non parlo, ovviamente, del nucleare, ma di una miriadi di divieti alla costruzione di alcunché.
Dal ponte al grattacielo al sotto o al sovrappasso, dal parcheggio all’autostrada alla base militare, al grattacielo agli OGM o alla alta velocità o all’albergo perché vi ha brevemente soggiornato un qualche personaggio politico e perché no, alle olimpiadi o allo stadio, o a qualsiasi cosa si muova all’orizzonte.
Intendiamoci, su alcuni di questi temi sono giuste le perplessità, ma accreditarsi come il partito del no porta a una sostanziale svalutazione di ogni giusta battaglia per la conservazione dell’esistente.
2)La politica sull’immigrazione.
Chi lavora con Caritas o con altre organizzazioni meritevoli per l’impegno alla difesa dei migranti, non può che esprimere la più sincera ammirazione per il loro attivismo a favore dei più deboli fra i deboli.
E può comprendere un atteggiamento di completa tutela e di contrasto ad ogni ostacolo all’ingresso degli stranieri in Italia, peggio se presuppone misure di coercizione.
Chi si vuole accreditare come forza di governo deve cercare però una via di inevitabile mediazione, tenendo inoltre in giusta considerazione gli impegni internazionali e comunitari del Paese.
Ma, insieme, tanto per riequilibrare “a sinistra”, è tenuto a salvaguardare quei 4.000.000 (quattro milioni) di stranieri che vivono e in larga misura lavorano in Italia. Che mandano con profitto i figli a scuola.
Che pagano 6.000.000.000 ( sei miliardi ) di tasse all’anno e altrettanti denari spediscono in patria come rimesse.
Che in buona parte sono l’Italia di domani.
Che rappresentanza vogliamo dare a questa gente?
No taxation without represantation.
Possibile che fra i 200.000 (duecentomila) italiani di origine straniera con diritto di voto e di eleggibilità non sia reperibile una pattuglia di amministratori?
Possibile che vi sia una sola deputata di origine straniera (del PDL) ?
E un solo sindaco di colore (della Lega)?
Candidare stranieri ormai italiani e cittadini a tutto tondo non è un atto di generosità solidale .
E’ un’ azione di pura intelligenza.
L’inizio di un coinvolgimento, di un’accettazione, di un rispetto che tra l’altro può ostacolare la crescita di movimenti jihadisti.
Se non erro il segretario dei gruenen tedeschi ha origini turche…
3)La politica estera: Assiomi:
-gli Americani sono cattivi perché sono loro che fomentano tutte le guerre imperialiste.
-gli Israeliani, se possibile, sono peggio, poiché opprimono i poveri Palestinesi ai quali hanno perfidamente sottratto le terre.
-chiunque, anche con metodi poco onorevoli, come bombe nei mercati e assassinii di massa si opponga a queste forze del male è comunque meritevole di una acritica tutela :” se gli Americani stessero a casa loro tutto ciò non accadrebbe”
- repressione di ogni dissidenza, violenze e discriminazioni contro le donne e gli omosessuali, pene di morte e torture che se solo immaginate nei Paesi del Male meriterebbero marce e digiuni, vengono, se non ignorate, almeno ricordate con distrazione se somministrate negli Stati antioccidentali.
- Ogni impegno militare all’estero è immorale. Peggio ogni intervento bellico. Se a Sebrenica un 10.000 (diecimila) musulmani vengono giustiziati colpo alla nuca, se fioriscono a duecento chilometri dalla nostra costa i campi di concentramento di funesta memoria.
- Se un governo di centro sinistra – di centrosinistra- decide di intervenire a fianco della NATO per mettere a tacere un satrapo assassino:apriti cielo.
- Che se la cavino con le loro forze.
- Noi antimilitaristi siamo contrari senza se e senza ma all’uso delle armi….
4) Il servizio pubblico in Italia
(orari degli uffici, postali, per esempio, orari e pulizia dei treni, organizzazione degli aeroporti e loro raggiungibilità, accessi al Servizio Sanitario e distribuzione delle strutture sul territorio ecc..) è commisurato a misura di prestatore d’opera e non di fruitore.
Una malintesa idea di sinistra ha lasciato la politica del cambiamento ai governi di centrodestra, quasi sempre inefficienti quanto la concorrenza, se no, come Brunetta, “nemici del popolo”.
Le vittime delle inefficienza sono sempre i poveri.
Gli altri se la cavano.
5) La politica italiana
Berlusconi è sicuramente un personaggio lontano anni luce da noi e dalle nostre esperienze.
Raccoglie, ancora, per abilità politica e per sostanziale assenza di alternative, il consenso della maggioranza degli italiani.
Vuoi batterlo, buttarlo fuori –o magari dentro-, metterlo in minoranza?
O semplicemente cambiare il Paese.
Non puoi, per mesi e mesi, limitare la tua opposizione alle accuse di essere un puttaniere.
E’ un puttaniere.
E allora?
Raccogli invece proposte alternative, articolate, di governo.
Sotto tortura non riuscirei a mettere insieme, dieci, che dico, cinque punti di programma alternativi elaborati dall’opposizione.
In compenso sono a disposizione articolate relazioni sui conflitti e le rivalità fra i vari leaders del PD.
E mentre un anno fa nel centrosinistra si rissava anche per i posti da sottosegretario nel governo ombra presto defunto.

E i Verdi? La pensano davvero così?
Come minimo proporrei su questi temi momenti di riflessione collettivi aperti.
Se si parla di Israele ottimo l’inevitabile militante dell’OLP, ma perché non un esperto di sionismo che racconti come dopo Hertzl e fino al 1946 gli ebrei hanno comprato e non rubato quelle terre?
E uno storico che ricordi pacatamente che sono stati gli USA a sorreggere le democrazie contro gli Imperi Centrali durante la 1°guerra mondiale e a liberarci dalla peggiore tirannia della Storia durante il secondo conflitto e , con la loro presenza in Europa ad evitarci di cadere in bocca a Stalin e a garantirci più di sessanta anni di pace e democrazia.
E così via sull’immigrazione e le grandi e piccole opere.
Sul nucleare e sulla TAV, sugli stranieri e su Berlusca.
Internet e i blogs e i social networks permettono fortunatamente ogni declinazione della comunicazione. Che se ne approfitti.
Aprendo,in un’ottica veramente laica, l’accesso al dibattito anche a chi non la pensa proprio come voi. Sentite un qualche migliaio di persone, dopo aver messo loro a disposizione equilibrati elementi di dibattito.
Poi ne riparlate….
(Torino 15 ottobre )

15 ottobre 2009

da Econews (Federazione dei Verdi ) del 15 ottobre

17 OTTOBRE: VERDI IN PIAZZA CONTRO OGNI FORMA DI RAZZISMO
La Federazione dei Verdi ha aderito ed il 17 ottobre sarà in piazza per la Manifestazione Nazionale Antirazzista. I Verdi saranno in piazza contro ogni forma di razzismo e per denunciare il pesante clima di intolleranza che si sta diffondendo nel paese. Il governo Berlusconi con i suoi provvedimenti ha creato un pericoloso clima di intolleranza nei confronti degli immigrati. Con la politica dei rimpatri in Libia rischia di portarci fuori dall’Europa e dagli standard occidentali nel rispetto dei diritti umani, come hanno messo in evidenza le organizzazioni internazionali.Per questa ragione serve una forte mobilitazione civile contro ogni forma di razzismo per in modo che l’Italia torni ad essere terra della tolleranza e dell’accoglienza.Lo rende noto un comunicato dell’Ufficio stampa della Federazione dei Verdi.

