10 giugno 2024

Elettori: l’insostenibile leggerezza dell’astensionismo

 di Massimo Marino

Nelle prossime ore potrebbe avvenire il fattaccio proprio nelle uniche elezioni dove tutto sommato la volontà degli elettori potrebbe manifestarsi con maggiore chiarezza. Le elezioni europee con il voto proporzionale ed una saggia limitazione del quorum al 4% non contengono brogli, trucchetti, ricatti, premi vari che imbrattano le altre scadenze elettorali ( politiche, regionali, comunali). 

Il fattaccio è che malgrado tutto più del 50% degli aventi diritto al voto potrebbero illudersi di mollare all’intera classe politica un sonoro ceffone non recandosi ai seggi o votando bianca o nulla. E’ già successo più volte negli ultimi anni in alcuni Comuni e Regioni ma mai in elezioni politiche o europee. Confesso che da settimane, vedendo il carattere penoso della campagna elettorale e la mediocrità degli oppositori al governo di CDX, l’ipotesi di un’ ulteriore aumento degli astenuti, che trovo desolante, è diventata possibile. Poiché l’unica cosa chiara è che a destra gli astensionisti sono davvero esigui, sarebbe un pessimo segnale della possibilità di tenerci Meloni e soci per i prossimi 15 anni.

Ho più volte segnalato che le tre forze che dal settembre 2022 governano l’Italia hanno ad oggi il voto di  una piccola minoranza degli elettori. Si tratta di 12,60 milioni di elettori su 50,84 cioè il 24,78 %. Più di 75 elettori su 100 non li hanno votati.  Dei vincitori grazie solo al Rosatellum, circa 7,60 mil  sono di Fratelli d’Italia ( circa 15 su 100 elettori ) e circa 5,00 mil  sono ripartiti in parti uguali fra Lega e Forza Italia/Noi Moderati.

Il CSX ( Centro e Sinistra ) nel 2022 ha avuto 9,82 mil di voti di cui 5,67 al PD, 1,07 ad AVS e 3,07  alle liste Azione/ IdV e +Europa.

Il M5Stelle ha avuto 4,43 mil .di voti. ( Nel 2018 ne aveva avuti più di 11 milioni )

I voti a perdere che non hanno eletto nessuno ( AVS, +Europa ed altri minori di CSX ) sono stati circa 2 milioni. In queste elezioni europee rischiano di arrivare a 3 milioni e comunque non ci sarà neanche un voto perso dal CDX.

Complessivamente i voti dati nel 2022 a 23 partiti ( di cui solo 13 hanno superato l’1% e solo 7 hanno ottenuto seggi )  sono stati 29,24 mil. cioè il 57,48% dei votanti.  L’astensionismo reale ( comprese ovviamente bianche e nulle che nei dati ufficiali sono considerate votanti ) è stato quindi di 21,63 milioni di voti  cioè il 42,52% del totale degli elettori ( con riferimento ai dati definitivi alla Camera: interno, esteri e val d’aosta ).

Alcuni mesi fa la signora Gruber, il generale che conduce sui media la battaglia in rappresentanza del partito della ZTL, che a seconda dei casi e del momento storico  rappresenta l’area che va da Renzi e Calenda fino a Letta, Gentiloni, Zingaretti e Schlein ma non tollera ne Conte ne altri postgrillini,  ha annunciato che le elezioni europee avrebbero deciso il vincitore fra Meloni e Schlein, inventando o sognando un bipolarismo che in Italia non esiste malgrado i tentativi di imporlo. I due partiti infatti sommati rappresentano in verità meno di 13 milioni di elettori cioè il 25,5% degli elettori italiani.

La signora Meloni e in misura un po' diversa Salvini  hanno  invece annunciato che l’obiettivo del voto europeo è quello di cambiare l’Europa con una maggioranza di destra-centro, in pratica attraverso la convergenza dei Conservatori dell’ECR ( il  gruppo intereuropeo della Meloni e altri come Vox ) i democristiani del PPE ( Von der Leyen )  ed un terzo gruppo, quello di Identità e Democrazia ( quello di Le Pen, Salvini ed altri) da alcuni considerato interscambiabile con quello dei liberaldemocratici di Renew Europe ( Macron, +Europa ed altri ).  I due gruppi di destra al PE nel probabile tentativo di unirsi per contare rischiano di diventare in realtà tre.  

I sogni di Gruber e di Meloni, in verità incubi di cui farei volentieri a meno, non esistono nella realtà ma rappresentano le cosiddette armi di distrazione di massa, non so quanto efficaci, che però evitano di spiegare agli italiani che proposte si hanno ( che dobbiamo riconoscere non son affatto facili)  per uscire dall’incubo della guerra, che strada percorrere per arrestare l’avanzare della crisi climatica globale, come ridimensionare in Italia  la precarietà del lavoro che assilla la metà degli italiani ( nero, malpagato e mortale) , come salvare la sanità pubblica, come affrontare l’immigrazione irregolare sulla quale destra e sinistra non hanno la minima proposta e combinano solo disastri.

Il vero problema, che blocca qualunque possibilità di alternativa e comunque apre la strada alla conquista del paese da parte di una minoranza di destra centro, è ovviamente quello dei 22 milioni ( che possono diventare 25)  di astensionisti.

