27 aprile 2009

Francia, ecologisti uniti alle europee con Europe-Ecologie


La Francia è governata dal conservatore (neogollista) Nicolas Sarkozy, Presidente della Republica dal 2007, in un paese singolare dove il Presidente non è il capo dell’Esecutivo (come in USA), ma nomina il capo del Governo (oggi Francois Fillon),cioè in gergo è “irresponsabile” degli atti dell’Esecutivo che può cambiare in qualsiasi momento. Della situazione politica francese gli italiani quasi niente conoscono grazie alla povertà culturale della nostra informazione:ovviamente niente tranne che la moglie del capo è la affascinante italiana Carla Bruni.
Neppure si sa che se la Francia ha un governo conservatore probabilmente dipende solo dalla lacerazione e frammentazione delle cosiddette sinistre francesi (dai Socialisti, ai comunisti del PCF, ai radicali, ai vari gruppi trotzkisti Lutte Ouvriere e LCR (oggi Nuovo Partito Anticapitalista).
Un buon esempio di come l’impoverimento delle sinistre del secolo passato possano regalare un paese dell’Occidente moderno ed evoluto ai conservatori del neogollismo ed a non irrilevanti gruppi neo fascisti come il Fronte Nazionale di Le Pen.

Gli ecologisti gia nel 1974 presero parte alle elezioni presidenziali con René Dumont ma è nel 1982 che nascono I Verdi, dalla fusione tra il Partito Ecologista e la Confederazione Ecologista. Nel
1986, la componente di Antoine Waechter impose la linea "terzista" (né destra, né sinistra) una nuova cultura poltica, autonoma da gollisti, radicali, socialisti, comunisti. Alle elezioni europee del 1989 su questa linea i Verdi ottennero il loro miglior risultato: il 10,6% ( 9% nelle contemporanee elezioni municipali) mentre la Francia primeggiava ormai da un pò nel mondo per lo sviluppo del nucleare (con finalità anche militari).
Nel
1994 i Verdi, al congresso di Lilla, abbandonarono la linea "terzista", e con Dominique Voynet si allearono più strettamente con la sinistra. Waechter, abbandonò il partito fondando il Movimento degli Ecologisti Indipendenti. Il MEI si pose in alternativa sia ai Verdi che a Cap21, gli ecologisti conservatori, mantenendo pertanto, una linea "centrista" soffocata però dalla frammentazione dell’ecologismo nel paese. La ricollocazione a sinistra nella coalizione Sinistra plurale, con socialisti, comunisti, radicali di sinistra ridusse progressivamente il ruolo dei Verdi che però conquistarono 7 seggi in Parlamento: Dominique Voynet fu nominata Ministro dell'ambiente nel nuovo governo di Lionel Jospin, sostituita poi nel 2001 da Yves Cochet.
Alle europee del
1999, la lista dei Verdi capeggiata dal franco-tedesco Daniel Cohn-Bendit (Dany le rouge, leader del ’68 ), ottenne il 9,8 % . Ma alle presidenziali del 2002, i Verdi candidarono Noël Mamère, che raccolse il 5,5% dei voti; un errore che non permise, nel brutto sistema elettorale francese, al socialista Lionel Jospin di giungere al ballottaggio, che si svolse tra il gollista Jacques Chirac ed il nazionalista Jean-Marie Le Pen, con la riconferma del primo. Alle legislative dello stesso anno, i Verdi scesero al 4,5% dei voti ed elessero solo 3 deputati. Alle elezioni politiche del 2007 i Verdi sono ulteriormente calati al 3,3% dei consensi, anche se hanno eletto 4 deputati, uno in più del 2002 mentre emergeva a sinistra il partito del trotskista Olivier Besancenot il postino fino all’altro ieri considerato l’ anti Sarkozy della sinistra.

Il declino della versione “di sinistra” dei Verts sembra oggi essere superato dalla nascita di Europe Ecologie, la lista promossa per le elezioni europee “ L’idée d’Europe-Ecologie est de rassembler tous les écologistes, toute la famille écologiste “ afferma Sandrin Belier candidata nella circoscrizione Grand Est, ex direttrice di France Nature Environnement e straordinaria figura di attivista-intellettuale emergente nella politica francese. La lista sembra essere riuscita a modificare l’immagine asfittica dei Verdi come frammento della sinistra francese, in continua rissa interna, raccogliendo però gran parte delle novità culturali di questo decennio, da Jose Bovè il “contadino” no-global protagonista di straordinarie iniziative, a Yannick Jadot di Greenpeace, da Jean-Paul Besset della Fondazione Nicolas Hulot, ai regionalisti di Régions et Peuples Solidaires, ed a esponenti di significative ONG. Con l’intelligente presenza e regia di Danhiel Cohn Bendit, che proprio in questi giorni è passato da Roma ed ha spiegato ai Verdi romani, comparse della penosa operazione di Sinistra e Libertà, che stanno sbagliando tutto, devono prendere le distanze dalle varie sinistre in conflitto, esprimere una leadership stabile e salvaguardare l’autonomia e la specificità dell’ecologismo se vogliono sopravvivere.

L’intelligente proposta di Europe Ecologie, che sta svolgendo una campagna elettorale bella e originale di cui stiamo pubblicando alcuni episodi, sembra funzionare: i sondaggi danno la lista in ascesa verso il 10%, al di sopra anche dei trotskisti di Besancenot (comunque all’8%) ed in qualche modo in competizione con i Verdi tedeschi in una piacevole gara per il migliore risultato europeo degli ecologisti.
http://www.europeecologie.fr/


Daniel Cohn Bendit è stato tra i leader delle proteste studentesche del '68 francese. In quel periodo è stato soprannominato Dany le rouge ( Dany il Rosso) sia per le sue idee politiche, che per il colore dei capelli. Fondatore dei Verdi francesi ma spesso presente anche in Germania ed in varie realtà europee oggi può essere ribattezzato Dany il Verde. Dal
2004 è co-presidente del gruppo parlamentare Verdi Europei - Alleanza Libera Europea al Parlamento Europeo.E’ il più conosciuto leader dei Verdi in Europa.

Contro la partecipazione di Sarkozy alle Olimpiadi in Cina nel 2008
http://dailymotion.virgilio.it/related/x74p9b/video/x62xeq_cohnbendit-contre-la-presence-de-sa_news?hmz=74616272656c61746564

José Bové è un
attivista e sindacalista francese esponente del movimento no global, all’inizio obiettore di coscienza al servizio militare. Come tale ha partecipato all'occupazione di alcuni terreni del Larzac che erano destinati all'esercito francese, unendosi ad un gruppo di contadini che costruiva illegalmente un allevamento di pecore diventando poi produttore di formaggio Roquefort. Nel 1987 ha fondato la Confédération Paysanne, un sindacato agricolo che lotta per i diritti dell'uomo e dell'ambiente, oppositore degli OGM. Nel 1995 con la nave di Greenpeace, la Rainbow Warrior, ha preso parte ad una azione contro gli esperimenti nucleari nell'oceano pacifico.
L'evento che ha reso celebri Bové ed il suo sindacato è stato lo smantellamento di un
McDonald's in costruzione a Millau. L'azione si è svolta di giorno in modo non violento e non clandestino al fine di catalizzare l'attenzione sul ruolo dell'industria del fast food. Condannato a tre mesi di carcere da allora Bové ha moltiplicato i propri sforzi a favore degli sfruttati dell'agricoltura, a fianco del movimento no global. Nel 2001 ha preso parte alla distruzione di grandi quantità di raccolti geneticamente modificati in Brasile. Nel 2002 è stato arrestato dalla polizia israeliana a seguito del suo incontro con Yasser Arafat, che si trovava sotto assedio all'interno del suo quartier principale di Ramallah. dopo una manifestazione a Gaza. Bové è anche intervenuto in supporto dei movimenti degli abitanti di Tahiti e dei Kanaki, le popolazioni indigene della Nuova Caledonia. Nel giugno 2003, Bové ha iniziato a scontare una pena di dieci mesi per la distruzione dei campi seminati a OGM. L'associazione ATTAC ha protestato chiedendone l'immediata scarcerazione avvenuta in dicembre. Nel Maggio del 2004 ha fatto irruzione con 200 persone nel reality show "La Fattoria" francese come forma di protesta per i guadagni smisurati dei concorrenti e per l'idea distorta che dà il reality sulla realtà contadina.
Forum sociale in Mali (Bamako) nel 2006
http://www.youtube.com/watch?v=rsN3QJ_DlU4

Sandrine Belier è la ex direttrice di France Nature Environnement una importante associazione ambientalista francese, non direttamente legata ai verdi originari ma una delle figure emergenti della nuova proposta politico-elettorale che si pone l’obiettivo, da lei ben sottolineato di unire insieme tutte le
facce dell’ecologismo in Francia e nel resto dell’Europa rendendo le differenze un elemento di forza invece che di divisione, dando agli ecologisti forte autonomia dalle correnti politiche di destra centro e sinistra considerate superate ed inadeguate a gestire la crisi economica ed ambientale dei paesi occidentali. Un notevole successo ha avuto il suo intervento al recente meeting di Besancon per i contenuti chiari e stringati, insieme all’indubbia capacità di calamitare gli ascoltatori con la sua affascinante gestualità.La Belier è però anche un attivista militante in molte situazioni, come esempio le azioni nonviolente sul risparmio energetico consistenti nello spegnere tutte le insegne sfavillanti tenute accese nei centri cittadini di notte , compreso lo spegnimento delle tv accese a decine nelle vetrine utilizzando telecomandi universali.

