30 agosto 2013

Rifiuti tossici. A Giugliano (Na) aspettano la bonifica, ma arriva l’inceneritore



di Andrea Postiglione e Nello Trocchia *

Una giornata di fine agosto al centro della terra dei fuochi tra Giugliano, Villa Literno e Villaricca (tra le province di Napoli e Caserta), dove ogni giorno rifiuti di ogni genere vengono incendiati elevando il livello di tossicità e, quindi, degli indici tumorali nell’area. Nonostante un commissario governativo antiroghi, il prefetto Donato Cafagna, nel nostro viaggio incrociamo quattro incendi dolosi in poche ore: bruciano solventi, panni come esche, pneumatici, rifiuti pericolosi di ogni genere mentre amianto frantumato copre le strade. Eppure, proprio in quest’area un altro commissario ha indetto una gara per la costruzione di un inceneritore che dovrà bruciare 6 milioni di tonnellate di ecoballe. Sorgerà a Giugliano, in un territorio che dopo aver ingoiato gli scarichi tossici dell’imprenditoria criminale, ha ospitato negli anni oltre 40 discariche tra legali e non, oltre che un impianto Stir per il trattamento dei rifiuti solidi urbani. 

I comitati e il WWF denunciano l’illogicità di una scelta, visto che una legge dello Stato la 87 del 2007 vietava la realizzazione di impianti di smaltimento finale in questo territorio proprio a causa dell’alto livello di inquinamento. “Aspettiamo bonifiche e ci danno un inceneritore“, racconta Stefano Franciosi, responsabile locale del WWF. Ma il commissario straordinario per la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione, il professor Alberto Carotenuto, replica: “La legge che prevede la localizzazione dei termovalorizzatori è successiva al 2007 e comunque non è mia competenza interpretare. Ad ogni modo – conclude – io non sono molto ottimista sul fatto che vengano investitori privati a fare un investimento di questo genere. Questa è un’opera pubblica che dovrebbe essere a carico dello Stato”. L’energia prodotta dalla combustione dei rifiuti sarà incentivata con i Cip6, meccanismo tutto italiano visto che gli incentivi dovrebbero premiare solo energia prodotta da fonti rinnovabili 

* da ilfattoquotidiano.it,  29 agosto 2013





27 agosto 2013

La spesa militare aumenta nel 2013 in Italia. Gli Eurofighter verranno pagati oltre 21 miliardi



"Aumentano nel 2013 i fondi per la Difesa: saranno 14,4 miliardi, 800 milioni più del 2012. Grazie ai contribuiti del ministero dello Sviluppo Economico l'Italia quest'anno spenderà 5,5 miliardi in nuovi armamenti. E i costi del caccia Eurofighter battono tutti i record: gli aerei verranno pagati 21,1 miliardi". Lo afferma L'Espresso, in edicola domani.

Secondo il settimanale, "quest'anno i fondi per l'acquisto di armamenti aumentano in modo clamoroso rispetto al 2012: complessivamente saranno 5,5 miliardi di euro, grazie al contributo del ministero dello Sviluppo Economico che mette a disposizione 2.182 milioni per comprare sistemi militari".
"Gran parte di questi soldi - scrive L'Espresso - servono per finanziare l'acquisto dei caccia europei Eurofighter. Mentre si discute dei costi del Lockheed F-35, stimati in 12 miliardi di euro, si scopre che il preventivo per gli Eurofighter italiani ha superato ogni record: il documento ufficiale indica in 21,1 miliardi di euro la spesa per questi aerei. Non solo: il prezzo risulta aumentato di ben 3 miliardi rispetto alla previsione formulata lo scorso anno, che si fermava a 18,1 miliardi. Nel corso del 2013 soltanto per comprare gli Eurofighter il ministero Sviluppo Economico spenderà 1182 milioni di euro".

Oltre agli Eurofighter (Efa), lo stesso ministero "si accollerà le fregate Fremm (5,6 miliardi per le prime sei); i blindati da combattimento Freccia (1,5 miliardi per 249 veicoli); i jet d'addestramento Aermacchi M-346 (220 milioni per la prima trance); i gadger elettronici per il 'Soldato futuro' (800 milioni); gli elicotteri NH-90 di Esercito e Marina (3.895 milioni) e gli Agusta AW-101 dell'Aeronautica (740 milioni)".
Ancora più frammentato, poi, il finanziamento dei nuovi satelliti spia Cosmo SkyMed. "La Difesa ci mette 229 milioni, altri 500 circa li tirano fuori il ministero dell'Università e Ricerca e l'Agenzia Spaziale. Il solito Sviluppo Economico contribuisce ai 300 milioni dei satelliti Sicral per le comunicazioni. 