VERDI, BONELLI: ORA NUOVO ULIVO, GUARDANDO A GRILLO
Roma, 15 ott - "Se col centrodestra è improponibile immaginare qualcosa, col Pd è decisivo chiarirsi. Non esiste più l'idea dell'autosufficienza. E' l'ora di un nuovo Ulivo". Lo afferma il neo leader dei Verdi Angelo Bonelli in una intervista a Repubblica, nella quale chiede di lavorare per creare "un luogo in cui esiste una forza che raccolga tra gli altri gli ambientalisti del Pd, se decideranno di uscire da quel partito, insieme ai tanti (intellettuali, associazioni) che hanno bisogno di un nuovo riferimento. Sarà una forza essenziale la Costituente ecologista". Bonelli precisa che "per parte nostra punteremo a interloquire col mondo tumultuoso, disorientato ma vivo dei grillini. Far capire che l'ecologia è il fondale dove rispecchia la nostra anima" perché "dobbiamo ritornare a occupare una posizione centrale nel dibattito, non mischiarci tra le mille banderuole. Dovremo emulare gli ambientalisti francesi. Il risultato straordinario della loro ripresa elettorale è segno che le nostre battaglie sono dentro la società". Bonelli afferma che l'uscita del Parlamento ha giovato alla sua formazione: "Il Potere desertifica l'anima, a volte disumanizza. Abbiamo capito la lezione. Cambiamo passo e postura e anche modo di agire in politica. Quando serve coraggiosi, e sempre liberi come delfini in mare aperto".


VERDI: ESECUTIVO, RITIRO RAPPRESENTANTI IN COORDINAMENTI SL
ELETTI RICOSTITUISCANO GRUPPI SOLE CHE RIDE LADDOVE SCIOLTI PER GRUPPI SINISTRA
Su proposta del Presidente Angelo Bonelli l’Esecutivo nazionale dei Verdi, in applicazione delle decisioni della XXX Assemblea nazionale di Fiuggi, ha deciso nella riunione svoltasi ieri, il ritiro immediato dei rappresentanti Verdi dal coordinamento nazionale di Sinistra e Libertà.Pertanto tutte le federazioni regionali, provinciali e le associazioni locali provvedono immediatamente a ritirare, a tutti i livelli, i rappresentanti dei Verdi da eventuali organismi di Sinistra e Libertà, laddove istituiti, trattandosi di un soggetto politico elettoralmente concorrente.Si invitano gli eletti sotto il simbolo dei Verdi a ricostituire i gruppi consiliari originari del Sole che ride, laddove siano stati sciolti per costituire gruppi della Sinistra.In esecuzione delle decisioni dell’Assemblea nazionale dei verdi la Federazione nazionale e le federazioni regionali promuoveranno per le prossime elezioni regionali e amministrative liste Verdi, ecologiste e civiche e, in eventuali alleanze dovrà essere garantita, con pari evidenza, lapresenza del simbolo Verde.Lo rende noto un comunicato dell’Ufficio stampa nazionale della Federazione dei Verdi.


VERDI: NOMINATO UFFICIO PRESIDENZA IN PRIMA RIUNIONE ESECUTIVO
L’Esecutivo dei Verdi nella sua prima riunione, svoltasi questa sera, ha nominato su proposta del presidente Angelo Bonelli l’Ufficio di Presidenza composto da Marco Boato, Gianfranco Bettin, Paola Balducci, Pinuccia Montanari, Daniela Guerra, Paolo Canducci, Giorgio Mariggiò,Francesco Alemanni, Pasquale Puorro, Susanna Scotti (che assume la funzione di responsabile dei rapporti con il tesoriere), Carmelo Sardegna, NataleRipamonti. Coordinatrice dell’Ufficio di presidenza sarà Sandra Giorgetti.L’Esecutivo nazionale, inoltre, sempre su proposta del presidente ha assegnato l’incarico di riorganizzazione dei Giovani Verdi ad Anna Buccio eLorenzo Lombardi.


Il presidente Bonelli ha infine deciso di ridurre il proprio onorario, da 3000 a 2000 euro.

GRUPPO DELLE CINQUE TERRE * secondo incontro di Puin * 23-24-25 ottobre

modulo 1
ven 23 ore 18,30-23,30 (con pausa cena) doc 1: rivisitazione dei 35 punti del programma “cittadini del pianeta” e identificazione di persone e tempi per l’espansione di ogni punto (ipotesi di farlo diventare un piccolo libro stampato entro fine anno ).
modulo 2
sabato ore 9,30- 12,30 contenuti ed uso del doc 2 ( “Il coraggio di cambiare”) Come costruire i ponti ed unificare i gruppi nella pratica (azioni regione per regione/ un appello / un seminario di idee “ verso la costituente ..”.
Stati generali degli ecologisti ( e Convenzione internazionale ?): qualche idea sui contenuti di fondo.
modulo 3
sabato ore 14,30-18,30 illustrazione del progetto “Portale nazionale degli ecologisti” e 21 portali regionali; ipotesi di fattibilità,impegno, costi.. (confidiamo nella presenza di alcuni ..geni dell’informatica oltre che della politica..). Comunicazione sui blog ECO regionali che stanno nascendo.
modulo 3 bis
ore 21,30 – 23 contenuti di base per un documento sull’informazione (“partiti: un passo indietro dall’informazione”). Questo modulo serale è riservato a quelli più resistenti e che soffrono di insonnia..
modulo 4
domenica ore 9,30- 12,30 la lobby del Gruppo delle cinque terre fa proposte per la rigenerazione degli ecologisti su tre punti:
1) come attuare il federalismo negli ecologisti (21 partiti/movimenti regionali) e ridimensionare un centro romano per i prossimi 10 anni.
2) come liberarsi dei soldi, del finanziamento pubblico, vivere felici e diventare il secondo partito italiano.
3) come superare il problema delle tessere come forma di aquisizione di potere invece che di meriti; nuove forme di adesione alla politica (persone, soggetti collettivi, soggetti produttivi eco-orientati)
modulo 5
domenica ore 14,30 -17,30 prime idee per identificare soggetti, temi, percorsi per organizzare l’ECOEXPO (incontro di tutte le attività produttive eco-orientate ed idee per favorirne l’espansione ed il loro legame con il movimento degli ecologisti ).
Rivisitazione del modulo 1 considerando i probabili avvicendamenti nei tre giorni

Nota: gli inviti personali al secondo incontro di Puin saranno, per ragioni di spazio, limitati e si richiede conferma (notti di presenza e orario approssimativo di arrivo ) entro domenica 18 a ecoblog@libero.it o tel 011 8224332 340 2404493 o FBK (Massimo ). Le conferme non definitive devono comunque essere risolte entro mercoledì 21 ottobre. I costi comunque saranno minimi e per i pasti ci si basa principalmente su alimenti portati dai partecipanti; oltre ai tre appartamenti nostri è comunque a disposizione anche la vicina Trattoria del villaggio con possibilità di pernottamento (spese condivise fra tutti).

Chi volesse comunque partecipare ci comunichi nel più breve tempo possibile la richiesta di partecipazione per contattare altri Agriturismo e B&B presenti in zona. Tutti i posti utilizzati sono comunque vicinissimi.
Puin è una frazione del comune di Pignone (a 15 minuti da Levanto e Monterosso) Seguiranno istruzioni varie per i partecipanti. Entri il 21 ottobre verranno inviate traccie scritte per favorire la discussione dei temi.

Il Gruppo delle Cinque Terre si è costituito nell’agosto 2009 ponendosi tre obiettivi:

* favorire l’unione dei differenti gruppi, movimenti e persone dell’area ecologista

* contribuire alla realizzazione del nuovo programma ecologista

* promuovere nuovi strumenti di comunicazione degli Ecologisti

Info:
www.fiorigialli.it * info@fiorigialli.it (Maurizio Di Gregorio)
FESTIVAL CINEMAMBIENTE a TORINO * I film vincitori
i titoli dei film vincitori al Festival di Cinemambiente a Torino


Old Partners - Corea, Vincitore del Concorso documentari internazionali. Un film che tratteggia la vita semplice di un contadino coreano, che vive e lavora a fianco del proprio animale da lavoro, un bue. La pellicola, campione di incassi in Corea, ha vinto altri riconoscimenti internazionali ed è stato presentato anche al Sundance Festival.

