vittoria
della coalizione no-Tav (ma che ha anche dei pro altrettanto importanti) della
nuova sinistra
di Umberto Mazzantini *
Come scrive
le Monde «Per una crudele ironia della storia, François Hollande è divenuto
l’affossatore di quel che aveva costruito: una potente rete di eletti locali».
Se con il secondo turno delle elezioni amministrative francesi a Parigi vince
per la prima volta una donna, la ex vicesindaca socialista Anne Hidalgo, se
Avignon e Douai passano a sinistra, nel resto del Paese è una vera e propria
disfatta per i sindaci socialisti, la destra conquista di Tolosa, Pau, Reims,
Saint-Etienne, Limoges, Quimper… solo per parlare delle città più grandi, ma
l’ondata di destra ha però il colore blu dell’Ump il partito dell’ex Presidente
Nicolas Sarkozy, mentre il Front Nationale non sfonda, anche se conquista 14
sindaci, un paio dei quali non espressione diretta del FN ma appoggiati dai
neofascisti, come ex sindacalista della comunista Cgt, Fabien Engelmann che ha
conquistato Hayange e Robert Mainars, e l’ex presidente di Reporters sans
frontières, Robert Menard che è diventato sindaco di Béziers. Ma sono proprio
casi come questi che dovrebbero far preoccupare la sinistra perché se Engelmann
è il simbolo del Lepenismo che sfonda in ambienti borghesi che difendono le
libertà di stampa e di espressione dall’integralismo islamico (abbracciandone
un altro speculare…) Mainars rappresenta qualcosa di ancora più preoccupante e
visibile, che è già capitato a Taranto con la destra fasci-populista di Cito e
che potrebbe capitare in altre città operaie in crisi: ad Hayange dove la lista
legata al FN al secondo turno ha preso il 34,7 %, l’Ump-destra il 28,32%, i
socialisti il 27,23% ed un indipendente il 9,74%, ci sono gli ultimi due
altoforni dell’ ArcelorMittal di Florange, il cui arresto era stato sospeso
dopo una lunga battaglia alla quale François Hollande aveva dato il suo
sostegno ma che dopo le elezioni presidenziali è rimasta senza sbocco.
E’ indubbio
che la Waterloo socialista si è trasformata nel secondo turno in un crollo
dell’intera sinistra francese e che l’aumento dell’astensionismo ha colpito
soprattutto li, punendo come sanno fare i francesi, chi comanda se non mantiene
le promesse di cambiamento.
Eppure queste disastrose elezioni hanno
aperto un altro fronte al quale il Partito socialista dovrebbe guardare con
preoccupazione e l’intera sinistra come una possibile speranza: a Grenoble la
lista guidata da Eric Piolle, “Grenoble Une ville pour tous” che metteva
insieme Front de gauche ed Europe Écologie-Les Verts (Eelv), Adese ed Alternatifs, ha vinto le
elezioni con il 40,8%, nonostante il candidato socialista, Jérôme Safar, non si
sia ritirato al secondo turno, prendendo il 27,6% dei voti ed arrivando secondo.
La destra si divide tra l’Ump
(22,8%) ed il Front national (8,8%).
A dividere
socialisti e “verdi” (ma
anche i comunisti non guardavano di buon occhio l’esperimento di Grenoble)
è soprattutto l’idea di “sviluppo” della città e della regione alpina e tra
questo c’è anche la TAV Lione-Torino, che Piolle e compagni considerano
un’opera costosa, superata ed inutile, proprio, come nel versante italiano
fanno diversi amministratori della Valsusa.
Secondo
l’articolo “À Grenoble, on réinvente la gauche”, pubblicato su Politis,
l’unione civica di sinistra ed ecologisti di “Grenoble, une ville pour tous”,
potrebbe davvero essere la genesi di un’altra politica di sinistra che potrebbe
essere la vera alternativa allo stanco Partito socialista che oscilla tra le
promesse di giustizia elettorali ed una prudentissima gestione del potere che
non rimette in discussione gli equilibri consolidati.
Oltre il no alla Tav le proposte di Eelv e Front de
Gauche prevedono: Misure per ridurre l’inquinamento, compresi i trasporti
pubblici gratuiti e informazioni in tempo reale per evitare i picchi di
inquinamento; avvio del progetto tram-treno nelle tre valli intorno a Grenoble
per offrire una soluzione alternativa all’utilizzo dell’auto che provoca
continui ingorghi; evitare l’allargamento dell’A480 e dell’A51 per non
aumentare il numero di camion e spostamento di passeggeri e merci d sul
tram-treno; Prolungamento delle linee A ed E del tram, realizzazione di una
linea di tramvia “Rocade Sud”; triplicare l’utilizzo della bicicletta; Marchio
di qualità per il riscaldamento a legna; limite di velocità a 70 km/h sui
grandi assi viari ed a 30km/h nel centro cittadino, come già succede nell’Ile
de France.
