costruire la transizione:
un nuovo ecologismo - democrazia - giustizia - nuovi lavori
Editoriale: “La sete di potere e possessi non conosce
limiti. In questo sistema, che tende a divorare tutto ciò che ostacola
l’accrescimento del profitto, tutto ciò che è fragile, come l’ambiente, è
indifeso di fronte agli interessi di un mercato divinizzato, che diviene la
sola regola.” … “Una delle cause di questa situazione va trovata nel nostro
rapporto con il denaro, poiché né accettiamo tranquillamente il dominio su di
noi e sulle nostre società. L’attuale crisi finanziaria può farci trascurare
che essa ha avuto origine in una profonda crisi umana: la negazione del primato
della persona umana! Abbiamo creato nuovi idoli. L’adorazione dell’antico
vitello d’oro (vedere Esodo 32:1-35) è tornata sotto spoglie nuove e spietate
nell’idolatria del denaro e nella dittatura di un’economia impersonale priva di
un vero scopo umano. La crisi mondiale che colpisce la finanza e l’economia
mette a nudo gli squilibri di entrambe e, soprattutto, la loro mancanza di un
vero interesse per gli esseri umani; l’uomo è ridotto a uno solo dei suoi
bisogni: al consumo.” ( Papa Francesco in “Evangelii Gaudium” - Gioia del
Vangelo-)
Armamenti, nel 2014 per la Difesa: spese per 5 miliardi
Il 2013 verrà
ricordato come l’anno in cui il Parlamento, pungolato dall’opposizione del
Movimento Cinque Stelle e di
SEL facendo leva su un’ articolo della riforma militare del 2012, ha osato
esercitare le proprie prerogative di controllo sui programmi di riarmo della
Difesa. A partire dai famigerati F35
da 150 milioni di euro l’uno,
per cui le mozioni approvate da Camera e
Senato il 26 giugno e 7 luglio impegnavano il governo a non procedere a nessuna
“ulteriore acquisizione” in attesa delle conclusioni di un’apposita indagine
conoscitiva parlamentare. Un’inaudita insolenza per i vertici militari, che
hanno immediatamente reagito attraverso il Consiglio supremo di Difesa
presieduto da Giorgio Napolitano lanciando un duro monito:
“Niente veti del Parlamento sulle spese militari”. Cacciabombardieri,
navi da guerra, blindati ed elicotteri da combattimento, cannoni, siluri,
bombe, droni e satelliti spia. E' la lista della spesa che l'apparato militare
italiano ha in serbo nonostante l'opposizione parlamentare e le polemiche sugli
F-35. Un "investimento" che non ha a che fare con la sicurezza
nazionale, ma è il costo occulto delle missioni internazionali, prima fra tutte
l'Afghanistan. E dal ministro Mauro arriva soltanto un "no comment".
( Enrico Piovesana su ilfattoquotidiano.it
) leggi
Il Paese stanco che non crede
più a tg e talk show
Gli
italiani continuano a informarsi, in larga maggioranza, seguendo la tivù. Anche
se ne hanno sempre meno fiducia e usano, in misura crescente, la Rete. Perché
la considerano il canale più libero e indipendente. E permette loro di
informarsi navigando tra diversi media. È il ritratto che si scorge scorrendo i
risultati della VII Indagine di Demos-Coop su "Gli italiani e
l'informazione". Otto persone su dieci, infatti, affermano di informarsi
quotidianamente in televisione, il 47% su Internet. ( Ilvo Diamanti su www.lastampa.it ) leggi
Povere pensioni
Secondo il bilancio sociale dell'Inps, 11,5
milioni di pensionati percepiscono un reddito medio di 10.000 euro lordi annui,
pari a 700 euro al mese. Con buona pace di quelli che ci raccontano del
conflitto generazionale, sarebbe forse allora il caso di tornare a parlare di
classico contrasto fra ricchi e poveri.Deve destare preoccupazione anche il
fatto che, contrariamente a quanto era solito, le nuove pensioni liquidate nel
2012 hanno valori medi bassi e in calo, sia pur leggero, rispetto all’anno
precedente (1.133 euro lorde al mese, escludendo le pensioni assistenziali),
malgrado corrispondano a periodi contributivi molto lunghi (almeno 39 anni le
pensioni di anzianità, fra i 27 e i 37 anni le pensioni di vecchiaia). E’
probabilmente l’avvisaglia di un calo che diventerà via via più forte di anno
in anno
( Angelo Marano su www.sbilanciamoci.info ) leggi
Giovani, la nave affonda ed i topi ballano
Mentre
nascite ed occupati continuano a calare, il paese ad invecchiare ed
impoverirsi, politici, imprenditori e sindacalisti ballano come gli indiani che
invocavano la pioggia ed i passeggeri del Titanic che festeggiavano l´arrivo.