Per le nostre sentinelle orbitanti - scrive L'Espresso - i generali prevedono di spendere circa mezzo miliardo in tre anni". Altro denaro verrà poi speso per aerei radar e droni: "580 milioni per acquisire due fantascientifici jet Gulfstream Caew prodotti in Israele, vere centrali di spionaggio volanti. Altri 211 milioni sono il contributo italiano per la discussa squadriglia di velivoli-robot Global Hawk voluta dalla Nato".
Ma tutto il budget per le forze armate è cresciuto nel 2013, afferma il settimanale: "Esclusi i carabinieri, ci saranno 14,4 miliardi di euro contro i 13,6 miliardi del 2012, quando la spending review si è abbattuta sui conti, e i 14,3 miliardi del 2011. Il problema è che i due terzi dei soldi servono per gli stipendi".

  su huffingtonpost.it  da Ansa ,  pubblicato: 22 agosto 2013

25 agosto 2013

Virtù che cambiano il mondo


di Sergio Ferraris *

Il nuovo libro dell'economista Guido Viale, "Virtù che cambiano il mondo. Partecipazione e conflitto per i Beni comuni", è una sorta di manifesto politico per promuovere e sviluppare conflitti, campagne, lotte e aggregazione. Una lettura obbligata per chiunque voglia fare una “politica ecologica” a qualsiasi livello, dall’assemblea di condominio al Parlamento.  Da Guido Viale, in un recente passato, ci sono arrivate in diversi volumi indicazioni preziose circa una serie di tematiche fondamentali per la sostenibilità. Dalla giusta e aspra critica all’automobile, alla questione dei rifiuti, passando per l’analisi del mondo del lavoro e della conversione ecologica, Viale ci ha offerto profonde e dettagliate analisi dei problemi proponendo, nella migliore tradizione dell’ambientalismo, soluzioni concrete e fattive e svelandoci perché spesso queste non siano nemmeno prese in considerazione dai decisori sia politici, sia economici.

Questa volta, però, Viale punta più in alto. Virtù che cambiano il mondo - un titolo che sembra “innocuo” - «non è un breviario di “devozioni domestiche” né un manuale di edificazione personale. È, o vuole essere, un manifesto politico per promuovere e sviluppare conflitti, campagne, lotte e aggregazione», si legge nel volume dove l’Autore sgombra il campo dagli equivoci fin dalle prime righe. Le virtù di cui parla Viale, infatti, non sono categorie dello spirito ma «hanno effetto solo in condivisione e in conflitto nei confronti delle classi dominanti». Insomma l’intenzione dell’Autore è quella di offrire non solo strumenti di “lettura critica” del presente, ma anche una serie di esempi che possono consentire la costruzione di un proprio sistema di riferimento, fatto di atti concreti, da applicare nella vita quotidiana per “cambiare il mondo dal basso”. Ci viene offerta una sistematizzazione di orientamenti, saperi, comportamenti, scelte e abitudini, in direzione di un maggiore rispetto dei beni comuni, ma anche in previsione dell’inevitabile conflitto ambientale ed economico. Guido Viale ha declinato i contenuti attraverso una struttura che si articola per parole chiave come dignità, conoscenza, empatia, concretezza, condivisione e altre, che a loro volta sono calate in contesti specifici con efficaci spiegazioni critiche. Molto critiche. Viale con questo volume ha chiaro quale vuole essere il punto d’arrivo e la critica alla nostra società così come la conosciamo oggi è netta e senza mezzi termini.

Se già in altri volumi l’Autore, infatti, ci aveva abituati a prese di posizioni nette e a volte sorprendenti, come con il libro Tutti in taxi. Demonologia dell’automobile, ora questo taglio diventa una critica, non esaustiva precisa l’Autore, ma sistemica che vuole diventare un vero e proprio manifesto per un’alternativa politica dal basso, occupando spazi che la politica tradizionale non vuole o non può occupare. La cosa interessante è come nel volume trovino spazio pratiche apparentemente “minori” come le ciclofficine e gli orti urbani assieme alle analisi dei mercati finanziari e alla difesa dell’articolo 41 della Costituzione. La realtà è che, secondo Viale, nei comportamenti “virtuosi” degli individui si trovano le fondamenta per l’edificazione di una società più equa, giusta e solidale. Fondamentale nel volume è la parte dedicata alla conversione ecologica nella quale si tratta anche di quella personale che «mette in discussione la totalità dei nostri rapporti con gli altri e con il mondo». Secondo Viale, infatti, è necessario uscire dalla solitudine nella quale ci ha spinto la crisi e trovare soluzioni all’interno di una visione, di un agire collettivo, della condivisione, attraverso la quale diventa possibile coniugare economicità, salute, equità e ambiente. Insomma, come dice l’Autore, «i manifesti servono»; e serve anche questo volume, che dovrebbe essere una lettura obbligata per chiunque voglia fare una “politica ecologica” a qualsiasi livello, dall’assemblea di condominio al Parlamento.

