Nelle prossime ore potrebbe
avvenire il fattaccio proprio nelle uniche elezioni dove tutto sommato la
volontà degli elettori potrebbe manifestarsi con maggiore chiarezza. Le
elezioni europee con il voto proporzionale ed una saggia limitazione del quorum
al 4% non contengono brogli, trucchetti, ricatti, premi vari che imbrattano le
altre scadenze elettorali ( politiche, regionali, comunali).
Il fattaccio è che malgrado
tutto più del 50% degli aventi diritto al voto potrebbero illudersi di mollare
all’intera classe politica un sonoro ceffone non recandosi ai seggi o votando
bianca o nulla. E’ già successo più volte negli ultimi anni in alcuni Comuni e
Regioni ma mai in elezioni politiche o europee. Confesso che da settimane,
vedendo il carattere penoso della campagna elettorale e la mediocrità degli
oppositori al governo di CDX, l’ipotesi di un’ ulteriore aumento degli astenuti,
che trovo desolante, è diventata possibile. Poiché l’unica cosa chiara è che a
destra gli astensionisti sono davvero esigui, sarebbe un pessimo segnale della
possibilità di tenerci Meloni e soci per i prossimi 15 anni.
Ho più volte segnalato che le
tre forze che dal settembre 2022 governano l’Italia hanno ad oggi il voto di una piccola minoranza degli elettori. Si
tratta di 12,60 milioni di elettori su 50,84 cioè il 24,78
%. Più di 75 elettori su 100 non li hanno votati. Dei vincitori grazie solo al Rosatellum, circa
7,60 mil sono di Fratelli
d’Italia ( circa 15 su 100 elettori ) e circa 5,00 mil sono ripartiti in parti uguali fra Lega e
Forza Italia/Noi Moderati.
Il CSX ( Centro e Sinistra ) nel
2022 ha avuto 9,82 mil di voti di cui 5,67 al PD, 1,07 ad
AVS e 3,07 alle liste Azione/ IdV
e +Europa.
Il M5Stelle ha avuto 4,43
mil .di voti. ( Nel 2018 ne aveva avuti più di 11 milioni )
I voti a perdere che non
hanno eletto nessuno ( AVS, +Europa ed altri minori di CSX ) sono stati circa 2
milioni. In queste elezioni europee rischiano di arrivare a 3 milioni e
comunque non ci sarà neanche un voto perso dal CDX.
Complessivamente i voti dati
nel 2022 a 23 partiti ( di cui solo 13 hanno superato l’1% e solo 7 hanno
ottenuto seggi ) sono stati 29,24
mil. cioè il 57,48% dei votanti.
L’astensionismo reale ( comprese ovviamente bianche e nulle che nei dati
ufficiali sono considerate votanti ) è stato quindi di 21,63 milioni di
voti cioè il 42,52% del totale
degli elettori ( con riferimento ai dati definitivi alla Camera: interno,
esteri e val d’aosta ).
Alcuni mesi fa la signora
Gruber, il generale che conduce sui media la battaglia in rappresentanza del
partito della ZTL, che a seconda dei casi e del momento storico rappresenta l’area che va da Renzi e Calenda
fino a Letta, Gentiloni, Zingaretti e Schlein ma non tollera ne Conte ne altri
postgrillini, ha annunciato che le
elezioni europee avrebbero deciso il vincitore fra Meloni e Schlein, inventando
o sognando un bipolarismo che in Italia non esiste malgrado i tentativi di
imporlo. I due partiti infatti sommati rappresentano in verità meno di 13
milioni di elettori cioè il 25,5% degli elettori italiani.
La signora Meloni e in misura
un po' diversa Salvini hanno invece annunciato che l’obiettivo del voto
europeo è quello di cambiare l’Europa con una maggioranza di destra-centro, in
pratica attraverso la convergenza dei Conservatori dell’ECR ( il gruppo intereuropeo della Meloni e altri come
Vox ) i democristiani del PPE ( Von der Leyen ) ed un terzo gruppo, quello di Identità e
Democrazia ( quello di Le Pen, Salvini ed altri) da alcuni considerato
interscambiabile con quello dei liberaldemocratici di Renew Europe ( Macron,
+Europa ed altri ). I due gruppi di
destra al PE nel probabile tentativo di unirsi per contare rischiano di
diventare in realtà tre.
I sogni di Gruber e di
Meloni, in verità incubi di cui farei volentieri a meno, non esistono nella
realtà ma rappresentano le cosiddette armi di distrazione di massa, non so
quanto efficaci, che però evitano di spiegare agli italiani che proposte si
hanno ( che dobbiamo riconoscere non son affatto facili) per uscire dall’incubo della guerra, che
strada percorrere per arrestare l’avanzare della crisi climatica globale, come
ridimensionare in Italia la precarietà
del lavoro che assilla la metà degli italiani ( nero, malpagato e mortale) , come salvare la sanità pubblica, come
affrontare l’immigrazione irregolare sulla quale destra e sinistra non hanno la
minima proposta e combinano solo disastri.
Il vero problema, che blocca
qualunque possibilità di alternativa e comunque apre la strada alla conquista
del paese da parte di una minoranza di destra centro, è ovviamente quello dei
22 milioni ( che possono diventare 25) di astensionisti.
