31 luglio 2009

Verdi/ Minoranza: Da Consiglio federale stop a Sinistra e Libertà


Bonelli, Boato, Bettin:
"Francescato garantisca regole congresso"
La minoranza dei Verdi si dispone alla battaglia contro l'adesione della Federazione ambientalista al progetto di Sinistra e libertà. Secondo una dichiarazione congiunta di Angelo Bonelli, Marco Boato e Gianfranco Bettin, "il consiglio federale nazionale dei Verdi tenutosi ieri a Roma non ha dato via libera al sostanziale scioglimento dei Verdi e al proseguimento dell'esperienza in Sinistra e Libertà.


Per la prima volta nella storia dei Verdi - dicono i tre, rispettivamente ex capogruppo alla Camera, ex deputato e attuale capogruppo nel consiglio regionale del Veneto - i lavori del consiglio federale, organismo statutario che ha il potere di indicare la linea politica dei Verdi, si sono conclusi senza l'approvazione di una mozione politica per la forte difficoltà di quella parte dei Verdi che sostiene di continuare il progetto politico di Sinistra e Libertà". "I Verdi quindi - si legge ancora nella nota - dovranno sospendere la partecipazione ai coordinamenti e alla costituente di Sinistra e Libertà prevista per il 19 settembre, e la presidente Grazia Francescato e il coordinamento nazionale, il cui mandato è statutariamente scaduto il mese di luglio, dovranno in questi mesi esclusivamente garantire regole democratiche per lo svolgimento del congresso del 10 di ottobre. In pochi giorni - concludono Bonelli, Boato e Bettin - sono già diverse centinaia le adesioni al documento 'Il coraggio di osare' che lancia un appello a tutti gli ecologisti per avviare una costituente ecologista fortemente legata all'esperienza dei Verdi europei".
(da APCOM 26 luglio 2009)

30 luglio 2009

oltre la fantascienza...

VERDI: A Roma il consiglio federale.


Francescato: «Dibattito sereno, nessuno scioglimento». Boato: «Discussione franca» .

Si è concluso ieri a Roma il consiglio federale nazionale dei Verdi. Una riunione in cui «è stato dato semaforo verde al dibattito precongressuale in vista del 9, 10 e 11 ottobre, dibattito che si è innanzitutto basato sui due documenti pubblicati venerdì e ieri su Terra», spiega la portavoce nazionale Grazia Francescato. «In campo ci sono due opzioni - dice la leader ambientalista-. Una di continuare un percorso in Sinistra e libertà, convincendoli a inserire la parola “ecologia” nel simbolo.Ecologia che non deve essere un capitolo aggiuntivo ma pietra fondante del programma di Sl. Naturalmente non c’è nessuna ipotesi di scioglimento dei Verdi. Abbiamo una casa ed è molto importante mantenerla.

La seconda opzione è quella contenuta nel primo appello pubblicato da Terra (per una nuova Costituente ecologista, ndr). Ma, naturalmente », assicura Grazia Francescato, «sarà il congresso di ottobre a decidere. Al consiglio federale non c’è stata alcuna votazione ».La posizione della maggioranza è stata espressa anche da Loredana De Petris, del coordinamento nazionale: «Il dibattito è stato molto sereno. Si sono confrontate le due posizioni e si è formalmente avviato il dibattito congressuale. La relazione della portavoce ha sottolineato come sia necessario spendersi nel progetto più ampio di Sinistra e libertà, senza in alcun modo sciogliere il partito. Ma in questa occasione non abbiamo votato nulla».Marco Boato, tra i firmatari del documento “per una Costituente ecologista”, ha sottolineato come «la discussione che si è aperta sia stata molto franca e ampia. Ora il dibattito sui due documenti che sono stati anche pubblicati da Terra si riprodurrà in vista del Congresso di ottobre». Il futuro dei Verdi è in itinere. Appuntamento decisivo a ottobre.
( di Valerio Ceva Grimaldi su Terra * 26 luglio 2009))

23 luglio 2009

Ecologisti: un appello nazionale da firmare

Questo “Appello agli ecologisti” vuole essere uno strumento di riflessione e di iniziativa rivolto sia ai Verdi, sia alla più ampia area di tutti gli ecologisti interessati ad un rilancio della sfida ecologista in Italia e con un forte riferimento europeo. Non è un testo “chiuso”, ma soltanto un punto di partenza. A chi lo legge, se lo condivide nella sostanza, chiediamo tanto una iniziale sottoscrizione, quanto eventuali suggerimenti, osservazioni e proposte per migliorare il documento e renderlo più partecipato e condiviso.
In questa prima fase di raccolta, le sottoscrizioni del documento e le eventuali osservazioni possono essere inviate a

Marco Boato:
boato@gpmail.eu
Angelo Bonelli: angelo.bonelli@tin.it .

IL CORAGGIO DI OSARE: APPELLO AGLI ECOLOGISTI
Le ultime elezioni europee sono state per Sinistra e Libertà, e quindi per i Verdi, un fallimento come già un anno fa era accaduto alla Sinistra Arcobaleno. Il risultato delle europee è stato ancor più negativo rispetto alle elezioni politiche del 2008 perché, pur in assenza del richiamo al ‘voto utile’, gli oltre due milioni di voti in uscita dal PD non sono stati conquistati da Sinistra e Libertà.
Mentre, perciò, i Verdi italiani scompaiono per la prima volta dal Parlamento europeo, come già accaduto dal Parlamento nazionale, in Europa gli ecologisti registrano uno storico successo elettorale da Nord a Sud . Infatti, i Verdi in Europa moltiplicano i voti e i seggi, superando il 10% in almeno dieci paesi; con straordinari risultati in Francia (sopra il 16%), in Germania , in Austria, in Inghilterra , ma anche in Grecia (dove riescono ad eleggere per la prima volta un parlamentare europeo). Nel novembre scorso, poi, i Verdi negli USA hanno raddoppiato gli eletti in centinaia di località, in contemporanea alla vittoria di Obama.


Siamo tutti chiamati a decidere con coraggio di provare a far uscire i Verdi italiani da una situazione di inarrestabile declino e perdita di consensi, rilanciando nel paese un forte progetto ecologista capace di dare una risposta, anche assumendo responsabilità di governo, alla crisi economica globale, ai cambiamenti climatici, all'aggressione alle risorse naturali, ai diritti di tutti gli esseri viventi. Un progetto che metta al centro della propria azione la lotta alla povertà e ai cambiamenti climatici attraverso una programmata riconversione ecologica dell'economia e della società.

Abbiamo per troppi anni rinunciato a parlare a tutti cittadini, per rivolgerci ad una parte limitata e ideologizzata della popolazione, dimenticando colpevolmente che le nostre tematiche sono universali e trasversali. Questo ha portato i Verdi ad essere interlocutori solo di parti limitate e non di tutti.
Dobbiamo quindi lavorare per portare la questione ecologica ad essere centrale nella politica e nella società del nostro paese, consapevoli che le nostre proposte sono già, in tutto il mondo, il motore per avviare una radicale trasformazione della nostra società e dell' economia, in un percorso culturale e politico di ricostruzione del senso di appartenenza ad una comunità quale soggetto collettivo.
C'è un aspetto però che dobbiamo affrontare con risolutezza e che riguarda noi stessi , ovvero la nostra inadeguatezza a poter avviare un simile ed ambizioso processo da soli. Dobbiamo, perciò, lavorare da subito per costruire una "rete ecologista" insieme a quella "moltitudine", a quel grande movimento di milioni di uomini e donne che in migliaia di comitati, associazioni, pratiche comuni collegate tra loro, si occupano di ecologia, diritti, pace, nonviolenza, nuova economia, legalità, cooperazione internazionale e decentrata, democrazia, e recuperando alla causa militante ecologista quelle intelligenze che lavorano nel mondo della ricerca, della scienza, della cultura, dell'informazione e dell’imprenditoria.
Dobbiamo metterci a disposizione di un nuovo percorso, favorendo e stimolando l'avvio nel paese di una fase costituente ecologista, che sappia anche mettere in discussione il vecchio modello partito, per dare più spazio ad una politica di partecipazione e di democrazia, nel rispetto di un reale federalismo. Per favorire, come auspichiamo e ci impegniamo a fare, la nascita di un nuovo movimento politico ecologista, dobbiamo superare il modello politico e organizzativo della Federazione nazionale dei Verdi, per come l’abbiamo conosciuta e soprattutto per quello che è diventata negli ultimi anni. Questo non significa per noi in alcun modo liquidare i Verdi, ma, al contrario, favorire nel nostro paese la nascita di una nuova soggettività politica verde, collegata all’esperienza verde europea.