* L'articolo è stato pubblicato sul n.3/2013 della rivista bimestrale QualEnergia

Guido Viale ha lavorato in diverse società di ricerca. Tra le sue numerose opere precedenti Un mondo usa e getta (1994), Governare i rifiuti (1999), La civiltà del riuso (2010), La conversione ecologica. (2011).

23 agosto 2013

Gruppo Cinque Terre - ECOLETTERA 28, 16 agosto 2013

Editoriale: Crisi, gli italiani scappano in Germania

Gli italiani preferiscono la Germania. Secondo i dati diffusi da Destatis, l'Istituto federale di statistica, nel 2012 si sono registrate ben 42 mila partenze dal nostro Paese verso quello tedesco. In pratica il flusso di nostri concittadini decisi a trasferirsi in terra di Germania è cresciuto del 40%. Le persone che decidono di emigrare in Germania hanno spesso una caratteristica ben precisa: sono giovani e con un alto livello culturale e professionale, spesso anche in possesso di una laurea. A lasciare il nostro Paese, inoltre , è spesso la manodopera altamente qualificata destinata a colmare le carenze, soprattutto nel settore sanitario e informatico, nel sistema produttivo tedesco. Nel 2011 gli italiani che partirono per la Germania furono poco più di 30 mila. Per trovare un dato alto come quello del 2012, dunque, bisogna tornare al 1996 quando oltre 45 mila nostri connazionali volarono verso Berlino. Da allora il flusso migratorio italiano ha subito forti rallentamenti registrando un'inversione di tendenza solo dal 2007.

 Non solo la Germania. Gli italiani, pur di espatriare scelgono anche altre mete. Certo il Paese guidato da Angela Merkel resta il preferito dai nostri connazionali che decidono di partire per cercare lavoro. Ma in generale il 2012 è stato un anno che ha fatto registrare un boom di partenze, una vera e propria fuga dall'Italia. Si è, infatti, registrato, un aumento del 30,1% rispetto all'anno precedente. Vanno all'estero più uomini che donne, soprattutto trentenni. Sei su dieci scelgono l'Europa, poi l'America meridionale e quella settentrionale. La Germania, come detto, resta la destinazione preferita seguita da Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Argentina e Stati Uniti. In generale, è la Lombardia la regione che più di tutte le altre alimenta l’emigrazione: ben 13.156 lombardi hanno trasferito la propria residenza all’estero nel 2012, davanti ai veneti (7456), ai siciliani (7003), ai piemontesi (6134), ai laziali (5952), ai campani (5240), agli emiliano-romagnoli (5030), ai calabresi (4813), ai pugliesi (3978) e ai toscani (3887). Non sono soltanto gli italiani, comunque, a scegliere la Germania come Paese in grado di offrire una migliore qualità della vita. Nel 2012, infatti, si sono trasferiti nella Repubblica federale tedesca ben 1 milione e ottantamila persone. Questo dato rappresenta un record da 17 anni a questa parte. Gli immigrati provengono soprattutto dalle zone meridionali dell'Europa maggiormente colpite dalla crisi economica (greci, portoghesi e spagnoli). Ma resta altissimo anche il numero di immigrati polacchi (il gruppo più numeroso), bulgari e ungheresi. I nuovi arrivati sono in media di dieci anni più giovani rispetto all'età media dei cittadini tedeschi.     ( da notizie.it.msn.com )

Il deficit principale
E’ stato presentato come una grande vittoria il fatto che, caduta la procedura di infrazione per deficit eccessivo, dall’anno prossimo l’Italia potrà “fruire” di una maggiore elasticità nella gestione del bilancio, utilizzando ben 8 miliardi di euro per promuovere “la crescita”. Nel frattempo però il PIL del 2013 sarà diminuito, nella migliore delle ipotesi, del 2 %, cioè di una trentina di miliardi, e quegli 8 miliardi non ne compenseranno che una minima parte mentre l’elasticità del bilancio “generosamente” concessa all’Italia non potrà comunque superare, e solo per qualche anno, il 3% del PIL. Il che significa che per utilizzare quegli 8 miliardi bisognerà tagliare la spesa pubblica da qualche altra parte. Nessuno, e meno che mai Enrico Letta, ha ricordato che dall’anno prossimo l’Italia sarà tenuta dal cosiddetto fiscal compact a ritirare dal mercato (cioè a ricomprare) ogni anno, e per vent’anni di seguito, quasi 50 miliardi del proprio debito fino a che non lo avrà riportato al 60 per cento del PIL ( Guido Viale su left.it ) leggi

