26 gennaio 2014

Autorevoli costituzionalisti contro la legge elettorale di Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. "È peggio del Porcellum"



Una riformulazione del Porcellum, peggiore del Porcellum. 
Così 27 autorevoli costituzionalisti italiani, fra i quali spicca il nome di Stefano Rodotà, bocciano l’Italicum, esprimendo “sconcerto e preoccupazione” per la legge elettorale proposta da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi e attualmente in discussione alla Camera.

La proposta, spiegano, “consiste sostanzialmente, con pochi correttivi, in una riformulazione della vecchia legge elettorale – il cosiddetto Porcellum – e presenta perciò vizi analoghi a quelli che di questa hanno motivato la dichiarazione di incostituzionalità ad opera della recente sentenza della Corte costituzionale”. La Consulta aveva sottolineato la “lesione dell’uguaglianza del voto e della rappresentanza politica” determinata dal premio di maggioranza del Porcellum; nell’Italicum, si “introduce una soglia minima, ma stabilendola nella misura del 35% dei votanti e attribuendo alla lista che la raggiunge il premio del 53% dei seggi rende insopportabilmente vistosa la lesione dell’uguaglianza dei voti e del principio di rappresentanza lamentata dalla Corte”. Senza contare, aggiungono i costituzionalisti, che “in presenza di tre schieramenti politici ciascuno dei quali può raggiungere la soglia del 35%, le elezioni si trasformerebbero in una roulette”.
Inoltre il secondo profilo di illegittimità del Porcellum “consisteva nella mancata previsione delle preferenze”. 

Il medesimo vizio è presente anche nell’attuale proposta di riforma, nella quale “parimenti sono escluse le preferenze, pur prevedendosi liste assai più corte. La designazione dei rappresentanti è perciò nuovamente riconsegnata alle segreterie dei partiti. Viene così ripristinato lo scandalo del Parlamento di nominati”.
I costituzionalisti sottolineano poi “un altro fattore che aggrava” ulteriormente la situazione: le soglie di sbarramento. Se il Porcellum incostituzionale “richiede per l’accesso alla rappresentanza parlamentare almeno il 2% alle liste coalizzate e almeno il 4% a quelle non coalizzate, l’attuale proposta richiede il 5% alle liste coalizzate, l’8% alle liste non coalizzate e il 12% alle coalizioni”. Questo comporterà la “probabile scomparsa dal Parlamento di tutte le forze minori, di centro, di sinistra e di destra e la rappresentanza delle sole tre forze maggiori affidata a gruppi parlamentari composti interamente da persone fedeli ai loro capi”.
Insomma per i 27 esperti di diritto l’Italicum “consiste in una riedi¬zione del Porcellum, che da essa è sotto taluni aspetti – la fissazione di una quota minima per il premio di maggioranza e le liste corte – migliorato, ma sotto altri – le soglie di sbarramento, enormemente più alte – peggiorato”.

I costituzionalisti “esprimono il loro sconcerto e la loro protesta” per una proposta di legge che rischia una “nuova pronuncia di illegittimità da parte della Corte costituzionale e, ancor prima, un rinvio della legge alle Camere da parte del Presidente della Repubblica”.

I primi firmatari sono:
Gaetano Azzariti, Mauro Barberis, Michelangelo Bovero, Ernesto Bettinelli, Francesco Bilancia, Lorenza Carlassare, Paolo Caretti, Giovanni Cocco, Claudio De Fiores, Mario Dogliani, Gianni Ferrara, Luigi Ferrajoli, Angela Musumeci, Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Luigi Ventura, Massimo Villone, Ermanno Vitale. 
Hanno sottoscritto anche:
Pietro Adami, Anna Falcone, Giovanni Incorvati, Raniero La Valle, Roberto La Macchia, Domenico Gallo, Fabio Marcelli, Valentina Pazè, Paolo Solimeno.
 Per aderire inviare una mail a perlademocraziacostituzionale@gmail.com

da L'Huffington Post  , 26 gennaio 2014 ( www.huffingtonpost.it  )

21 gennaio 2014

ECOLETTERA 37/16 gennaio 2014 - Gruppo Cinque Terre


Editoriale: Elogio del sistema proporzionale limitato 
 
Il porcellum è stato cancellato dalla Corte Costituzionale, ma può esserci di peggio. PD e Forza Italia ci stanno provando.

