26 ottobre 2012

Dario Fo sta con Grillo: " è quello che serve ora "



Il Premio Nobel spende parole di elogio per il Movimento 5 Stelle: «Non è vero che non hanno un programma. I partiti hanno paura perché stanno per essere spazzati via».

A Beppe Grillo ancora mancava l'appoggio di un Premio Nobel al suo movimento. Ora è arrivato, con Dario Fo, che, ospite di Tiziana Panella a Coffee Break su La7, ha detto: «In un momento come questo, con questo clima, dove tutto è soft e leggero, serve qualcuno che entri con i piedi giunti nel piatto come Grillo».

Poi Fo ha spiegato: «E qualcuno raccoglie, non solo i disperati che accolgono lo sfogo, ma anche chi in piazza non è mai stato e non è vero che non hanno un programma, ce l'hanno eccome, io l'ho letto con grande attenzione e alcuni punti di questo programma sono stati anche ripresi dalla sinistra. Non è uno scherzo, è partito da un 5% scarso ora il suo movimento è arrivato al 20%. Alcuni dei partiti minimizzano: passerà, non regge. Ma c'è anche chi invece inizia ad aver paura perché i politici non hanno un ricambio e si rendono conto di aver deluso la gente. E sempre quei politici continuano a dire che si vede una luce in fondo al tunnel, ma se fosse un camion?». 

* da    www.globalist.it               25 ottobre 2012

La Sicilia domenica vota, i siciliani la cambieranno?



Al voto domenica 4,5 milioni di siciliani per eleggere 90 consiglieri regionali, che in Sicilia si chiamano deputati. Il numero resta elevato perché la riduzione a 80 non è ancora norma vigente. I candidati Presidente (si chiama Governatore in Sicilia) sono 10 ma l’attenzione degli osservatori è concentrata su 3 candidati: Musumeci per il PDL e altri, Crocetta per il PD-UDC, Cancelleri per il M5Stelle.

Imprevedibile il risultato che difficilmente, al contrario del 2008, attribuirà la maggioranza ad una sola coalizione. L’attenzione è concentrata sul Movimento 5Stelle che per due settimane, con la presenza di Grillo, ha incredibilmente riempito le piazze con decine di migliaia di persone rendendo davvero  imprevedibile il risultato finale del voto. Di fatto mentre TV e giornali locali, specie nell’avvio, concentravano lo spazio esclusivamente su Musumeci, Crocetta e Miccichè, nelle piazze l’unica presenza diffusa in tutta l’isola sono stati gli affollati comizi di Grillo, Cancelleri e dei candidati del M5Stelle. Per il quale, a sorpresa, ha espresso il proprio sostegno anche Salvatore Borsellino, fratello minore di Paolo Borsellino ucciso dalla mafia con la strage di via D’Amelio del 1992 e fondatore del Movimento delle Agende Rosse. 

Per la prima volta il programma del Movimento5Stelle, peraltro l’unico approfondito che si è visto circolare, articolato e suddiviso  in 5 parti ( Ambiente, Cittadini, Cultura, Legalità, Sviluppo  ) è stato discusso per settimane in rete utilizzando parzialmente la piattaforma di software libero  LiquidFeedback.