In privato i principali
partiti sono sciaguratamente entusiasti della vocazione astensionista degli
italiani. Tranne ovviamente il M5Stelle che di fatto è diviso in due: metà fa
parte del partito di Conte che chiamerei 2050 e l’altra metà si è rinchiuso nel
non voto con una insostenibile leggerezza immaginando di superare così la
(reale) delusione sul Movimento. Il problema dell’astensione forse esploderà
nelle prossime ore. Come si potrà sostenere vittorie o indicare sconfitte,
senza precipitare nel ridicolo, con un
astensionismo che cresce superando la metà del corpo elettorale ?
E’ saltata la possibilità di
un vero Election Day ( votare non più di una volta nel corso del biennio)
votando già più volte nell’anno in corso con Sardegna, Abruzzo, Basilicata e
guarda caso il Nord Ovest (con il voto oggi delle regionali in Piemonte) in queste ore
sembra essere più avanti nella partecipazione.
Il voto agli studenti fuori
sede sembra avere qualche successo ma è ancora complessa la procedura per
votare. Ma per almeno un terzo dell’astensione ( almeno 5-6 milioni di
elettori) siamo di fronte ad un astensionismo militante, che per molti dovrebbe essere la risposta alle
delusioni specie provenienti da 5stelle, ma anche ecologisti e sinistra
radicale.
L’incapacità e il suicidio di movimenti per l’alternativa,
che ho più volte indicata, non è solo questione italiana ma riguarda almeno
l’intera Europa. Si veda la prevista sconfitta
dei Verdi a partire dalla Germania e Francia , la dissoluzione di Podemos in
Spagna e il ridimensionamento della
Linke. Mi domando da tempo perché mai i movimenti politici più radicali quando
si affiancano ai tradizionali partiti dell’area socialdemocratica per governare
debbano per forza pagare loro il pegno trascinati
dalla evidente crisi di quell’area in varie parti dell’Occidente.
Per concludere queste note
suggerisco a chi volesse interpretare e comprendere dal voto i sommovimenti
della società occidentali di liberarsi delle scemenze propinate dai media.
Lasciate perdere le percentuali che non hanno senso e fate i conti, con una
modestissima calcolatrice, dei voti (quelli veri) ottenuti dai partiti. Nel
caso delle elezioni europee azzardo qualche stima:
1) Il CDX ha 12,5 mil di
voti. Sopra i 13 vince, cioè aggrega nuovi pezzetti della disgregata società
italiana ad oggi non schierati. A mio parere sotto i 7 milioni ( oggi 7,6) per Fratelli d’Italia la Meloni rinuncerà ad
arrivare al referendum sul premierato e accentuerà il tentativo di accordo, già
in atto di fatto, con parti
significative del PD. Sopra gli 8 mil.
la sua egemonia sul CDX diventerà irreversibile per parecchi anni.
2) Il PD ha come obiettivo irrinunciabile
quello di non rischiare di diventare il terzo partito italiano. E’ su questo
che si basa il mandato dato alla Schlein
che deve arrivare a staccare di almeno 2 milioni di voti il Movimento di Conte
( oggi sono 5,7 a 4,5 ). Senza questo doppio risultato, che mi sembra probabile, difficilmente
manterrà il suo ruolo.
3) Il M5Stelle, sul quale i
sondaggi da tempo mi sembrano del tutto sovrastimati rispetto a quanto
intravedo nella realtà sociale e indirettamente sul mondo distorto dei social,
è al rischio di sopravvivenza se scende al di sotto dei 4 milioni di voti (
oggi è a 4,4 ) . O per lo meno sarebbe chiusa l’esperienza di Giuseppe Conte
come unico leader alla quale non ho mai creduto. Oggi un movimento di
alternativa ha bisogno di qualcosa di ben diverso di un indiscusso segretario-immagine.
4) La supposta gara fra Lega e Forza Italia su chi prevarrà è irrilevante. Sono voti e personaggi che si
muovono ma restano in famiglia.
5) Tutte le 5 liste a rischio quorum 4% sono in effetti a
rischio. Azione ( Calenda ) / SUdE (Renzi /Bonino) / AVS (Fratoianni/Bonelli) /
Libertà (De Luca/Laura Castelli) / Pace Terra ( Santoro).
Ilaria Alpi dovrebbe portare ad
AVS qualche voto in più da fuori area. Vedo gli altri ad alto rischio. Una
persona di senno normale direbbe che queste 5 liste sono congegnate apposta per
elidersi l’una con l’altra con un potenziale di voto a perdere di 3-4 milioni
di voti. In ogni caso mi sembra che tranne per i loro leader e candidati l’influenza
sulla società italiana del loro eventuale risultato è oggi di scarso rilievo.
5) L’elemento più grave dell’intero
appuntamento europeo a me sembra il probabile ridimensionamento dei movimenti
politici di alternativa dell’occidente europeo nelle loro diverse connotazioni e quindi dei loro temi: della transizione
ecologica, delle disuguaglianze, della convivenza e della pace. Oggi enunciati
da tanti ma del tutto vuoti di una qualunque accettabile strategia, di
progetti, di leader, di forme aggregate di azione. Le grandi manifestazioni
sulla crisi climatica e la giustizia sociale di 5- 6 anni fa sono oggi sostituite dalle azioni di piccoli
gruppi privi di qualunque strategia e capacità di aggregazione sociale che
sulla transizione, sulla soluzione dei conflitti militari, sulla convivenza, mi sembra abbiano il risultato di restringere (e tanto) invece di allargare, il consenso nella
società.
9 giugno 2024
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