Continuano ad invocare "più lavoro", senza un briciolo di idea nuova
atta a crearlo. Il motto "quieta non movere" è quello dominante nelle
teste di troppi responsabili, politici, sindacalisti ed imprenditori, le vie
d´uscita ci sono, quelle seguite dai paesi nordici più Olanda, Germania,
Austria e Francia, che spendono più di noi per istruzione e ricerca, hanno ore
di lavoro annuo più corte, hanno modernizzato i servizi, che noi colpevolmente
trascuriamo ed hanno combattuto le diseguaglianze. Più eguali e più ricchi è
stato il loro motto ed il tempo di vita non è da oggi individuato dai saggi
come la vera fonte di felicità. " ( Nicola Cacace su www.sindacalmente.org
) leggi
Pelo & Contropelo:
uscito il n.2 /2013 del periodico animalista
Fra gli articoli l’intervista sulle prospettive del Movimento di liberazione
animale a Steve Best , uno dei principali esponenti del pensiero filosofico
animalista, ordinario di filosofia presso l’Università del Texas e direttore di
dipartimento.
Per scaricare il testo, il supplemento su “alimentazione dalla gravidanza alla prima infanzia” e i numeri
precedenti leggi
Piemonte: terra di
confine dello scontro sociale
Che Torino e il Piemonte siano stati, un po’
sorprendentemente, uno dei punti di maggiore tensione di queste giornate di “
proteste dei Forconi “ di metà dicembre, ma anche di altri momenti accesi di
contestazione del sistema politico sempre più spesso identificato sommariamente
come “la casta” non deve stupire. Siamo nella regione dove sono saltati i
mezzi toni, le sfumature, le mediazioni, in definitiva, il dialogo sociale. Si
va allo scontro più che al confronto: TAV, Inceneritore e Grattacielo di
Torino, tramonto della Fiat e dell’automobile con il loro indotto, esplosione
dei Centri Commerciali e decimazione
delle attività commerciali di strada, devastazione dei territori
agricoli come i 3 km di cave e discariche ininterrotte e allineate in fila come
denunciano in Valledora, crisi del sistema sanitario e chiusura contestata
di presidi ospedalieri locali, comparsa di forme organizzate di
criminalità mafiosa (vedi l’inchiesta Minotauro ), una cementificazione mai
arrestata e indifferente al colore politico delle giunte, il Piano Regolatore
di Torino del quale si sono abbondantemente superate le 200 varianti e per
finire e non farla troppo lunga, un
Consiglio Regionale con 43 su 60 membri
inquisiti con varie ipotesi di reato compresi il vincente Cota e la
perdente Bresso. (Massimo Marino-testo base dell’articolo in uscita in gennaio sul
n.7 della rivista Barricate ) leggi
Piemonte: l’invisibile
popolo dei nuovi poveri
Torino è stata l’epicentro della cosiddetta “rivolta dei forconi”.
Torino è anche la mia città. Così sono uscito di casa e sono andato
a cercarla, la rivolta, perché come diceva il protagonista di un vecchio
film, degli anni ’70, ambientato al tempo della rivoluzione francese, «se ‘un
si va, ‘un si vede..». Bene, devo dirlo sinceramente: quello che ho visto,
al primo colpo d’occhio, non mi è sembrata una massa di fascisti.