La sentenza resa pubblica in questi giorni, in ritardo di anni, molto timida e prudente, è pur sempre chiara:  “ .. il meccanismo premiale è foriero di una eccessiva sovra-rappresentazione della lista di maggioranza relativa, in quanto consente ad una lista che abbia ottenuto un numero di voti anche relativamente esiguo di acquisire la maggioranza assoluta dei seggi. In tal modo si può verificare in concreto una distorsione fra voti espressi ed attribuzione di seggi che, pur essendo presente in qualsiasi sistema elettorale, nella specie assume una misura tale da comprometterne la compatibilità con il principio di eguaglianza del voto… garantisce l’attribuzione di seggi aggiuntivi (fino alla soglia dei 340 seggi) a quella lista o coalizione di liste che abbia ottenuto anche un solo voto in più delle altre, e ciò pure nel caso che il numero di voti sia in assoluto molto esiguo…”

Si precisa che la Costituzione garantisce la rappresentatività del voto, ma non impone un sistema particolare: “ l’Assemblea Costituente, pur manifestando, con l’approvazione di un ordine del giorno, il favore per il sistema proporzionale ..non intese irrigidire questa materia sul piano normativo costituzionalizzando una scelta proporzionalistica .... Non c’è, in altri termini, un modello di sistema elettorale imposto dalla Carta costituzionale... Il sistema elettorale, tuttavia, pur costituendo espressione dell’ampia discrezionalità legislativa, non è esente da controllo...” 

L’introduzione di sistemi elettorali maggioritari ( dal 1993) anche  nella forma di premio di maggioranza (dal 2005) ha garantito la sopravvivenza, anche in mancanza di adeguati consensi , dei due partiti che da questi meccanismi ci hanno guadagnato, con il supporto della disinformazione dei media e la piena libertà di azione istituzionale anche nel rendere gregari i gruppi minori ( 23 liste e listarelle alleate a PD o PDL nelle elezioni del febbraio scorso ) e nella diffusione dell’influenza clientelare e corruttiva di cui sono piene le cronache. Gli  effetti sono la disastrosa e immutabile condizione del paese. Al contrario di quanto promesso si è avuto negli ultimi 20 anni  un abnorme aumento (di  circa tre volte)  di gruppi e partitini, ( 34 alla nascita del governo Monti)  che il sistema di voto di coalizione rende subalterni  ( quando non inventati di proposito) , favorendo il  trasformismo e l’ irrilevanza dei programmi, sostituiti dalla compravendita di seggi e dal voto di scambio. L’attuale Parlamento votato nel febbraio scorso è il prodotto di una furbesca rapina con la quale due partiti si sono appropriati di più di 150 seggi  vanificando o girando nel loro contrario il voto di circa 6 milioni di elettori… ( mm ) continua



Alle elezioni! Alle elezioni!
C'è una coppia che scoppia dalla voglia di elezioni: Renzie e Berlusconi. Ogni discussione sulle emergenze del Paese, ormai travolto dal debito pubblico e dalla disoccupazione, è passata in cavalleria. Tagli alla spesa non si vedono all'orizzonte, dal finanziamento ai partiti, a quello dei giornali, all'eliminazione delle Province, tutte spese di cui il M5S ha chiesto l'abolizione in Parlamento senza alcuna risposta. Interventi a favore della piccola e media impresa, come l'eliminazione dell'IRAP e la defiscalizzazione degli investimenti, sono assenti dalla discussione politica. Elezioni! Elezioni! Non si parla d'altro: alla spagnola, alla tedesca mista all'inglese, con premio alla finlandese con il triplo turno carpiato. Ma ora si può! Prima delle motivazioni della Consulta c'era, come unica opzione, il ritorno immediato al Mattarellum, la legge elettorale precedente. Ora, la Corte Costituzionale, con i suoi emendamenti al Porcellum, ha confezionato una legge elettorale proporzionale pronta all'uso che può essere applicata con decorrenza immediata. Il Parlamento attuale non rappresenta la volontà popolare espressa dal voto. Solo un nuovo Parlamento può avere la legittimità per definire la prossima legge elettorale. Gli iscritti al M5S, nel frattempo, definiranno on line, entro febbraio, la legge elettorale del MoVimento 5 Stelle da proporre nella prossima legislatura. ( da  www.m5snews.it )  leggi
 