Intervento pedagogico per il risparmio energetico
http://www.youtube.com/watch?v=17MJ97xOhCk

Verdi francesi: Sandrine Belier capolista di Europe-Ecologie circoscrizione Grand Est

“ L’idée d’Europe-Ecologie est de rassembler tous les écologistes, toute la famille écologiste. Depuis des années, on va tous dans le même sens, mais un peu chacun de notre côté. L’idée n’était pas de s’uniformiser et de rejoindre la structure légitime incarnée par les Verts français mais, au contraire, de s’appuyer sur nos différences et la complémentarité. Je ferais aussi remarquer que dans ce rassemblement on trouve d’autres forces politiques que les Verts dont celles réunies par exemple au sein de «Régions et Peuples Solidaires».
Europe Ecologie ne se limite donc pas à une seule structure politique, c’est une nouvelle offre politique. Quant aux personnes issues d’ONGs, elles apportent des méthodes d’action différentes, avec Jean-Paul Besset de la Fondation Nicolas Hulot, Yannick Jadot de chez Greenpeace, José Bové qui représente le courant altermondialiste, et moi-même qui vient de France Nature Environnement (FNE). Ce que l’on a envie de porter collectivement et politiquement au sein d’Europe Ecologie c’est la nécessité de se rassembler au-delà des seuls politiques, pour faire face, ensemble, à l’urgence des crises écologiques, économiques, sociales et financières.”

26 aprile 2009

Sinistra e Verdi rivincono a Basilea

Svizzera Basilea-Città, il semicantone urbano sulle rive del Reno, continuerà ad essere governato da una maggioranza rosso-verde. I socialisti e gli ecologisti hanno conquistato 4 dei 7 seggi dell'esecutivo cantonale.Solo due dei tre candidati uscenti dei partiti di centro-destra sono invece riusciti a raggiungere la maggioranza assoluta al primo turno.

Niente da fare invece per i nazional-conservatori dell'Unione democratica di centro (UDC).La responsabile delle finanze socialista Eva Herzog ha ottenuto il miglior risultato, con 26.676 voti, seguita da Guy Morin (Verdi, 24.078). Dietro di loro sono stati confermati anche il popolare democratico Carlo Conti (23.058) e il liberale Christoph Eymann (23.012).

24 aprile 2009

Torino: il primo Negozio Leggero

Con la "spesa alla spina" si contengono i prezzi pensando all’ambiente
In via Napione 37 ha aperto il primo Negozio Leggero, dove poter trovare sfusi tanti prodotti alimentari, per la cura della persona e della casa. Si acquista solo il contenuto e, dove è necessario un contenitore lo si compra solo la prima volta e lo si riporta le volte successive. Un negozio sostenibile da un punto di vista ambientale ma anche economico perché acquistare senza imballaggi permette di risparmiare risorse e di offrire prodotti di qualità ad un prezzo accessibile.

La riduzione degli imballaggi parte dalla ricerca dei fornitori: è stata fatta un’analisi approfondita per cercare produttori che garantissero un sistema logistico e di trasporto conforme alla filosofia del negozio. L’area di vendita è strutturata in modo da mostrare il prodotto direttamente, pronto per essere servito anche in contenitori che si possono portare direttamente da casa. Non solo prodotti tradizionali ma anche biologici e a km zero di alta qualità, ma sempre a buon prezzo.Il Negozio Leggero di via Napione sarà il primo di una rete che si vuole estendere e affermare come franchising dello sfuso a livello nazionale, con la finalità di creare un’offerta qualificata sempre aggiornata alle normative vigenti e che tuteli il cittadino.
Info: Ecologos Tel. 011 19707846 lidia.signori@ecologos.it

23 aprile 2009

Una proposta per lo Stretto di Messina

Il Tirreno è casa mia. Ho imparato a nuotare nelle sue acque, prima ancora di saper camminare. Le sue acque mitiche, avamposto omerico per la conoscenza … le sue acque delicate, le sue coste straziate. Non so dirvi quanti spaventi mi sono presa, quando mi immergevo e, abituati gli occhi al buio, trovavo le praterie di posidonie fluttuanti…. Mi sembrava mi volessero ipnotizzare e attirarmi in profondità. Per chi come me è cresciuto con l’Odissea questi posti riecheggiano di eroi, dei, mostri marini che si contendono i naviganti; è un mare magnifico che si tinge di viola, con spiagge dai nomi suggestivi, Praia di Fuoco, Spiaggia delle Sirene, nelle quali il sole se ne va a morire. E quelle sette perle che sembrano affiorare dall’azzurro solo per farti sentire felice di essere vivo.
È un mare in cui ti tuffi per cercare il mito e trovi la vita. Ogni volta che da Cosenza vado a Catania ho il mio piccolo rito. Innanzitutto mi fermo a Pizzo, a mangiare il tartufo, e poi inizio a cercare Stromboli con lo sguardo..poi la costa siciliana.. Tutte le volte spero di essere vittima della Fata Morgana, ma a me non è mai capitato…Arrivata sul traghetto mi affaccio sul ponte e penso:“Raccontami, o Musa, l’uomo ricco d’astuzieche a lungo errò dopo che ebbe distrutto la rocca sacra di Troia” .Io la chiamo la mia pausa-Omero, che mi rimette in contatto con qualcosa di antico ma ancora pulsante che è accaduto in questi luoghi..Poi vado al bar e mangio un arancino!......

Qual è il vero progresso? Costruire il ponte-meraviglia o acquisire una mentalità rispettosa dell’ambiente? Io il progresso lo vedo come progresso sociale, presa di coscienza di quanto l’opera dell’uomo sia impattante, straziante, e di quanto ciò si ripercuota presto o tardi come un boomerang…..
Avete chiesto agli abitanti di Bagnara, capitale degli “spadari”, cosa ne pensano? L’illuminazione notturna modificherà, naturalmente, il comportamento delle specie marine e non, e sappiamo quanto sia peculiare e delicato l’ecosistema dello stretto… inoltre verrebbe compromesso anche l’ecosistema della riserva naturale del Pantano (dove già inizierebbe la struttura del ponte). Sia in Calabria che in Sicilia un centinaio di persone subiranno l’espropriazione… diverse centinaia vivranno con i piloni sulla loro testa….sulle spiagge immediatamente vicino al ponte chi ci andrà più in vacanza? Sai che meraviglia fare il bagno sotto i piloni…


Il professor Pieroni, docente all’Unical sul numero 119 di Meridiani:“il ponte non è moderno. È indietro sulla realtà attuale di almeno venti anni: stiamo andando verso progetti di demotorizzazione, stiamo tornando a utilizzare il mare e le vie fluviali, stiamo andando verso fonti di energia alternative e rinnovabili, verso una mobilità diversa, le stesse scienze delle costruzioni si interrogano sulla utilità e sulla durata del cemento e ci si spaccia come moderno un mastodontico nastro di cemento, acciaio e asfalto per automobili. Tra i paesi industrializzati siamo quello che detiene il record anacronistico del trasporto su gomma: il ponte ci aiuterà a restare fanalino di coda in questa graduatoria”“il ponte sullo stretto è ancora un modello di non sviluppo, perché non sviluppa la forze locali, nega altre priorità sul terreno delle politiche sociali, dove urgono invece servizi diffusi e capillari; distrugge una risorsa dell’ambiente: la bellezza….. una risorsa che, se ben gestita e valorizzata, è capace di produrre ricchezza
Il prof. Pieroni si è fatto promotore di un appello all’Unesco perché l’area dello stretto diventi Patrimonio dell’Umanità e goda quindi di speciali tutele. ECCO UNA BELLA INIZIATIVA DA SOSTENERE.


dal blog di internauta76 (antonella) http://mandarinoaorologeria.blogspot.com/

22 aprile 2009

Incomprensioni verdi

Daniel Cohn Bendit, leader dei Verdi francesi, ma anche mezzo-tedesco e forse il Verde più conosciuto nel mondo, sta girando l’Europa a sostegno dei Verdi nei vari paesi.
A Roma si è incontrato anche con la Francescato e con Monica Frassoni che dovrebbe essere la possibile eletta nella lista di sinistra di Vendola e Fava in quota “Sole che ride”.

