10 aprile 2009

FACEBOOK virtuale?

Quando Mark Zuckerberg, studente 19enne della Harvard University, con qualche vocazione informatica, inventò il sistema di “social network” FACEBOOK, l’intenzione era quella di “mettere in rete” gli amici e studenti della sua Università. “Facebook “ era infatti il tradizionale diario annuale dei College con i nomi e le facce dei singoli studenti che componevano le diverse classi.
Partì il 4 febbraio 2004; in poco più di un anno altre Università si collegarono, una dopo l’altra in rete; in due anni tutte le Università degli USA. Poi iniziarono a collegarsi anche aziende e società…..

A fine anno 2008 erano in rete su FBK più di 175 milioni di persone in ogni angolo del mondo. In questo momento siamo sopra i 200 milioni, ( 8,5 milioni solo in Italia, 1ogni 7 italiani). Sono previsti i 300 milioni prima di fine anno.
Secondo una mega inchiesta svolta in USA le cose più “amate “ dai giovani americani sono nell’ordine:
Primo: l’I’POD , secondo: a pari merito, il Sesso, la Birra e FBK. L’85% degli studenti americani hanno un profilo su FBK ed il 60% vi accedono tutti i giorni. Il sito ha, fra gli utenti, una certa prevalenza di donne, probabilmente per la possibilità di esprimersi e comunicare con una certa libertà senza subire consistenti aggressioni o violenze. Recentemente anche Famiglia Cristiana è entrata, con il quiz: ”scegli il più bello del vangelo”…

Naturalmente FBK è oggi un iniziativa inprenditoriale, gestita da privati che, attraverso publicità e banner, fanno un sacco di soldi. La sfida del momento è quella della connessione totale (connect) cioè di chi riuscirà a imporre il proprio social network come portale unico per entrare in tutti gli angoli del web. FBK ha un sacco di difetti e può essere criticato da molti punti di vista: tutto quanto viene immesso di fatto diventa proprietà di FBK. E’ quasi impossibile comunicare con i gestori: la società, le attività, il foro competente per questioni giudiziarie sono concentrate nello stato americano del Delaware, con una limitata appendice europea a Londra. Nulla in Italia se non il sito informativo www.facebookitalia.com.
I gestori del network possono esercitare, e lo fanno, qualsiasi censura (o mancata censura) in base a criteri da loro stessi stabiliti. Su FBK può circolare, e circola, magari anche solo per brevi periodi, la peggiore immondizia, a volte attentamente mascherata (dagli amici dei mafiosi, ai nazistoidi).
Sono frequenti i falsi clamorosi: dai profili di Del Piero e di Bersani ai falsi gruppi antinucleari, fino ai gruppi di cacciatori che si spacciano per anticaccia . Frequenti le bufale fatte per fini publicitari o stupido divertimento (ad es. quella dei cani usati come esche per gli squali sembra essere una di queste).
Ovvio l’utilizzo del network per far circolare opinioni politiche. Praticamente appena iniziato, esploderà, in Italia, entro 2-3 settimane ).

Il dilagare di FBK, che stà rapidamente abbandonando il solo mondo dei giovani e giovanissimi, anche un po’ disorientati dalla novità (e dal ritrovarsi i genitori…) e sta dilagando coinvolgendo persone di tutte le generazioni e strati sociali, pone ovviamente all’ordine del giorno il problema di quale regolazione dare, se va data, all’insieme delle forme di uso di Internet ed in particolare dei social network. La questione di una “carta dei diritti e dei doveri nell’uso di Internet” è stata affrontata forse per la prima volta a livello mondiale nel summit ONU-Società dell’Informazione del novembre 2004 a Tunis i ed è proseguita in vari incontri mondiali (presenti Stati, ONG, utenti, addetti ed esperti del settore) fino all’ultimo Internet Governance Forum di Hyderabad (India) in dicembre. In qella sede fra l’altro, Berlusconi ha annunciato l’interesse e l’intenzione dell’Italia (cioè sua) a dare contributi sul tema. Al momento in Italia i "contributi" più note sono i numerosi tentativi legislativi, superati o in corso, da parte di esponenti del PDL e del PD, tutti a vario titolo aventi l’obiettivo di fondo di contenere e controllare la eccessiva “libertà d’opinione” che circola sui Network .Tentativi finora falliti, anche per le reazioni interne ai due partiti, nei quali aleggia una certa consapevolezza che “chi tocca la rete resta fulminato”.