La destra oggi al potere in Italia rappresenta un pericolo per la democrazia, per i diritti e per l'ambiente, mentre la sinistra di cui siamo stati alleati rivela tutta la sua inadeguatezza a rappresentare una alternativa credibile. Per questo è necessario porsi in modo prioritario l’elaborazione e costruzione di una nuova proposta politica autonoma, credibile e capace di futuro. E per questo è anche necessario porsi da subito il tema delle alleanze, lavorando anche alla nascita di un centrosinistra nuovo nei contenuti e nelle modalità, che si lasci alle spalle la fallimentare politica di autosufficienza del Pd: un’alleanza di cui deve essere parte decisiva una forza ecologista autonoma, che, come si è verificato in Europa, possa rappresentare un determinante e strategico valore aggiunto.
L'attuale dirigenza della Federazione dei Verdi, in assenza di qualsiasi dibattito interno tempestivamente convocato, sembra invece lavorare per sciogliere definitivamente l'esperienza verde in Sinistra e Libertà, benché l’intero gruppo dirigente nazionale termini il proprio mandato col luglio 2009, quindi ben prima dell’Assemblea nazionale convocata per ottobre .
In questi ultimi mesi l’attuale dirigenza della Federazione dei Verdi ha stimolato e favorito la nascita dei coordinamenti di Sinistra e Libertà, non opponendo alcuna obiezione allo scioglimento di gruppi consiliari regionali verdi per formare quelli della Sinistra. A questa scelta, che ha anche prodotto la sostanziale invisibilità della presenza verde autonoma nelle recenti elezioni amministrative, va data una risposta immediata e determinata, dando voce a tutti i Verdi che non intendono sciogliersi in una formazione politica che ripropone simboli, linguaggi e contenuti già consumati tante volte nella vicenda politica della sinistra italiana.
Assenza di democrazia, forzature statutarie, imposizione di fatti compiuti anche a livello territoriale e delle istituzioni rappresentative stanno caratterizzando questa fase all'interno della Federazione dei Verdi, calpestando la volontà degli iscritti, elettori e simpatizzanti Verdi che non vogliono sciogliersi in Sinistra e libertà e che intendono invece impegnarsi per costruire una fase costituente di tutti gli ecologisti in Italia.
Sarebbe totalmente irresponsabile far sì che nel terzo millennio non esistesse in Italia una forza ecologista autonoma e politicamente organizzata, considerata anche la marginalità a cui sono relegate le tematiche ecologiste nelle altre forze politiche.
C'è bisogno di un movimento politico ecologista che sappia parlare, a 360 gradi, con tutti i cittadini, forte della propria identità culturale e autonomia politica, ma capace anche di costruire alleanze e di portare la questione ecologica al centro della politica in Italia. Le grandi questioni come la pace nel mondo, il contrasto ai cambiamenti climatici, la lotta alla povertà e ad ogni tipo di discriminazione, la sicurezza alimentare, la lotta allo smog e al traffico, la tutela della salute, la giustizia sociale, i diritti dell'infanzia, la cura del verde, i diritti degli animali, la tutela della biodiversità, la politica energetica basata sulle energie alternative, sul risparmio ed efficienza energetica, le politiche ecologiche per rilanciare l'economia e quindi l'occupazione attraverso la ‘green economy’, sono temi che riguardano tutti i cittadini e non solo una parte di essi.


Dobbiamo avere il coraggio di osare ancora. La costruzione di nuovi contenitori frutto solo di assemblaggi e di vecchie alchimie politiche è stata già punita due volte dagli elettori. Non dobbiamo preoccuparci del nostro futuro particolare, ma del futuro dell’ambientalismo italiano e dell’ecologia politica. Per questo chiediamo, a chiunque condivida questa preoccupazione e questa speranza, di unirsi per lanciare al paese la nuova sfida ecologista in una nuova costituente ecologista.

PRIMI SOTTOSCRITTORI DELL’APPELLO IN ORDINE ALFABETICO
Gianfranco Bettin Marco Boato Angelo Bonelli Nando Bonessio
Daniela Caprino Veronica Cerea Caterina Di Bitonto Barbara Diolaiti
Pino Finocchiaro Antonio Fiorenzani Paolo Galletti Sergio Golinelli
Daniela Guerra Sepp Kusstatscher Lorenzo Lombardi Gregorio Mariggiò
Daniele Massaro Pinuccia Montanari Cristina Morelli Aurelio Morrone
Camillo Piazza Maurizio Pieroni Roberto Repossi Natale Ripamonti
Alessandro Ronchi Susanna Scotti Sauro Turroni Gabriele Volpi Luana Zanella



ECO sostiene questo appello, invita a sottoscriverlo, interverrà prossimamente proponendo osservazioni e riflessioni sul suo contenuto come sollecitato anche dai promotori. Il documento sarà la base della posizione che verrà portata il 10 ottobre al congresso nazionale dove i Verdi probabilmente si divideranno su due diverse prospettive per il futuro, ma sopratutto un primo mattone per la unione di tutti gli ecologisti italiani . Le adesioni, (nome ,cognome e regione di riferimento) vanno inviate ai due EM indicati; in ogni caso ECO raccoglierà ed invierà tutte le adesioni ricevute sul blog o su FBK; Tutte le successive adesioni verranno pubblicate a gruppi di 100 per volta.

22 luglio 2009

Civitavecchia. La Centrale dell'Enel è autorizzata a inquinare

Sale l'indignazione dei No Coke
Limiti di emissioni di monossido di carbonio elevati a 130 mg anziché 50 come previsto dalle normative europee. E’ questa la decisione presa dalla Conferenza dei Servizi sulla centrale Enel di Civitavecchia alimentata a carbone che si è svolta ieri a Roma presso la sede del ministro dello Sviluppo. Una decisione che, soprattutto dopo che i no coke, i comitati che lottano contro l’attivazione della centrale, avevano denunciato come l’impianto di Tvn (il più grande d’Europa) per stessa ammissione dell’Enel, non fosse in grado di rispettare tali limiti, sa tanto di favore alla Spa elettrica in un momento in cui peraltro la centrale continua ad esercire senza l’autorizzazione integrata ambientale scaduta dallo scorso dicembre.
Chiaramente imbufalito il Movimento no coke Alto Lazio, presente ieri alla conferenza, il quale ha ricordato come nessuna normativa europea ed italiana preveda deroghe ai limiti di 50 mg di monossido di carbonio e come tale sostanza sia causa di comprovata mortalità nella popolazione adulta e di gravi malformazioni cardiache nella prima infanzia. “Ciononostante – affermano i no coke - la Conferenza dei Servizi ha stabilito di concedere il limite di 130 mg. E’ prevalsa, quindi, la volontà di agevolare Enel, società privata, per consentire la messa in esercizio della centrale nonostante le “lacune, omissioni e anomalie della Valutazione d'Impatto Ambientale” e dell’iter autorizzativo, nonostante non abbia mai funzionato l'Osservatorio Ambientale, nonostante non sia mai stata valutata la compresenza della centrale di Torrevaldaliga Sud che emette canna a canna, nonostante non sia stato attivato l'Organismo di Controllo del rispetto delle prescrizioni, nonostante la menzogna del “carbone pulito” ripetuta con sprezzante crudeltà dai pinocchio dell'Enel”. “Da oltre due anni – affermano i comitati - i cittadini dell'Alto Lazio presentano diffide e denunce, determinando spesso l'agenda dei lavori delle amministrazioni coinvolte nell'affare Tvn...
di Vincenzo Bisbiglia su www.dazebao.org

