costruire
la transizione: un nuovo ecologismo - democrazia - giustizia - nuovi lavori
editoriale 1: Spese militari crescono nonostante gli annunci: 13 miliardi
in armi in 3 anni
Il Documento programmatico pluriennale della
Difesa per il 2015-2017 smentisce gli annunci di riduzione di spesa. Quest'anno
le forze armate - carabinieri esclusi - ci costeranno 17 miliardi, di cui 4,7
per acquisto di materiale bellico, aerei e navi
da guerra, carri armati, missili e fucili: la stessa cifra spesa nel 2014. Per
rinnovare l’arsenale bellico nazionale, il governo Renzi programma di spendere
almeno 13 miliardi in tre anni, una cifra enorme che consentirebbe la restituzione integrale delle pensioni illegalmente
decurtate da Monti. Nessun taglio agli F35. ( Enrico Piovesana su ilfattoquotidiano.it ) leggi
Le sovvenzioni a favore delle fonti
fossili nel 2015 sono state superiori
alla spesa sanitaria totale di tutti i governi del mondo. Una cifra
scioccante, pari a 5,3 trilioni di dollari pari al 6,5 per cento del PIL
mondiale. Due anni fa, nel 2013 erano 4,9 trilioni. Si parla di 10 milioni di dollari di sussidi al minuto.
Tutto questo accade mentre si parla di trovare soluzioni per salvare il clima e
mentre si attende la conferenza delle Nazioni Unite di Parigi, alla fine di
quest'anno. A rivelare le amare cifre è stato uno studio del Fondo Monetario
Internazionale, dal titolo “How Large Are Global Energy Subsidies?”, secondo
cui a favore di petrolio e carbone si spende più denaro di quello destinato
alla salute. La vasta somma è in gran parte dovuta a chi inquina non pagando le
imposte ai governi, legate alla combustione di carbone, petrolio e gas. Secondo
Nicholas Stern, economista della London School of Economics “questa analisi è
molto importante e frantuma il mito che i combustibili fossili siano a buon
mercato, mostrando quanto siano enormi i loro costi reali..” ( Francesca
Mancuso da greenme.it ) leggi
editoriale 3: Dalla Spagna all’ Italia ? : nuova musica vuole nuovi suonatori
Domenica 24
maggio si sono svolte le elezioni amministrative in Spagna, sia per le Comunità
autonome ( tutte le regioni ad eccezione dell’Andalusia dove le elezioni si
sono svolte il 22 marzo, della Catalogna che voterà il 27 settembre, dei Paesi
Baschi e la Galizia che voteranno nel 2016 ), sia in centinaia di comuni fra i
quali tutti quelli principali. Il movimento di Podemos ha guadagnato molti
seggi a scapito dei partiti tradizionali come il Partito popolare e soprattutto
il Partito socialista. Anche Ciudadamos, nuovo movimento anticasta ma di stampo
moderato, ha avuto un discreto risultato. Hanno vinto insomma i nuovi suonatori
che suonavano una nuova musica invece delle note stonate del vecchio
bipolarismo di PP e PSOE. ( di Massimo Marino) leggi
Renzi: siamo
al voto di scambio
Credo che non
ci siano parole per definire e commentare quello che ha fatto il Presidente del
Consiglio annunciando un “bonus” di 500 euro per i pensionati che hanno subito
trattenute illegittime. O meglio, una parola c’è: voto di scambio. Il
governo sostiene di non dover restituire gli arretrati ai pensionati. Un
discorso che possiamo riassumere così: “Io non vi dovrei niente, ma siccome
siete voi (e siccome fra due settimane si vota), facciamo così: vi do un bonus
di 500 euro pro bono pacis, e chiudiamola qui (però ricordatevi di votare per
me)”. .. Ridatemi la Monarchia Costituzionale, almeno lì il re non lo
mette sul trono Renzi! Mi sentirei più garantito così. ( da aldogiannuli.it ) leggi
Barbara
Spinelli, addio a lista Tsipras un anno dopo il voto: “Progetto fallito”
A meno
