Le
linee telefoniche fisse nel mondo hanno raggiunto il loro picco nel
2006 con 1,3 miliardi di linee a livello globale, ma già nel 2002 gli
abbonamenti mobile avevano superato il numero delle linee fisse e nel 2009
gli abbonamenti mobile nel mondo erano già 4,7 miliardi. Oggi il
mobile sta diventando più importante del desktop, almeno per quanto riguarda la
connessione ad Internet.
Alla fine dello scorso anno erano già 953 milioni gli abbonamenti per smartphone nel mondo su 6,1 miliardi di abbonamenti per cellulari tradizionali. Il traffico su Internet mobile mondiale è in continua ascesa. A fine del 2009 era pari all'1%, a fine 2010 era al 4%, oggi ha superato il 10%. In alcuni Paesi, come l'India, il traffico mobile rappresenta già ora più della metà del traffico Internet.
L'Italia è al quinto posto al mondo per numero di abbonamenti 3G dopo USA, Giappone, Cina e Corea del Sud. Con 44 milioni di abbonamenti, il 51% di penetrazione sul mercato e una crescita annua della banda larga mobile del 25%, l'Italia può essere quindi pioniera nell'utilizzo innovativo del mobile davanti a tutti gli altri Paesi europei seguendo l'esempio del Giappone dove la Rete è già sinonimo di mobile con il 95% di penetrazione per la banda larga mobile.
Tra i dispositivi mobile che più si stanno diffondendo ci sono i tablet; basti pensare che le vendite dell'IPad da parte di Apple nei primi due anni di vita sono state tre volte tanto quelle dell'iPhone al suo esordio. Negli Stati Uniti il balzo più importante per tablet o ereader è avvenuto durante l'ultimo Natale con il quale si è passati dal 17% al 29% di possessori (il Natale precedente sono passati dal 6 al 14%). In Italia probabilmente assisteremo allo stesso balzo durante il prossimo inverno vista l'uscita di molti nuovi modelli tra i quali anche Kindle Fire di Amazon.
Le aziende con un business on line devono capire in che modo si modifica il loro modello di business se i clienti si collegano via mobile.
Chi vende on line dovrà pensare al m-commerce. All'inizio del 2012 l'e-commerce mobile valeva già l'8% del mercato statunitense, e in alcuni settori come viaggi e scommesse potrebbe diventare preponderante a breve.
Le aziende che producono contenuti e servizi on line hanno visto salire su scala globale la monetizzazione del mobile da 0,7 miliardi di dollari nel 2008 a 12 miliardi nel 2011 con una crescita del 153% annuo.
Tuttavia preoccupa gli operatori il fatto che il valore della pubblicità pagato sul mobile è 5 volte inferiore a quello pagato per gli accessi da desktop (3,50$ CPM per il desktop, 0,75$ CPM per il mobile).
Il ritorno per singolo utilizzatore di un certo servizio è anch'esso inferiore. Ad esempio Zynga, produttore di giochi on line, ha un ritorno per utilizzatore da desktop di 25 dollari, mentre da mobile scende a 5 dollari. Questi numeri, tuttavia, potrebbero essere ancora legati ad una mancata esperienza sul nuovo mezzo dato che alcuni operatori sempre di giochi on line sono riusciti a superare il ritorno per singolo utilizzatore del desktop dopo il terzo anno di utilizzo del mobile.
La monetizzazione globale dei contenuti e servizi è stata generata per il 71% dalle applicazioni e dal 29% dalla pubblicità. In Italia gli editori di applicazioni mobile vedono redditi mensili fino a 333 mila euro mensili (da ripartire con Apple) principalmente con giochi, ma sono presenti anche privati che arrivano a guadagnare 37 mila euro mensili con applicazioni di servizio per tenere sotto controllo i costi del telefono o della benzina.
Analizzando la ripartizione pubblicitaria negli Stati Uniti si vedono due elementi chiari che indicano cosa succederà nei prossimi anni. Da una parte, infatti, c'è la carta stampata con una quota del budget pubblicitario del 25% confrontato con un tempo speso da parte degli utenti del 7%, dall'altra il mobile che occupa il 10% del tempo delle persone ma riceve solo l'1% degli investimenti pubblicitari (Internet da postazioni fisse ha quasi eguagliato le due percentuali con il 22% del budget speso ed il 26% del tempo).
Nei soli Stati Uniti si stima quindi che tra Internet e mobile ci sia un'opportunità inespressa in termini pubblicitari di circa 20 miliardi di dollari (drenati principalmente dalla carta stampata).