E nemmeno di teppisti di qualche clan sportivo. E nemmeno di
mafiosi o camorristi, o di evasori impuniti. La prima impressione,
superficiale, epidermica, fisiognomica, il colore e la foggia dei
vestiti, l’espressione dei visi, il modo di muoversi, è stata quella di
una massa di poveri. Forse meglio: di “impoveriti”. Le tante facce della povertà,
oggi. Soprattutto di quella nuova. Potremmo dire del ceto medio impoverito. Sarebbe una sciagura peggio, un delitto regalare ai centurioni delle
destre sociali il monopolio della comunicazione con questo mondo e la
possibilità di quotarne i (cattivi) sentimenti alla propria borsa. Un ennesimo
errore. Forse l’ultimo. ( Marco Revelli su ilmanifesto.it ) leggi
Piemonte: il disegno di legge che fa
l’esclusivo interesse dei cavatori
In Piemonte
le attività estrattive sono per volume e numero tra le più rilevanti in Italia
(più di 470 cave attive a cui vanno aggiunte le oltre 310 cave dismesse o
abbandonate) così come elevato è il giro d’affari legato al ciclo del cemento. Attività
queste che interessano fortemente il paesaggio e la qualità dei territori in
cui si svolgono e sollecitano ragionamenti che riguardano il rapporto con una
risorsa non rinnovabile come il suolo e la gestione dei beni comuni, oltre ad
essere un settore che fa particolarmente gola alle ecomafie. Legambiente Piemonte e Val d’Aosta e Libera Piemonte hanno presentato
le proprie osservazioni al Disegno di Legge Regionale n. 364 “Misure urgenti
di semplificazione delle norme regionali sulle attività estrattive. Modifiche
alle leggi regionali in materia di cave e torbiere”. Ad oggi il quadro
normativo nazionale è fermo al Regio Decreto del 1927 e l’attività estrattiva
in Piemonte è regolamentata dalle leggi regionali 69 del 1978 e 44 del 2000,
norma, quest’ultima, che prevede l’adozione di Piani delle Attività Estrattive
a livello provinciale. Pianificazione territoriale disattesa dalla maggior
parte delle Province e dalla Regione che non si è mai neanche dotata di un
piano di recupero ambientale delle cave dismesse o abbandonate. ( da salviamoilpaesaggio.it
) leggi
Torino: GTT
privatizzata coi voti di SEL
Per un solo voto e grazie al contributo di una consigliera d’opposizione,
il consiglio comunale di Torino ha approvato la vendita del 49% di GTT, azienda
comunale della mobilità. Tra i voti favorevoli quello di Marco Grimaldi di SEL,
mentre il capogruppo del partito di Vendola, Curto, era assente. Anche a Torino
la sinistra del vorrei ma non posso dà il suo contributo alla svendita del
trasporto pubblico locale. A Genova, dopo che il segretario di SEL aveva
annunciato che, in caso di privatizzazione, il Partito sarebbe uscito dalla
maggioranza e avrebbe ritirato il suo assessore, i vendoliani hanno dato il
meglio di sé, prima accusando i lavoratori delle aziende partecipate di
‘squadrismo’ (dopo l’occupazione del consiglio comunale del 19 novembre), poi
votando uno a favore e uno contro la delibera privatizza tutto voluta
dal PD e dal sindaco Doria.( da www.contropiano.org - fonte:
associazionecontrocorrente.org ) leggi
Rivalta: Un bando per riconvertire in
agricoli i terreni edificabili A Rivalta (TO) non si costruisce più e i proprietari chiedono al Comune di
ritrasformare in lotti agricoli i terreni edificabili. La crisi si fa sentire anche cosi e quella che poteva essere una
buona opportunità è diventata una tagliola fiscale impossibile da sopportare. L’amministrazione comunale, nell’ambito di
una campagna per la riduzione del consumo del suolo, ha deciso di lanciare un
bando pubblico per la rinuncia ai diritti edificatori che ha permesso di
recuperare oltre 23 mila metri quadrati di terreno. Il Comune ha così voluto intercettare il
malcontento di quei cittadini, proprietari di piccoli lotti dislocati in zone
periferiche, che si sono visti modificare la destinazione
d'uso delle loro terre dall'ultimo piano regolatore. Tutti cittadini che inizialmente pensavano di
aver fatto un grosso affare, ma quando hanno visto i conteggi dell’Imu hanno
cambiato idea. (m.mas. da La Stampa,
pagine di Torino ) leggi
I rottamatori dell'articolo 18
Ai
tempi del governo Monti, nel momento di maggior polemica sull'articolo 18 dello
statuto dei lavoratori, fu il presidente degli industriali Giorgio Squinzi a
gettare acqua sul fuoco («la licenziabilità dei dipendenti è l'ultimo dei
nostri problemi»). Oggi, invece, con balzo felino, Squinzi sale sul carro di
Renzi, il politico tentato da una revisione dell'articolo 18, peraltro
modificato proprio dal tandem Monti-Fornero. Così l'appello di Landini a Renzi