I porcelloni del doppio turno
Voglio commentare, in attesa di un intervento più completo sulla crisi della democrazia rappresentativa,  un articolo che mi era sfuggito,  uscito su “Il sole 24 ore” in dicembre, di tale Tabellini. L’ho letto più volte perché non credevo di avere capito bene, non credevo ai miei occhi ( e poi mi sono venute in mente le proposte di Renzi ). A parte il cumulo di falsificazioni che stanno alla base del testo, l’idea di unire insieme un  premio di maggioranza con un   doppio turno e/o l’ uninominale di collegio  a turno unico è allucinante. Saremmo  praticamente alle soglie di un sistema elettorale finto che preclude di fatto ad un partito unico ( le larghe intese in versione un po’  ristretta e permanente sembrano la premessa) che potrebbe avere anche la maggioranza assoluta  prendendo il 10-15% del voto del corpo elettorale, lasciando quasi totalmente fuori tutti gli altri. Il voto in Friuli ed in Basilicata sono già su quella strada ( di fatto manca solo il secondo turno..) ( Massimo Marino su eco-ecoblog.blogspot.it   ) leggi .

Il parlamento del capo
Le tre proposte di legge elettorale avanzate da Renzi sono volte a un bipolarismo blindato e al controllo delle camere da parte dell’uomo solo al comando: un Mattarellum modificato, con il 75% di collegi uninominali maggioritari, 15% di premio di maggioranza, 10% di diritto di tribuna; un sistema similspagnolo, maggioritario con collegi piccoli o piccolissimi e miniliste bloccate; e un modello similsindaci, con elezione sostanzialmente diretta del capo del governo, e conseguente trascinamento della lista o coalizione collegata al premier vincente al 55 o 60% dei seggi nell’assemblea elettiva. Colpisce  che oggi del sistema non  più bipolare, e della  Corte costituzionale che ha  dichiarato l’illegittimità del Porcellum le proposte avanzate non sembrano tenere alcun conto. Il candidato al sacrificio sembra essere proprio il Movimento 5 Stelle, il secondo l’NCD di Alfano, probabilmente condannato a scomparire se privato da Berlusconi della copertura di coalizione. La chiave di tutto è nella impostazione ipermaggioritaria: la distorsione della rappresentanza è fortissima. È difficile pensare che uno dei modelli indicati sia coerente con il principio di tutela della rappresentanza comunque posto dalla decisione della Corte costituzionale sul Porcellum. Dopo il partito personale, vogliamo il governo e il parlamento del capo? Non fa nessuna differenza che indossi il doppio­petto o il giubbino di Fonzie. La vera questione è di quanto proporzionale abbiamo bisogno, e in quale forma. In democrazia, zittire le voci dissonanti tra i governati non rafforza i governanti.  ( Massimo Villone su ilmanifesto.it ) leggi

Legge elettorale, attenti alla nuova fregatura
E’ bene ricordare che l’Italia applicò il sistema proporzionale per ben 45 anni, dal 1948 al 1993. Poi in un referendum popolare largamente partecipato e consenziente, gli italiani decisero che si dovesse passare a un sistema elettorale uninominale, cioè maggioritario. Cioè si dettero da soli una mattarellata. A cosa si deve tanto autolesionismo? All’ignoranza. Non sapevano a cosa andavano incontro. Imitare l’America e la Gran Bretagna: passare al bipartitismo. Qualcuno avrebbe dovuto spiegare a Veltroni, D’Alema, Scalfari ecc. che l’Italia non è l’America e che la capitale d’Italia è Roma e non Londra, o Washington. Ma nessuno lo fece, e gl’italiani, in maggioranza, fecero karakiri. Non si accorsero che il sistema elettorale abbandonava il criterio democratico del  “un cittadino=un voto” e si passava a un altro criterio, che “correggeva” il suffragio universale assegnando un enorme potere ai ceti moderati. Insomma quel referendum sancì – scrive Luciano Canfora – il via libera “a una spedita gestione del potere da parte dei più forti”. Contro i più deboli, s’intende. (Giulietto Chiesa , blog su ilfattoquotidiano.it ) leggi