Qualunque sia il business on line, le aziende hanno oggi l'opportunità di anticipare il trasferimento di introiti pubblicitari, di e-commerce e da servizi offerti on line disegnando una strategia mobile, soprattutto in Italia.
Alla fine dello scorso anno erano già 953 milioni gli abbonamenti per smartphone nel mondo su 6,1 miliardi di abbonamenti per cellulari tradizionali. Il traffico su Internet mobile mondiale è in continua ascesa. A fine del 2009 era pari all'1%, a fine 2010 era al 4%, oggi ha superato il 10%. In alcuni Paesi, come l'India, il traffico mobile rappresenta già ora più della metà del traffico Internet.
L'Italia è al quinto posto al mondo per numero di abbonamenti 3G dopo USA, Giappone, Cina e Corea del Sud. Con 44 milioni di abbonamenti, il 51% di penetrazione sul mercato e una crescita annua della banda larga mobile del 25%, l'Italia può essere quindi pioniera nell'utilizzo innovativo del mobile davanti a tutti gli altri Paesi europei seguendo l'esempio del Giappone dove la Rete è già sinonimo di mobile con il 95% di penetrazione per la banda larga mobile.
Tra i dispositivi mobile che più si stanno diffondendo ci sono i tablet; basti pensare che le vendite dell'IPad da parte di Apple nei primi due anni di vita sono state tre volte tanto quelle dell'iPhone al suo esordio. Negli Stati Uniti il balzo più importante per tablet o ereader è avvenuto durante l'ultimo Natale con il quale si è passati dal 17% al 29% di possessori (il Natale precedente sono passati dal 6 al 14%). In Italia probabilmente assisteremo allo stesso balzo durante il prossimo inverno vista l'uscita di molti nuovi modelli tra i quali anche Kindle Fire di Amazon.
Le aziende con un business on line devono capire in che modo si modifica il loro modello di business se i clienti si collegano via mobile.
Chi vende on line dovrà pensare al m-commerce. All'inizio del 2012 l'e-commerce mobile valeva già l'8% del mercato statunitense, e in alcuni settori come viaggi e scommesse potrebbe diventare preponderante a breve.
Le aziende che producono contenuti e servizi on line hanno visto salire su scala globale la monetizzazione del mobile da 0,7 miliardi di dollari nel 2008 a 12 miliardi nel 2011 con una crescita del 153% annuo.
Tuttavia preoccupa gli operatori il fatto che il valore della pubblicità pagato sul mobile è 5 volte inferiore a quello pagato per gli accessi da desktop (3,50$ CPM per il desktop, 0,75$ CPM per il mobile).
Il ritorno per singolo utilizzatore di un certo servizio è anch'esso inferiore. Ad esempio Zynga, produttore di giochi on line, ha un ritorno per utilizzatore da desktop di 25 dollari, mentre da mobile scende a 5 dollari. Questi numeri, tuttavia, potrebbero essere ancora legati ad una mancata esperienza sul nuovo mezzo dato che alcuni operatori sempre di giochi on line sono riusciti a superare il ritorno per singolo utilizzatore del desktop dopo il terzo anno di utilizzo del mobile.
La monetizzazione globale dei contenuti e servizi è stata generata per il 71% dalle applicazioni e dal 29% dalla pubblicità. In Italia gli editori di applicazioni mobile vedono redditi mensili fino a 333 mila euro mensili (da ripartire con Apple) principalmente con giochi, ma sono presenti anche privati che arrivano a guadagnare 37 mila euro mensili con applicazioni di servizio per tenere sotto controllo i costi del telefono o della benzina.
Analizzando la ripartizione pubblicitaria negli Stati Uniti si vedono due elementi chiari che indicano cosa succederà nei prossimi anni. Da una parte, infatti, c'è la carta stampata con una quota del budget pubblicitario del 25% confrontato con un tempo speso da parte degli utenti del 7%, dall'altra il mobile che occupa il 10% del tempo delle persone ma riceve solo l'1% degli investimenti pubblicitari (Internet da postazioni fisse ha quasi eguagliato le due percentuali con il 22% del budget speso ed il 26% del tempo).
Nei soli Stati Uniti si stima quindi che tra Internet e mobile ci sia un'opportunità inespressa in termini pubblicitari di circa 20 miliardi di dollari (drenati principalmente dalla carta stampata).
Qualunque sia il business on line, le aziende hanno oggi l'opportunità di anticipare il trasferimento di introiti pubblicitari, di e-commerce e da servizi offerti on line disegnando una strategia mobile, soprattutto in Italia.
* da www.casaleggio.it
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