Incendi in Sardegna, quando i tagli e gli investimenti sbagliati fanno male al Paese
Il governo compra gli F35 e riduce i Canadair. Che fine ha fatto il catasto dei terreni percorsi dagli incendi? La Sardegna è ancora una volta vittima dei criminali che hanno incenerito 8mila ettari e il pericolo non è ancora passato. Ci sono tagli che fanno male al Paese, e che non ci fanno risparmiare un soldo perché, anzi, si trasformano in una spesa. E’ il caso, purtroppo, del mancato stanziamento di risorse per la prevenzione antincendio, come sta dimostrando la pesantissima emergenza incendi in corso in Sardegna, dove i costi ambientali, sociali ed economici dei roghi saranno di gran lunga superiori al risparmio iniziale ottenuto coi tagli. C’è da chiedersi anche quali aerei servano veramente all’Italia: se gli F35 sui quali il governo ha deciso di investire o i mezzi aerei antincendio che invece sono stati ridotti. (da greenreport.it ) leggi

Cambiare si può
Siamo a Ferragosto. Il sole brilla, ma il cielo ci appare plumbeo, grigio, spento come nei pomeriggi di smog d'inverno in città. Cosa sono quelle facce? Quelle smorfie da depressi? Non fate così. Non buttatevi giù. Cambiare si può. Siamo dentro un incubo, ma dagli incubi ci si sveglia al mattino. Dopo la notte arriva sempre l'alba, Queste maschere di cartone che popolano la nostra vita sono destinate a sbiadirsi, a scomparire persino nel ricordo. "Berlusconi chi? Letta chi? Finocchiaro chi? Brunetta chi?" ci chiederemo tra pochi anni. Cambiare si può. ( dal blog di Beppe Grillo ) leggi

Mese di agosto: semina, raccolto e lavori nell'orto
Il mese di agosto è sicuramente uno dei periodi più impegnativi per quanto riguarda la cura dell'orto. Chi ha a disposizione alcuni giorni di vacanza, potrà dedicare una parte di essi al raccolto o alla semina di ortaggi e piantine che potranno iniziare a dare i loro frutti entro l'annata in corso o che potranno essere prescelte in previsione del raccolto che si vorrà ottenere per l'annata successiva. Ecco come organizzare al meglio semine, trapianti e raccolti anche facendo riferimento al calendario lunare. (  Marta Albè su greenme.it ) leggi
 
A Parigi: i giardini galleggianti sulla Senna
A Parigi la strada che costeggia la Senna ormai è tutta pedonale, con piste ciclabili e altre riservate alla corsa e ancora aree verdi dedicate ai bambini. Ma l’ultima suggestione, inaugurata il 19 giugno scorso, è data da la possibilità di ammirare bellissimi giardini sull’acqua, comodamente seduti su una grande scalinata. A Les Berges ora è possibile godere di un nuovo spazio verde esclusivo, composto da isole interconnesse. Sono stati utilizzati per le piantagioni 60 alberi a bordo acqua, 280 arbusti, 3.000 erbe di tutte le dimensioni. Le isole più grandi sono cinque  costituite da 12 strutture galleggianti ciascuna e unite insieme.( Tania Talamo su econote.it  ) leggi
Eden project: e il Southbank di Londra si trasforma da colata di cemento in orto urbano
Nel corso di alcuni mesi, l’Eden Project, con l’aiuto degli studenti, di cittadini della zona Sud di Londra e gruppi di giovani, ha costruito il nuovo parco pubblico. Non solo: questa iniziativa non riguarda solo il recupero e l’abbellimento urbano, ma anche il recupero “umano”. Molti homeless stazionano e dormono nell’area del Southbank, ed Eden Project ha voluto dar loro una chance, dando loro un impiego fisso nell’orticoltura urbana. Southbank è la passeggiata sulla riva sud del Tamigi, nota come centro artistico della città: la lunga banchina di cemento è sparita, lasciando il posto a chiome di alberi, fioriere di legno e vasi contenenti ortaggi. ( Simona Gauri  su salute.leonardo.it ) leggi
Socialdemocratici in affanno. Nel partito è già cominciato lo scaricabarile in previsione di una probabile sconfitta alle elezioni di settembre. La grande manifestazione organizzata a Berlino, è stata un successo. una prova di forza che fa ben sperare vertici e militanti. È innegabile: la campagna della SPD è cominciata male. A differenza di quanto sostiene Müntefering, però, l'impressione è che il sessantaseienne Steinbrück ci abbia messo del suo. In particolare con alcune gaffe clamorose: la denuncia dello stipendio troppo basso che percepisce il capo del governo tedesco resta forse quella più memorabile. E la sua abitudine a ricevere lauti compensi per tenere discorsi sulla crisi economica di fronte a pubblici selezionati non ha giovato alla sua immagine di politico «vicino alla gente comune». ( Jacopo Rosatelli su ilmanifesto.it ) leggi