di un anno dalle elezioni europee
Barbara Spinelli lascia la lista l’Altra Europa con Tsipras restando a Bruxelles come indipendente
nel gruppo Sinistra Unitaria Europea-Ngl. “Non intendo contribuire in alcun
modo a un’ennesima atomizzazione della sinistra fondando o promuovendo
un’ulteriore frazione politica … in Italia non entrerò in nessun gruppo, se
eccettuo la mia militanza nell’associazione Libertà e Giustizia”. L’Altra
Europa - continua Spinelli - nacque come progetto di superamento dei piccoli
partiti di sinistra; come conquista di un elettorato deluso sia dal PD che dal M5S, un elettorato non esclusivamente ‘di sinistra’. Ritengo che
L’Altra Europa non sia oggi all’altezza di quel progetto: è quanto ho sostenuto
assieme a molti ex garanti e militanti della Lista, in una lettera aperta di
dissenso indirizzata il 18 aprile a chi la dirige” ( da ilfattoquotidiano
) leggi
Novità dai ballottaggi nelle elezioni amministrative del
Trentino e Alto Adige. Al voto 7 regioni il 31 maggio
Nelle elezioni in Trentino e Alto
Adige novità nei ballottaggi del 23
maggio. A Rovereto (comune di 40.000 abitanti del Trentino ) vince la
coalizione di liste civiche +verdi contro PD e Patt. A Merano, seconda città
dell'Alto Adige-Sud Tirol con 39.000 abitanti , vince il candidato dei Verdi/Grunen della colomba bianca contro
quello di SVP e PD. leggi e leggi .
Qui tutti gli 800 comuni, di cui 108 sopra i 15.000 abitanti
dove si vota in maggio insieme a sette regioni ( Liguria, Veneto, Toscana, Campania, Puglia, Umbria, Marche ) leggi
Elezioni in Gran
Bretagna: davvero Cameron ha trionfato ?
Come al solito la lettura dei media, specie
quelli italiani, rende incomprensibile interpretare come si sono espressi gli elettori del Regno Unito ( Inghilterra,
Scozia, Galles, Irlanda del Nord ) nel voto di giovedì 6 maggio ( si vota sempre nella stessa data,
il 6 maggio). Il sistema elettorale inglese è uno delle varianti più imbrogliona
dei variegati e fantasiosi sistemi maggioritari, come quello francese e il
nostro novello Italicum. Ben congegnato per imporre un forzato bipolarismo di
facciata e rendere improbabile qualunque possibile cambiamento, appellandosi al
solito rito della governabilità a scapito di qualunque rispetto per la
rappresentatività del voto espresso dagli elettori. (di Massimo Marino) leggi
Elezioni GB:
Gli inganni del "Britannicum"
Il sistema elettorale inglese è persino peggiore dell'Italicum: puoi
prendere più seggi con 180.000 voti che con 4 milioni. Personalmente sono da sempre un proporzionalista e il meno
peggio mi è sempre sembrato il sistema tedesco. Ciò detto, di fronte al
"Britannicum", cioè il sistema inglese, l'Italicum sarebbe un modello
di democrazia. Basta guardare l'esito delle recenti elezioni politiche per
convincersene. (Carlo Clericetti su insightweb.it
) leggi
Spagna:
Barcellona, una okupa al potere. “Sarà una rivoluzione”
Ada Colau è il nuovo sindaco con le elezioni comunali di Barcellona del
24 maggio. Nel paese della più grande bolla speculativa immobiliare
europea, dove nel 2005 si costruivano più case che Germania, Francia
e Italia assieme e si stimano più di 5 milioni di case vuote,
mezzo milione di persone sono state buttate fuori di casa ma mantengono il
loro debito con le banche. E, nel più assoluto disinteresse delle istituzioni,
sono state aiutate dalla «Piattaforma vittime del mutuo» (PAH, dalla sigla in spagnolo), nata
dalle ceneri del 15M a Barcellona e diffusa in tutto il paese. Che
li ha aiutati a affrontare le banche e soprattutto ha dato un
tetto, occupando le case vuote delle banche, a migliaia di persone.