20 luglio 2009

68 VOLTE TI AMO

è uscita la seconda puntata del romanzo
68 VOLTE TI AMO
FEBBRAIO ( Festival / La selezione / Cinema Bernini )
su www.ECOdue.blogspot.com

17 luglio 2009

Provincia di Torino: il ritorno della DC

Non si può non tornare sulle elezioni provinciali a Torino vinte da Saitta (Pd, ex democristiano) contro la Porchietto (imprenditrice postdemocristiana) con l’apparentamento al secondo turno di Saitta con l’UDC (tutti veri democristiani d’annata ) ed il contributo dei Moderati, un gruppo tipicamente piemontese vagamente collocato vicino al centro, che non è nella DC solo perché la DC non c’è più, o meglio si è sciolta in 5-6 diversi partiti.
Saitta ha vinto una singolare competizione fra due candidati che avevano un ’identico programma sulle cose da fare (TAV, tangenziale-est, 2 inceneritori, grattacieli in città, e poco altro) con il sostegno dei poteri forti che governano da tempo la città, che ritengono il PD l’interlocutore più affidabile per fare quello che vogliono ( perché capace di annichilire od assorbire qualunque forma di contestazione in particoplare quella che rivendica una qualità ambientale nello sviluppo dell’area torinese ); con il controllo ferreo e l’appoggio delle tre sedi di informazione più significative in città (le redazioni locali del TG3, della Stampa, di Repubblica ) una specie di MinCulPop dove non accedi neanche all’usciere se non sei ex democristiano, o amico del PD o della Banca SanPaolo.
Saitta è stato eletto con il voto di 421.137 elettori su un totale di 1.875.168 cioè 22,4 elettori su 100 mentre la Porchietto con 312. 775 è risultata gradita ad altri 17 elettori di quei 100. Più del 60% degli elettori ha ritenuto non fosse il caso di andare a votare. (la cosa ha occupato le tv per alcuni secondi ,ed i giornali locali per 3-4 righe di spazio).

Le premesse di questo singolare risultato c’erano tutte: 34 liste (record nazionale), 16 candidati presidenti, 7 liste nelle diverse sfumature della sinistra (Pcl, SC, RC, CI, Sinistra, Socialisti, No licenziamenti ) che hanno portato alla scomparsa di 7 seggi ( 4 RC, 2 CI, 1 SD ) ed alla elezione del solo Ferrentino con qualche voto in più aquisito in Val di Susa.
6 liste, contando quelle vere e quelle finte, ambientaliste o civiche o grilline , con più o meno esplicita connotazione ecologista ( Verdi, verdi-verdi , Civici di Turigliatto, Civici di Grillo, finti civici del Grillo parlante, civici del PPA ) tutte al di sotto dell’1%, che naturalmente non hanno eletto nessuno (i Verdi passati dal 3,57 allo 0,87 % hanno perso i 2 seggi e naturalmente l’assessore che avevano,peraltro già passato ai socialisti). Divertente, se non venisse da piangere, il caso della lista grillina che con un simbolo invisibile ha preso lo 0,63% (non è vero quanto dice Grillo sul successo delle sue liste, è stato un buco quasi dappertutto) mentre la sua imitazione, la lista del GRILLO PARLANTE l’ ha superata con lo 0.67% riuscendo fra l’altro insieme ad altre 5 liste fantasiose ( No Euro, lista Granata, Lega padana, Verdi-verdi ,DC e libertà ) ad assommare un 3,5% che ha portato un creativo personaggio , fuoriuscito più di 15 anni fa dalla Lega Nord, a raggiungere dopo anni di tentativi il risultato della sua vita: essere eletto da qualche parte.

Naturalmente reggono i due partiti che governano l’Italia: il PD perde voti ma passa da 16 a 17 seggi (miracoli italiani) il PDL perde voti ma riprende i suoi 12 seggi, come l’UDC che resta a 3 seggi; la Lega Nord passa da 3 a 4, l’Italia dei valori passa da 2 a 5. Concludendo scompaiono dal Consiglio provinciale Verdi, Rifondazione e Comunisti entrano i Moderati e l’ex leghista creativo.
Undici gli assessori della nuova giunta: 5 del PD, 2 dell’Idv, 1 per UDC, Moderati, Sinistra, più una Indipendente ( la lista personale di Saitta, su cui si sono riempite pagine e pagine dei giornali per la “competizione” con quella dei Moderati ha preso l’1 % ed è servita a questi ultimi, di cui non si comprende ruolo e collocazione, per farsi un po’ di pubblicità ed ottenere il 2,7% ) .
Insomma la Provincia di Torino sembra quasi essere tornata indietro di qualche decennio, governata, oltre che da qualche lontano ex comunista nel PD, da parecchi democristiani d’annata o dai loro nipotini .


La frammentazione nella sinistra e quella, ancora più grave, nel variegato mondo dei tanti micropartitini e comitatini ecologisti e civici non sembra essere turbata dai penosi risultati ottenuti; non c’è più neppure l’ombra di un ecologista, neppure di quelli finti, nel consiglio provinciale ma la cosa non sembra turbare nessuno; piccoli leader vecchi e altri nascenti, liste inventate, passaggi di campo sono già freneticamente all’opera: fra 10 mesi ci sono le elezioni regionali e tutti sembrano incredibilmente, freneticamente, impegnati nel ripetere il bis di questo penoso quadretto torinese.
vedi anche i post:
Torino, il tritacarne ecologista * 2 aprile 09
L'armata brancaleone di sinistri, civici e verdi a Torino * 11 giugno 09

16 luglio 2009

Ambientalisti, i no che bisogna continuare a dire

Anche nelle recenti elezioni europee il partito italiano dei Verdi non ha conseguito un risultato positivo e si è avviato ad avere rappresentanza ormai solo a livello amministrativo locale. Perché la rappresentanza ambientalista complessiva al parlamento europeo supera i 50 seggi, ma dall’Italia il contributo è zero ? E come mai in una città come Stoccarda gli ecologisti sono il primo partito, mentre da noi il contributo “verde” è irrilevante? Dipenderà dagli ambientalisti italiani o dall’opinione pubblica del nostro Paese che mal digerisce le tematiche ambientaliste?

Che gli italiani non siano buoni ambientalisti è noto: i dati ci dicono che si descrivono migliori di come sono, altrimenti come faremo ad avere percentuali risibili di raccolta differenziata, buchi enormi nell’adduzione delle acque potabili e un’energia che si fa ancora con gas, carbone e petrolio? Per non parlare dei 36 milioni di autoveicoli che abbiamo in giro per le nostre strade (molto di più di tutti gli altri paesi europei e perfino degli Stati Uniti, in proporzione). Per non citare un fenomeno come l’abusivismo edilizio, che non esiste in nessun altra nazione sviluppata.

Ma questo non basta. Molti dicono che la disaffezione per l’ecologia politica dipenda dai no che gli ambientalisti italiani hanno più volte detto a tutto: dagli inceneritori all’energia nucleare, dal ponte sullo stretto di Messina agli ogm. Ma quelle sono oggettivamente domande irricevibili, a cui bisogna rispondere “no” e, anzi, forse di no non ne sono stati detti abbastanza, altrimenti non assisteremmo, per esempio, a un consumo di territorio che non ha paragoni in nessun altra parte del mondo, con 250.000 ettari mangiati ogni anno da asfalto e cemento. Forse bisogna tornare alla nostra opinione pubblica, che è complessivamente poco informata, priva di basi scientifiche e, in definitiva, poco attenta alle esigenze dell’ambiente, quando non in malafede o protagonista essa stessa di speculazioni.