Tuttavia, elencati tutti i principali punti neri, va aperta una diversa riflessione. Meno di una decina d’anni fa in Italia la politica scoprì il web ed i partiti aprirono i loro “portali”. All’epoca il sito dei Verdi venne considerato il migliore e più interessante esempio di questa novità. A distanza di meno di 10 anni il sito verde, scarsamente riaggiornato e incapace di scambiare opinioni e notizie naviga, come il relitto arrugginito della Exxon Valdez in Waterword, alla deriva nell’oceano del Web. Qualche anno dopo Beppe Grillo e la società Casorati inventarono il blog di Grillo che da anni si posiziona frà i pr imi 10 siti cliccati nel mondo e si mantiene, pur con crescenti ed evidenti difficoltà, al primo posto in Italia.
Dal blog stanno nascendo alcune liste civiche, ( oltre alla quotidiana cascata di notizie e commenti quasi sempre utili e di buona qualità, oltre che, spesso, condivisibili ). Le attivita delle nascenti liste e le loro intenzioni passano in gran parte attraverso la rete, di cui Grillo è stato senza dubbio il primo e principale sostenitore.

Malgrado ciò l’intelaiatura dell’esperienza del blog di Grillo si sta mostrando troppo rigida e chiusa, inchiavardata nell’adesione ai meet-up ed i buona parte misteriosa nei suoi obiettivi di fondo. Ad esempio dopo mesi e mesi di dibattito (?) interno, i frequentatori del blog e dei meet-up hanno scoperto e finalmente capito che Grillo sosterrà alle elezioni europee le liste di Di Pietro in particolare nelle figure di De Magistris e Sonia Alfano. Se si dovesse dar credito alle dichiarazioni ( belle ) di De Magistris sulla assoluta priorità della difesa dell’ambiente oltre che della legalità, si dovrebbe pensare che, una volta eletto, (questione aquisita) De Magistris e Sonia Alfano aderirànno al gruppo europeo dei Ve rdi. Al momento invece, essendo la politica in Italia questione contorta, nessuno ha conoscenza di dove andranno, così come non è noto per molti candidati e gruppi nelle liste che tenteranno il salto del 4% ed anche nel PD. Questi ritardi nel comunicare, chiarire, aggiornare il proprio linguaggio ed insieme i propri progetti, sta rapidamente facendo perdere terreno (e qualche simpatia) all’esperienza di Grillo.

FBK, invece, sta trionfando: paradossalmente il trionfo è dovuto alla perdita rapida che sta avvenendo in FBK, della sua “virtualità”. Su FBK crescono tumultuosamente gruppi che si aggregano e si contano in modo meticoloso ( partecipo-forse-no..) su culture, esigenze, preoccupazioni comuni; crescono anche scambi su prodotti artistici (dalla foto alla musica, dalle poesie ai libri..). Crescono anche sentimenti, conoscenze, affetti, amori; si organizzano iniziative, incontri, riunioni, cortei e manifestazioni (esempi recenti il sit-in sul randagismo a Roma, alcune uscite sul nucleare, alcune parti della manifestazione nazionale&n bsp; CGIL .) E tutto avviene “in tempo reale”.
Chi scrive questo post, mentre lavorava al blog dopo le 3 di notte, ha avuto conoscenza a 700 km di distanza della prima scossa di terremoto in Abruzzo da un “amico” che la sentiva, dopo 30 secondi dalla sua fine. E FBK, per la prima volta, è stato di gran luga il più rapido ed il più efficiente strumento di scambio di informazioni nelle prime ore della tragedia.
La novità in definitiva, che scavalca le altre forme di informazione (giornali, tv ) e di comunicazione (non solo i “vecchi” partiti ma lo stesso blog di Grillo) è che C’E’ SEMPRE MENO DI VIRTUALE in tutto questo ma semplicemente si sta accellerando rapidamente il funerale di parecchie cose della vecchia società: i giornali, le TV tradizionaliste, i rituali dei partiti, come minimo. Semplicemente si usa FBK e simili come uno strumento e con obiettivi che, nè i suoi fondatori, né i suoi gestori di oggi erano in grado fino a ieri di prevedere. Le reazioni ci saranno, sarà bene tenerlo presente e mantenere viva l’attenzione…

2 commenti:

  1. Anonimo23:46

    letiziapalmisano.ilcannocchiale.it ha detto...
    una volta si diceva: se lo dice la TV sarà vero.
    Oramai si dice: se lo dicono su FB, sarà vero. Oppure: non mi ricordo chi l'ha detto, l'ho letto su FB.

    Personalmente passo più tempo di fronte al computer (al di là delle ore di lavoro) che di fronte alla TV.
    e FB è uno dei miei "canali preferiti" specie perché è interattivo e non passivo...!
    eppoi mi permette di dialogare con tanta gente e mi ha consentito di ravvivare alcuni rapporti :-)

    baci, LET

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  2. Anonimo13:28

    Tolta la palese utilità dello strumento, che in genere è sempre dipesa dall'utilizzatore, temo che le negatività siano abbondantemente superiori alle positività.

    Andrea

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