Preoccupato ovviamente della penosa deriva nei rivoli dell’estrema sinistra dei Verdi ufficali del nostro paese, Cohn Bendit ha esortato con sorridente pesantezza i Verdi italiani ad essere più trasversali, meno subordinati ad una sinistra che almeno per i prossimi 4 anni non governerà ed ha, come la destra, pesanti responsabilità per il ruolo di “bad bank”dell’Italia in Europa (“se frena l’Italia, come ha fatto per il riscaldamento globale, è piombo per tutti” ).
Cohn Bendit ha anche rimproverato i Verdi italiani per il continuo cambio di leader con i quali il partito va sempre peggio e perde credibilità. Forse per consolarsi la Francescato ha incontrato (per la strada) anche Romano Prodi al quale ha detto:”torna Romano, ci manchi”.
Nell’interessante intervista sono emerse anche altre interessanti news: la prima una poco nota militanza della Francescato nel PCI (ma non veniva dall associazionismo del WWF? ), la seconda una ancor meno nota “trattativa” per le elezioni europee con il PD (“ci avevano dato speranze.. ma poi.. hanno chiuso le porte”).La notizia per la verità era emersa in un noto blog di un ecologista lombardo (“incazzato”) e nessuno l’aveva smentita. E noi che pensavamo che discutessero e prendessero le decisioni nelle infinite riunioni del Consiglio Federale…

I Verdi francesi si presentano alle Europee con la lista Europe-Ecologie in cui è candidato anche il leader “contadino” no-global Josè Bove’ e sono volati nei sondaggi al 10%, quasi alla pari con i Verdi in Germania.
La divertente e istruttiva intervista è a pag 13 del Corriere della Sera di ieri 21 aprile.

(sui Verdi francesi ed Europe-Ecologie ECO publicherà un post in settimana)

Giù le mani dai maiali !

Una manifestazione si è svolta a Monaco di Baviera davanti all’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), organizzata da Misereor, Greenpeace Germania, No Patents on Life e dalle associazioni dei produttori caseari (BDM), dei selezionatori di suini (BESH) e dei piccoli agricoltori tedeschi (ABL). Anche EQUIVITA ha aderito al ricorso presentato all’EPO dalle suddette associazioni contro il brevetto EP1651777, concesso nel 2008 alla Monsanto e oggi di proprietà della Newsham Choice Genetics, che rivendica la selezione convenzionale dei maiali come un’invenzione!

Secondo la legge europea, il brevetto non può essere concesso per “metodi essenzialmente biologici”, ovvero “che consistono in fenomeni naturali quali l’incrocio o la selezione” ma L’Ufficio Europeo dei Brevetti ha sempre cercato di andare oltre i limiti imposti dalla legge e spostare i confini della brevettabilità fino ad includervi anche le piante e gli animali ottenuti senza fare ricorso alle manipolazioni genetiche. Esso vuole, in altre parole, che siano brevettabili anche piante e animali convenzionali, non ogm.

Infatti, il brevetto EP1651777 sui maiali è soltanto uno dei numerosi brevetti richiesti con il solo fine di consentire, a chi detiene i brevetti, il controllo di ogni forma di produzione di cibo, vegetale o animale, attraverso la proprietà privata del più prezioso bene del pianeta: le sue risorse genetiche.

E’ tra l’altro ancora in discussione presso l’Alta Corte dell’EPO il caso del brevetto EP1069819, riguardante un broccolo (Brassica) prodotto con metodo convenzionale!

( Comitato Scientifico EQUIVITA equivita@equivita.it www.equivita.org )

21 aprile 2009

Il referendum liberticida di Giugno

Gli italiani non hanno ancora ben chiare le scadenze di giugno, anche perché l’informazione, controllata in gran parte dai due principali partiti, si guarda bene dal spiegarlo.Nella prima domenica di giugno (il 7) si voterà per i rappresentanti italiani nel parlamento europeo (con il “regalo” lasciato dall’accordo Veltroni-Berlusconi sul 4% da superare), per il primo turno di molti comuni e per gran parte delle provincie (due sistemi elettorali completamente diversi fra loro e diversi rispetto a quello delle europee). Quindici giorni dopo (il 21), si rivota per il ballottaggio nei comuni e provincie dove nessun candidato ha ottenuto il 51% al primo turno. Ma l’appuntamento di gran lunga più importante per il sistema politico (e per l’Italia) è quello di cui si parla di meno: il referendum promosso quasi 3 anni fa da Segni-Guzzetti con l’aiuto determinante di Alleanza Nazionale nella raccolta firme: che al momento è previsto per il 14 giugno.La scadenza europea interessa più che altro come vetrina per le schermaglie nazionali, per il consistente rimborso elettorale che si ricava per chi supera il 4% (decisivo quindi per i vari frammenti della sinistra per sopravvivere o chiudere bottega), per la possibilità di collocare personaggi, a volte scomodi ma autorevoli in un tranquillo incarico ben remunerato. A pochi interessano i destini dell’ Europa, il ruolo di Bruxelles nel regolamentare assetti economici, ambientali e sociali di un Europa dove, in definitiva, ognuno sta ricominciando a farsi i fatti suoi.

Le elezioni comunali e provinciali agitano parecchie migliaia di candidati che competono ad una determinante carica istituzionale. Il sistema elettorale, un prodotto malriuscito delle precedenti incursioni referendarie di Segni, Pannella ed altri, ci offrirà schede elettorali con 30-40 liste al primo turno e 15 giorni dopo il “miracolo” di riduzione a due dei competitori. Nell' intermezzo si svolgono riservati accordi sulle spartizioni di incarichi e scompaiono di botto contrapposizioni esistenti fino ad un mese prima. I duellanti principali, quasi dappertutto, hanno esattamente gli stessi obiettivi sulle questioni importanti e inventeranno qualche minutaglia sulla quale istaurare, per il pubblico, sanguinosi duelli televisivi quotidiani nei 30 giorni finali.La Provincia di Torino è un esempio: 35-40 liste probabili e due candidati veri: Saitta, solida formazione DC, per il centro-sinistra; dal 1985 ricopre ininterrottamente ruoli vari in Comuni, Provincia, Regione senza un solo mese di pausa (slogan:”Tante cose fatte, una da fare. Continuare” ). Porchietto, affascinante signora 40enne che miracolosamente gestisce insieme un azienda di Materie plastiche, uno Studio da commercialista e l’API, 3000 piccole imprese e 50.000 addetti: (fra i primi passi elettorali :” cercasi giovani talenti locali da inserire nello staff elettorale, a dimostrazione che il territorio della Provincia di Torino riesce a sviluppare le genialità...”con invito a presentare il curriculum).La Porchietto, malgrado il fascino, ha qualche difficoltà all’avvio per il fatto che i due vogliono esattamente le stesse cose (TAV, 2 inceneritori, Tangenziale-est, qualche grattacielo..etc ) ma dilagherà facilmente; al momento “ la lotta agli sprechi “ sembra il suo banner principale; è sostenuta da due soli partiti (PdL e Lega) che hanno assorbito tutti gli altri e che per razionalizzare gli sprechi hanno pensato bene (con il silenzioso consenso del “principale partito di opposizione”) di far debuttare a giugno ben tre nuove Provincie ( la notizia in qualche articoletto di giornale, se avete tempo e pazienza, forse la trovate..). Noi immaginiamo che, se a metà della campagna elettorale i due si scambiassero di ruolo, se non fosse per la diversa avvenenza, una parte consistente dell’elettorato non se ne accorgerebbe.