I Verdi italiani non si sono estinti per via dei troppi no che hanno formulato, anzi, i no di altri ambientalisti europei, a guardar bene, sono ancora più duri (basti considerare i tedeschi). In realtà non hanno più rappresentanza perché erano troppo scomodi e mettevano un’opinione pubblica tendenzialmente attratta solo dai problemi del lavoro di fronte alle proprie responsabilità, oltre che a quelle della classe dirigente che si era scelta. E a un paese bigotto e poco informato, privo dell’etica protestante, questo non piace. Prova ne sia che mentre i consumatori canadesi hanno boicottato i legni delle foreste tagliate a raso fino a farle proteggere, da noi si continuano a comperare materiali di provenienza incerta e a non scegliere l’ecosostenibilità in nessun campo della vita quotidiana. Infine, che non ci siano personalità di rilievo nel mondo ambientalista e che molti uomini politici verdi abbiano un calibro effettivamente scarso? Ma davvero?

di Mario Tozzi primo ricercatore Cnr – Igag e conduttore televisivo (su Consumatori, mensile soci COOP)

Europe Ecologie: il programma in italiano su Fiorigialli

Fiorigialli ha pubblicato in italiano IL CONTRATTO ECOLOGISTA PER L'EUROPA, il programma con il quale la lista degli ecologisti francesi EUROPE ECOLOGIE si è presentata alle elezioni europee ottenendo un significativo 16,4 %, secondo partito in Francia alla pari con i socialisti.


http://www.fiorigialli.it/dossier/rivista.php?id=7&articolo=1438

15 luglio 2009

appuntamenti TORINO INCONTRI DEL VENERDI’ (4°)

per costruire la rete degli ecologisti...
Venerdì 17 luglio ore 17-19,30
Parco Tesoriera Corso Francia 186 (dall’ingresso: uffici sulla sinistra)
(convocatori della settimana: Renato Bauducco, Elio Canavesio, Ferdinando Cartella, Giorgio Gardiol, Massimo Marino)

1) punto 6 del manifesto ( fase di transizione verso un nuovo soggetto politico ecologista: come, dove, con chi …)

2) cominciamo a riflettere su come costruire una rete informativa degli ecologisti (I blog, Facebook, altri strumenti..)

3) programmazione di incontri con gruppi esistenti sulla proposta di estensione della Rete degli Ecologisti

(previsto ancora un incontro prevacanze il 24 luglio )

per conoscenza, il logo,carino, fatto da Alessandro Ronchi; pubblicato su:


WWW.qualcosadiverde.it

G8: silenzio di regime su Greenpeace

Durante lo svolgimento del G8 Greenpeace ha attuato una clamorosa protesta impegnando circa 120 attivisti nell'occupazione di 4 centrali elettriche a carbone (Brindisi,Marghera,Vado Ligure,Porto Tolle) per sottolineare i ritardi nella lotta all'inquinamento e ai cambiamenti climatici.
La clamorosa iniziativa è stata quasi completamente censurata da tutta l'informazione,ormai totalmente interna ad una logica di regime bipartitico imposto che continua a propinare decine di articoli al giorno sul sesso di Berlusconi e sui candidati seri e meno seri al congresso del PD, che non dà alcuna informazione vera su un G8 inconcludente e tace sulla più clamorosa iniziativa di protesta ecologista avvenuta negli ultimi anni in Italia.


http://www.youtube.com/watch?v=kKYIUw9uF4E&eurl=http%3A%2F%2Fwww%2Egreenpeace%2Eorg%2Fitaly%2Fnews%2Fcentrali%2Dg8&feature=player_embedded

http://www.greenpeace.org/italy/

11 luglio 2009

E' nato il primo fratellino di ECO, si chiama ovviamente ECOdue
www.ECOdue.blogspot.com

ogni domenica a partire dal 12 luglio esce una puntata del romanzo:

68 VOLTE TI AMO
un frammento di storia al quale puoi partecipare scrivendo a:
www.ecoblog@libero.it

68 VOLTE TI AMO
è una storia d’amore lungo i 12 mesi del 1968 …è una storia di giovani che vogliono cambiare il mondo e se stessi....è un testo contro la violenza e la sopraffazione …è un romanzo storico…è un saggio a tesi sulle trasformazioni possibili di una società occidentale…è un documento sul passato per capire il presente…è un esperimento al quale si può partecipare con propri commenti, ricordi, contributi, video e foto dell’epoca..

10 luglio 2009

Bertinoro:Verdi ed Ecologisti si incontrano sulle colline emiliane

Alcune decine di esponenti della Federazione nazionale dei Verdi fra i quali Marco Boato e Angelo Bonelli oltre a vari esponenti del Coordinamento e del Consiglio federale nazionale si sono incontrati il 4 luglio a Bertinoro, splendido paesino collinare emiliano vicino a Forlinpopoli, per rilanciare l’esperienza ecologista in Italia e superare gli errori di gestione dei Verdi nell’ultimo decennio. Presenti anche altri ecologisti, estranei e critici rispetto all’attuale Federazione dei Verdi, ma intenzionati a contribuire a promuovere un nuovo soggetto ecologista che veda i cittadini impegnati in prima persona su temi ed obiettivi esemplari.

I Verdi hanno definito l’intenzione di presentare al Consiglio federale del 25 luglio e successivamente al Congresso Nazionale del 10 ottobre la proposta di “superamento” della attuale Federazione dei Verdi aprendo un percorso largamente “inclusivo” di tutte le realtà ecologiste disponibili che operano positivamente nel paese, su base regionale, verso un nuovo soggetto ecologista più largo, più radicale, più moderno, che si riconosca nell’esperienza e nell’organizzazione dei Verdi e degli Ecologisti in Europa e nel resto del mondo.

9 luglio 2009

Perle nell’immondizia

Segnalazione settimanale su cose da vedere in TV, DVD, CINEMA

Giovedì 9/7
La 7 ore 21,10 film I giovani leoni di Edward Dmytrik 1958 con M.Brando
Rai 3 ore 21,10 film Le quattro piume di Shekar Kapur 2002
Venerdi 10/7
La7 ore 1,45 film Il disprezzo di Jean Luc Godard con B.Bardot 1963

Rete 4 ore 23,10 film Conan il distruttore di R. Fleischer con Grace Jones 1983
Sabato 11/7
RaiI 3 ore 1,25 film He Fengming di Wang Bing Cina 2008 (1a vis.)
Rai 3 ore 14,50 Leonardo (speciale)
Domenica 12/7
Rai 3 ore 4 circa documento 25 ore sulla luna (20luglio 1969) con Tito Stagno
La7 ore 21,30 Missione natura
Lunedì 13/7

Rete 4 ore 21,30 film Jonathan degli orsi di F.Castellani 1993

dal Lun al Ven
Italia 1 ore 14,30 I Simpson
Rai 3 ore 8,10 La storia siamo noi
Rai 3 ore 14,50 Animali e animali e.. con Licia Colò
RAI 3 ore 19,55 Blog
Rete 4 ore 20,30 Nikita (episodi)
Rai 3 ore 18 Geo magazine-Natura


Cinema (nuove uscite)
Harry Potter e il principe mezzosangue
di David Yates (dal 15 luglio)
Niente velo per Jasira
di Alan Ball

He Fengming
He Fengming, un'anziana donna cinese, racconta trent’anni della propria vita che si intrecciano con la storia della Cina comunista. Dall'entusiasmo per la causa rivoluzionaria alla creazione di un giornale soppresso bruscamente dal regime; dall'internamento nei campi di lavoro perché accusata di essere reazionaria … regia: Wang Bin Cina 2008 RAI 3 sabato 11 luglio ore 1,25

Torino: INCONTRI DEL VENERDI’ (3°)

Per costruire la Rete degli Ecologisti e la transizione ad un nuovo, moderno, radicale progetto federativo di tutti gli ecologisti italiani.

Venerdì 10 luglio ore 17-19,30 Centro S. Regis, via Garibaldi 13
(convocatori della settimana: Renato Bauducco, Elio Canavesio, Ferdinando Cartella, Giorgio Gardiol, Massimo Marino)

1) discussione sui punti del venerdì precedente: 5 (lotte esemplari) e 6 ( fase di transizione verso un nuovo soggetto politico ecologista)

2) informativa sull’incontro nazionale di Verdi e di Ecologisti svoltosi a Bertinoro sabato 4 luglio (vedi resoconto)
a) iniziative previste rispetto al congresso dei Verdi di ottobre
b) le altre iniziative esterne ai Verdi (Cittadini Ecologisti)
c) Mozione/appello nazionale su cui si raccoglieranno adesioni in tutta Italia.