A questo si aggiunge un programma economico per la
città e per i dintorni molto innovativo, che punta sulla ricerca scientifica e
tecnologica, sulla rivitalizzazione del commercio, sull’utilizzo delle risorse
locali. Un progetto nato da un incontro sociale ed ecologico tra i cittadini
che, in un contesto politico nazionale difficile, è riuscito a costruire a
Grenoble qualcosa di straordinario e che potrebbe essere una speranza per la
sinistra francese (e non solo). Qualcosa che i socialisti francesi hanno
dimostrato di non saper comprendere, così come non hanno saputo comprendere il
disagio e la rabbia del ceto medio e della povera gente delle periferie delle
grandi città e delle piccole e medie città in crisi ed impoverite. E’ purtroppo
questa incomprensione che ha portato il candidato socialista a non ritirarsi a
Grenoble al secondo turno: è la paura del vecchio mondo di confrontarsi con un
nuovo modo di stare a sinistra e di fare la sinistra, che incroci l’ambiente
con il lavoro, l’innovazione e la ricerca con i nuovi bisogni, che contrasti
l’arretramento populista prospettando un futuro diverso, più pulito ma anche
più giusto e dove sacrifici (come la rinuncia all’auto che i Lepenisti vedono
come una cosa diabolica) si fanno in nome al diritto di vivere meglio e in un
posto più pulito e sicuro.
Il nuovo
sindaco di Grenoble ha tutte le carte in regola per chiedere ai suoi
concittadini di appoggiarlo in questo ambizioso progetto: Piolle era un alto
dirigente della Hewlett Packard che lo ha licenziato nel febbraio 2011 perché
si era rifiutato di mettere in atto un piano di delocalizzazioni e Myriam
Martinet, il delegato Cgt che ha guidato la lotta dei lavoratori della Hewlett
Packard, ha appoggiato la sua lista, spostando molto dell’elettorato operaio
che fa di Grenoble una città di sinistra. .
Erwan
Lecœur, un sociologo vicino all’Eelvi, spiega il miracolo di Grenoble: «Gli
ecologisti hanno una forte tendenza a giustificare il fatto stesso di essere
quel che sono senza parlare alla gente al di là dell’ambiente dove vivono.
Grazie al suo percorso, Eric Piolle non ha questa difficoltà. Un’immagine forte
che serve a rassicurare quando i suoi alleati politici sono il Parti de gauche
e l’Ades, un’associazione ecologista locale veramente di sinistra».
La campagna
elettorale del Partito socialista è stata fatta esattamente su questo e l’ex sindaco Michel Destot e il
suo candidato Jérôme Safar si sono sgolati fino all’ultimo contro la coalizione
no-Tav Eelv-sinistra dicendo che Piolle «Ha un aspetto piuttosto presentabile
ma è prigioniero di questi due gruppi che menano le danze, c’è confusione».
Ma alla
sinistra “presentabile” del PS i cittadini di Grenoble hanno preferito l’altra
sinistra: quella che promette una tariffazione progressiva dell’acqua, la ri-municipalizzazione
del riscaldamento urbano, i trasporti pubblici gratuiti iniziando dai giovani
tra i 2 18 e i 25 anni; hanno preferito un sindaco che si dimetterà dal suo
posto di consigliere regionale (cosa clamorosa in Francia dove i ministri sono
Sindaci di piccoli e grandi comuni) per occuparsi solo della Métro, la comunità
di enti locali di cui fa parte Grenoble. Forse anche i socialisti farebbero
bene a convincersi che Eric Piolle e la sinistra ambientalista sono meglio di
Marine Le Pen.
da greenreport.it 31 marzo 2014
Grenoble è una città
di 158.221 abitanti della Francia sud-orientale. È capoluogo del dipartimento
dell'Isère e dell'omonimo arrondissement, nella regione Rodano-Alpi
(Rhône-Alpes). E’ la più grande città
dell'arco alpino, ragion per la quale viene considerata la "capitale"
delle Alpi francesi. Grenoble è attrezzata di una stazione TGV, 4 linee
tranviarie, 25 linee d'autobus e 4 linee d'autobus notturne. La qualità dei
trasporti urbani è esemplare, in termini di rispetto degli orari, età del
materiale rotabile e pulizia dei convogli.
La città è sede di uno dei grandi centri di studi superiori di Francia
(oltre 60 mila studenti), soprattutto nell'ambito scientifico. Vi si trova un
importante polo di ricerca fisica comprendente lo European Synchrotron
Radiation Facility (ESRF), l'Institut Laue-Langevin (ILL) e una delle sedi
dello European Molecular Biology Laboratory (EMBL). Le industrie high tech
partecipano anche alla rinomanza della città: Grenoble è il secondo centro
scientifico francese (con ventimila scienziati) ed il maggior polo europeo nell'ambito
delle nanotecnologie. Tra le altre discipline studiate si distingue per
originalità una riguardante la produzione e la stampa della carta, facoltà che
non si trova in nessun'altra parte della Francia.