Eolico a prezzi stracciati: in Usa costi ai minimi storici
Cali del 20-35% rispetto al 2008, e la pale sono sempre più costruite in America. Nel 2012 il 43% di tutta la nuova produzione energetica a stelle e strisce proviene dal vento Il Lawrence Berkeley National Laboratory (Lbnl), un ramo del Dipartimento dell’energia Usa ha recentemente pubblicato il suo Report dal quale emerge che negli Usa sono stati collegati alla rete 13,1 GW di eolico, che rappresentano il 43% di tutta la nuova produzione energetica installata nel 2012. Secondo L’Lbnl, il motivo del calo del prezzo dell’energia eolica è da ricercarsi nella simultanea diminuzione, dal 2008, del 20 – 35% dei prezzi delle turbine eoliche, insieme al miglioramento dell’efficienza delle turbine nel convertire anche il vento più debole in elettricità. (da greenreport.it ) leggi

Dal nucleare al fotovoltaico: l’Iran installa impianti di energia solare in 5 paesi
 Mehr, l’agenzia ufficiale dell’Iran, scrive che «gli ingegneri iraniani sono riusciti a progettare, produrre e installare impianti di energia solare in 5 paesi». Un impianto da 1,2 MW in Iraq, con il quale gli scambi commerciali sono in fortissima crescita; è davvero singolare che siano riusciti a costruire un campo solare nella “nemica” Arabia Saudita; una centrale solare da 5 MW è stata installata anche in Emirati Arabi Uniti, che stanno puntando molto sulla esportazione di tecnologie fotovoltaiche, e in due Paesi amici della Repubblica islamica ma nemici tra di loro: Pakistan e in India. Abbas Kazemi, direttore della Fuel Conservation Company iraniana ha spiegato che «L’Iran ha in programma di espandere l’utilizzo di sistemi di generazione di energia solare per l’alimentazione delle case. Circa 650 milioni di dollari saranno risparmiati attraverso l’utilizzo di collettori solari ibridi fotovoltaici-termici. (da greenreport.it ) leggi

Come sono fatte le colonie israeliane
Le foto degli insediamenti nei territori palestinesi, di cui si parla di nuovo: la comunità internazionale li considera illegali ma sono in costante crescita. Il ministro per la Casa israeliano Uri Ariel, di estrema destra, ha annunciato la costruzione di 1.200 nuove unità abitative nei territori palestinesi occupati: quasi 800 a Gerusalemme Est e circa 400 nelle colonie israeliane in Cisgiordania. Il progetto è stato criticato non solo dai palestinesi ma anche dalla comunità internazionale e da molti israeliani, che considerano l’ampliamento degli insediamenti israeliani in Palestina uno dei principali ostacoli alla pace tra i due paesi. ( da ilpost.it ) leggi
 
                                                                    VIDEO ARCHIVIO
 Cina: bottiglie di plastica per viaggiare in metropolitana. La metropolitana di Pechino consente ai passeggeri di viaggiare gratis in cambio di bottiglie di plastica. In questo modo i passeggeri possono contribuire a preservare l’ambiente e al contempo risparmiare i soldi del viaggio.. vedi qui
 
 ‘The Wall’ allo stadio: Roger Waters manda in visibilio Roma e Padova: la riproposizione del capolavoro dei Pink Floyd esalta la carica emotiva dell'album uscito nel 1979. Il bassista del gruppo inglese dedica il tour alle vittime del terrorismo di Stato di tutto il mondo. Tutto il concerto a San Francisco: vedi qui

 Mestorozhdenie è un film di 26 minuti di Ivan Golovnev che mostra lo scontro lento tra tradizione e modernità in Siberia, ai confini dell’Artico, dove si estrae l’oro blu che attraverso le pipeline di Gazprom arriva ad accendere le nostre lampadine europee. E’ un film che richiama all’importanza del rispetto dei diritti dei popoli indigeni su un territorio che rappresenta non solo una fonte di sostentamento, ma di identità stessa e di vita. Per il trailer: vedi qui
 
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