Recipes For Disaster - Finlandia, Menzione Speciale Giuria Internazionale e Premio Green Cross. Un film divertente e ironico sulle azioni quotidiane che aggravano la crisi ecologica.

Auto*Mat - Repubblica Ceca, Premio Consulta Provinciale degli Studenti di Torino. Un documentario contro l'uso sconsiderato delle automobili; una pellicola divertente, girata in due anni, che ha vinto diversi premi internazionali.

Au Centre De La Terre - Niger, Vincitore Concorso internazionale cortometraggi. Un cortometraggio sulla desertificazione in Africa e i suoi effetti tra le comunità nomadi di allevatori di bestiame.

Oil - Italia, vincitore Concorso Documentari Italiani e Menzione Speciale Legambiente. Un film inchiesta sulle ricadute ambientali e sanitarie di una grande raffineria petrolifera, inaugurata in provincia di Cagliari nel 1996.Menzione speciale a Un altro mondo.

Living With Shame - Cina, Menzione Speciale della Giuria. Un film sul dramma della miseria in uno dei Paesi più popolati del mondo, con la maggiore crescita economica.

Nous Resterons Sur Terre - Francia, Premio Speciale Golder Associates. Un film sullo stato di salute del nostro Pianeta, che alterna le testimonianze video di scienziati e premi Nobel a immagini spettacolari.

12 ottobre 2009

VERDI: BONELLI, NO A SINISTRA, MA COSTITUENTE APERTA A TUTTI

(AGI) - Roma, 12 ott. - Angelo Bonelli e' il nuovo leader dei Verdi. Una svolta congressuale a sorpresa che ha premiato, di misura, la linea dell'excapogruppo alla Camera: ovvero, l'uscita immediata dal progetto di Sinistra e liberta': "Ora - spiega ad Affaritaliani.it - si parte con la Costituente ecologista: post-ideologica e aperta a tutti. Anche a Beppe Grillo. Contattero' Nichi Vendola e Claudio Fava per comunicar loro che iVerdi si ritirano dal progetto di Sl". Bonelli fa un invito all'unita', perche' anche i componenti della mozione uscita sconfitta a Fiuggi, quella guidata da Loredana De Petris diano il loro contributo alla Costituente ecologista: "La mia sara' una presidenza molto inclusiva, partecipata. Ma i dirigenti Verdi che si trovano in organismi dirigenti di altri partiti debbono fare una scelta e chiarire la propria posizione. Mi riferisco a coloro che si trovano in Sl: Michele Ragosta, Paolo Cento e Grazia Francescato".

L'obiettivo, secondo Bonelli, e' quello di "creare una formazione ecologista post-ideologica. La questione della centralita' ambientale, della tuteladella salute, anche la realizzazione di nuovi posti di lavoro, riguarda tutte le famiglie italiane. Vogliamo rompere i confini ideologici e creare unaforza ecologista che sia trasversale e parli a tutti. I Verdi sono una forza centrale nella societa' e nello schieramento politico. Ma non centrista. Radicale si', ma nei contenuti. Uno dei limiti della sinistra che non vuole innovarsi e' non aver capito com'e' cambiata la societa'. Se in Italia i Verdi non hanno raggiunto i livelli degli altri paesi, come la Francia dove hanno raggiunto il 16%, e' perche' qui abbiamo parlato solo con una parte ideologizzata della societa'. Parleremo con la rete dei movimenti a difesa dell'ambiente, ma anche con il popolo dei 'grillini'. Bisogna uscire da questa frammentazione: l'unita' degli ecologisti e' un valore molto importante". 12 ottobre 09

Qualcosa di nuovo e verde

di Luciano Coluccia
La mia prima tessera di partito l’ho presa lo scorso anno. Quella del PD. Mi entusiasmava l’idea di un partito nuovo, profondamente democratico (con tutti gli annessi e connessi che questa parola significa). Pensavo anche di dare una mano.Per la delusione e il tradimento da parte di alcune persone di mia conoscenza; per la sopravvivenza di un certo apparato che pensavo si potesse archiviare; per i soliti noti che dicono le solite cose (il mondo è cambiato almeno tre volte negli ultimi 15 anni). Insomma per aver deluso e bruciato in fretta tutte le aspettative che un partito “nuovo” proponeva ho lasciato perdere e sono rimasto a guardare.Ora, per chi non lo sa, politicamente diedi il mio primo voto a DP e poi ho sempre “bazziccato” gli ambienti del volontariato, del cattolicesimo dissidente e ho sempre navigato nel cosiddetto “arcipelago eco-pacifista”. Insomma un verde da quasi subito. Poi la repentina deriva del partito dei Verdi e l’involuzione di loro leader mi hanno allontanato. A chi mi chiedeva ho sempre detto che ero “un verde in esilio”.Ma sono successe alcune cose negli ultimi mesi (a dimostrazione che nella storia -grande o piccola che sia- le partite non si chiudono quasi mai) positive in qualche modo.

La prima: alle elezioni europee Europe Ecologie prende il 16.28% diretti concorrenti dei socialisti che sono sopra di poco: 16.48% (inciso: Daniel Cohn Bendit rimane la migliore eredità del ‘68 europeo). Europe Ecologie sono una novità politica (qui): “In Francia (è forse l’unica nota positiva di queste elezioni), in risposta alla crisi dei socialisti, ancora più grave dei democratici nostrani, è emerso un nuovo movimento che è riduttivo definire semplicemente verde ed ecologista. Europe Ecologie ha parlato di tutto quello di cui avrebbe dovuto parlare una sinistra alternativa al Pd e non lo ha fatto, con la sola eccezione di alcuni settori di Sinistra e libertà. Lì l’operazione è riuscita, e lo diciamo senza eccessivi entusiasmi, constatando semplicemente quanto è avvenuto: vedere la lista di Dany Cohn-Bendit prendere il 27% in tutta Parigi (appena due punti percentuali in meno del partito di Sarkozy) e diventare il primo partito in molti arrondissements fa un certo effetto. È il segno di una rottura, non solo elettorale”.
In Germania i verdi hanno preso il 10% circa (lasciamo perdere la
Die Linke: residuo di testimonianza che deve a O. Lafontaine il bel risultato 12%) e anche qui la SPD registra una batosta (il 23%). Situazione simile in Gran Bretagna e altri piccoli segnali nel resto d’Europa (qui trovate una utile analisi per quella tornata).


