25 ottobre 2025

Elezioni e astensioni: chi si contenta gode

 di Massimo Marino

La quarta  puntata di sette della telenovelas dal titolo “Restare a casa è meglio ( per loro ) “ è stato il voto per la Regione Toscana a metà ottobre (dopo Marche, Valle d’Aosta, Calabria) che si è confermata, con crescenti difficoltà, la Regionerosapallidochepiùpallidononsipuò. Telenovelas suddivisa  in ben quattro atti in tre mesi fra il 28 settembre e il 24 novembre: un record mondiale.  

Ci attende quindi a fine novembre il  grande finale in tre atti: Campania, Puglia, Veneto. Alla fine saranno 17 milioni gli elettori coinvolti dei quali è probabile che meno di 8 votino un candidato Presidente e probabilmente meno di 7 voteranno una delle Liste che ha qualche possibilità di ottenere seggi.

Tanti episodi ci confermano che, al contrario di quanto sta avvenendo,  più si accorpano le votazioni ( fino al possibile Election Day annuale dove in una sola data dell’anno si può votare per Comuni, Regioni , Politiche o Europee e referendum )   più aumenterebbero i votanti e diminuirebbero gli astenuti. Di questi ultimi fanno parte le bianche e le nulle, conteggiate chissà perché come votanti ma in realtà super-astenuti che te lo dicono andando pure al seggio. 

Mi sono convinto da un po' che la telenovelas del voto a pezzi abbia due registi, silenziosamente uniti nella lotta, che albergano nei due partiti al momento più votati: Fratelli d’Italia  e PD, che hanno un sogno comune, quello di restare in due, con qualche aggregato di contorno precario e sottopagato come si usa oggi. E decisi e uniti su tutto quanto utile per impedire a qualunque costo ( per noi e per la democrazia) che possa sopravvivere un terzo incomodo, chiunque esso sia. Anche se la conseguenza sicura è quella di essere votati da  quattro gatti. Non a caso aleggia un singolare silenzio a sinistra sulle ipotesi golpiste di modifica della legge elettorale ( senza proposte alternative se non tenersi il rosatellum ) con la quale con il 40%, magari con il 15% dei votanti totali, si prende tutto. 

Programmi e progetti a parte, tecnicamente ci sono comunque innumerevoli  modi per favorire la partecipazione degli elettori:

1)   - il principale è ovviamente l’election day: in un weekend prestabilito dell’anno e solo in quello ( a fine aprile o inizio giugno o al riavvio di settembre, o nella prima settimana di novembre )  si vota qualunque cosa si debba votare nel corso di quell’anno:  elezioni e referendum.

2)   -  i residenti all’ estero o domiciliati provvisoriamente in un'altra regione dovrebbero avere la possibilità di votare nella settimana precedente on line o per posta o in un seggio speciale polivalente in ogni Comune. Tutte cose possibili, basta scegliere,  già praticate in altri paesi.

I dati della Toscana, a conferma di vari sondaggi e rilevazioni recenti, indicano che ormai l’astensionismo, che ha una parte “militante”, cioè effetto di una precisa scelta politica dell’elettore, si sta progressivamente stabilizzando verso il basso: se va bene non più del 60% alle Politiche, meno del 50% alle Europee, attorno al 45% per i Presidenti e vicino al 40% per le Liste nelle Regioni,  al  40 - 60% al primo turno nei Comuni e fra il 35 e il 45% al secondo turno.     

In Toscana il 12-13 ottobre hanno votato uno dei 3 candidati Presidenti ( Giani, Tomasi, Bundu)  il 46,4 % degli elettori ( 1,395 mil. su 3,007) e il 42,2 % ( 1,270 mil su 3,007 ) ha votato  per una delle 10 liste a sostegno, 3 delle quali non hanno superato il quorum e non hanno eletto nessuno.

Nel 2020, in presenza però del mini election day con il referendum sulla riduzione dei parlamentari, il voto a Presidenti (7) e Liste (15 di cui 9 non hanno eletto nessuno) ) era stato più alto (59,5% e 54,3%). Il dato di ottobre scorso è in realtà  paragonabile a quello del 2015: 45,8% per i Presidenti (7) e 44,4 % per le liste (10 di cui 3 non hanno eletto nessuno) .

Insomma la rossa Toscana , che io chiamerei  da oggi la Toscana rosapallido di Giani e amici di Renzi  nell’ultimo decennio si sta stabilizzando ad avere il 54-55 % di elettori che non vota alcun Presidente e il 57-58 % che non vota nessuna lista pur potendo scegliere fra 10-15 presentate. Incredibilmente una situazione quasi paragonabile a quella disastrosa di Marche e Calabria. 