3) programmazione di incontri con gruppi esistenti sulla proposta di estensione della Rete degli Ecologisti

(malgrado le ferie sono previsti ancora 2 incontri prevacanze il 17 e 24 luglio )

8 luglio 2009

G8: la violenza non è rivoluzionaria, la creatività sì




Il copione sembra già scritto, il film si ripete, i produttori sono sempre gli stessi, i protagonisti diminuiscono, gli spettatori preoccupati aumentano, la pubblicità impazza. Non parliamo di cinema ma di questi inspiegabili incontri fra i potenti con la loro scia di polemiche, scontri di piazza più o meno violenti, contenuti delle proteste sempre più sullo sfondo, problemi pressocchè immodificati.

Il G8 di quest’anno ha già avuto una sua piccola anteprima al G8 dei Rettori delle Università a Torino; gli studenti dell’onda, in particolare quelli di SI, Studenti Indipendenti, che hanno recentemente stravinto le elezioni universitarie ottenendo la maggioranza assoluta in 9 facoltà su 14, organizzano il primo giorno una serie di manifestazioni rigidamente pacifiche (Il cantiere dell’altro sviluppo) precedute dall’organizzazione di un campeggio in città di centinaia di persone ( Turin Sherwood camp) e da momenti interessanti di dibattito su “un altro sviluppo”. Quelli di SI , in gran parte delle facoltà scientifiche, non scherzano sull’impronta da dare al tutto: camping ecosostenibile senza posate di plastica, riciclo dei rifiuti, toelette biodegradabili senza additivi chimici; le manifestazioni di clowns davanti ai poliziotti sono ironiche, quasi pesanti ma attente a non degenerare; i giornali cittadini sono costretti a parlare della crisi dell’università, degli obiettivi degli studenti, dei contenuti del loro dibattito; quasi una sorpresa, anche se alcune provocazioni di parti delle forze dell’ordine rischiano di far saltare il tutto.
Il secondo giorno, manifestazione internazionale, dunque imprevedibile, di quasi 10.000 persone il quadro cambia; giunti nell’aerea dell’incontro dei Rettori alcune centinaia di manifestanti tentano di rompere il blocco che li separa dall’area del Summit; si avvia la sceneggiatura del film della “linea rossa da superare” ; in qualcuno che gestisce “l’ordine pubblico” non sembra vero avviare il solito rituale di cariche, scontri, arresti, feriti, anche al di là di quanto sia strettamente richiesto per fermare la violazione; naturalmente per giorni si parla e si mostrano gli scontri , con i novelli “block G8” protagonisti dello show:che è ancora una volta riuscito; i manifestanti perdono solidarietà importanti nella città della crisi dell’auto; obiettivi ed argomenti che avrebbero il consenso di gran parte della città si rinsecchiscono, scompaiono, si crea un fronte di diffidenza o almeno di estraneità.

E’ dal 2001, dai fatti di Genova, che va avanti questa storia; li è emerso con chiarezza che una parte almeno di chi gestiva l’ordine pubblico aveva un suo disegno specifico, separato, eversivo, violento. Che partiva dallo sfruttare le contraddizioni presenti in un movimento che diventava sempre più grande per colpire non la sua parte minoritaria ed insignificante, che metteva a fuoco la città (i cosiddetti Black block) ma per coinvolgere il grosso del movimento, attaccarlo, disorientarlo con l’uso massiccio della violenza, isolarlo e ridimensionarlo. Possiamo dire che il gioco eversivo, che in realtà ha numerosi precedenti lontani già dall’immediato dopoguerra, alla fine ha dato sempre i suoi frutti, arrestando l’espansione nella società di movimenti radicali, con obiettivi sacrosanti e condivisibili ma incapaci di superare la trappola del “confronto di piazza “.
Il movimento No global si è fortemente ridimensionato, si è fatto fare a pezzi, è caduto nella trappola; quelle forze eversive che come un tarlo rodono da decenni all’interno dei corpi più delicati dello Stato, rimasti illesi nel periodo dei governi di centro-sinistra hanno addirittura ripreso fiato, trovando un migliore humus culturale nei nuovi governanti di destra.

E’ probabile che, seppure in versione ridotta, rivedremo in parte il film in questi giorni; una sceneggiata che il governo non vede l’ora di poter recitare se non altro per far dimenticare che sui problemi del mondo, come si dice, Berlusconi “non ha neanche l’agenda dei lavori”, che l’Italia più degli altri se nè infischiata degli aiuti promessi per i paesi poveri mentre ha moltiplicato il proprio impegno militare in varie parti del mondo.
Il 9 ed il 10 luglio si preannunciano manifestazioni delle varie estreme sinistre che con varie sfumature di colore arrivano dal rosso al viola; con un contorno di negozi chiusi, cittadini preoccupati, aquilani incazzati. Le prime avvisaglie dicono che il giochino è pronto; pesanti interventi a Roma sugli studenti dell’onda, arresti per i fatti del 18 maggio, insomma si scalda il clima per vedere quanti ci cadono; Berlusconi tocca ferro: nel ’94 al G8 ricevette un avviso di
garanzia, quello del 2001 fece parlare il mondo per il macello della scuola Diaz, per questo G8 si dice che il governo italiano non sa ancora bene di che si parlerà e per concludere cosa; mentre l’Italia potrebbe addirittura essere sostituita come ottavo paese dalla Spagna. Cosa di meglio che qualche ora di “confronto” in piazza e di “conquista della linea rossa” per parlare d’altro ?

Se i movimenti politici sulla globalizzazione, sulla povertà, sul climate change, sulla precarietà, riuscissero ad acquisire una linea di totale, rigida, intransigente, radicale, creativa capacità di lotta nonviolenta, rifiutando ed isolando anche la più piccola tentazione di avviare il “confronto” sul terreno violento su cui con insistenza li si vuole portare, si potrebbero fare e dire un sacco di cose: occupare chiese, grattacieli, palazzi del potere, ponti, fiumi, laghi. Si potrebbe inscenare grandi catene umane coinvolgendo decine di migliaia di cittadini; scalare torri, ciminiere, fabbriche di auto o di armi; inscenare feste e balli, istruire dibattiti in contemporanea su tv e radio, usare la musica e l’arte come strumenti di grande comunicazione sociale, si potrebbe infine usare in modo coordinato le potenzialità enormi del web. La repressione ci sarebbe lo stesso ma rapidamente perderebbe colpi, annegando nel ridicolo e tutti sarebbe costretti a prendere atto che c’è un altro mondo che chiede di diventare possibile.

Gli scalatori di Greenpeace, gli speronatori delle baleniere, i nudisti della Peta animalista, i volontari di Emergency, i rapporti di Amnesty sui paesi incivili del mondo insegnano che c’è un modo più radicale, più incisivo, più rivoluzionario dei sampietrini e dei cassonetti rovesciati e bruciati per aggregare le forze, allargare il consenso, isolare nel loro penoso e ridicolo castello diroccato i potenti e gli indifferenti del mondo.