In Italia la cosa curiosa è stata che tra le persone cresce non solo la sensibilità, ma anche le pratiche ecologiste: che sono ben più impegnative delle semplici sottoscrizioni. Questo non corrisponde con i deludenti risultati elettorali fin qui raccolti dai Verdi. Non solo un problema di leader, ma di cultura politica. Che a mio modesto parere non si è mai liberata fino in fondo di una certa eredità “demoproletaria”.
Prima della partenza per il Brasile ho ricevuto la segnalazione e l’invito a sostenere un appello: “
il coraggio di osare” che guarda proprio al modello di Europe Ecologie. Io l’ho sottoscritto perchè appunto si propone di avviare una costituente tra tutti gli ecologisti, verdi compresi. Nelle settimane successive alcuni Verdi (Boato, Bettin, Bonelli) ne hanno fatto una mozione per il congresso dei Verdi che nel frattempo si erano divisi tra chi (Francescato, Paolo Cento) voleva continuare l’esperienza con Sinistra e Libertà (per carità: basta. Nonostante il buon Vendola) e chi voleva costruire un soggetto autonomo e indipendente.
La notizia è che -del tutto inaspettata- ha vinto la mozione per rifondare un nuovo soggetto ecologista: autonomo e indipendente. Gli altri, si capisce ci sono rimasti male. Intanto il nuovo portavoce dei Verdi è Bonelli, persona degna: a Ostia dove ha iniziato a militare nei Verdi si è sbattuto come pochi su tante questioni.
Non rimane che iniziare e vista la mia passione politica e voglia non mi rimane che proseguire con l’invito che sottoscrissi prima del Brasile. Sono per la costituente ecologista. Convinto che esso è differente dall’ambientalismo; che bisogna recuperare lo sguardo in avanti (oltre la destra e la sinistra); che bisogna guardare agli altri; che bisogna operare una “conversione ecologica e sociale” e che per farlo occorre: “superare il vecchio modello di partito per dare più spazio ad una politica di movimento, di partecipazione e di democrazia. Un grande movimento ecologista che sappia parlare a 360°: una federazione di associazioni, movimenti e realtà della società civile, partendo dal contesto territoriale e locale, collegata all’esperienza verde europea“.
Per una volta ha vinto -da qualche parte- il buon senso e già questa è una ottima notizia (visto che a sinistra da tempo questo scarseggia). E lasciamo Sinistra e Libertà al suo destino. Mi dispiace per Fava che è anche lui un’ottima persona, ma ho l’impressione che da quelle parti non si riesca a elaborare il lutto e venire a patti con la fine di una categoria che non regge più. Lo stesso dicasi per le socialdemocrazie che sono decisamente in affanno ma che non lasciano intravvedere grandi intuizioni o novità (una poteva essere il PD con il suo carico di aspettativa, ma basta leggere i post precedenti).Infine chiudo. Contento e risolto: sarò della partita e quindi mi attrezzerò e attrezzerò la mia tribù per non sacrificarla a questo impegno.
Luciano Coluccia ( www.lineadombra@wordpress.com )

Dopo l'elezione di Bonelli a portavoce dei Verdi, l'Italia entra in Europa

Con Bonelli portavoce dei Verdi forse qualcosa cambierà nello stantio panorama politico italiano, che in futuro potrà assomigliare a quello europeo. Rifondazione Comunista sarà rafforzata e forse riuscirà a diventare la"Die Linke" italiana, sul modello tedesco, mentre il nuovo movimento ecologista che nascerà a gennaio 2010 dalle ceneri dei Verdi ha tutte le carte per diventare un progetto politico che somigli all' "EuropeEcologie" di Cohn-Bendit in Francia.
Se Bonelli cambierà radicalmente la forma ed il ceto politico della nuova formazione politica ecologista, credo che vi siano anche lepremesse per una possibile futura convergenza su questo progetto delMovimento a cinque stelle di Beppe Grillo.

Comunque, un grazie va a Bonelli per aver sbloccato la situazione politica italiana ed aver eliminato l'aborto di Sinistra & Libertà, che evidentemente nasceva come un partito di supporto del PD, funzionale solo a togliere voti a chi aveva deciso di fare sul serio la Sinistra, e cioè la nuova Rifondazione Comunista post-Bertinotti. Speriamo che i sostenitori di Sinistra & Libertà al più presto confluiscano nel PD, cosi da lasciare libero in Italia il campo per la formazione ed il rafforzamento di una nuova forza ecologista e di una nuova forza di sinistra di taglio europeo. Ognuna con un proprio ruolo ed un proprio elettorato definiti.
Auguri a tutti noi.
Marco Giustini
Movimento a cinque stelle Roma


11 ottobre 2009

Report ripartira'domenica 11 ottobre alle 21.30 su RAI TRE

''LA VIA DEL MATTONE''
di Bernardo Iovene

Le norme edilizie in Italia sono le piu' restrittive d'Europa, eppure in nessun paese europeo e' possibile costruire abusivamente interi quartieri come da noi. La prima inchiesta di Report, entrera' nei meandri della burocrazia in cui si perde chi vuole costruire o ristrutturare seguendo le regole. In Italia, per una semplice ristrutturazione interna serve quasi 1 anno di tempo per tutti i permessi e circa 5.000 euro tra oneri e bolli, mentre un appartamento in Germania e' condizionato al rilascio di permessi solo per le altezze, il tetto e i muri esterni. Il regolamento edilizio tedesco e' raccolto in 3 paginette, quello italiano in 3 libri. Gli abusi in Germania sono rarissimi.L'inchiesta analizza cosa succede in Italia ad una costruzione abusiva, seguendo tutti i passaggi e i costi che vanno dal sequestro fino alla demolizione e illustrando le situazioni in cui invece si applica il condono. Il nuovo piano casa, che prevedeva una semplificazione delle procedure statali 10 giorni dopo la firma dell'accordo con le regioni, ad oggi ancora non c'e'.L'inchiesta propone un esempio di come sia possibile - nel caso di nuovi insediamenti dentro le citta' - snellire le procedure e assumere le decisioni in tempi brevi, con soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti. L'esempio e' quello dei ''Laboratori di Urbanistica Partecipata'' di Bologna, dove a progettare il futuro sono gli stessi abitanti dei quartieri.


Per la rubrica Com'e' andata a finire? : ''L'ORO DI ROMA'' 23 Novembre 2008 Torniamo a Roma a descrivere che fine ha fatto la raccolta differenziata dei rifiuti, la discarica di Malagrotta e il gassificatore che sta entrando a regime. Ad Albano, nel frattempo si sta costruendo il secondo gassificatore di Roma: parlano i cittadini locali a proposito dei loro dubbi e preoccupazioni. A Colleferro raccontiamo l'indagine giudiziaria che nel marzo scorso ha decapitato i vertici dell'impresa che gestisce il termovalorizzatore.

Abbiamo vinto. Svolta nell’Assemblea dei Verdi

Laura Cima sul congresso dei Verdi e sul documento del Gruppo delle cinque terre
Il dibattito è aperto

All'Assemblea di Fiuggi è prevalso l'orgoglio della propria storia e la speranza dei verdi e degli ecologisti di cambiare questo mondo ingiusto e violento a partire anche dall'Italia, dove la dirigenza sconfitta tentava di indurli ad una mutazione genetica con la confluenza in SeL, peraltro in modo del tutto gregario e subordinato.
Ma la cultura che rappresentiamo è irriducibile a questi giochetti e gli applausi hanno segnato per tutto il pomeriggio l'orgoglio verde che riemergeva con sempre maggior convinzione.
Il vero sconfitto dell'assemblea di ieri è Paolo Cento, che dai tempi del suo ingresso nei Verdi attraverso la lista Arcobaleno di Ronchi e Rutelli non ha mai rinunciato a portare avanti la cultura minoritaria in cui si è formato politicamente negli anni ’70, anche se la sua esperienza di primo consigliere comunale verde insieme a Rosa Filippini a Roma avrebbe potuto liberarlo da questo retaggio.

Non voglio rivangare le responsabilità di Alfonso Pecoraro e dei membri dell'Esecutivo che hanno rischiato di condurre i Verdi all'estinzione ma, poichè sembra strano che una femminista storica come me, prima capogruppo donna alla Camera di un Direttivo verde di sole donne e Coordinatrice da sempre delle donne verdi fino a che nei Verdi sono stata, appoggiasse la mozione 2 che ha 5 uomini come primi firmatari e un candidato portavoce come Bonelli e abbia contrastato, come ha potuto dall'esterno, il triumvirato femminile che pareva aver conquistato il potere nei Verdi, ora voglio fare alcune considerazioni su questi aspetti.