Il referendum invece è una questione seria. Dopo i pasticci referendari di 13 anni fà, di cui paghiamo ancora conseguenze nel caos attuale dei sistemi elettorali, la carriera politica di Mario Segni (Mariotto per gli amici) si era infranta di botto. La Lista dell’Asinello, promossa insieme ad Alleanza Nazionale da poco rigenerata a nuova vita dal vecchio MSI fascista, ebbe un clamoroso tonfo e Fini pensò bene di fare a meno dell’alleato che quasi svanì nell’ombra.Ma poiché a volte ritornano, Mariotto insieme a Guzzetti è tornato circa 3 anni fa, promuovendo un referendum, di nuovo con l’appoggio decisivo di AN, che abrogherebbe parti della legge elettorale 270 del 2005 in modo tale da dare al partito (non alla coalizione) che ottiene più voti (alla Camera) un premio di maggioranza (55% dei seggi); gli altri seggi andrebbero al secondo partito ed “un diritto di tribuna” resterebbe agli altri partiti che hanno superato il 4% o l’ 8% a seconda della camera. Il referendum non modificherebbe altro, ne il sistema di non-preferenze, ne il singolare premio “per Regioni” al Senato.Paradossalmente la proposta, che vorrebbe essere fustigatrice verso il proliferare dei partiti, e in qualche modo atta a ridurre i costi e il potere della politica, introdurrebbe nella specifica situazione italiana una specie di incubo autoritario dove ad esempio il neonato superpartito di Berlusconi da solo, senza la Lega Nord e senza neppure il requisito del 50%,richiesto dalla legge-truffa degli anni ’50, avrebbe il controllo completo del Parlamento.Naturalmente con la prospettiva di ridimensionare il Senato ed arrivare all’elezione diretta del Capo del governo (altro sogno-incubo di Segni e dei vari postfascismi vaganti nel paese).Il referendum, ferocemente osteggiato per ovvi motivi dalla Lega Nord, ed un po’ superato dal fatto che AN è già stata fagocitata dal “partito del predellino”, sembrava dimenticato da tutti ma è inesorabilmente arrivato alla sua estrema scadenza che è il 15 giugno; esattamente in mezzo alle due ordinarie scadenze elettorali. Con ampie probabilità,in quella data, di non raggiungere il quorum di elettori. Tuttavia qualche settimana fa Franceschini (vero genio dell’opposizione italiana secondo solo a Veltroni), ha improvvisamente riaperto la questione usando lo spreco di soldi come argomento per sollecitare l’unificazione delle scadenze elettorali alla prima domenica; questione in astratto discutibile se non si trattasse del fatto che si parla di un vero cambio di regime in Italia in senso apertamente autoritario (non per nulla i veri “sostenitori” dell’operazione sono forze con chiare connotazioni populiste e postfasciste).Va notato che, a parte la reale dimensione dei costi (400.000 euro sono esagerati in presenza di strutture per seggi etc.. già esistenti) "lo spreco”reale è ad esempio di 5-10 volte inferiore a quello provocato dalla mala gestione dei rifiuti di Bassolino & C in Campania negli ultimi 10 anni, ampiamente di un ordine di grandezza inferiore all’evasione fiscale annua, per non parlare delle risorse annue sottratte al paese dalle varie mafie. E’ stupefacente che migliaia di persone (di sinistra) stiano agitando, in assoluta buonafede, la bandierina di Franceschini senza rendersi minimamente conto del pericoloso errore che stanno compiendo, complice anche il totale silenzio dell’informazione sulle reali connotazioni “peroniste”, nel migliore dei casi, del referendum. Che dovrebbe essere al centro di una campagna esattamente contraria, con l’obiettivo di far mancare il quorum. Vari gruppi di giuristi, molti di sinistra, in lunghi seminari, praticamente sconosciuti ai non addetti ai lavori, hanno discusso, preoccupati, gli effetti del referendum, hanno sottolineato che se si raggiunge, magari per poco il quorum, la probabilità della vittoria dei no sarebbe uguale a zero, come insegna l’esperienza e che l’Italia cambierebbe regime. Totalmente ignorati dall’informazione come anche il docente che a distanza di tre anni ha preso le distanze dal referendum, al cui Comitato aveva aderito allora, ritenedolo troppo pericoloso.E Berlusconi, ancora dopo i fatti dell’Abruzzo, e memore dell’esperienza con Veltroni, dalla quale ha imparato che le migliori occasioni per i suoi trionfi gli sono state regalate dai leader del “principale partito di opposizione” sta negli ultimi giorni riconsiderando la questione sollecitato, ahinoi!, proprio dall’opposizione, a valutare la possibilità di tentare il colpaccio.Prima ipotesi: un decreto del governo che consenta il voto referendario la settimana successiva, unito con il secondo turno elettorale: unico ostacolo da superare la Lega Nord. Seconda ipotesi,spostarlo al prossimo anno per avere il tempo di trovare un accordo con la Lega Nord. Berlusconi ha dimostrato in più occasioni di essere, purtroppo, l’unico vero leader politico italiano: capace di morire, resuscitare e compiere anche preoccupanti miracoli…
(versione corretta e aggiornata)

Roma, Mondiali di Nuoto: Il parco dell’ex Snia è salvo

dal blog di Letizia Palmisano (www.letiziapalmisano.it)
Il contestato progetto di insediamento sportivo della società Larus (oltre 10.000 metri quadrati di piscine, palestre, solarium, bar, ristorante, sala congressi e appartamenti) all’interno del parco e che avrebbe dovuto essere funzionale ai mondiali di nuoto del 2009 è stato tolto dal commissario straordinario per i Mondiali di Nuoto, Claudio Rinaldi dall’elenco delle opere fattibili.Il rischio di una nuova speculazione edilizia all’interno dell’area dell’ex Snia Viscosa era stato
denunciato nelle settimane scorse da cittadini, comitati e centri sociali :palesi ed evidenti le anomalie e contraddizioni di un’operazione iniziata oltre un anno fa e tenuta nascosta al territorio.
La Repubblica di ieri elencava l’impianto da costruire nell’area dell’ex Snia
nell’inchiesta sugli sprechi legati alle opere per i mondiali di nuoto. Oggi (17/4) sullo stesso quotidiano viene pubblicata (pag. 62) la notizia che il commissario straordinario per i Mondiali di Nuoto, ha tolto dall’elenco delle opere per i mondiali le piscine al parco della Snia.

Il Comitato Parco ex Snia chiede:
1) che l’area rientri sotto la competenza del X Dipartimento del Comune di Roma per realizzare quanto previsto ossia la destinazione a verde pubblico dell’area e la bonifica del laghetto ..
2)che l’Università La Sapienza indichi stato e tempi per la realizzazione del campus universitario previsto nell’area dei capannoni..
3)che il Municipio Roma 6, dopo aver pubblicamente dichiarato di essere al fianco dei cittadini a difesa del parco, mantenga gli impegni a partire dal presentare al Consiglio Municipale, per il suo recepimento, il Manifesto e il Regolamento del Forum Territoriale Permanente
4) che il Parco delle Energie diventi un’area naturale protetta.

info@comitatoparcoexsnia.org www.comitatoparcoexsnia.org

19 aprile 2009

Afghanistan,una legge contro le donne

KABUL Nella capitale afghana centinaia di donne hanno protestato contro la nuova legge sul diritto di famiglia, firmata il mese scorso dal presidente Hamid Karzai. E alcune di loro sono anche state colpite dal lancio di sassi. Circa 300 donne si sono radunate nella capitale davanti all'imponente moschea Khatam al Nabi, dove era in corso un seminario tenuto da Mohammad Asif Mohseni, il religioso sciita che è stato uno dei principali promotori della nuova legge. Le donne hanno lanciato slogan e issato manifesti per esprimere la propria rabbia per la decisione del governo. Tafferugli sono scoppiati poco dopo quando i manifestanti sono entrati in contatto con altri dimostranti che avevano organizzato una protesta contro le pressioni dei Paesi occidentali che impongono all'Afghanistan i loro valori culturali. Stando a quanto riportano fonti di polizia, le donne che protestavano contro la nuova legge sarebbero state oggetto del lancio di sassi. Episodio questo che va ad aggiungersi a quello avvenuto pochi giorni fa, sempre a Kabul, in cui è rimasta uccisa Sitara Achakzai, consigliera provinciale a Kandahar, attiva per il riconoscimento dei diritti delle donne in Afghanistan, freddata da colpi di armi da fuoco sparati da uomini armati all'uscita della sua casa.

La legge legalizzerebbe di fatto lo stupro tra le mura domestiche, obbligando la moglie ad avere rapporti sessuali con il marito ogni quattro giorni a meno che questa sia malata o subisca danni durante il rapporto; vieterebbe poi alle donne di cercare lavoro, istruirsi o farsi visitare da un medico senza aver prima il permesso del consorte, affiderebbe al padre e, in seconda battuta al nonno, la custodia dei figli in caso di separazione dei consorti, permettendo tacitamente anche il matrimonio di bambine e assicurando agli uomini maggiori diritti in materia di eredità. Una legge che è stata definita «talebana» dagli attivisti per i diritti umani e che ha provocato forti proteste da parte dell'Onu e della comunità internazionale. Secondo alcuni critici in realtà si tratterebbe di un mezzo attraverso il quale il presidente Karzai (il cui fratello è stato sospettato di essere un importante trafficante di oppio ), messo alle strette dal calo di popolarità, starebbe cercando di garantirsi l'incerto voto della comunità sciita -determinante per la vittoria- nelle elezioni del 20 agosto.