7 luglio 2009

G8: Coalizione Italiana contro la Povertà - “Press the 8″

La miseria è una tragica calamità che affligge centinaia di milioni di individui in tutto il mondo: nell’anno 2004 circa 980 milioni di persone nei Paesi in via di svluppo vivevano (si fa per dire…) con meno di un dollaro al giorno! Per contrastare questa drammatica realtà, centinaia di organizzazioni di tutti i continenti hanno unito le proprie risorse per sensibilizzare i vari governi affinchè adottino efficaci politiche di aiuti per i popoli del terzo e quarto mondo, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio previsti dalle Nazioni Unite. In Italia, oltre sessanta gruppi ed associazioni, fra cui il Comitato Italiano per l’UNICEF, hanno aderito all’appello mondiale contro la povertà (Global Call to Action against Poverty-GCAP) ed hanno dato vita alla “Coalizione Italiana contro la Povertà”. La Coalizione si prefigge otto obiettivi fondamentali:
1. mantenere gli impegni assunti per sradicare la povertà, nel rispetto dei diritti umani e dei principi dello sviluppo sostenibile;
2. promuovere un commercio più equo, garantendo l’occupazione, la difesa dell’ambiente e il trasferimento delle tecnologie sostenibili ai Paesi poveri;
3. cancellare senza ulteriori inganni il debito estero delle Nazioni più povere, applicando pienamente la legge n. 209 del 2000;
4. aumentare sino allo 0,7 per cento del PIL le risorse destinate alla cooperazione internazionale, senza imporre ai Paesi beneficiari l’acquisto del “made in Italy”;
5. ritirare le nostre Forze Armate da tutte le missioni militari realizzate in violazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione (”L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali..”) e della Carta dell’ONU. Inoltre, ridurre le spese militari, utilizzando le risorse economiche risparmiate nella lotta alla miseria ed al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio;
6. definire una nuova legge per una nuova politica italiana di cooperazione allo sviluppo efficace, partecipata e democratica;
7. agire in Europa e in tutte le sedi internazionali per potenziare le Nazioni Unite affinchè intervengano più incisivamente sulle problematiche della tutela dell’ambiente, dell’economia mondiale, del sostegno ai popoli del Sud della Terra;
8. favorire una corretta ed ampia informazione pubblica sugli Obiettivi del Millennio e sui programmi di lotta alla povertà, attivando anche tutte le risorse e le competenze dei media e, in particolare, del servizio pubblico radiotelevisivo.
Tutti questi obiettivi, purtroppo, allo stato attuale sono frustrati: infatti l’Italia ha più che dimezzato gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo ed è precipitata in fondo alla lista dei Paesi donatori. Nessuno Stato europeo ha effettuato un taglio così drastico. Al fine di contrastare questo trend negativo e sollecitare i potenti del Mondo che stanno per riunirsi all’imminente G8 a L’Aquila, la Coalizione Italiana contro la Povertà ha indetto la campagna “Press the 8″, per fare pressione sul vertice e chiedere ai Grandi il rispetto degli impegni assunti nella lotta alla miseria, ai cambiamenti climatici ed all’inquinamento causato dai Paesi ricchi, alla mortalità infantile nel Sud del mondo, allo sfruttamento dei lavoratori delle nazioni sottosviluppate da parte delle grandi multinazionali occidentali, alla carenza di cure mediche salvavita nelle aree più depresse dell’Asia e dell’Africa, nonchè alla piaga del debito estero, soffocante ed assolutamente insostenibile da parte dei Paesi più poveri.

www.gcap.it. ( a cura di Claudio Esposito )

5 luglio 2009

Verdi: in Europa salgono da 53 a 55

Salgono da 53 a 55 i parlamentari del gruppo dei Verdi in Europa
Hanno aderito al gruppo i due eletti del partito degli Hacker svedesi..

I "pirati" svedesi avevano preso il 7,1% alle recenti elezioni europee

Cynthia McKinney (Green Party USA) da una prigione in Israele

Cynthia McKinney (Green Party USA) da una prigione in Israele.
Sono Cynthia McKinney e parlo da una cella di una prigione Israelian a Ramle. (Sono una dei) 21 Free Gaza, attivisti per i diritti umani attualmente imprigionati per aver cercato di portare a Gaza aiuti sanitari, materiale da ricostruzione e persino pastelli a cera per bambini, io avevo una borsa piena di pastelli a cera per bambini. Mentre stavamo navigando verso Gaza gli Israeliani hanno minacciato di sparare alla nostra barca, ma noi non siamo tornati indietro. Gli Israeliani ci hanno dirottato e arrestato perchè volevamo consegnare pastelli a cera ai bamibini di Gaza. Siamo stati arrestati e vogliamo che le persone del mondo vedano come ci hanno trattato solo perchè volevamo portare la nostra assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza.Quando è iniziata l'Operazione Piombo Fuso (dicembre 2008) , sono salita a bordo dell'imbarcazione di Free Gaza con un preavviso di solo un giorno e ho cercato, in qualità di rappresentante USA in un delegazione multi-nazionale, di consegnare 3 tonnellate di materiale medico ad una Gaza già assediata e davastata.Durante l'Operazione Piombo Fuso, gli Stati Uniti hanno fornito F-16 per far piovere fiamme dell'inferno su una popolazione in trappola. La pulizia etnica è diventata nettamente genocidio alla massima potenza.

Gli Stati Uniti hanno fornito fosforo bianco, uranio impoverito, tecnologia robotica, armi DIME, e bombe a grappolo, nuove armi che creano ferite mai trattate prima da dottori Giordani e Norvegesi. Alcuni dottori che erano a Gaza durante l'offensiva Israeliana, mi hanno raccontato in seguito, che Gaza era diventata un'autentico laboratorio per testare le armi, persone usate per testare e migliorare il potenziale omicida delle loro armi.Il mondo ha visto la violenza vile di Israele, grazie ad Jazeera Arabic and Press TV che trasmette in inglese. Ho visto i loro filmati e nel giro di un giorno, non dagli USA, ma dal Libano, ho fatto il mio primo tentativo di entrare a Gaza che è terminato perchè i militari Israeliani hanno speronato, in acque internazionali, la barca su cui mi trovavo...E' persino un miracolo che io mi trovi qui ora a scrivere del mio secondo incontro con i militari Israeliani, di nuovo una seconda missione umanitaria interrotta dai militari Israeliani.....La verità è che Israele ha mentito al mondo. Israele ha mentito alle famiglie di queste giovani donne. Israele ha mentito alle donne stesse che adesso sono intrappolate nella prigione di Ramle. E ora cosa dobbiamo fare? Una delle mie compagne di cella ha pianto oggi.E' qui da 6 mesi. Come Americana, piangere con loro non è abbastanza. La politica degli Stati Uniti deve migliorare e mentre noi guardiamo il Presidente Obama dare 12.8 trilioni di dollari all'elite finanziaria degli Stati Uniti dovrebbe essere chiaro ora che speranza, cambiamenti e "yes we can" erano immagini potenti e ben presentate, di dignità e autorealizzazione , individuale e nazionale, in cui tutti i popoli assediati, ovunque, hanno veramente creduto.Era una campagna di marketing astuta, data in pasto al mondo e agli elettori Americani in maniera tanto astuta quanto quella Isreaeliana.We must cast an informed vote about better candidates seeking to represent us. Ho letto e riletto la lettera di Dr. Martin Luther King Junior da una prigione di Birmingham. Neanche nei miei sogni peggiori avrei mai immaginato che mi sarei trovata a scrivere anche io così, un giorno. E' chiaro che i contribuenti Europei e Statunitensi hanno parecchi soldi da pagare, per quanto fanno ad altri nel mondo.Che ironia! Mio figlio inizia il suo programma giuridico a scuola senza di me, perchè sono in prigione, cercando di fare del mio meglio, ancora, per i figli di altri. Perdonami, figlio mio. Immagino che sto sperimentando la peggiore realtà che mi fa capire perchè le persone hanno bisogno di sogni. (Ma) sono fortunata. Lascerò questo posto. Forse Israele sta diventando il posto dove muoiono i sogni?........