La presenza importante di leader femminili nei verdi italiani non ha saputo segnare la differenza come invece è successo in Europa, in Francia, nei Gruenen e negli altri partiti e gruppi verdi europei. Nonostante ciò la ex-capogruppo dei Verdi al Parlamento Europeo Monica Frassoni unica candidata a presidente del partito dei verdi europei, sorprendentemente in Italia, forse perché da troppi anni lontana, anziché dimostrare capacità di guida per un rilancio dei verdi e della loro autonomia li ha guidati dritti verso le secche di SeL e quindi anche a lei addebito pesanti responsabilità.
Ancora una volta Grazia Francescato, nonostante i suoi trascorsi femministi, ha giocato per un anno il ruolo di copertura di un leader maschile come successe nella prima Chianciano per Pecoraro, quando tutti acclamammo pieni di speranza la sua elezione.

I sottoscrittori della mozione Cento-Francescato tirano in ballo il fantasma di Pecoraro, sostenendo erroneamente che il vero vincitore è lui, proprio perché non riescono ad uscire dalla logica minoritaria che finora li ha contraddistinti, una logica di potere prima condiviso e poi conteso tra i due reali leader maschi che sono rimasti fermi formalmente l’uno a una cultura Sole che ride-ulivista che gli ha permesso di fare due volte il ministro e l’altro alla cultura arcobaleno-sinistra minoritaria rivendicativa, che non gli ha mai permesso di vincere realmente.Se ora il primo si affaccia all’Assemblea nessuno fuori da lì tra gli ecologisti in Italia vuole più sentirlo nominare come leader.

La capacità di reale rigenerazione e rifondazione auspicata dal documento del Gruppo delle Cinque Terre, misto tra ecologisti esterni ai Verdi e i Verdi che hanno appena vinto il congresso, passa attraverso una riunificazione che metta in secondo piano i vecchi leader sconfitti dalla storia prima che dalle assemblee.
Il limite del documento delle Cinque Terre come quello della mozione ‘Il coraggio di osare’ è che vi è una totale mancanza del pensiero autonomo e della cultura delle donne che si riflette anche nel linguaggio non così innovativo come la prospettiva politica vorrebbe.
Sono certa che ci sono i presupposti per superare presto questi limite e capire che l’ ”uno” è nemico delle differenze e superato dalle moltitudini che stanno combattendo il pensiero unico del neoliberismo che come tale non può essere riproposto.
Laura Cima

10 ottobre 2009

Angelo Bonelli è il nuovo Presidente dei Verdi italiani


Angelo Bonelli è stato eletto Presidente nazionale dei Verdi con 245 voti
Loredana De Petris ha ricevuto 231 voti
I Verdi si avviano al loro superamento verso la Costituente Ecologista e l'unificazione di tutti gli ecologisti italiani

9 ottobre 2009

TORINO 12° CinemAmbiente (8-13 ottobre)









Info qui programma
info qui catalogo dell'intero festival

9-10-11 ottobre * Congresso dei Verdi a Fiuggi

VERDI: DOMANI APRE CONGRESSO, FRANCESCATO "IO LASCIO" (AGI) - Roma, 8 ott. - Alla vigilia di un congresso difficile, i Verdi perdono una protagonista storica della battaglia
ambientalista: Grazia Francescato. La segretaria uscente ha
annunciato in un'intervista a Left, in edicola domani, che
intende abbandondare l'attivita' politica.
"Sento la necessita' improrogabile di prendermi una pausa",
ha detto, "ho bisogno di piu' 'verde' e meno 'verdi' per un
po'. Lascio dopo 40 anni di militanza e 10 di politica attiva.
Lascio la presidenza e il posto nel coordinamento di Sel. Mi
prendo un periodo di tregua". E non e' un "arrivederci"
indolore: ai compagni che da domani e per tre giorni si
confronteranno nel congresso Francescato ha lanciato un monito.
"Non siamo piu' i custodi della questione ambientale, non
siamo all'altezza della sfida", ha sottolineato, "c'e' gente
che ne sa piu' di noi, ormai. E poi tanti cercano solo il
posticino da assessore o consigliere. Oggi litighi per le
regole, le maggioranze, mica per i grandi temi".
Dunque, "per un po', voglio essere solo responsabile di me
stessa. I meccanismi perversi della politica italiana non mi
interessano piu'", ha chiarito.

ATTIVISMO AMBIENTALE E POLITICO ED EVOLUZIONE FILOGENETICA

di Dario Tamburrano
“In Occidente abbiamo questa presunzione straordinaria, che mentre noi abbiamo lavorato duramente alla creazione di meraviglie e innovazioni tecnologiche, le altre culture del mondo siano rimaste intellettualmente ferme. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità. Né tale differenza è dovuta ad alcun tipo di superiorità degli occidentali in materia. Ora sappiamo che dal punto di vista biologicoè vero ciò che noi abbiamo sempre sognato essere verodal punto di vista filosofico, ovvero che siamo tutti fratelli e sorelle. Per definizione, possediamo tutti lo stesso patrimonio genetico. Ciò significa che ogni singola società e cultura umana, per definizione, condividono la stessa acutezza mentale, la stessa capacità intellettuale. E che il genio grezzo venga messo al servizio della stregoneria tecnologicao a districare il complesso intreccio della memoria relativa a un mito,si tratta semplicemente di scelte e orientamenti culturali.” (Wade Davis, The Ethnosphere and the Academy )

ATTIVISMO E PARADOSSI DELL’ERA CONTEMPORANEA

Diritti umani e giustizia sociale, decrescita e sostenibilità ambientale, sarà capitato a tutti noi, almeno una volta, di chiedersi se l’impegno che mettiamo nel diffondere e difendere questi principi possa ottenere risultati tangibili e duraturi. Confrontandosi con i nostri stessi più cari amici e familiari, quanti di loro si mostrano del tutto refrattari ad un qualsiasi cambio di atteggiamento non conforme ai disvalori standardizzati e globalizzati dell’apparire, del consumo e della crescita materiale ad ogni costo? Quante volte, ci siamo sentiti una goccia solitaria ed alla deriva in un mare troppo grande? Quante volte, confusi e disorientati, senza certezze, in questo magma contemporaneo di eventi ed informazioni contrastanti e parcellizzate che quotidianamente irrompono nelle nostre coscienze? La storia della specie ha subito negli ultimi secoli una accelerazione logaritmica. Oggi una sola generazione è stata testimone di un esplosione demografica e produttiva senza precedenti. L’applicazione delle tecnologie ha creato oggetti e servizi che hanno rivoluzionato in brevissimo tempo gli usi ed i costumi dei singoli e delle masse. Abbiamo assistito alla globalizzazione delle idee e delle merci, all’avvento della mobilità individuale su scala planetaria, alla fine della guerra fredda ed al crollo di tutte le ideologie politiche che fino a pochi anni dominavano il mondo. Se tutto ciò ha portato grandi speranze, i neofondamentalismi economici e religiosi, la crisi degli ecosistemi, il progressivo impoverimento delle risorse naturali, l’instabilità climatica, lo sfruttamento neocoloniale di buona parte del pianeta, il genocidio, non solo culturale, delle diversità, ci hanno instillato d’altra parte enormi preoccupazioni ed interrogativi.L’uomo contemporaneo occidentalizzato, che grazie alla disponibilità di grandi mezzi, sarebbe dovuto crescere in senso critico, in tempo libero ed in libertà e diritti, è invece diffusamente anestetizzato, inconsapevole ed impotente. Imbrigliato in questo incredibile paradosso della modernità. All’interno di questo quadro si inserisce a sorpresa l’interpretazione olistica e positiva dello stato attuale dell’umanità che Pawl Hawken ci fornisce nel suo ultimo saggio “Moltitudine Inarrestabile”.