Tra i più severi critici è il presidente americano Barack Obama che ha chiesto a Karzai di ritirarla definendola senza mezzi termini "ripugnante". «I diritti delle donne in Afghanistan sono un motivo di «assoluta preoccupazione» per gli Stati Uniti, ha detto il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, in un incontro stampa all'Aja. «Non si può sviluppare un paese se metà della sua popolazione viene oppresso», ha aggiunto la Clinton. Anche il ministro degli esteri italiano Frattini ha condannato la legge e il presidente francese Sarkozy ha dichiarato al summit della Nato che «non transigeremo su questo: chiediamo una nuova delibera del parlamento che si conformi alla costituzione afgana».«È una delle peggiori leggi mai votate dal Parlamento in tutto il secolo - ha tuonato Shinkai Karokhail, deputata afgana, è totalmente sfavorevole alle donne e le renderà ancora più vulnerabili». Dopo le critiche internazionali, Karzai ha ordinato al ministro della giustizia di rivedere la legge, che riguarda il diritto di famiglia interno della comunità sciita afghana, minoritaria nel paese, con il 10% della popolazione. Il presidente ha garantito che se la legge contiene elementi contrari alla costituzione afghana o alla Sharia (la legge islamica) «verranno prese delle misure e dopo aver consultato gli ulema il provvedimento sarà rinviato in Parlamento».
L'oppressione delle donne afghane è stata utilizzata come una delle giustificazioni del rovesciamento del regime talebano. In realtà il venire meno del dominio dei Talebani non ha mai comportato la fine vera e propria delle orribili sofferenze delle donne. Esistono nel governo attuale individui che sono stati e continuano ad essere responsabili dei crimini contro le donne e contro l'umanità. Molte donne godono di maggiore libertà ma questo non riflette certo la realtà del Paese. Al di fuori di Kabul, la situazione è esattamente come prima, se non peggiore. In alcune zone del paese l'incidenza degli stupri e dei matrimoni forzati è nuovamente in crescita, e le donne continuano a indossare il burqa per paura per la loro sicurezza.
(tratto da post di Mariafracesca Ricciardulli su www.dazebao.org )

15 aprile 2009

Petizione regionale contro il nucleare

Raccolta firme:
Romagnano Sesia (NO) giovedì 16 aprile ore 20,30
La via del nucleare è l’unica possibile? con Fernando Giarrusso
dibattito promosso da Associazione Culturale LIM
Sala Arcobaleno Corso Roma 53

Sabato 18 – Domenica 19 aprile
Tavoli per raccolta firme a Rivoli, Collegno, Orbassano, Piossasco, Rivalta

Ambiente e Giustizia: Muti e rassegnati

Mi capita di frequentare un certo numero di siti web, e ogni tanto mi capita di scoprire notizie di cui non c’è traccia in nessun altro posto; così mi chiedo “ma sarà vero?”. Non credo infatti che qualcosa sia vero solo perché “l’ho letto su Internet”….. Così come non è in alcun modo significativo sostenere che “l’ha detto la TV” e pretendere con questo di attribuire una patente di veridicità a questa o quella notizia.Si fa confusione tra la fonte informativa e il mezzo di trasmissione, perché così si semplifica l’approccio e si possono evitare domande a cui non è sempre ovvio dare una risposta; purtroppo il rincoglionimento della nostra società avanza a passi da gigante, e la capacità critica è una merce sempre più rara.
Tornando a noi, la notizia che mi ha lasciato perplesso dice, molto sinteticamente, che si vuole impedire alle associazioni ambientaliste di ricorrere al TAR nei casi di opere che distruggano l’ambiente. Che questo governo non sia amico dell’ambiente non è certo una novità (per quanto, anche quello di prima..), così come è nota la sua vicinanza a tante aziende che dei problemi ambientali se ne fregano bellamente. Ma nella mia ingenuità mi sembrava davvero eccessivo arrivare ad impedire i ricorsi al TAR da parte delle associazioni ambientaliste.Così mi sono messo in cerca di documenti ufficiali.


Trovo il progetto di legge n° 2271, presentato il 10 marzo 2009 alla camera dei deputati, in cui si lamenta “che il 2007 ha registrato una situazione cronica di stallo nella costruzione di grandi opere, con 193 infrastrutture oggetto di protesta. Rigassificatori, termovalorizzatori, corridoi ferroviari, centrali a biomasse, elettrodotti, autostrade, discariche, inceneritori: qualunque fosse il progetto, il fermo alla sua realizzazione è stato disposto sempre per le stesse ragioni. Un ricorso al giudice amministrativo è sufficiente a impedire o a ritardare la realizzazione di opere pubbliche... il dilagare di questo fenomeno ritarda (e spesso paralizza) la realizzazione di gran parte degli interventi pubblici in programma nei settori dell’energia, dei trasporti, dello smaltimento rifiuti, della depurazione e della stessa edilizia residenziale e terziaria.”
I casi sono due: o queste opere sono effettivamente utili e benefiche, per cui gli oppositori sono degli emeriti imbecilli che non capiscono il beneficio che ne avranno, oppure l’utilità non c’è, se non per i soliti noti che vogliono costruire per poter succhiare soldi dalle casse pubbliche. Ovviamente ci sarebbe da analizzare caso per caso, perché magari a volte è vera una cosa e a volte l’altra; ma i deputati che hanno presentato il progetto di legge non si sono preoccupati di fare simili distinguo, per loro si tratta semplicisticamente di “egoismo territoriale”.Non spunta nemmeno per sbaglio l’ipotesi che, magari solo in qualche sporadico caso, chi protesta possa avere qualche ragione. Chi protesta ha torto, a prescindere.Cosa chiedono quindi lor signori? “…un intervento legislativo volto a responsabilizzare l’attività delle associazioni di protezione ambientale”. Detto così sembra perfino ragionevole; senonché “per fare ciò si prevedono la responsabilità delle stesse associazioni per lite temeraria e il conseguente risarcimento del danno a vantaggio della pubblica amministrazione”.

L’espressione “lite temeraria” è bellissima. E’ come dire che tu non puoi metterti a litigare con uno molto più forte di te, altrimenti ti fai male; e se succede vuol dire che avevi torto, non perché l’altro avesse ragione ma solo perché era il più forte. Ma se il mio avversario è un mio pari, non ho bisogno del TAR per affrontarlo, me la sbrigo da solo; ricorrere ad un soggetto più autorevole mi serve proprio quando il mio avversario è molto più forte di me. Per questo la legge dovrebbe garantirmi ogni possibilità di ricorrere contro eventuali abusi. Invece no.E siccome impedire direttamente il ricorso sarebbe forse troppo anche per questi loschi figuri, lo disincentivano avanzando la minaccia di un risarcimento danni che ben difficilmente sarebbe sostenibile da chi ricorre.

Infine la proposta di legge, per poter meglio sostenere la sua tesi, richiama la legge 28 gennaio 2009, n° 2, il cosiddetto decreto “anti-crisi”, la quale all’articolo 20 prevede “un iter accelerato per le opere pubbliche ritenute prioritarie «per lo sviluppo economico del territorio», la nomina di commissari straordinari delegati che dovranno vigilare su tutte le fasi di realizzazione dell’investimento e che, quindi, seguiranno ogni progetto con poteri sostitutivi delle amministrazioni interessate, ma, soprattutto, l’abolizione della facoltà sospensiva del tribunale amministrativo regionale (TAR)”. Leggo, inorridisco e vado a cercare la legge. E al comma 8 dell’articolo 20 trovo: “Le misure cautelari e l’annullamento dei provvedimenti impugnati non possono comportare, in alcun caso, la sospensione o la caducazione degli effetti del contratto già stipulato, e, in caso di annullamento degli atti della procedura, il giudice può esclusivamente disporre il risarcimento degli eventuali danni, ove comprovati, solo per equivalente”. Un risarcimento che nel seguito del testo viene opportunamente limitato, per evitare che diventi troppo oneroso. Chissà perché, nel caso inverso non è fissato alcun limite?

Riassumendo…Ti costruiscono un inceneritore sotto casa? Fanno passare un’autostrada in mezzo ad una zona archeologica? Aprono una discarica in un parco nazionale?Fai ricorso al TAR, lo vinci e ti attacchi. Perché i lavori andranno avanti lo stesso. E tu? Muto e rassegnato. Se ti va bene potresti anche rimediare qualche spicciolo.Perché, come scrivono nella proposta di legge “lo snellimento delle procedure non permetterà più che sia il TAR a decidere se un’opera si debba fare o meno: con le nuove norme vengono accorciati i tempi per il ricorso contro le decisioni del commissario straordinario delegato. Il cantiere, pertanto proseguirà nei suoi lavori e se il ricorrente dimostrerà di avere ragione otterrà un indennizzo.”Una volta è successo che Davide abbia battuto Golia; stanno lavorando affinché non si ripeta.
(Il Buon Beppe * pubblicato su http://www.mentecritica.net/ )

14 aprile 2009

Povera Italia…povero Abruzzo…

Era il 30 dicembre del 2008 e all'articolo 29 di quel mostro chiamato "Decreto mille proroghe" (guazzabuglio che interveniva su scadenze fiscali, disciplina delle patenti, infortuni sul lavoro, contrasto al terrorismo internazionale) si leggeva: "Al comma 1 dell'articolo 20 del decreto 31 dicembre 2007, n.248 le parole "30 giugno 2009" sono sostituite dalle seguenti: "30 giugno 2010"". Tradotto: l'entrata in vigore delle nuove norme antisismiche slittava di un anno.
(La Republica 9 aprile)

..avete sentito molte trasmissioni fare i nomi e i cognomi delle imprese coinvolte in queste opere che crollano miseramente perché fatte di sabbia? Io ho cercato in tutte le trasmissioni di sentire una volta la parola “Impregilo”. Perché è importante la parola “Impregilo”? L'Impregilo è una grande impresa di costruzioni, una delle più grandi in Italia. Fa l'asso piglia tutto degli appalti per le grandi opere. E' quella che ha vinto, grazie alla giunta di centro destra di Rastrelli e poi di centro sinistra di Bassolino, in regione Campania il famoso appalto per non smaltire i rifiuti. E' quella delle ecoballe, dello scandalo della monnezza, quella sotto processo per truffa alla regione insieme a Bassolino.Bene, questi giganti della Confindustria hanno nel loro palmarés anche l'ospedale de L'Aquila, quello nuovo inaugurato 12 anni fa; perché quello vecchio è ancora in piedi, mentre quello nuovo, dove ci hanno messo la zampa anche loro, è venuto giù….
(Travaglio-blog di Grillo sabato 9 aprile)