Cambiamo il mondo insieme e reclamiamo ciò di cui tutti abbiamo bisogno come esseri umani : la Dignità. Faccio appello alle Nazioni Unite per chiedere che queste donne a Ramle, che non hanno fatto nulla di male oltre a credere che Israele fosse il guardiano della Terra Santa, possano essere sistemate in case sicure. Faccio appello al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti di includere la condizione dei detenuti certificati come rifugiati UNHCR, tra i rapporti annuali sui diritti umani che Israele deve fare come Stato. Faccio appello ancora una vola al Presidente Obama chiedendo di andare a Gaza: fa recare lì il tuo inviato speciale, George Mitchell per incontrare Hamas come scelta eletta dal popolo Palestinese.Dedico questo messaggio a tutti coloro che lottano per avere una Palestina libera, e alle donne che ho incontrato a Ramle.Da Cynthia McKinney, 2 luglio 2009, conosciuta anche come prigioniera a Ramle, numero 88794.Cynthia McKinney e un ex membro del Congresso USA, candidata alla presidenza per il Green Party, e un insigne difensore dei diritti umani e della giustizia sociale. La prima Afro-Americana a rappresentare lo stato della Georgia, la McKinney è stata in carica per 6 mandati presso la Camera dei Rappresentanti USA, dal 1993 al 2003, e dal 2005 al 2007. E' stata arrestata e tratta forzatamente in Israele mentre cercava di portare materiale umanitario e da ricostruzione a Gaza il 30 giugno.
http://www.notiziedalmediooriente.it/?xstart=b&new=10110

3 luglio 2009

DICHIARAZIONE CONGIUNTA ANGELO BONELLI e MARCO BOATO su VERDI e SeL

"In assenza di qualsiasi dibattito e luogo di confronto democratico interno ai Verdi apprendiamo oggi che i Verdi con Grazia Francescato avrebbero dato il via alla formazione del partito di Sinistra e Libertà previsto per il 12 settembre , al tesseramento e all'apertura dei circoli. Quanto fatto da chi oggi guida i Verdi italiani è un colpo di mano che tradisce un percorso congressuale e statutario. Le posizioni assunte oggi non hanno nessun valore per i Verdi perchè prese in assenza di confronto e di decisioni democraticamente deliberate.

L'attuale dirigenza Verde non ha nemmeno sino ad oggi consentito alcun dibattito sui risultati elettorali e mai nella storia dei Verdi è accaduto che dopo le elezioni, queste ultime tra l'altro fallimentari, non sia stato tempestivamente convocato un consiglio federale nazionale dei Verdi. Si vuole così continuare a riproporre un errore suicida che è quello di collocare i Verdi in una nicchia circoscritta della sinistra quando in Europa i Verdi che avanzano ,e ottengono grandi successi elettorali, vanno nella direzione opposta a quella presa dall'attuale dirigenza Verde. Ribadiamo che i Verdi italiani in linea con quelli europei devono avere la capacità di avviare una svolta che consenta di parlare a tutti i cittadini e non ad una parte proponendo al paese un progetto ecologista di governo."
Angelo BONELLI ex capogruppo Verdi Camera
Marco BOATO ex deputato Verde

UNA IRREQUIETEZZA BENEDETTA E INARRESTABILE

Paul Hawken ha scritto un libro memorabile in cui espone la dinamica evolutiva dei vari movimenti sia ecologisti che per la giustizia sociale. Ripercorrendo la storia del pensiero (americano) ambientalista e dei movimenti per i diritti civili, giunge ad individuare un movimento perenne più generale che è sotteso a tutti i vari movimenti in azione nelle varie epoche e situazioni. Infine analizza il movimento no global, ne delinea il suo esser formato da reti di movimenti e il suo carattere assolutamente non ideologico.L’universalità di questo movimento dei movimenti (si sta formando dappertutto), la sua capacità di contaminare ogni bacino culturale e persino la sua frammentarietà lo inducono a considerarlo come la risposta immunitaria socio-culturale al degrado ambientale, alla degenerazione economica e alla corruzione sociale. Un movimento che non avendo capi, ideologie e strutture non può magari vincere direttamente niente ma che al contempo è imprendibile e indomabile, riemerge quando vuole, muta di dimensione, forma e obiettivi a seconda delle specifiche situazioni. Cioè, in realtà, ci dice, è il movimento evolutivo dell’umanità, il cui compito non è ristretto nelle credenze specifiche e ristrette di qualsiasi ideologia o organizzazione e il cui obiettivo non si esaurisce mai nelle iniziative specifiche che mette in atto, poiché non intende vincere su una parte ma si pone invece il compito grandioso di ereditare tutto.

Benedetta Irrequietezza, è questo il titolo originale del libro (in inglese Blessed Unrest), è stato tradotto in italiano con invece il titolo di Moltitudine Inarrestabile (Edizioni Ambiente). Entrambi i titoli possono essere considerati validi anche se il titolo originale inglese meglio connota la visione olistica e trascendente sulla quale il testo di Paul Hawken è sviluppato.Il titolo italiano Moltitudine Inarrestabile richiama l’immagine novecentesca del popolo in cammino per la sua emancipazione o liberazione e probabilmente risente della cultura e della retorica rivoluzionaria più tipicamente europea, anzi italiana, un bagaglio culturale ancora in parte ideologico e legato alle passate e fallimentari storie della sinistra italiana.Per questo motivo il libro di Hawken potrebbe non essere realmento compreso o più semplicemente frainteso. Se non ci si libera dagli occhiali ideologici tradizionali infatti, non ci si renderà conto che quando Hawken mette insieme la moltitudine diversissima dei vari movimenti e associazioni che lo compongono, propone una visione di ecologia profonda, uno schema olistico e quindi fonda compiutamente una teoria politica new age. La biografia stessa di Paul Hawken contiene un percorso dagli orti magici della comunità new age di Findhorn alla creazione di una delle prime piccole catene di negozi bio in America, una lunga e approfondita ricerca e pratica dei rapporti tra economia e ambiente, l’esperienza diretta e lo studio teorico di come può essere un commercio alternativo sino al suo libro precedente: Capitalismo Naturale. In esso, riconoscendo come tutto il gioco economico si articoli in realtà sulla dotazione di capitale ambientale (visto anche come sociale)si individua in una economia ecologica l’unica possibilità di reale successo e validità della sfera economica che solo con il recupero della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale può riacquistare una qualsiasi possibile qualità morale……………………
di Maurizio De Gregorio (da www.fiorigialli.it )

Perle nell'immondizia

Segnalazione settimanale su cose da vedere in TV, DVD, CINEMA
Giovedì 2/7
La 7 ore 21,10 film La tigre e il dragone
di Ang Lee 2000
Sabato 4/7

RAI 3 ore 14,50 Ambiente Italia
RAI 3 ore 16.10 film Il vento e il leone di Jhon Milius 1975
Domenica 5/7
La7 ore 21,30 Missione natura
Lunedì 6/7

Italia 1 ore 1,05 film Nato il quattro luglio di Oliver Stone 1989
dal Lun al Ven
Italia 1 ore 14,30 I Simpson
Rai 3 ore 14,50 Animali e animali e.. con Licia Colò
Rete 4 ore 20,30 Nikita (episodi)
Rai 3 ore 18 Geo magazine-Natura

Uscite DVD
L’ONDA
Rainer Wenger, insegnante di educazione fisica con un passato da anarchico rockettaro, per spiegare ai suoi studenti liceali il concetto di autocrazia li coinvolge in un esperimento di “regime dittatoriale” fra i banchi di scuola.
di Dennis Gansel

2 luglio 2009

Torino Presidio degli studenti universitari al Rettorato di via Po 17

Torino lunedì 6 luglio ore 14,30-18

Presidio degli studenti universitari al Rettorato di via Po 17


Organizzato da: SI - Studenti Indipendenti
NON SI PARLA PIU' DI TASSE DI FACOLTA', MA L'UNIVERSITA' DI TORINO NON DESISTE DAL VOLER FAR PAGARE AGLI STUDENTI I TAGLI DELLA GELMINI!

Il 29 giugno la commissione didattica di Ateneo ha espresso parere favorevole all'aumento della tassazione ordinaria per gli studenti, dai 20 euro per la prima fascia ai 100 per l'ultima, preannunciando il consapevole sfondamento del limite legale della contribuzione studentesca.

Gli Studenti Indipendenti ribadiscono la loro ferma opposizione a qualsiasi aumento delle tasse che di fatto faccia ricadere sugli studenti i tagli del governo all'Università pubblica.

E' inoltre gravissima l'assenza di una presa di posizione politica pubblica da parte dell'Università di Torino contro i tagli ministeriali, che tradisce una condiscendenza tra ministero e università sulla politica dei tagli.

Gli studenti non sono disposti a pagare i tagli del ministero alla didattica e alla ricerca, accompagnati da una cattiva gestione della spesa che ha contraddistinto il nostro ateneo negli ultimi anni, che ha posto la formazione degli studenti come ultima voce di bilancio.I nostri rappresentanti eletti porteranno la loro posizione contraria nel Senato Accademico del 6 luglio.