IL PANORAMA GLOBALE DEI MOVIMENTI LOCALI E SOVRANAZIONALI

Hawken esordisce delineando un ampio panorama delle organizzazioni e delle comunità che attualmente operano nel pianeta per la difesa dei diritti umani e civili e per la sostenibilità ambientale. Emerge da questa sorta di censimento che questo numero è impressionante in ogni luogo e senza differenza di razza e cultura. Queste associazioni di individui costituisco nel loro complesso un movimento spontaneo ed auto-organizzato, senza un centro ed un’ideologia portante che sfugge alla categorizzazione classica al punto tale che i media non sono in grado di recepirne la portata ubiquitaria e di coglierne l’aspetto innovativo.

LA FUSIONE DELLE CULTURE INDIGENE CON L’AMBIENTALISMO E LA GIUSTIZA SOCIALE

Secondo Hawken, in questo che egli definisce il “movimento senza nome”, stanno confluendo in un’unica visione sia gli insegnamenti e i valori delle culture indigene di ogni continente, sia le tematiche proprie dei movimenti ambientalisti, per la giustizia sociale ed i diritti umani. Per la prima volta nella storia dell’uomo si assiste ad una moltitudine di individui che a volte inconsapevolmente, pur nella loro diversità, operano nella stessa direzione.

IL SISTEMA IMMUNITARIO DEL PIANETA

Similmente ad un sistema immunitario che è formato da più parti che collaborano tra di loro per reagire agli attacchi infettivi, questo movimento è, per Hawken, paragonabile ad una risposta immune della specie umana nel suo complesso, come reazione di autodifesa alle politiche economiche di sfruttamento dei popoli e di distruzione degli ecosistemi che minano la sopravvivenza dell’umanità stessa.

SALTO QUANTICO FILOGENETICO

Questo movimento dei movimenti può pertanto essere considerato come un nuovo organismo, un salto quantico filogenetico e culturale, in risposta alle nuove pressioni ambientali e storiche, cui la nostra specie è attualmente soggetta. Sappiamo che miliardi di anni fa, da un brodo primordiale di atomi e molecole, sono miracolosamente ed improvvisamente nate le prime cellule capaci di autoreplicarsi, le quali si sono differenziate ed unite collaborativamente prima in organismi pluricellulari e poi in esseri superiori dotati di tessuti ed organi comunicanti per mezzo del sistema nervoso.

INTERNET COME SISTEMA NERVOSO, DATI CULTURALI COME GENI

Ecco che, oggi, ha preso forma un corpo unico formato da una moltitudine di organizzazioni ed individui, che interagiscono tra di loro, grazie all’avvento dei nuovi media sociali figli di internet; l’esistenza di una rete di comunicazione così ramificata e veloce, rappresenta il sistema nervoso di questo organismo simbiontico sovraspecie i cui geni non sono più le molecole di DNA, ma le informazioni multiculturali presenti e latenti che nella rete sono memorizzate, attivate e trasmesse in un’inarrestabile fecondazione incrociata dalle conseguenze inesplorate ed imprevedibili.

DIVERSITA’, SIMBIOSI E RESILIENZA

Questo fenomeno di tipo organico è in grado di mutare e di riorganizzarsi velocemente come un virus, in virtù proprio dell’assenza di un ideologia statica e di un controllo centrale, e fa, della molteplicità di culture e conoscenze integrate, il suo punto di forza, analogamente ad un sistema naturale che aumenta la sua resilienza parallelamente al crescere della sua biodiversità.

IL MOVIMENTO COME NUOVA FORMA DI VITA INTELLIGENTE, INVISIBILE E SOVRA SPECIE

Un movimento, quindi, particolarmente intelligente per la sua adattabilità che ha tutto l’aspetto di una forma di vita nuova e non catalogabile, e quindi invisibile, potenzialmente in grado, pertanto, di affrontare e superare le enormi sfide che ci attendono. E’ un evento di portata epocale nella storia dell’uomo che fornisce un significato assai profondo al nostro impegno individuale e collettivo. Senza saperlo, ne facciamo già parte e ci ha già contagiato vivendo dentro di noi. Chi è in grado di vedere anche in Italia il superamento degli schieramenti ideologici ed immobilizzanti del secolo scorso, sta già costruendo in maniera consapevole, il futuro sostenibile, sociale e politico del nostro paese.
30 giugno 2009

8 ottobre 2009

IL CORAGGIO DI CAMBIARE * (gruppo delle cinque terre)


1 L’Italia vive l’anomalia di un nuovo Medioevo che ne ha fermato l’entrata nel nuovo secolo. Più che in altri paesi è visibile in Italia l’emergenza ecologica, il degrado sociale e la crisi di fondamentali valori etici; permangono aree vaste di ignoranza, incapacità, ingiustizia. Meno facilmente che altri paesi, l’Italia quindi può affrontare la conversione ecologica delle attività economiche, il risanamento ambientale, la partecipazione diretta delle persone alla attività sociale ed una effettiva realizzazione di una sana cultura dei diritti e dei doveri che dovrebbero regolare la vita sociale della collettività.
Stiamo assistendo ad una semplificazione culturale che rende simili ed al contempo pessime le diverse aree politiche, tutte globalmente incapaci di affrontare le crisi del nuovo tempo: le emergenze ambientali nel territorio, la crisi sociale, la crisi di valori nell’individuo. Si tratta quindi di crisi globale del sistema ed esaurimento delle culture che lo hanno ispirato e formato.

2 Si deve costatare nel nostro paese l’inesistenza di una cultura di destra onestamente conservatrice sostituita da correnti estremiste nostalgiche ma soprattutto dalle vocazioni razziste e autoritarie leghiste che si sono alimentate di un malinteso federalismo e delle paure, in parte alimentate ad arte, contro gli immigrati e i diversi.
Anche una forza moderata riformista e riformatrice che dovrebbe “fare le riforme” non si è mai sviluppata ed il PD, che dovrebbe rappresentarla, dalla sua nascita fino all’ attuale dibattito congressuale (3 segretari in poco più di un anno) conferma il fallimento di questa teorica vocazione.
Così restano senza risposte ad esempio:
a) l’allontanamento dei partiti dall’informazione invece della spartizione che continua dietro le quinte
b) una giustizia efficace ed efficiente
c) il nuovo mercato del lavoro basato su una precarietà intollerabile
d) il ridimensionamento della casta e dei suoi costi
Il fallimento della sinistra, ininfluente quando governa, divisa comunque in tanti frammenti invece che unita in un unico partito è tale che anche quella potenziale rappresentanza del 10 % dell’elettorato storicamente acquisita si è dispersa; il nuovo frammento di SeL consolida la divisione, non inverte la tendenza e sembra già un progetto in esaurimento dopo pochi mesi.

La deriva progressiva dei Verdi verso l’estrema sinistra ed il loro annullamento politico, altra anomalia italiana, è sotto gli occhi di tutti. In realtà mai decollati al di sopra del ruolo di nanetti nel centro-sinistra per tutti gli anni ‘90, assenti spesso nelle lotte, privi di creatività e di una sufficiente elaborazione culturale e leadership nazionale, progressivamente assorbiti nelle logiche di casta.
Il vuoto politico viene rivolto provvisoriamente verso l’astenzione dall’impegno politico diretto, il rifugio nell’area del non voto o l’adesione provvisoria a movimenti di protesta e partiti-scatolone che non hanno strategie e riferimenti culturali stabili (esempio: i tanti gruppi di protesta circoscritti, il partito-indefinibile di Di Pietro, il movimento monocratico eco-giustizialista di Grillo privo di una qualche democrazia interna ).