Carta, sempre più straccia! Crollano le vendite di tutti i principali quotidiani

 Vendite dei quotidiani in edicola, dati ADS di ottobre 2013: La Repubblica prima, Corriere della Sera secondo, La Stampa terza e Sole 24 Ore quarto. Quel che più colpisce dei dati diffusi dall'Accertamento diffusione stampa è il netto calo rispetto alle copie vendute a ottobre 2012, un anno prima. La Repubblica perde 51 mila copie, il Corriere 40 mila, La Stampa 27 mila, Il Messaggero 33 mila, il Gazzettino 11 mila. La voce alla quale facciamo riferimento è quella che certifica il reale stato di salute dei quotidiani (da dagospia e blizquotidiano.it ) leggi


Bye bye Internet, la settimana nera delle nuove tecnologie

Nessuno avrebbe mai potuto pensare che in un Paese già fanalino di coda europeo in termini di diffusione di Internet sarebbe stato possibile allontanare ancora di più i cittadini e le imprese dalle nuove tecnologie e dal futuro. Eppure sono bastati una manciata di giorni a Parlamento, ministri, Governo ed Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per riuscire in un’impresa inedita e, probabilmente, unica al mondo: mettere Internet in un sacco tricolore e gettarla lontana dai cittadini e dalle imprese del Paese. La Camera venerdì scorso, ha detto si alla c.d. webtax – creatura dell’On. Francesco Boccia (PD) – che impone alle imprese italiane di acquistare servizi online solo ed esclusivamente da soggetti dotati di una partita Iva italiana. Un’iniziativa, quella del parlamentare del Partito democratico, duramente criticata dallo stesso Ministero dell’Economia che l’aveva bollata come incostituzionale e contraria al diritto europeo. ( Guido Scorza  da ilfattoquotidiano.it ) leggi

Servizi alle famiglie, il nuovo welfare “fai da te”

 Tra il 2001 ed il 2011 i lavoratori domestici sono triplicati passando da quota 270 mila ad oltre 881 mila. Il Censis propone una stima più allargata. Il numero effettivo dei collaboratori che, con formule e modalità diverse, prestano la loro attività presso le famiglie è passato da poco più di un milione del 2001 agli attuali 1 milione 655 mila (+53%) con una componente straniera pari al 77,3% del totale. Nel 2011, quasi 2 milioni e 600 mila famiglie (il 10,4% del totale) si sono rivolte al mercato per acquistare servizi di collaborazione, di assistenza ad anziani o altre persone non autosufficienti e di baby sitting. Con una novità di rilievo: l’aumento della nazionalità italiana tra gli operatori del welfare “fai da te”. In un caso su due il versamento dei contributi è totalmente ignorato. Sembra indispensabile, incrociare il welfare “familiare” che impiega rilevanti risorse private con un intervento pubblico di organizzazione e razionalizzazione dei servizi alla persona basato su vantaggi fiscali alle famiglie per garantire la sostenibilità sociale. ( Antonella Gangemi , Mario Centorrino su sbilanciamoci.info ) leggi


Fondi strutturali, l'Ue contro le frodi

Secondo la Corte dei Conti le frodi sui fondi strutturali europei, in Italia, nel periodo 2003/2013 valgono complessivamente oltre un miliardo di euro. L’utilizzo dei fondi strutturali che l’Unione europea mette a disposizione dei paesi membri è ormai da troppi anni oggetto di sprechi e malversazioni. Tali finanziamenti sono finalizzati al sostegno di interventi che mirano a rilanciare occupazione e crescita economica, riducendo le disparità regionali e investendo in progetti a lungo termine. L’Italia è uno dei paesi che si contraddistingue per una pessima gestione dei fondi a causa di inefficienze burocratiche, scarsa trasparenza e ingerenze politiche , oltreché un alto tasso di frodi a danno degli interessi finanziari europei. Gli importi da recuperare ammontano complessivamente ad oltre un miliardo di euro(da  www.sbilanciamoci.info ) leggi