10 ministri…La presidente (della provincia) racconta di quanto visto da lei ad Onna, nel luogo simbolo della tragedia. "Ero lì per verificare l'arrivo del tir con i bagni chimici per soccorrere la popolazione. Davanti ai miei occhi si è materializzato il ministro dell'Agricoltura, Antonio Zaia - racconta la Pezzopane - è sceso da un elicottero ed è corso subito davanti alle telecamere della Rai. Non si è nemmeno voltato a guardare i luoghi della tragedia. Forse lo avrà fatto dopo. Non vorrei che si utilizzasse questa vicenda come una vetrina per le Europee".
L'elenco dei ministri in visita al terremoto è lungo. Due le puntate del ministro del Lavoro, Salute, Politiche Sociali, Maurizio Sacconi "con lo scopo di esaminare lo stato dei bisogni socio-sanitari-assistenziali. Il ministro delle Pari Opportunità, Carfagna ha fatto visita alla tendopoli allestita in Piazza d'Armi ..per "incontrare i bambini sfollati con i genitori nel campo". Il ministro della Giustizia, Alfano, è giunto a L'Aquila per "constatare personalmente la situazione e incontrare i vertici degli uffici giudiziari a seguito della chiusura del tribunale". Il ministro dell'Interno, Maroni, ha visitato il Comitato operativo della Protezione Civile. Il ministro della Difesa, La Russa, si è recato nelle altre zone colpite dal terremoto... Il ministro della Gioventù, Meloni, è venuta in visita a Villa Sant'Angelo (uno dei paesi abruzzesi maggiormente colpiti dal terremoto) per annunciare l'apertura di un conto corrente con Mtv per raccogliere fondi, "un'iniziativa per coinvolgere i giovani nella ricostruzione". Anche il ministro per l'Attuazione del programma, Rotondi, si è recato a L'Aquila per "verificare di persona la drammatica situazione che sta vivendo la popolazioni locale". Oggi arriva la Gelmini.
(La republica 9 aprile)

… Stella – evidentemente sarà uno sciacallo anche lui, non lo so – ricorda che nel piano casa fino alle 3.32 della notte fra domenica e lunedì scorsi non compariva mai la parola terremoto. Nella prima versione, quella del giugno dell'anno scorso, non compariva. Nella prima bozza presentata circa un mese fa alle regioni non compariva. Nell'intesa fra il governo e le regioni, siglato il 31 marzo, non compariva se non in un articolo: il n.6. Nel testo dato alle regioni una settimana prima del terremoto, c'era scritto: “Semplificazioni in materia antisismica”. Cioè citavano i sismi per smantellare le norme, vissute come degli impacci per questo grande furore ricostruttivo o costruttivo. Dopo il terremoto, furtivamente, una manina ha cancellato l'articolo 6 che doveva snellire, cioè abrogare, alcune norme antisismiche e ha aggiunto un pomposo articolo intitolato: “misure urgenti in materia antisismica”, quello che leggeva il sottosegretario alla difesa l'altra sera dicendo “ma noi l'avevamo previsto”. No, voi l'avete previsto dopo che è venuto giù tutto a L'Aquila e nel quale si dice che gli interventi “non possono essere autorizzati ove non sia documentalmente provato il rispetto della vigente normativa antisismica… il governo ..furtivamente infilava questa cosetta per evitare che qualcuno li prendesse col sorcio in bocca. Ma per fortuna il governo può godere di un vasto esercito di servitori, trombettieri e leccapiedi che naturalmente lo coprono dai disastri che combina.
(Travaglio-blog di Grillo sabato 9 aprile)

13 aprile 2009

Dalla parte delle galline

Spesso non facciamo caso alle uova di gallina che compriamo al supermercato,o ci facciamo attrarre dagli slogan "extra-fresche", "uova super"...Pochi sanno che le informazioni più importanti sono contenute in un codice stampato sulla confezione e su ciascun uovo: a saperlo leggere, ci dice la modalità di allevamento delle galline.Si tratta del primo numero del codice alfanumerico:

TIPO 0** UOVA DA AGRICOLTURA BIOLOGICA, all’aperto con dieci metri quadri per ogni gallina con vegetazione;
TIPO 1** UOVA DA ALLEVAMENTO ALL'APERTO, con 2,5 metri quadri per ogni gallina, sempre con vegetazione


TIPO 2** UOVA DA ALLEVAMENTO A TERRA, in capannoni al chiuso con luce sempre accesa e senza finestre,dove 7 galline convivono in un metro quadro di pavimento ricoperto da sabbia o paglia;
TIPO 3** UOVA DA ALLEVAMENTO IN BATTERIA, dove le galline vivono tutta la loro esistenza in gabbie con uno spazio di 550 centimetri quadrati, inferiore a quello di un foglio A4


UN CONSUMO RESPONSABILE SPESSO SI TRADUCE SEMPLICEMENTE NEL COMPIERE UN PICCOLO SFORZO DI ATTENZIONE QUANDO SI FA LA SPESA:
* NON COMPRARE UOVA DI TIPO 2 O 3 !!!
* AIUTA A MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA DEGLI ANIMALI DI ALLEVAMENTO !!!

10 aprile 2009

FACEBOOK virtuale?

Quando Mark Zuckerberg, studente 19enne della Harvard University, con qualche vocazione informatica, inventò il sistema di “social network” FACEBOOK, l’intenzione era quella di “mettere in rete” gli amici e studenti della sua Università. “Facebook “ era infatti il tradizionale diario annuale dei College con i nomi e le facce dei singoli studenti che componevano le diverse classi.
Partì il 4 febbraio 2004; in poco più di un anno altre Università si collegarono, una dopo l’altra in rete; in due anni tutte le Università degli USA. Poi iniziarono a collegarsi anche aziende e società…..

A fine anno 2008 erano in rete su FBK più di 175 milioni di persone in ogni angolo del mondo. In questo momento siamo sopra i 200 milioni, ( 8,5 milioni solo in Italia, 1ogni 7 italiani). Sono previsti i 300 milioni prima di fine anno.
Secondo una mega inchiesta svolta in USA le cose più “amate “ dai giovani americani sono nell’ordine:
Primo: l’I’POD , secondo: a pari merito, il Sesso, la Birra e FBK. L’85% degli studenti americani hanno un profilo su FBK ed il 60% vi accedono tutti i giorni. Il sito ha, fra gli utenti, una certa prevalenza di donne, probabilmente per la possibilità di esprimersi e comunicare con una certa libertà senza subire consistenti aggressioni o violenze. Recentemente anche Famiglia Cristiana è entrata, con il quiz: ”scegli il più bello del vangelo”…

Naturalmente FBK è oggi un iniziativa inprenditoriale, gestita da privati che, attraverso publicità e banner, fanno un sacco di soldi. La sfida del momento è quella della connessione totale (connect) cioè di chi riuscirà a imporre il proprio social network come portale unico per entrare in tutti gli angoli del web. FBK ha un sacco di difetti e può essere criticato da molti punti di vista: tutto quanto viene immesso di fatto diventa proprietà di FBK. E’ quasi impossibile comunicare con i gestori: la società, le attività, il foro competente per questioni giudiziarie sono concentrate nello stato americano del Delaware, con una limitata appendice europea a Londra. Nulla in Italia se non il sito informativo www.facebookitalia.com.
I gestori del network possono esercitare, e lo fanno, qualsiasi censura (o mancata censura) in base a criteri da loro stessi stabiliti. Su FBK può circolare, e circola, magari anche solo per brevi periodi, la peggiore immondizia, a volte attentamente mascherata (dagli amici dei mafiosi, ai nazistoidi).
Sono frequenti i falsi clamorosi: dai profili di Del Piero e di Bersani ai falsi gruppi antinucleari, fino ai gruppi di cacciatori che si spacciano per anticaccia . Frequenti le bufale fatte per fini publicitari o stupido divertimento (ad es. quella dei cani usati come esche per gli squali sembra essere una di queste).
Ovvio l’utilizzo del network per far circolare opinioni politiche. Praticamente appena iniziato, esploderà, in Italia, entro 2-3 settimane ).