FACCIAMO SENTIRE AL SENATO ACCADEMICO LA VOCE DEGLI STUDENTI
ore 14,30 via Po 17, interno cortile
SI Studenti Indipendenti Torino http://studentiindipendenti.ning.com/

1 luglio 2009

Chivasso (TO) : AIUTATECI A PIANTARE ALBERI !

Contro la distruzione del Parco Mauriziano
Alcuni esponenti di Legambiente di Chivasso (TO) si stanno mobilitando contro il megaintervento edilizio nell'unico piccolo PARCO (Parco Mauriziano) della città (22.000 ab.) per contrastare in maniera pacifica e assolutamente NON VIOLENTA ATTIVA, la colata di cemento e l’azione distruttiva sul piccolo POLMONE verde della città.
C'è stato in questi anni un vero raptus da cemento tanto che ci sono 2.000 alloggi vuoti o quasi e c’è da chiedersi: che bisogno c’è di costruire ancora ?
La prima azione sarà di piantare alberi.

( Info Piero Meaglia 347 0978639, Domenico Cena 347 6294560, Francesco Leonelli :famleonelli@alice.it )

L’Italia ha bisogno di un forte partito verde

di Sepp Kusstatscher (Co-portavoce dei VerdiGrüneVërc. Sud Tirolo)

Sono preoccupato. Come cittadino, e come politico verde/ecosociale. Mi suscita grande preoccupazione il fatto che i Verdi italiani rischino di scomparire totalmente dalla scena politica nazionale e internazionale.

Non siamo più rappresentati nel Parlamento nazionale e non ce l’abbiamo fatta a difendere i mandati nel Parlamento Europeo. Certamente, è stata una brutta manovra della maggioranza – assistita da un PD opportunista – introdurre la clausola di sbarramento. Ma non dobbiamo scambiare gli effetti con le cause. La crisi dei Verdi italiani si profila da parecchio tempo.

Invece di riflettere su come ridare un marcato profilo ecosociale al nostro partito ci siamo persi nella ricerca di alleanze di fortuna e qualcuno di noi (verdi) sembra aver ritrovato le sue radici politiche nei raggruppamenti di diversi schieramenti, partiti e gruppetti della sinistra. È vero, il nostro movimento è nato lì, Alexander Langer e qualcuno degli altri Verdi della prima ora sono però riusciti a creare un nuovo soggetto politico che ha poi trovato il suo collocamento anche in seno al movimento verde europeo che oggi si rivela una realtà forte e importante, mentre in Italia si tenta di tutto per stroncare i resti di un partito che servirebbe più che mai.

Parliamoci chiaro: il bilancio delle politiche del 2008 e delle europee di qualche settimana fa per i Verdi italiani è fallimentare. Non solo perché non ci sono stati i risultati. Ma anche – e soprattutto – perché i Verdi hanno perso quell’ultima traccia di profilo eco-sociale che erano riusciti a conservare dopo la partecipazione al governo Prodi (un’altra esperienza che non ha contribuito a far crescere il convincimento tra gli italiani che i Verdi siano da considerare una forza politica importante nel quadro della politica nazionale).

Subito dopo le elezioni – era l’8 giugno – qualcuno ha pensato di dover parlare di un successo dell’alleanza “Sinistra e Libertà” e ha enfatizzato la costituzione di un nuovo partito.

Ha senso dissolvere i Verdi in una nuova sinistra promossa dagli alleati nell’impresa “Sinistra e Libertà”? Considero giusto trovare una nuova unità della sinistra e ci sono potenziali discreti per uno schieramento che si collochi tra i comunisti ed il PD, ma i Verdi non hanno niente a che fare con questo nuovo partito e devono scegliere una propria strada verso il futuro.

Questo non è solo il convincimento dei Verdi sudtirolesi che hanno sofferto molto nello schierarsi con la lista “Sinistra e Libertà” ma che alla fine sono stati ai patti. Ci sono numerosi altri fautori della causa eco sociale che giungono alla stessa conclusione. Cito Marco Boato che in una recente edizione di “Terra” sostiene questa idea. La risposta alla crisi dei Verdi è una rifondazione verde.

Sulle macerie lasciate da Pecoraro Scanio molto difficilmente potrà crescere qualcosa di verde. Ci vuole un nuovo inizio verde, assieme a tante persone che si battono nelle iniziative ed organizzazioni ambientaliste e della società civile.

Le idee di Alexander Langer ruotavano attorno a un movimento verde-alternativo che sia in grado di superare le barriere ideologiche segnate dalla distinzione “classica” tra la destra e la sinistra. Se parliamo di politiche sociali e di solidarietà – per citare un esempio – troveremo molti spunti e possibilità di cooperazione con socialisti e schieramenti socialdemocratici. Se ci battiamo per i diritti dell’uomo e quelli fondamentali si aprirebbero possibili intese con i liberali, quando si lavora per la preservazione della natura (il “creato”) le interfacce per il lavoro politico si potrebbero trovare addirittura nei gruppi conservatori…

Spesso le idee verdi oggi sono solo un’etichetta. Non esiste partito a questo mondo che non si riferisca nei propri programmi e nelle proprie dichiarazioni all’esigenza di creare un mondo più verde. A maggior ragione ci vuole un partito verde forte e dinamico per garantire l’evolversi delle idee verdi al di là dei limiti di carattere ideologico-partitistico e per fornire orientamento e concetti autenticamente verdi e all’insegna della sostenibilità. Anche per smascherare quelli che abusano dell’etichetta verde. E sono in tanti.

Non basta essere verdi con ottime teorie. Bisogna anche mettere in pratica attività e politiche verdi e sostenibili. La pittura verde di una centrale nucleare non riduce il rischio mortale che parte da quel tipo di impianto.

In questo mondo quelli che hanno un cuore verde sono in tanti. Penso alla contadina che coltiva il suo orticello all’insegna della sostenibilità e che rispetta la natura spinta da un profondo convincimento che solo l’armonia tra uomo e natura garantisce un buon futuro per tutti.

Scrivo ciò per dimostrare che un nuovo partito verde dovrà fare attenzione ad evidenziare chiare priorità ecologiche al di là delle barriere ideologiche del mondo bipolare diviso in sinistra e destra. Lo schieramento dei Verdi con partiti della sinistra ha avuto l’effetto contrario, limitando fortemente il potenziale effetto delle proposte verdi.

Per poter dare risposte concrete ed esaurienti alle tantissime sfide del nostro tempo (risparmio energetico, caos del clima, salute, biodiversità, ambiente, economia sostenibile ecc.) ci vogliono chiare visioni verdi che non permettono compromessi.

I Verdi europei nel 2004 si sono costituiti come partito sovranazionale e ne hanno tratto profitto nella recente tornata elettorale. I Verdi garantiscono una continua attenzione per tematiche centrali che spesso esigono soluzioni trasversali, interessando le più svariate componenti dei sistemi politici e sociali. La fusione dei Verdi con altri partiti in questo senso indebolirebbe questo ruolo fondamentale per una politica ecologica integrale.

Ciò non preclude cooperazioni – anche complesse – con attori ed attrici dell’intero spettro ideologico – con un chiaro limite: non ci può essere cooperazione con estremisti di qualsiasi ideologia essi siano fautori.

Propongo pertanto di sciogliere la Federazione dei Verdi e di lanciare un progetto che ha per obiettivo la costituzione di un nuovo partito verde in Italia. La costituzione del nuovo partito dovrebbe essere il risultato di un processo di due-tre anni che vedrebbe il rafforzamento e la nascita di tanti movimenti verdi regionali, alleanze con ambientalisti e rappresentanti della società civile orientati ai criteri della sostenibilità ecologica, economica e sociale e/o attivi contro le degenerazioni dell’attuale politica, quali grandi progetti infrastrutturali, il potere dei gruppi economici transnazionali oppure rimedi che cercano di rattoppare gli errori del passato con metodi del passato.

Bolzano, 30 giugno 2009
(Sepp Kusstatscher è europarlamentare uscente dei Verdi e in Alto Adige ha ottenuto in SeL il 10,9%.)