Si sta invece affermando in Europa ed in altre aree significative del pianeta una nuova cultura trasversale e al di sopra di ogni schieramento politico, culturale, religioso tradizionale che rivendica il diritto-dovere ad una relazione armonica tra uomo e natura, tra esseri umani, tra uomo e donna, e all’interno dell’uomo tra vita e coscienza.
Vi è una benedetta irrequietezza che spinge un numero progressivamente crescente di uomini e donne del pianeta ad una condivisione ed alleanza di valori, pratiche e attività per l’affermazione di ciò che si riconosce come valido e irrinunciabile.
Un movimento della vita e dell’evoluzione umana che non riconosce facilmente ideologie e capi, si nutre di ogni cosa ritiene valido e si diffonde dappertutto. Esso è la forza determinante che può portarci alla scoperta del tempo presente e delle sue soluzioni.
I movimenti ambientalisti, i movimenti dei diritti civili, i movimenti di giustizia sociale, i movimenti di autonomia culturale si stanno intrecciando e tendono a diventare UNO superando i continenti, sia pure con forme e tempi differenti. Il termine “ecologisti” è al momento il più idoneo a rappresentare questa varietà di esperienze, che vanno ben al di là del semplice ambientalismo e che hanno però un minimo comune denominatore.
Esso è dietro la vittoria di Obama negli USA, spinge ed alimenta la rivoluzione della Green economy, è alla base della grande e nuova affermazione di formazioni tendenzialmente trasversali come Europe Ecologie in Francia, anima la moltitudine di movimenti culturali sociali e politici attivi su temi specifici e vive nello sforzo quotidiano di ognuno per una vita felice. E’ l’antidoto, unico oggi, all’intossicazione della politica e all’avvelenamento della società e delle coscienze.

3 In Europa e non solo, la crisi economica–finaziaria, quella legata alla crisi dell’auto e dei settori tradizionali, la crisi ambientale, non hanno risposte dai partiti della socialdemocrazia che tendono al progressivo ridimensionamento in tutta Europa e provoca arroccamenti nell’area conservatrice.
Solo un modello sociale e produttivo eco-orientato ed eco-sostenibile, che riconosca anche le aree dove è conveniente la decrescita, un termine “infelice” per esprimere una riflessione valida ma inevitabilmente estremo nella sua contrapposizione alla “crescita” e più correttamente sostituibile con un idea di “sobrietà”. L’idea della sobrietà e della sostenibilità ha potenzialità nuove e favorisce l’espansione di nuove forze verdi ed ecologiste in molte zone dell’Europa e del resto del mondo.
Vi è oggi in Italia forse più che altrove l’urgente necessità di un progetto etico, culturale e politico, radicale, senza estremismi ed integralismi, che sappia affrontare l’emergenza ecologica, il degrado sociale e la corruzione della vita a tutti i livelli.

Movimenti di protesta e partiti-scatoloni non riescono ad esprimere nel tempo strategie e riferimenti culturali stabili e concreti.
L’antropocentrismo sociale e l’egocentrismo di piccoli leader, l’arroccamento di ognuno su linguaggi, convincimenti e preclusioni personali mantengono la frammentazione culturale, sociale e politica e producono la vanificazione di ogni speranza di cambiamento.
Sarebbe disastroso, ed in parte lo è già, se nella situazione attuale i vari movimenti,o più onestamente gruppi autoreferenziali e le diverse associazioni proseguissero ognuno diviso dagli altri e chiuso nella sua realtà. E sarebbe ugualmente disastroso se si continuasse ad affidare le speranze di un cambiamento a vecchie e fallimentari formule politiche.
Anche tutti i vari nuovi movimenti come i Meetup di Grillo, il Movimento per la Decrescita Felice, le liste per il bene Comune, Stop al consumo di territorio, il variegato mondo di centinaia di blog non comunicanti fra loro, oltre alle storiche associazioni ambientaliste, animaliste, di consumatori e le tante associazioni di ambito locale, lo stesso movimento di Di Pietro, rischiano di percorrere questi stessi passi fatali nell’isolamento, nella separazione o nell’integralismo, conseguentemente nella irrilevanza politica e trasformatrice
Per non parlare di coloro che, parcheggiati per le piu’ diverse ragioni (di supposta convenienza, di casualità, di ripiegamento, di onesta mancanza di riferimenti locali ) nel PD, nel gruppo di Di Pietro, nei vari frammenti della sinistra, mettono in secondo piano la loro genuina vocazione ecologista e radicale occupati in uno sterile o limitato impegno burocratico o amministrativo privo di reale valenza riformatrice o trasformatrice nel territorio in cui operano.

4 Una visione rinnovatrice e radicale insieme era presente alla fondazione dei Verdi italiani nel corso degli anni’80, ma poi non è stata attuata, condotta e sviluppata ( lo stesso è successo talvolta per i verdi di altri paesi). Le ragioni della mancata maturazione di un progetto alternativo possono essere sommariamente attribuite alla forte capacità di autodifesa del sistema politico che con la modifica progressiva dei sistemi elettorali negli anni ’90, con la forte difesa dei propri privilegi di casta, con il cedimento ai processi corruttivi ed all’influenza delle mafie, ha impedito cambiamenti e tutele che spesso avevano un impatto sugli ecosistemi e sulla qualità della vita.
Progressivamente gli aspetti rinnovatori si sono diluiti fino a diventare irrilevanti e collocare i Verdi come uno fra i tanti soggetti marginali che operano nella realtà delle istituzioni senza essere in grado di incidervi realmente mentre scomparivano come presenza nel territorio e fra la gente. Abbandono del federalismo, mancanza di leadership e creatività, rinuncia ad opporsi alle logiche di casta hanno chiuso definitivamente quasi 25 anni della loro storia.

La mancata analisi delle ragioni della crisi impedisce ai Verdi nelle loro diverse componenti di assumere da soli il ruolo di protagonisti di un processo di rinascita. Per quanto non tutto sia stato inutile o sia andato perduto e ci siano isole felici, occorre da parte di tutti riconoscere onestamente l’impossibilità diffusa di incidere realmente sui tanti problemi ecologici, sociali ed economici con gli strumenti e le forze organizzate disponibili oggi. Il percorso, le tappe, le strutture per la rigenerazione, rifondazione, riunificazione (le tre erre ) di tutti gli ecologisti ed anche di altri che si collocano con disagio nel campo riformista e in quello della tutela sociale, richiedono la crescita di un secondo fronte ben più rilevante, costituito da persone provenienti da diverse esperienze, allontanatisi dai Verdi da tempo, o nuove e fresche di fronte alla politica, che favoriscano il processo di solve et coagula (Langer) per far decollare un nuovo movimento politico di tutti gli ecologisti che innovi la forma di partito e riproponga una struttura federalista. Una benedetta moltitudine che ha denominatori comuni ma che deve mettere in comune diverse tonalità di linguaggi e di esperienze rendendo anche comune il recupero della memoria di decenni di impegno.
Serve un nuovo movimento politico centrato sulla riscoperta della lotta esemplare, la strutturazione di un discorso politico-culturale; è necessario costituire un”cuore verde “ ed estendere l’impegno all’azione riformista ed all’azione sociale specie sul tema della precarietà dei lavori e sulla precarietà sociale. Se tutti i termini indicati vengono praticati seriamente può essere ottenuto il carattere tendenzialmente maggioritario, moderno , radicale dei nuovi ecologisti.

5 Noi proponiamo la pratica di non essere per nessuno ma di essere con tutti. Sosteniamo la proposta e la necessità di una nuova formula: la federazione delle persone, dei progetti culturali, delle attività produttive ed insieme delle capacità, delle qualità, delle speranze, dei sogni e delle visioni degli uomini e delle donne di buona volontà per costruire una società armonicamente eco-orientata, per invertire la direzione del suo sviluppo .
Come Cittadini del Pianeta abbiamo urgente necessità di affrontare l’emergenza ecologica e climatica, di superare un sistema economico basato sulla crescita infinita, di riformare le organizzazioni e le istituzioni sociali, liberi dai condizionamenti culturali delle ideologie del secolo scorso; di sconfiggere ogni pregiudizio culturale e sociale e di affrancarci da ogni cultura basata sull’egocentrismo.
Siamo consapevoli che la vita è nelle nostre mani e andrà bene se sapremo con coraggio essere noi stessi e se nei nostri comportamenti saremo degni dei nostri sogni.
Intendiamo affermare una ecologia ambientale, una ecologia sociale e politica ed una ecologia etica. Solo attraverso una pratica dell’integrità e della giusta relazione potremo preservare e difendere l’autenticità di ogni cosa ed ogni essere vivente.

