10 ottobre 2012

In Sicilia niente più picchi diurni del prezzo dell'elettricità




Prima del boom di fotovoltaico ed eolico erano le montagne russe ogni giorno. Picchi di prezzo ripetuti durante il giorno che salivano fino a 150 euro per megawattora, con relative ricadute sul prezzo dell'energia nazionale. Negli ultimi due anni i prezzi dell'elettricità nella zona Sicilia invece si sono stabilizzati. Nei grafici le lunghe spine che si avevano durante il giorno sono state estirpate e le punte con prezzi stellari si manifestano ora solo la sera, quando manca il contributo dell'energia solare. Se si vuole avere un'idea di come il fotovoltaico possa giovare al sistema elettrico è interessante andare a vedere cosa è successo su un mercato elettrico particolare come quello della zona Sicilia.
Quello siciliano, infatti, è un mercato elettrico caratterizzato da diverse centrali elettriche obsolete e poco competitive e sostanzialmente isolato dal sistema elettrico nazionale, a causa della mancanza di un collegamento adeguato col continente, dato che i lavori per la doppia connessione sullo Stretto al momento sono ancora in corso, dopo aver superato un processo autorizzativo e di concertazione decennale, come spiega a Qualenergia.it Gianni Armani, Amministratore Delegato di Terna Rete Italia. Un'occhiata ai grafici con gli esiti del mercato del giorno prima dà un'idea chiara di quanto succedeva fino all'estate 2010, specie se si considerano le giornate estive – quando la domanda sale a causa dell'uso dell'aria condizionata, e il solare produce di più - in anni diversi, prima e dopo il boom del FV.

“Nel 2010 durante i picchi di domanda c'era spesso carenza di produzione e si dovevano far entrare in funzione impianti termoelettrici particolarmente vecchi e inefficienti. In queste situazioni sono gli impianti termoelettrici a fare il prezzo”, ci spiega Armani. Con il contributo delle rinnovabili che producono a costo marginale zero la situazione è cambiata nettamente, e continua: “A luglio 2012 nell'Isola avevamo 960 MW di fotovoltaico e 1.700 MW di eolico, quando c'è sole e vento la domanda residua da coprire con il termoelettrico scende nettamente. L'effetto è notevole, al punto che questa primavera abbiamo avuto diverse giornate di scarsa domanda in cui il prezzo del MWh nel mercato zonale siciliano ha toccato lo zero, mentre in quello nazionale si attestava sui 13 euro.”
Come è cambiata la situazione lo si è visto bene nell'estate appena conclusa. Nonostante le temperature record, e quindi alto fabbisogno per condizionamento, la rete obsoleta, non interconnessa adeguatamente con il resto d’Italia e il parco di generazione pieno di 'catorci', durante le ore diurne non c’è stato alcun segno di stress nella copertura del fabbisogno. I picchi si sono palesati sistematicamente solo in serata e in condizioni di scarsa ventosità, quando viene a mancare il contributo di FV ed eolico, con prezzi regolarmente oltre i 150 €/MWh, fino all’evento estremo del 21 agosto di sera quando il prezzo del megawattora ha toccato l'incredibile punta di 3.000 euro/MWh (il valore massimo consentito detto VLL, value of lost load), che mediato sul mercato nazionale ha portato ad un prezzo di 324 euro/ MWh .

"Il perché questi picchi ora capitino solo di sera – commenta a Qualenergia.it l'esperto di sistema elettrico G.B. Zorzoli - va ricercato nel contributo del fotovoltaico capace di soddisfare la domanda diurna spinta dal condizionamento dell’aria”. Concorda un altro esperto come Giuseppe Artizzu, che fa notare come “pur in un’estate torrida, i prezzi medi siciliani sono scesi significativamente in giugno e saliti pochissimo in luglio, nonostante l’incremento del costo del combustibile abbia mandato alle stelle i prezzi notturni."

"In Texas, dove sono ormai un paio d’anni che la rete va in crisi d’estate, e il prezzo va regolarmente alle stelle (2.000 $/MWh) – ci racconta - stanno valutando due opzioni: capacity payment per far costruire più impianti a gas, oppure aumentare il cap a 3.000-4.000 $/MWh). In realtà basterebbe introdurre un incentivo minimo per il fotovoltaico e il problema si risolverebbe in uno o due anni al massimo. Per soddisfare i puristi del mercato, si potrebbero anche fare delle aste per determinare la tariffa minima necessaria a realizzare i 4-5.000 MW di fotovoltaico che probabilmente risolverebbero il problema." 

* da qualenergia.it  -  2 ottobre 2012

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