Sono in
molti ancora ad aspettarsi per l'Italia un mercato dell'auto di nuovo in
crescita già dal 2014, ma in realtà un crescendo di segnali suggerisce l'esatto
opposto. E c'è già chi - più pragmaticamente - si chiede se il mercato
dell'auto recupererà mai i suoi livelli di un tempo. Focus2Move, nel suo ultimo rapporto sulla
mobilità italiana, offre un quadro chiaro della situazione: «L'industria
automobilistica italiana sta registrando performance peggiori del previsto». In
settembre, le macchine vendute in Italia sono state infatti 110.350, con un
calo del 25,1%. *
Le cause di
questo declino sono molteplici, come confida a greenreport.it Carlo Simongini,
founder e managing partner di Focus2Move: «L'evoluzione
degli stili di vita, e non solo nei giovani, porta ad una continua necessità di
ridurre il tempo "speso" in auto. Contemporaneamente, e soprattutto
al Nord, molte città hanno finalmente sviluppato un accettabile sistema di
trasporti urbani e di vie ciclabili, per cui esiste finalmente l'alternativa a
stare in fila in macchina. Tutti noi abbiamo notato come negli ultimi anni,
viaggiando sull'autostrada del sole, ci sia meno traffico. D'altronde, da
Bologna al centro di Milano, lavorando o giocando, col treno ci vogliono ormai
soltanto 50 minuti. La domanda di trasporto privato sì, diminuisce, ma in
passato gli italiani hanno in qualche modo abusato, anche per mancanza di valide
alternative, dell'auto».
In effetti,
continua il report di Focus2Move, «il parco auto in Italia è superiore a 40
milioni di unità, con un rapporto di 1,5 passeggeri per auto in media. Il
secondo al mondo, dopo quello degli Stati Uniti d'America. Le ragioni di
una così alta densità non è solo l'amore degli italiani per le auto, ma
l'elevato sviluppo stradale rispetto alle altre infrastrutture. Tuttavia,
negli ultimi dieci anni le ferrovie e le reti aeroportuali sono state davvero
migliorate, e si è anche sviluppata un'alternativa per la mobilità
locale».
La crisi ha
poi impresso una forte accelerazione alla progressiva disaffezione degli
italiani per il mezzo privato, con le nuove generazioni nelle quali il
desiderio di auto è stato particolarmente frustrato «da bassi salari e alta
disoccupazione». Ma è per tutti i cittadini italiani che comprare e mantenere
in circolazione un'auto si fa sempre più gravoso ogni anno che passa: «Il costo
del carburante in Italia è salito fino a raggiungere il record europeo - si
legge su Focus2Move - e i consumi di carburante sono diminuiti del 10% nei
primi 8 mesi del 2012». Anche per questo, il mercato della bicicletta è
cresciuto fino a «1,7 milioni di unità, superando il mercato delle auto per la
prima volta in oltre 20 anni».
Nel prossimo
decennio la tendenza al progressivo abbandono del mezzo privato continuerà. In
media, i passeggeri italiani per ogni auto dovrebbero allinearsi alle
statistiche che già oggi si rilevano in Paesi come la Francia e la Germania,
passando da 1,5 a 1,7 passeggeri per auto. Un calo che potrebbe apparire
minimale, ma che in realtà - considerato che in Italia risiedono circa 60
milioni di persone - nasconde un calo di «cinque milioni di unità» nel parco
auto.
«Nei
prossimi anni - conclude Simongini - in Italia si venderanno circa 1 milione di
nuove vetture l'anno, per poi risalire fino a 1,5 milioni (al massimo) dal
2018. Questo sempre che il mercato non venga alterato dall'ingresso in scena di
interventi esterni, come nuovi incentivi ad hoc». Una prospettiva a due facce e
un risvolto della crisi dove, se l'aumento della sostenibilità ecologica della
mobilità verrà quasi da sola, per quella sociale la mano pubblica dovrà essere
una guida attenta, preservandola con welfare state e formazione per ricollocare
i lavoratori di un settore ormai in declino: «Una proiezione del mercato a 1
milione di auto è una pessima notizia per quelle poche migliaia di persone che
lavorano nel settore, ma è un'ottima notizia per quelle altre migliaia che
lavorano nel resto del mondo della mobilità, così come per noi tutti, che
troveremo meno traffico e meno inquinamento».
* da greenreport.it 8
ottobre 2012
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