In privato i principali partiti sono sciaguratamente entusiasti della vocazione astensionista degli italiani. Tranne ovviamente il M5Stelle che di fatto è diviso in due: metà fa parte del partito di Conte che chiamerei 2050 e l’altra metà si è rinchiuso nel non voto con una insostenibile leggerezza immaginando di superare così la (reale) delusione sul Movimento. Il problema dell’astensione forse esploderà nelle prossime ore. Come si potrà sostenere vittorie o indicare sconfitte, senza precipitare nel ridicolo,  con un astensionismo che cresce superando la metà del corpo elettorale ?

E’ saltata la possibilità di un vero Election Day ( votare non più di una volta nel corso del biennio) votando già più volte nell’anno in corso con Sardegna, Abruzzo, Basilicata e guarda caso il Nord Ovest (con il voto oggi  delle regionali in Piemonte)  in queste ore  sembra essere più avanti nella partecipazione.

Il voto agli studenti fuori sede sembra avere qualche successo ma è ancora complessa la procedura per votare. Ma per almeno un terzo dell’astensione ( almeno 5-6 milioni di elettori) siamo di fronte ad un astensionismo militante, che per  molti dovrebbe essere la risposta alle delusioni specie provenienti da 5stelle, ma anche ecologisti e sinistra radicale.

L’incapacità e  il suicidio di movimenti per l’alternativa, che ho più volte indicata, non è solo questione italiana ma riguarda almeno l’intera Europa. Si veda la prevista  sconfitta dei Verdi a partire dalla Germania e Francia , la dissoluzione di Podemos in Spagna e il ridimensionamento  della Linke. Mi domando da tempo perché mai i movimenti politici più radicali quando si affiancano ai tradizionali partiti dell’area socialdemocratica per governare debbano per forza pagare loro il pegno  trascinati dalla evidente crisi di quell’area in varie parti dell’Occidente.

Per concludere queste note suggerisco a chi volesse interpretare e comprendere dal voto i sommovimenti della società occidentali di liberarsi delle scemenze propinate dai media. Lasciate perdere le percentuali che non hanno senso e fate i conti, con una modestissima calcolatrice, dei voti (quelli veri) ottenuti dai partiti. Nel caso delle elezioni europee azzardo qualche stima:

1) Il CDX ha 12,5 mil di voti. Sopra i 13 vince, cioè aggrega nuovi pezzetti della disgregata società italiana ad oggi non schierati. A mio parere sotto i 7 milioni ( oggi 7,6)  per Fratelli d’Italia la Meloni rinuncerà ad arrivare al referendum sul premierato e accentuerà il tentativo di accordo, già in atto di fatto,  con parti significative del PD. Sopra gli  8 mil. la sua egemonia sul CDX diventerà irreversibile per parecchi anni.

 2) Il PD ha come obiettivo irrinunciabile quello di non rischiare di diventare il terzo partito italiano. E’ su questo che si basa  il mandato dato alla Schlein che deve arrivare a staccare di almeno 2 milioni di voti il Movimento di Conte ( oggi sono 5,7 a 4,5 ). Senza questo doppio  risultato, che mi sembra probabile, difficilmente manterrà il  suo ruolo.

3) Il M5Stelle, sul quale i sondaggi da tempo mi sembrano del tutto sovrastimati rispetto a quanto intravedo nella realtà sociale e indirettamente sul mondo distorto dei social, è al rischio di sopravvivenza se scende al di sotto dei 4 milioni di voti ( oggi è a 4,4 ) . O per lo meno sarebbe chiusa l’esperienza di Giuseppe Conte come unico leader alla quale non ho mai creduto. Oggi un movimento di alternativa ha bisogno di qualcosa di ben diverso di un indiscusso segretario-immagine.

4) La supposta gara fra Lega e Forza Italia su chi prevarrà è irrilevante. Sono voti e personaggi che si muovono ma restano in famiglia.   

5) Tutte le  5 liste a rischio quorum 4% sono in effetti a rischio. Azione ( Calenda ) / SUdE (Renzi /Bonino) / AVS (Fratoianni/Bonelli) / Libertà (De Luca/Laura Castelli) / Pace Terra ( Santoro).

Ilaria Alpi dovrebbe portare ad AVS qualche voto in più da fuori area. Vedo gli altri ad alto rischio. Una persona di senno normale direbbe che queste 5 liste sono congegnate apposta per elidersi l’una con l’altra con un potenziale di voto a perdere di 3-4 milioni di voti. In ogni caso mi sembra che tranne per i loro leader e candidati l’influenza sulla società italiana del loro eventuale risultato è oggi di scarso rilievo.  

5) L’elemento più grave dell’intero appuntamento europeo a me sembra il probabile ridimensionamento dei movimenti politici di alternativa dell’occidente europeo nelle loro diverse connotazioni  e quindi dei loro temi: della transizione ecologica, delle disuguaglianze, della convivenza e della pace. Oggi enunciati da tanti ma del tutto vuoti di una qualunque accettabile strategia, di progetti, di leader, di forme aggregate di azione. Le grandi manifestazioni sulla crisi climatica e la giustizia sociale di 5- 6 anni fa  sono oggi sostituite dalle azioni di piccoli gruppi privi di qualunque strategia e capacità di aggregazione sociale che sulla transizione, sulla soluzione dei conflitti militari, sulla convivenza,  mi sembra abbiano  il risultato di restringere (e tanto)  invece di allargare, il consenso nella società.   

9 giugno 2024

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