In Sicilia si vota ( due croci ) con un finto sistema proporzionale a turno unico; in realtà  con un premio (il listino) che attribuisce fino a 9 dei 90 eletti al candidato presidente che prende più voti ( compreso nei 9 del listino). Il sistema esclude tutte le liste che non raggiungono il 5% regionale.
Saranno quindi 80 gli eletti, in modo proporzionale al voto preso nei collegi provinciali da ogni lista (ed al suo interno chi ha preso maggiori preferenze): 20 a Palermo, 17 a Catania, 11 a Messina, 7 ad Agrigento e 7 a Trapani, 6 a Siracusa, 5 a Ragusa, 4 a Caltanissetta e 3 ad Enna. Il 90°  è il secondo candidato per voti dopo il presidente vincitore. E' possibile il voto disgiunto (uno al candidato presidente scelto e l’altro a una lista anche di un altro aspirante presidente differente).
Votando  solo una  lista (una croce), il voto va anche al candidato presidente sostenuto da quella lista, ma ovviamente non il contrario: il voto al Presidente non comporta l’attribuzione automatica di un voto a nessuna delle liste che lo sostiene. Il premio di maggioranza ( gli 8 del listino ) scatta solo quando il presidente non ottiene la maggioranza assoluta, ovvero resta sotto i 54 seggi. Se la coalizione collegata al Presidente eletto ottiene meno di 37 seggi nella parte proporzionale, gli 8 seggi del listino gli saranno tutti attribuiti, ma ciò non consentirà comunque alla coalizione vincente, con al massimo 46 seggi, di disporre da sola della maggioranza in aula. Scenario che, nel contesto attuale, sembra molto probabile.

 I 4,5 milioni di siciliani voteranno solo domenica 28 ottobre, dalle 8 alle 22.

Nelle elezioni del 2008 erano presenti 5 candidati ma solo le due coalizioni principali (cdx di Lombardo con 5 liste compresa l’ UDC  e csx della Finocchiaro con 4 liste ) hanno avuto degli eletti; con il risultato di più di due terzi di eletti al cdx di Lombardo.
Finita l’epoca del bipolarismo entrambe le due coalizioni si sono divise.

4 liste con il PDL di Nello Musumeci ( l’ultimo sulla scheda ) e 4 liste con Grande Sud di Gianfranco Miccichè (ex PDL);

3 liste con la coalizione PD-UDC di Rosario Crocetta e 2 liste, IDV e SEL/FDS/Verdi, con Giovanna Marano ( con la scritta FAVA, candidato di SEL ritiratosi); 

la 5a lista è quella di Giancarlo Cancelleri del Movimento 5Stelle ( la prima sulla scheda).

Seguono altri 5 candidati, Mariano Ferro (I Forconi), Gaspare Sturzo ( Movimenti Civici), Giacomo Di Leo (Partito Comunista dei lavoratori), Lucia Pinsone e Cateno De Luca. Tutti, almeno secondo i sondaggi, accreditati sotto il 5% con un alta probabilità di non avere eletti nell’assemblea regionale.   

Il voto nel 2008 qui

(mm) 

Sicilia: Movimento 5 Stelle e Salvatore Borsellino



Per la prima volta mi dispiace di non avere più la residenza in Sicilia perché per la prima volta saprei a chi dare il voto. A delle face pulite come le vostre.
 Forza ragazzi, il 29 sarò a Palermo e spero di potere festeggiare insieme a voi.
Salvatore Borsellino



Salvatore Borsellino, fratello minore del magistrato Paolo Borsellino, dopo la Strage di via d'Amelio del 19 luglio 1992, in cui quest'ultimo fu ucciso dalla mafia assieme ai membri della scorta (Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi) si è dedicato attivamente alla sensibilizzazione riguardo al contrasto alla criminalità organizzata, il malgoverno e le collusioni tra politica, poteri occulti e mafia, chiamata trattativa stato mafia[1]. Nel 2009 promuove a Palermo con la redazione del suo sito, in occasione del 17º anniversario della strage di Via D'Amelio e in collaborazione con il Comitato Cittadino Antimafia "19 Luglio 2009", la prima Marcia delle Agende Rosse da cui nascerà il "movimento delle Agende Rosse". Il movimento delle Agende Rosse fa riferimento all'agenda di Paolo Borsellino, sparita dopo la strage di via D'Amelio. In quell'agenda Borsellino scriveva appunti personali, supposizioni e dichiarazioni di collaboratori di giustizia come Gaspare Mutolo. L'agenda sparì dalla borsa di cuoio del magistrato che era sul sedile posteriore dell'auto su cui viaggiava il Giudice Borsellino.

