di Paolo
Pinzuti *
Non
bisognava essere dei maghi per prevederlo, alla fine è successo. Le vendite
di biciclette nel 2011 hanno superato le vendite di automobili per la prima
volta dal dopoguerra. Le cifre ufficiali parlano di
1.748.143 automobili contro 1.750.000 biciclette, uno scarto
minimo, ma che dà il polso di quanto sta accadendo in Italia: gli Italiani
comprano sempre meno automobili e cercano modi alternativi di muoversi.
Sarebbe
bello pensare che gli Italiani all’improvviso si siano scoperti un popolo
attento alla sostenibilità ambientale e alla propria salute, ma la realtà è
un’altra: la crisi sta modificando il modo in cui si affrontano i
bisogni quotidiani, in questo caso specifico, il bisogno di mobilità. Quello
che la crisi però ancora non è riuscita a modificare sono le politiche degli
amministratori del nostro bel paese che, invece, non riescono neppure a
percepire che c’è un cambiamento in atto: giusto per citare un esempio, venerdì
5 e Sabato 6 Ottobre a Reggio Emilia si terranno gli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova,
un evento organizzato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani,
#salvaiciclisti, Legambiente e FIAB in cui si tenterà di stilare un piano
strategico per rispondere alle esigenze di mobilità dei cittadini italiani
negli anni a venire. Leader di partito e ministri di competenza hanno già fatto
sapere di non essere interessati alla cosa e che quindi non parteciperanno
(forse avevano già preso impegni con l’amico Sergio).
Qualcuno
potrà a questo punto far notare che se la politica non si interessa di mobilità
ciclabile è perché questa smuove (allo stato attuale) ben pochi denari rispetto
all’automobile e al suo indotto, tuttavia non possiamo dimenticare che il
compito primario della politica dovrebbe essere quello di prendersi cura dei
propri cittadini e non quello di massimizzare il profitto (Pil)
dell’azienda-paese e che l’elenco delle azioni prioritarie da compiere dovrebbe
essere stilato sulla logica del diffondere benessere nel maggiore numero
possibile di persone. Nel 2011 in Italia le persone che hanno comprato una
bicicletta hanno superato il numero di persone che hanno comprato un
automobile: il buon amministratore, in questo caso, dovrebbe prendere atto
della realtà e iniziare a sviluppare le politiche opportune per favorire e
tutelare chi usa la bici, un segmento in crescita della popolazione e che è
stato dimenticato per troppo tempo.
Ma se i guru
da salotto della politica del nostro paese hanno gli occhi coperti da
gigantesche fette di salame, alla società civile non resta che continuare a
lavorare, gratis e dal basso, come sempre. La speranza è che prima o poi
finiscano per mangiarsi anche quelle ultime fette di salame e vedano finalmente
in che direzione sta andando il paese. Nel frattempo, l’appuntamento è per
venerdì e sabato a Reggio Emilia, dove cercheremo di spiegare, con l’aiuto di
tecnici ed esperti di rilievo, che il tema della ciclabilità non si risolve
con un pista ciclabile pitturata per terra.
* dal blog su ilfattoquotidiano.it 1 ottobre 2012
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