Colau ne è stata la portavoce e oggi la sua Barcelona en comú (Barcellona in comune) è il partito più
votato. ( Luca Tancredi Barone da ilmanifesto.it
) leggi
Spagna, ecco la fine
del bipartitismo
Nella politica spagnola per la prima volta si profila uno scenario completamente
diverso dal rigido bipartitismo che ha caratterizzato la vita politica
di questo paese. Le maggioranze assolute saranno l’eccezione. La politica
deve adattarsi a una realtà inedita: la necessità di scendere
a patti con altri partiti.Il 24 maggio si è votato in 13 delle 17 comunità
autonome, e in tutti i più di 8100 comuni spagnoli, a pochi
mesi dalle elezioni generali di novembre. I semi gettati dal 15M (
indignados) quattro anni fa iniziano a dare i primi frutti. I due
storici grandi partiti, il PP e il PSOE, vengono ormai dati al 50% dei
voti. Interessante osservare le comunità autonome (regioni) che in Spagna,
come in Italia, gestiscono la gran parte delle spese sociali, dove entravano
solo due o tre partiti. Questo scenario semplificato è finito
per sempre. (Luca Tancredi Barone da ilmanifesto.it ) leggi
Spagna: Possiamo sfidarli?
La stampa italiana ha proclamato in maniera unanime ed errata la vittoria di Podemos alle elezioni
amministrative spagnole. Basta dare uno sguardo ai dati elettorali per
capire che la notizia è semplificata al
punto da essere falsa. Il Partito Popolare pur avendo perso due milioni
e mezzo di voti si conferma il partito più votato, seguito a brevissima
distanza dal partito socialista. Podemos
si attesta, salvo poche eccezioni, come terzo o quarto partito a seconda delle
regioni e delle città. Lo stesso Pablo Iglesias ha commentato domenica a
urne chiuse che “la dissoluzione dei partiti tradizionali e la fine del
bipartitismo si sta dimostrando un processo più lento di quello che speravamo”.
Potrebbe sembrare una cattiva notizia, ma con uno sguardo più attento si scopre
che il terremoto e il segnale politico che arrivano dalle urne di Barcellona e
Madrid sono molto più profondi e dirompenti di quello che sembrano. Da domenica
c’è grande cautela perché la
situazione consegnata dalle urne è nuova e complicata, rompe le maggioranze
assolute. A Barcellona e Madrid, e
non solo, ciò che esce
vittorioso dalle urne è una nuova forma di coalizione di soggetti
fortemente radicati nella società, con forme organizzative e strutture
diversificate, che pretende di riappropriarsi
di spazi decisionali e quote di
potere sfidando le oligarchie politico-economiche. Non è un caso che
nelle due città sia aumentata la partecipazione al voto nei quartieri più
popolari (Caterina Amicucci da comune-info.net
) leggi
Spagna: Più
di Podemos vince il modello Barcellona
Il modello regionale (Podemos da solo) e il modello delle città (la
coalizione di partiti e movimenti). Due strade diverse, ma è la seconda quella
che ha la forza del consenso e dei voti. E il dato
forse più importante delle elezioni in Spagna: la differenza tra le elezioni
amministrative e quelle regionali. Podemos aveva scelto di presentarsi
da solo alle elezioni regionali, lavorando invece nelle città a “coalizioni
di unità popolare”, liste unitarie tra Podemos, altri movimenti politici
(come Equo e Ganemos) e i movimenti sociali eredi della stagione
degli Indignados. Il secondo modello è risultato decisamente più forte
del primo. I risultati di Podemos e dei suoi alleati a Barcellona,
Madrid, Cadice, Saragozza e La Coruna sono doppi rispetto a quelli
che Podemos ha ottenuto da solo alle regionali. Nelle regioni il risultato
di Podemos oscilla tra l’8 e il 20%, con una media nazionale di circa il
10–12%. Le coalizioni di unità popolare hanno ottenuto il 25% a Barcellona,
il 31% a Madrid, il 30% a La Coruna, il 28% a Cadice, il 25%
a Saragozza. ( Loris Caruso da ilmanifesto.it
) leggi
Che succede in Arabia Saudita?