 Esisterebbero prove fotografiche e video di un carabiniere, Giovanni Arcangioli, con in mano la borsa. Nei confronti del carabiniere fu istruito un processo per favoreggiamento nei confronti di Cosa Nostra e per la sottrazione dell'agenda, ma non si è arrivati alla fase dibattimentale. Il capitano avrebbe fornito versioni diverse in diversi interrogatori: in un primo momento disse di aver dato quella borsa all'ex Magistrato Giuseppe Ayala, poi di aver dato la borsa ad un ufficiale di servizio ed infine di averla riportata all'interno della vettura ancora in fiamme, dove fu poi ritrovata la borsa. I collaboratori e i familiari di Paolo Borsellino confermano che il Magistrato non si separava mai dall'agenda, soprattutto dopo la morte di Giovanni Falcone. La moglie del Magistrato ha confermato che il 19 luglio 1992 nella borsa era stata messa anche l'agenda rossa.
 Il 13 luglio 2012, il Comune di Napoli, per volere del sindaco Luigi de Magistris, gli conferisce la cittadinanza onoraria della città partenopea.

 ( da Wikipedia )

La Sicilia può cambiare



     di  Giulietto Chiesa *

       Domenica in Sicilia si vota.

È un voto cruciale che può dare un segnale a tutto il Paese. Non sarebbe la prima volta che la Sicilia indica una svolta per tutta l’Italia.  E c’è un fatto nuovo, la possibilità di infliggere un colpo duro alla casta: a quella siciliana e a quella nazionale. Questo fatto nuovo si chiama MoVimento 5 Stelle.  Che ha svegliato l’Isola e si propone come una svolta chiara e inequivocabile. 
Ho letto la lettera aperta del MoVimento 5 Stelle siciliano al Governo Monti. Una lettera che mi sento di condividere in gran parte.   Non contiene tutto quello che ci avrei messo, ma contiene molto di quello che ci avrei messo anch’io. Io avrei aggiunto per esempio la richiesta al governo Monti di cancellare ogni autorizzazione al MUOS, o meglio al mostro di Niscemi. E di cancellare le troppe servitù militari che soffocano l’isola. Ma c’è tempo anche per questa discussione. L’essenziale è capire che noi abbiamo bisogno di pace, e non di guerra.  Soprattutto in questa lettera non c’è niente che io respingerei. E questo è quanto basta.

Dunque io vorrei dire, a tutti i siciliani che mi conoscono e che mi hanno seguito in questi anni che, se fossi in Sicilia, voterei per il MoVimento 5 Stelle. E aggiungo: che farei il possibile perché questo movimento si rafforzi, possa vincere e andare oltre le sue possibilità attuali, possa diventare una grande forza di rinnovamento, consapevole come sono che di fronte a questo movimento, ma anche a tutti noi, sta il compito di dare prova di fedeltà ai propri ideali e di distacco netto dalla “casta” e dai poteri forti.

Abbiamo tutti bisogno di una boccata di aria pulita. C’è bisogno di gente nuova e pulita, che interpreti il potere che acquisirà come un servizio per i cittadini e come una difesa del Bene Comune. Soprattutto c’è bisogno di gente non ricattabile, che possa sottrarsi ai veti incrociati della casta e al voto di scambio: sia quello mafioso sia quello clientelare. La Sicilia giustamente ribolle di rabbia contro coloro che, con il loro malgoverno, sono di fatto diventati degli istigatori a delinquere, in Sicilia come in tutta l’Italia il governo Monti. Penso che dobbiamo essere grati a Beppe Grillo se questa protesta - che ha portato e porta nelle piazze decine di migliaia di siciliane e di siciliani di ogni età – sia stata così misurata e così composta, direi saggia. Altro che "antipolitica"! E’ questa l’unica politica che io riconosco. Quello che abbiamo visto è una grande prova di democrazia, di partecipazione e di protesta: proprio quello che ci vuole.

Per questo auguro successo a questa politica. Io sono con voi.

Giulietto Chiesa - Alternativa , 24 ottobre 2012