Il CSX, unito questa volta al M5S,  ha visto il debutto della nuova creatura Casa Riformista ( nuova invenzione renziana  con  qualche contributo di  socialisti e radicali) ben  mascherata al fondo del simbolo di Giani Presidente, che ha sedotto ( o preso in giro) 112 mila elettori ( il doppio dei 55mila del M5S), dei quali mi chiedo quanti avessero chiaro che stavano votando per Renzi.  

In totale in Toscana nel voto per il Presidente  la coalizione vincente del campolargo ha preso il 25,02% degli elettori aventi diritto ( 694mila su 3,007 mil.)  Il CDX di Tomasi ha preso il 18,98% ( 570mila su 3,007 mil.), la lista della Bundu ha preso l’ 1,90% con 72mila voti ( non ottenendo alcun seggio con la lista rimasta sotto il 5% dei votanti) .

Analogo l’andamento delle Liste di appoggio principali  (5 e 4) con il 23,08% per il campolargo e il 17,26%  per il cdx. L’entusiasmante vittoria del campolargo diventa meno entusiasmante se si confronta i voti reali con quelli del 2020 e del 2015. Il Giani I° del 2020 ha preso per il Presidente il 28,93% degli elettori totali a cui si può aggiungere nel confronto  altri 3,80 elettori della candidata Presidente Galletti dei 5Stelle. Se si va al 2015 l’attuale campolargo aveva tre diversi candidati: Rossi per l’Area PD renziano, Fattori per SiSinistra, Giannarelli per il M5S ) che hanno espresso  sommandoli  nel voto al Presidente il 31,77% dei votanti totali ed il 30,87%  per  le loro 4 liste.

In sintesi, con qualche semplificazione, si è passati da 948mila voti del 2015 ( divisi in 3) a 977mila del 2020 (con 5stelle separati e contemporaneo referendum)  a 752mila del 2025 ( tutti uniti nel campolargo rosapallido ). Potremmo chiuderla qui con qualche evidente ma affrettata conclusione: Chi si contenta gode.

Ma è utile invece approfondire:

Il declino del M5S è tragicamente evidenziato dal caso Toscana:

Politiche:  527mila voti nel 2018, 209mila voti nel 2022

Europee: 237mila voti nel 2019, 136mila voti nel 2024

Regionali: 201mila voti nel 2015, 114mila voti nel 2020, 55mila voti nell’ottobre 2025

Voti andati o tornati al PD o verso il deserto di centro ? Non direi proprio:

Il PD alle regionali nel 2015 aveva 615mila voti, nel 2020 563mila voti, nel 2025 437mila. La lista di appoggio con il nome del Presidente non modifica di molto l’andamento discendente indicato.

La sinistra di centro ( il sogno dei Renzi, dei Calenda, di alcuni altri minori e dei loro sponsor nei media,  nella confindustria e soprattutto nel partito trasversale della ZTL che persegue l’obiettivo delle riforme al contrario perché nulla cambi)  per il momento non va al di là di alcune decine di migliaia di voti nella Regione del suo principale “animatore” .

Risultato: l’insieme dei vari pezzi che i media  oggi chiamano malamente “ opposizione di sinistra“ in Toscana nel 2015 era sostenuta da 32 elettori su 100, nel 2020 da 29 elettori su 100, nel 2025 da 25 elettori su 100.

Nella generale crisi del campolargo toscano, buon esempio di un destino nazionale, oltre all’ovvio dilagare dell’astensionismo, negli ultimi 10 anni  ( 2015-2025) vedo solo due evidenze:

-        -  la rappresentanza  dei 5stelle nella versione “progressista indipendente ma non troppo” si è dimezzata da 4 a 2 seggi ( e da 201mila a 55mila voti) e quella dei moderati della sinistra di centro, esigua ma ben sostenuta dai media, sembra aver raddoppiato i seggi da 1-2 a 3-4.   Mi chiedo quale influenza potranno mai avere i 5stelle nella nuova giunta del Giani II°.

-       -   l’assenza di un riformismo radicale ( che non ha nulla a che fare con la sinistra estrema)  se viene sostituito da uno scolorito moderatismo rosato,  con gli attuali  sistemi elettorali è un disastro, rende impossibile qualunque ipotesi di alternativa e, pur se minoritarie,  lentamente regala l’intera Italia alle destre. 

Di un progetto comune di alternativa, al momento non vedo tracce. 

 nella figura in basso seggi Toscana 2025 vs 2020


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