Dopo la morte di re
Abd Allah, il 23 gennaio scorso, l’Arabia Saudita sembra entrata in una fase di
fibrillazione. Le ultime notizie sono di pochi giorni fa: il re Salman ha
dichiarato eredi al trono in successione il ministro dell’Interno Mohamed bin
Najaef (figlio di un fratello suo predecessore) e il proprio figlio Mohammed
bin Salman (”saltando” il suo più anziano fratello Muqrin), contestualmente ha
esautorato Saud Al Feisal dal ministero degli esteri, che reggeva dal 1975 e
che era uno storico alleato degli Usa, sostituito con Adel al Juber, un
tecnico, non appartenente alla casa regnante e già ambasciatore a Washington.
( Aldo Giannuli da aldogiannuli.it
) leggi
Ambientalisti uccisi:
Quanti ancora?
Due omicidi a settimana. E’ il prezzo pagato per la difesa dell’ambiente.
Secondo un rapporto recentemente pubblicato dal Global Witness sono almeno 116
gli attivisti ambientalisti che sono stati assassinati nel 2014, alcuni sono
uccisi dalla polizia durante le proteste, gli altri abbattuti da sicari ignoti.
Mentre le grandi compagnie cercano di impossessarsi di terreni sempre più
vasti, ai danni delle comunità locali, delle foreste e di altri preziosi
ecosistemi, gli ambientalisti pagano un prezzo altissimo per proteggere questi
beni comuni. Lo scorso anno il numero di attivisti stati uccisi per aver difeso
l’ambiente è raddoppiato rispetto all’anno precedente. Il 40% delle vittime
erano indigeni, e in gran parte si opponevano a progetti energetici, miniere e
piantagioni. Le aree più a rischio, secondo l’analisi di Global Witness, sono
il Centro e il Sud America. ( da salvaleforeste.it ) leggi
La foto del giorno: L’ISIS in Siria è
arrivato a Palmira, che ha 3000 anni di storia e rischia di essere distrutta.
Quasi 1700 anni fa era dimora della regina Zenobia che si oppose, secondo la
tradizione, tanto all’impero romano come a quello persiano. Secondo l’Unesco
alcuni monumenti sono già stati distrutti e molte centinaia di persone nella
zona sono già state uccise.
VIDEO ARCHIVIO
Spagna Aria e
protagonisti nuovi nelle elezioni amministrative del 24 maggio. Le alleanze
popolari di Podemos con altri movimenti ha portato alla conquista di comuni come Barcellona e
Madrid vedi
Everyday
Rebellion è un documentario uscito del
2104, di Arash e Arman T. Riahi, nati in
Iran e stabilitisi a Vienna. Nato nei giorni di occupy e degli indignados il film è parte di un progetto per la comunicazione e
l'informazione degli attivisti in tutto il mondo “per una rivoluzione
quotidiana, creativa e non violenta”. vedi
Giraffada è un
film del francese Rani Massalha che
racconta di un ragazzino e di una giraffa rimasta sola nello zoo di una
cittadina palestinese dopo un bombardamento. Entrambi cercano di
sopravvivere in un paese dove è
difficile avere la libertà di muoversi. vedi
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Il punto di vista del Gruppo Cinque Terre
in uscita in giugno il documento annuale del
Gruppo Cinque Terre
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ECOLETTERA del Gruppo Cinque Terre vi
segnala ogni 15 giorni interventi, documenti, appuntamenti, rimandando ai siti
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