Debito pubblico, chi lo crea stampando moneta e chi lo paga con le tasse

Nel 2014 diventerà operativo il fiscal compact.  “Il Patto di bilancio europeo o Tratttato sulla stabilità, cioè di riduzione fiscale, è un accordo approvato nel 2012 da 25 dei 27 stati membri dell’Unione europea”. Nell’accordo c’è l’impegno del nostro paese a ridurre il rapporto tra debito pubblico e Pil al 60 % attraverso una maxi manovra finanziaria all’anno per i prossimi 20 anni, la prima avverrà quest’anno. Dato che al momento questo rapporto supera il 132% (2080 miliardi di euro circa) bisogna ridurlo di almeno 900 miliardi di euro, il che equivale a circa 45 miliardi l’anno per due decadi. In pratica il pagamento dei 45 miliardi avverrà o attraverso l’aumento delle tasse o attraverso la contrazione della spesa pubblica, che può comprende sia la riduzione dell’occupazione che dei salari pubblici, o in tutti e due i modi. La Banca Centrale Europea è l’unico organismo che ha il diritto di stampare moneta… Dato che dietro gli euro, come dietro qualsiasi moneta cartacea non c’è nulla, ma solo la fiducia di chi queste banconote le continua ad usare indebitandosi, cioè noi, e dato che il diritto a stampare moneta dal nulla alla BCE glielo abbiamo dato noi, cittadini di sistemi democratici, attraverso la delega ai nostri governanti, perché non azzerare questo debito e ripartire da zero? ( Loretta Napoleoni su  ilfattoquotidiano.it ) leggi


Amburgo: Una città immersa nel verde che eliminerà l’uso delle automobili

Ad Amburgo è nato il programma “Green Network Plan” : prevede che entro 20 anni diventi piena di aree verdi, impianti sportivi, giardini, parchi e piazze e per la prima volta in assoluto, la città ha deciso di unire insieme tutte queste aree, attraverso percorsi pedonali e piste ciclabili. A parlare di questo progetto è il portavoce della città Angelika Fritsch, la quale pensa che il progetto contribuirà a trasformare la città: “Altre città, tra cui Londra, hanno aree verdi, tuttavia la rete ad Amburgo sarà unica, e coprirà una superficie che va dalla periferia al centro della città. Entro 15-20 anni sarete in grado di esplorare la città esclusivamente in bicicletta e piedi. “ ( da eticamente.net ) leggi

E’ il papavero il simbolo del fallimento della guerra. Afghanistan: mai così tanta droga

La democrazia in quel Paese è una finzione esercitata in qualche palazzo di Kabul, mentre nel resto del Paese comandano i talebani e i signori della guerra che trattano con le forze di liberazione-occupazione e con i servizi segreti pakistani; le donne che l’intervento militare straniero voleva emancipare sono sempre più soffocate sotto il burka di un islamismo medioevale; le piantagioni di papavero da oppio che gli americani avevano giurato di eradicare non sono mai state così fiorenti e i talebani che le avevano praticamente eliminate durante il loro “califfato” ora usano la droga per finanziarsi ed armarsi. I russi, che di Afghanistan se ne intendono dolorosamente, girano il coltello nella piaga ed oggi Viktor Ivanov, direttore del Servizio federale russo per il controllo degli stupefacenti (Fskn), ha detto che « nel 2013 l’Afghanistan ha prodotto stupefacenti su una superficie di 209.000 ettari. E’ un livello record». (Umberto Mazzantini su greenreport.it ) leggi

                                                         
                                                                      VIDEO ARCHIVIO

Un ceto sociale che vive nei salotti romani, non si capisce bene attraverso quali sostegni economici passando da un appuntamento notturno all’altro dove si beve, si balla e si sballa in stile felliniano. Il film "La grande bellezza" di Sorrentino trionfa a Los Angeles. Vi ricorda qualcosa ? vedi  qui. 


Tentativo di Golpe sulla  Banca d’Italia! L'allarme del Movimento Cinque Stelle vedi qui



 A Putin non è bastata l’amnistia di fine anno.  Tornano  a riempirsi le piazze. A ravvivare le proteste è stata probabilmente l’approvazione appena tre giorni fa di una serie di leggi che l’opposizione definisce «liberticide». Siamo in Ucraina ma sullo sfondo c'è sempre lui.  vedi qui



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