1. mantenere gli impegni assunti per sradicare la povertà, nel rispetto dei diritti umani e dei principi dello sviluppo sostenibile;
2. promuovere un commercio più equo, garantendo l’occupazione, la difesa dell’ambiente e il trasferimento delle tecnologie sostenibili ai Paesi poveri;
3. cancellare senza ulteriori inganni il debito estero delle Nazioni più povere, applicando pienamente la legge n. 209 del 2000;
4. aumentare sino allo 0,7 per cento del PIL le risorse destinate alla cooperazione internazionale, senza imporre ai Paesi beneficiari l’acquisto del “made in Italy”;
5. ritirare le nostre Forze Armate da tutte le missioni militari realizzate in violazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione (”L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali..”) e della Carta dell’ONU. Inoltre, ridurre le spese militari, utilizzando le risorse economiche risparmiate nella lotta alla miseria ed al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio;
6. definire una nuova legge per una nuova politica italiana di cooperazione allo sviluppo efficace, partecipata e democratica;
7. agire in Europa e in tutte le sedi internazionali per potenziare le Nazioni Unite affinchè intervengano più incisivamente sulle problematiche della tutela dell’ambiente, dell’economia mondiale, del sostegno ai popoli del Sud della Terra;
8. favorire una corretta ed ampia informazione pubblica sugli Obiettivi del Millennio e sui programmi di lotta alla povertà, attivando anche tutte le risorse e le competenze dei media e, in particolare, del servizio pubblico radiotelevisivo.
Tutti questi obiettivi, purtroppo, allo stato attuale sono frustrati: infatti l’Italia ha più che dimezzato gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo ed è precipitata in fondo alla lista dei Paesi donatori. Nessuno Stato europeo ha effettuato un taglio così drastico. Al fine di contrastare questo trend negativo e sollecitare i potenti del Mondo che stanno per riunirsi all’imminente G8 a L’Aquila, la Coalizione Italiana contro la Povertà ha indetto la campagna “Press the 8″, per fare pressione sul vertice e chiedere ai Grandi il rispetto degli impegni assunti nella lotta alla miseria, ai cambiamenti climatici ed all’inquinamento causato dai Paesi ricchi, alla mortalità infantile nel Sud del mondo, allo sfruttamento dei lavoratori delle nazioni sottosviluppate da parte delle grandi multinazionali occidentali, alla carenza di cure mediche salvavita nelle aree più depresse dell’Asia e dell’Africa, nonchè alla piaga del debito estero, soffocante ed assolutamente insostenibile da parte dei Paesi più poveri.
www.gcap.it. ( a cura di Claudio Esposito )
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