Il XX secolo, sanguinoso e rovinoso più di ogni altro, ci ha dato in lascito una tecnologia potentissima ed uno smarrimento generale. Ma anche il senso di inadeguatezza di ogni teoria razionale o metafisica non sostenuta dalle ragioni del cuore e non supportata dalla naturale saggezza della vita e della natura.
Intendiamo quindi l’ecologismo non come una nuova ideologia ma come un insieme di tendenze, pratiche, sentimenti, insegnamenti e visioni che possono sostenere e guidare verso la soluzione dei tanti problemi attuali.
In Italia nello specifico vi è urgenza di una rottura con tutto ciò che è definito Casta , Corruzione , Mafie ed insieme anche una rottura con tutto il vecchio bagaglio culturale delle ideologie novecentesche, prive di innocenza perchè anche corresponsabile della progressiva degenerazione ecologica economica e sociale. Nello stesso tempo bisogna mantenere e difendere i contenuti essenziali ed irrinunciabili della nostra Costituzione.

Occorre riaffermare una lotta esemplare, nonviolenta ma esemplare, contro quanto pregiudica la sopravvivenza del Pianeta e dei suoi abitanti e condurre una contestazione sistematica delle attività economiche dannose, dei comportamenti istituzionali fraudolenti e di tutte le altre forme delinquenziali di illegalità.
Insieme si deve essere capaci di costruire e promuovere una sana cultura della sobrietà e dell’onestà, della salute e della convivenza civile. Il compito non è solo politico o principalmente politico. E’ un compito insieme sociale, culturale ed economico.
Non intendiamo fare un nuovo partito che replichi in modo magari originale i fallimenti di tutti gli altri. Intendiamo favorire qualcosa di più grande, ampio e nuovo, di cui l’attività politica istituzionale deve essere solo una parte.

Noi proponiamo una fase di costituente ecologista che proceda alla federazione di tutti i singoli ed i gruppi interessati, garantendone autonomia e decentramento, intorno a 3 modalità organizzative:

- un rassemblement sul territorio di tutti i singoli e le associazioni operanti su base locale con una sintesi organizzativa regionale: sull’ambiente, sull’impegno sociale e sui diritti civili.

-una federazione trasversale nazionale di tutti i movimenti e le associazioni culturali, sociali e politiche specifiche confederando le realtà regionali. Non è più accettabile la centralizzazione politica a Roma del nuovo movimento anche se, una sua espressione attraverso “due portavoce nazionali “ è ancora necessaria.

-una nuova aggregazione dei lavoratori, delle imprese e delle attività orientate alla conversione ecologica ed all’equità e sostenibilità sociale.


6 Rigenerare, rifondare, riunificare. La sfida è grande. Saremo in grado di divenire incisivi se sapremo collegarci realmente ognuno con gli altri, agendo insieme e riconoscendo reciprocamente la validità delle ragioni dell’altro. Proponiamo una attività collettiva di guarigione da ciò che ci tiene separati e talvolta lontani. L’avvio e la decisione di continuare gli”incontri di Puin” con la nascita del Gruppo delle cinque terre, la sua progressiva espansione insieme alla razionalizzazione nazionale del ruolo di strumenti che operano nel web come i Blog (costituzione del portale degli Ecologisti) sono uno dei modi con cui cerchiamo di dare un contributo a questo processo.
Stimiamo il lavoro svolto e le attività delle diverse associazioni ambientaliste. Ma come ignorare che nonostante 30 anni di lotte ambientali i risultati sono o insufficienti o scarsi o inesistenti? L’Italia è una delle nazioni più inquinate d‘Europa, il territorio è soffocato da inquinamento, abusivismo, traffico e rifiuti, decine di navi con scorie radioattive sono seppellite davanti le nostre coste, aria acqua e terra sempre più inquinate, i tumori si diffondono, abbiamo un “benessere” che grida vendetta. Oltre a piccole conquiste e locali affermazioni, la situazione è talmente grave che occorre uno sforzo eccezionale e congiunto per produrre cambiamenti significativi. Potrebbe presto non avere più alcun senso proporre o produrre nuove leggi e normative ambientali che tanto non vengono realmente applicate.
Nella situazione attuale nessuno sembra in grado di fermare il nucleare che viene riproposto o la truffa velenosa degli inceneritori. E siamo realmente indietro agli altri paesi sia sulle energie rinnovabili sia sulle connessioni in reti digitali.

Iniziative di Lotta esemplare devono essere preparate in questi settori.
E quanto detto potrebbe valere anche per altri ambiti associativi, nel campo dell’intervento sociale e nel settore dei diritti civili.
Fare qualcosa è incidere sulla realtà, risolvere i problemi esistenti, non candidarsi alle elezioni, costituire una piccola corporation e lobby di settore, una piccola burocrazia, un flusso di fondi economici, il tutto giustificato da una serie di iniziative irrilevanti o senza esito.

Cultura società e politica sono indissolubilmente collegate.
Come esempio: negli ultimi decenni si stanno diffondendo pratiche di vita ecologiche come l’alimentazione, l’agricoltura e le medicine naturali, e tuttavia mentre diventano sempre più consistenti come attività economiche, emergono progressivamente truffe sempre più ingenti alle leggi ed alla salute e fiducia dei consumatori.
Occorre operare nei vari settori per rigenerare, rifondare e riunire. Ed è un compito anche culturale e di comunicazione. Noi proponiamo di attuare e realizzare tutti insieme , attraverso uno sforzo straordinario, una serie di eventi e strutture di comunicazione tra cui:

* una Convention generale ecologista (Stati generali ?) con anche forti presenze europee ed internazionali e che possa durare anche 10 giorni, come evento di svolta, di grande richiamo, con forti contenuti culturali e di comunicazione.

* una Ecoexpo collegata a questo evento che la segua a distanza di qualche mese con il coinvolgimento di tutte le realtà economiche, produttive, ecocompatibili ecorientate e socialmente sostenibili già esistenti, al fine di favorire la loro espansione.

* Un network di Media: Web ma anche Tv e carta stampata, che parta dalla unificazione dei vari frammenti comunicativi degli ecologisti oggi già esistenti messi in rete e connettendoli fra loro nel Portale degli ecologisti per moltiplicare la loro potenzialità comunicativa.

Tutto questo non sarà immediato, facile o per subito ma potrebbe essere ciò di cui abbiamo veramente bisogno: il coraggio di tutti di cambiare potrà portare al coraggio di cambiare tutto, veramente.
Come Gruppo delle Cinque Terre non intendiamo essere un nuovo gruppo che si aggiunge ad altri ma intendiamo costruire ponti che uniscano e unifichino i gruppi esistenti per promuovere la casa comune degli Ecologisti.

Gruppo delle Cinque Terre (ottobre 2009)

Questo documento è il risultato provvisorio di vari incontri e riflessioni condotte con persone di provenienze ed esperienze differenti che riconoscono la necessità di procedere ad una aggregazione di tutte le componenti della cultura ecologista.

Il Gruppo delle Cinque Terre si è costituito nell’agosto 2009 ponendosi tre obiettivi:
* la riunificazione dei differenti gruppi e movimenti dell’area ecologista
* contribuire alla realizzazione del nuovo programma ecologista
* promuovere nuovi strumenti di comunicazione del movimento politico degli Ecologisti
Info:
www.eco-ecoblog.blogspot.com * ecoblog@libero.it (Massimo Marino)
www.fiorigialli.it * info@fiorigialli.it (Maurizio Di Gregorio)