Il dilagare di FBK, che stà rapidamente abbandonando il solo mondo dei giovani e giovanissimi, anche un po’ disorientati dalla novità (e dal ritrovarsi i genitori…) e sta dilagando coinvolgendo persone di tutte le generazioni e strati sociali, pone ovviamente all’ordine del giorno il problema di quale regolazione dare, se va data, all’insieme delle forme di uso di Internet ed in particolare dei social network. La questione di una “carta dei diritti e dei doveri nell’uso di Internet” è stata affrontata forse per la prima volta a livello mondiale nel summit ONU-Società dell’Informazione del novembre 2004 a Tunis i ed è proseguita in vari incontri mondiali (presenti Stati, ONG, utenti, addetti ed esperti del settore) fino all’ultimo Internet Governance Forum di Hyderabad (India) in dicembre. In qella sede fra l’altro, Berlusconi ha annunciato l’interesse e l’intenzione dell’Italia (cioè sua) a dare contributi sul tema. Al momento in Italia i "contributi" più note sono i numerosi tentativi legislativi, superati o in corso, da parte di esponenti del PDL e del PD, tutti a vario titolo aventi l’obiettivo di fondo di contenere e controllare la eccessiva “libertà d’opinione” che circola sui Network .Tentativi finora falliti, anche per le reazioni interne ai due partiti, nei quali aleggia una certa consapevolezza che “chi tocca la rete resta fulminato”.

Tuttavia, elencati tutti i principali punti neri, va aperta una diversa riflessione. Meno di una decina d’anni fa in Italia la politica scoprì il web ed i partiti aprirono i loro “portali”. All’epoca il sito dei Verdi venne considerato il migliore e più interessante esempio di questa novità. A distanza di meno di 10 anni il sito verde, scarsamente riaggiornato e incapace di scambiare opinioni e notizie naviga, come il relitto arrugginito della Exxon Valdez in Waterword, alla deriva nell’oceano del Web. Qualche anno dopo Beppe Grillo e la società Casorati inventarono il blog di Grillo che da anni si posiziona frà i pr imi 10 siti cliccati nel mondo e si mantiene, pur con crescenti ed evidenti difficoltà, al primo posto in Italia.
Dal blog stanno nascendo alcune liste civiche, ( oltre alla quotidiana cascata di notizie e commenti quasi sempre utili e di buona qualità, oltre che, spesso, condivisibili ). Le attivita delle nascenti liste e le loro intenzioni passano in gran parte attraverso la rete, di cui Grillo è stato senza dubbio il primo e principale sostenitore.

Malgrado ciò l’intelaiatura dell’esperienza del blog di Grillo si sta mostrando troppo rigida e chiusa, inchiavardata nell’adesione ai meet-up ed i buona parte misteriosa nei suoi obiettivi di fondo. Ad esempio dopo mesi e mesi di dibattito (?) interno, i frequentatori del blog e dei meet-up hanno scoperto e finalmente capito che Grillo sosterrà alle elezioni europee le liste di Di Pietro in particolare nelle figure di De Magistris e Sonia Alfano. Se si dovesse dar credito alle dichiarazioni ( belle ) di De Magistris sulla assoluta priorità della difesa dell’ambiente oltre che della legalità, si dovrebbe pensare che, una volta eletto, (questione aquisita) De Magistris e Sonia Alfano aderirànno al gruppo europeo dei Ve rdi. Al momento invece, essendo la politica in Italia questione contorta, nessuno ha conoscenza di dove andranno, così come non è noto per molti candidati e gruppi nelle liste che tenteranno il salto del 4% ed anche nel PD. Questi ritardi nel comunicare, chiarire, aggiornare il proprio linguaggio ed insieme i propri progetti, sta rapidamente facendo perdere terreno (e qualche simpatia) all’esperienza di Grillo.

FBK, invece, sta trionfando: paradossalmente il trionfo è dovuto alla perdita rapida che sta avvenendo in FBK, della sua “virtualità”. Su FBK crescono tumultuosamente gruppi che si aggregano e si contano in modo meticoloso ( partecipo-forse-no..) su culture, esigenze, preoccupazioni comuni; crescono anche scambi su prodotti artistici (dalla foto alla musica, dalle poesie ai libri..). Crescono anche sentimenti, conoscenze, affetti, amori; si organizzano iniziative, incontri, riunioni, cortei e manifestazioni (esempi recenti il sit-in sul randagismo a Roma, alcune uscite sul nucleare, alcune parti della manifestazione nazionale&n bsp; CGIL .) E tutto avviene “in tempo reale”.
Chi scrive questo post, mentre lavorava al blog dopo le 3 di notte, ha avuto conoscenza a 700 km di distanza della prima scossa di terremoto in Abruzzo da un “amico” che la sentiva, dopo 30 secondi dalla sua fine. E FBK, per la prima volta, è stato di gran luga il più rapido ed il più efficiente strumento di scambio di informazioni nelle prime ore della tragedia.
La novità in definitiva, che scavalca le altre forme di informazione (giornali, tv ) e di comunicazione (non solo i “vecchi” partiti ma lo stesso blog di Grillo) è che C’E’ SEMPRE MENO DI VIRTUALE in tutto questo ma semplicemente si sta accellerando rapidamente il funerale di parecchie cose della vecchia società: i giornali, le TV tradizionaliste, i rituali dei partiti, come minimo. Semplicemente si usa FBK e simili come uno strumento e con obiettivi che, nè i suoi fondatori, né i suoi gestori di oggi erano in grado fino a ieri di prevedere. Le reazioni ci saranno, sarà bene tenerlo presente e mantenere viva l’attenzione…

6 aprile 2009

SE ARRIVA IL TERREMOTO...

La tua sicurezza dipende soprattutto dalla casa in cui abiti. Se è costruita o adattata in modo da resistere al terremoto, non subirà gravi danni e ti proteggerà.E’ molto importante mantenere la calma e sapere cosa fare. Preparati ad affrontare il terremoto, pensaci fin da ora.Seguire alcune semplici norme di comportamento può salvarti la vita.

Prima: E’ bene verificare se la propria casa sia stata progettata e costruita in maniera antisismica. Nel caso esista un piano di sgombero per il dopo terremoto è necessario essere pronti ad eseguire la parte di propria competenza; in caso di inesistenza di questo piano è opportuno individuare un luogo aperto, lontano da spiagge, in cui ritrovarsi con la famiglia.


Durante: La scossa sismica di per sé non costituisce una minaccia per l'incolumità delle persone:non è reale il pericolo dell'aprirsi di voragini che "inghiottono" persone o cose. Quello che provoca vittime è il crollo degli edifici o di parte di essi e la caduta di quello che c'è dentro: più incendi ed esplosioni dovute a perdite di gas.
In genere tutti sono portati a precipitarsi all'esterno: ciò può essere rischioso a meno che non ci si trovi proprio in vicinanza di una porta d'ingresso che immetta in un ampio luogo aperto. E' opportuno mantenere la calma e cercare il posto più sicuro nell'ambiente in cui ci si trova. Ad esempio sotto gli elementi più solidi dell'edificio: le pareti portanti, gli architravi e gli angoli in genere; tenersi lontani da tutto ciò che ci può cadere addosso cercando riparo sotto tavoli o letti. Se il terremoto ci sorprende fuori casa, non sostare sotto linee elettriche. In automobile evitare di sostare sotto o sopra i ponti o i cavalcavia, vicino a costruzioni.

Dopo: Al termine di una forte scossa ci possono essere morti, feriti e molti danni. Nei momenti immediatamente successivi: * spegnere i fuochi se accesi e non accenderne altri neanche se la stanza è al buio; * chiudere gli interruttori centrali del gas e della luce;* controllare se ci sono perdite di gas; aprire porte e finestre e segnalare il guasto. Poi lasciare l'edificio per recarsi in un luogo aperto uscendo con cautela, prestando attenzione sia a quello che può ancora cadere sia ad oggetti taglienti che si possono ancora incontrare nel percorso. Non è consigliabile usare l'ascensore. Evitate di usare l'automobile e il telefono se non per casi gravi o urgenti. Nessuno è in grado di predirvi cosa succederà nei minuti e ore successive. Non bloccare le strade. Servono per i mezzi di soccorso. Usa l'automobile solo in caso di assoluta necessità..

Ragazze d’oro

(da La Stampa online)
SPORT Campionati Europei
Tania
Cagnotto regina a Torino: terzo oro
Impresa della bolzanina che, dopo i successi individuali, vince anche l'oro nel sincro da 3 metri con la Dallapè.
Video:
Tania Cagnotto dopo l'oro da 3 metri: trascinata dal pubblico
http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=14&IDalbum=16800&tipo=VIDEO

5 aprile 2009

Caste: senza colore, senza pudore

Il nuovo che avanza...

Europee: Nicki Vendola:mi candido ma non lascio la Regione Si candiderà in Europa, in una o più circoscrizioni, nonostante l'incompatiblità. "La posizione di Franceschini mi sembra un politicismo incomprensibile ai più. Io mi candiderò, sento l'obbligo morale di mettermi a disposizione: sono un punto di riferimento ben oltre la mia regione e non intendo sottrarmi a questo impegno con il partito". In un'intervista al 'Corriere della Sera', Nichi Vendola reagisce alle affermazioni di Massimo D'Alema, secondo il quale la candidatura del governatore pugliese al Parlamento europeo avrebbe aperto "un problema alla Regione Puglia". "C'è bisogno di un nuovo protagonismo della base - osserva Vendola - ma anche dell'espressione di vissuti che rendano comprensibile un discorso politico". Roma, 4 apr. (Apcom)



Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista
Le dimissioni di Michele Piras da segretario regionale del Prc sardo e quelle di altri dirigenti con lui rappresentano la cronaca di un evento annunciato.In Sardegna chi era d'accordo con la scissione di Vendola e del suo movimento non l'aveva fatta, la scissione, solo per poter gestire le elezioni regionali sarde. Avendo ottenuto di eleggere, con i voti di Rifondazione comunista, i consiglieri regionali, ora si promuove la scissione.Proporrei ai compagni sardi che se ne vanno dal partito solo di evitare di cammuffare questa vera e propria "furbata" con gli insulti da un lato e gli afflati poetici dall'altro. Si tratta solo dell'ennesimo episodio di trasformismo politico di cui è stata costellata la storia d'Italia, come rammentava bene un grande sardo, Antonio Gramsci…
Ufficio stampa Prc-SE

3 aprile 2009

NoTAV Riceviamo e publichiamo

URGENTE ED IMPORTANTE
mobilitazione NoTAV a Rivalta sab 4 aprile ore 8.30 – 12.30
tutti a Rivalta piazza del mulino ( tra rivoli e orbassano-vicinissimo al centro di rivalta) seguite le bandiere no tav...
comitato no tav rivalta * www.notav-valsangone.eu * info.rivalta@notav-valsangone.eu
Hanno organizzato un convegno: "torino-lione - le ricadute sul territorio" interverranno virano, saitta, borioli; invitati anche chiamparino e bresso.
la riunione "stranamente" non sarà pubblica ma ad inviti. si discuterà del futuro di rivalta, stesso metodo gia' visto ad almese l'anno scorso ed in tante occasioni! il pd o qualche altro partito organizza ed invita solo i suoi amici! nessuna voce discordante deve partecipare ai "lavori".
noi abbiamo deciso invece di esserci! vieni anche tu ... si fara' festa e ci divertiremo. sono invitati i cassaintegrati ai quali spiegheremo quanto costerebbe l'opera.
assemblea popolare pubblica contro il tav
per la difesa del lavoro, della salute, della collina morenica
(via balegno, all’incrocio delle strade provinciali: rivoli-orbassano e rivalta-ospedale san luigi) è previsto lo spettacolo teatrale "banda discordanti" con l'interezza non è il mio forte partecipiamo numerosi con le nostre bandiere no tav e i nostri striscioni !
portiamo strumenti musicali per allietare la mattinata !

2 aprile 2009

Torino, il tritacarne ecologista

Frenetiche ore per costruire, alleare, sganciare, distruggere liste e gruppi per la scadenza delle elezioni provinciali. Scadenza davvero allettante ,considerato che da più parti si fa strada l’idea che un centinaio di province ed una ventina di regioni sono un po’ un eccesso per il governo del territorio, ammesso che qualcuno abbia l’intenzione di governarlo. Ma la logica della casta non ha confini ed un posto in consiglio provinciale è considerato da molti una scelta di vita decisiva magari come trampolino per chissà che..
Comunque si dice che ci saranno tre coalizioni principali: una del centro-destra che, attraverso Berlusconi ,alla fine ramazza e raccoglie tutto il possibile e che deve solo decidere quale donna presentare al popolo; poi c’è Saitta (di nuovo!) che cercherà per due mesi di spiegare in che cosa differiscono i suoi (due) inceneritori, la sua tangenziale,la sua TAV, i suoi grattacieli, il suo consumo del territorio, il suo rilancio dell’economia da quello della signora del centro-destra, il che rende già intrigante il tutto.
Poi c’è la sinistra che non condivide e che (sembra) avrà il suo programma di no e praticamente nessun sì ( perché ad esempio non chiede un percorso straordinario di decisioni per costruire una rete metropolitana (che superi anche le periferie) in 5 anni invece che in 55 ?). Se il programma durerà quindici giorni o qualche anno è difficile capire al momento.
Poi ci sono, ci sarebbero, gli ambientalisti, gli ecologisti insomma quelli che dovrebbero essere il riferimento per una gran parte delle questioni (vere) che interessano la Provincia; gli unici che hanno, avrebbero, qualcosa di serio da dire.. ma dove sono?
Più o meno in una dozzina delle (si dice) 40 (!) liste per le provinciali.
Per chi non ci crede le elenchiamo: nelle due rosse-rosse di D’Angelo e Ferrando, nelle due rosse di Rifo e Comunisti (o una,boh!), nelle due rosso-rosa di Sinistra e Socialisti, nella lista degli ammiratori di Di Pietro, nella lista detta Civica, forse nella lista del Sole, nei Moderati, naturalmente un po’ di prezzemolo verde c’è anche nel PD, e quel poco che residua di verdi nella lista dei Verdi doc. E forse ne dimentichiamo qualcuna: fanno almeno undici.


In ognuna di queste liste, lo giuriamo, ci sono esponenti, anche autorevoli , provenienti o dai Verdi o dalla fornace intellettuale dell’ambientalismo e del pacifismo nonviolento degli anni ’80 –’90, con un livello di capacità organizzativa, di cultura, di capacità di comunicazione, in media superiore a quella degli esponenti dei partiti tradizionali che in molti casi li ospitano ma non li eleggeranno da nessuna parte. A questi vanno aggiunti gruppi, comitati, associazioni, circoli, blog, riviste e giornalini sostanzialmente ambientalisti , pacifisti, non violenti. Per non parlare di ondini studenteschi, femministe più o meno storiche, ong della solidarietà.. Gli unici, nella città e nella provincia, che svolgono un piccolo, costante, quotidiano stillicidio di iniziative di un qualche interesse e spessore culturale (sebbene sempre un piccolo gradino al di sotto della capacità di sviluppare egemonia ). Fuori da loro c’è il vuoto cosmico, tranne ovviamente ciò che promuovono partiti, comitati, associazioni, banche, finaziarie, enti (publici e non) per promuovere il modo migliore di fare o procacciare affari, potere, soldi. In mezzo c’è il vuoto.

Se i piccoli leader ambientalisti sparsi qua e là diventassero per un attimo veri leader e trovassero le tante ragioni che li uniscono e mettessero a fuoco le poche, ammesso che ci siano, ragioni che li dividono, se si unissero tutti insieme per un inaspettato miracolo, se mettesser da parte i propri destini personali e si proccupassero dei destini di questo disastrato territorio, degli sbocchi possibili alla precarietà, insomma della riscoperta della politica come strumento per cambiare e difendere la qualità del proprio spazio di vita, la penosa musica che ci verrà suonata nei prossimi mesi cambierebbe e avrebbe nuovi direttori d’orchestra.

Perle nell'immondizia

Segnalazione settimanale su cose da vedere in TV, DVD, CINEMA
Giovedì 2/4
La7 ore 14 film El Alamein
di G. Ferroni 1968
RAI 3 ore 21,10 film K-19 di Kathryn Bigelow 2002
RAI 2 ore 21,05 ANNOZERO con Michele Santoro
Venerdì 3/4
RAI3 ore 1,55 film Gioventù in marcia
di Pedro Costa 2006 (immigrati a Lisbona)
Sabato 4/4
RAI 1 ore 1,40 film Il mercante di Venezia
di Michael Radford con A.Pacino, J.Irons 2005
RAI 3 ore 3,20 film The runner
di Amir Naderi Iran 1985
Domenica 5/4
Rete 4 ore 1,35 film Kippur
di Amos Gitai (guerra Egitto-Israele del 1973)
RAI3 ore 21,30 REPORT con Milena Gabanelli
Luned’ 6/4
Rete 4 ore 23,15 film Ned Kelly
di Gregor Giordan 2003
Mercoledì 8/4
La7 ore 21,10 EXIT con Ilaria D’Amico
dal Lun al Ven
Italia 1 ore 14,30 I Simpson
Rai 3 ore 14,50
Leonardo scienza Rai 3 ore 17,50 Geo & Geo
novità DVD
Twilight * Bella Swan decide di andare a vivere col padre nella piccola e piovosa città di Forks. Incontra il misterioso Edward Cullen, si innamorano e questo mette in pericolo la ragazza man mano che la loro relazione prosegue.. Edward è un vampiro…
cinema
Teza * 1990 Anberber è tornato al suo villaggio senza una gamba e con la testa affollata dai fantasmi. Lascia l'Etiopia imperiale di Haile Selassie e rientra in quella socialista di Haile Mariam Menghistu. Scopre la propria impotenza di fronte alla dissoluzione dei valori umani. Prende atto del passaggio dei poteri dall'élite bianca all'élite nera e l'incremento consistente della violenza e della corruzione. Stessi privilegi dei potenti, stesso interesse esclusivo di una classe sociale, stesso disprezzo per il popolo.

RETE 4 sab 4 aprile ore 1,35 film KIPPUR di Amos Gitai (guerra Egitto-Israele del 1973)