(«Fai una cosa intelligente,ripristina l'articolo 18») sembra destinato a
rimanere inascoltato. Sul carro renziano è da sempre ben piazzato Oscar
Farinetti, un campione del made in Italy alimentare. Intervistato dal Fatto,
l'imprenditore che ogni sera offre le sue ricette (purtroppo politiche) da
tutti i talk-show televisivi, ha chiarito il suo pensiero. ( Norma Rangeri su ilmanifesto.it ) leggi
La Gabanelli affonda la classe politica
Milena Gabanelli ha fatto il punto sul 2013 appena passato, e lo ha fatto con un lungo
editoriale sul Corriere della Sera: “La notizia numero uno: ” le tasse sono diminuite”. Vorrei sapere dal
premier Letta per chi sono diminuite, perché le mie sono aumentate, e anche
quelle di tutte le persone che conosco o che a me si rivolgono. È aumentata la
bolletta elettrica, l’Iva, l’Irpef, la Tares… Privatizzare la Rai è
un tema ricorrente. Nessun paese europeo pensa di vendersi il servizio pubblico
perché è un cardine della democrazia non sacrificabile. In nessun paese europeo
però ci sono 25 sedi locali; la maggior parte di
quelle 25 sedi serve a garantire un microfono aperto ai politici locali… Le
Regioni moltiplicano per 21 le attività che possono essere fatte da un unico
organismo.… I debiti della
pubblica amministrazione con le imprese ammontano a 91 miliardi. A giugno il
Governo dichiara: “stanziati 16 miliardi”. È un falso, perché quei 16 miliardi
sono un prestito fatto da Cassa Depositi e Prestiti agli enti locali. E per
rimborsare questo mutuo, i comuni, le province e regioni hanno aumentato le
imposte.” ( da lafucina.it ) leggi
La legge elettorale del M5S
La legge elettorale del M5S sarà sviluppata on line a partire dalla
prossima settimana insieme agli
iscritti certificati al M5S (ad oggi circa 100.000). La legge elettorale del
M5S dovrebbe essere completata per il mese di febbraio e sarà la posizione ufficiale
del M5S da discutere in Parlamento quando un Parlamento legittimo sarà
insediato. Il Parlamento attuale è infatti incostituzionale, i suoi eletti sono
stati nominati, il premio di maggioranza è abnorme. In Parlamento siedono 150
abusivi
eletti grazie al premio di maggioranza del Porcellum. Gi abusivi sono di
PD, SEL, Centro Democratico e SVP. La loro elezione non è neppure stata ancora convalidata.
leggi
Un quarto dei cittadini dell’Unione europea a rischio
povertà. Peggio in Italia
Secondo un rapporto pubblicato da
Eurostat, «nel 2012, 124,5 milioni di persone, che rappresentano il 24,8% della
popolazione, erano minacciati di povertà o di esclusione sociale nell’Ue, contro
il 24,3% nel 2011 e il 23,7% nel 2008. Queste persone si sono così confrontate
con almeno una delle tre seguenti forme di esclusione: rischio di povertà,
situazione di privazione materiale severa, vivere in famiglie ad intensità di
lavoro molto bassa». I dati Eurostat indicano per il Bel Paese una sofferenza
maggiore della media Ue. L’Italia ha 18 milioni di persone, il 29,9% della
popolazione, che subiscono almeno uno dei tre criteri di rischio di povertà o
esclusione sociale. I più poveri bulgari, romeni, lettoni e greci. ( da greenreport.it ) leggi
Germania: Accordo Grosse Koalition
I due maggiori partiti tedeschi, SPD
e CDU/CSU, dopo tre mesi di confronto, hanno raggiunto un accordo di programma
per la formazione di una “ larga coalizione” di governo. L'accordo è stato
sottoposto al vaglio degli iscritti della SPD. Il testo è corposo, 185 pagine
preparate da sei gruppi di lavoro. Andrew Watt , ex ricercatore all'Istituto
sindacale europeo ( ETUI) e attuale responsabile del settore economico per la
Hans Boeckler scrive ,” Per fortuna che,
ironicamente, quando i due partiti non discutono d'Europa, ma su questioni
interne, le politiche nell'accordo, possono avere qualche beneficio per
l'intero continente “. Il più importante di questi impegni è l'introduzione per
legge di un salario minimo di 8,50 euro/ora, in tutto il paese, a partire dal
2015. La richiesta della SPD dell'introduzione di una patrimoniale non è
passata. I socialdemocratici non hanno forza sufficiente in parlamento, (193
seggi contro i 311 della CDU/ CSU ) o come dicono i critici nel partito, la
visione e il progetto politico, per sostenere questo punto. “Non siamo diversi
da altri” (Toni Ferigo su www.sindacalmente.org ) leggi
Papa Francesco anti-fracking e
per l’acqua pubblica: il pontefice sempre più ambientalista
Incontro con gli attivisti della
sinistra argentina contrari all’accordo governo-Chevron. Gli esponenti del
Frente Unen confermano: «Sta preparando un’enciclica sull’ambiente». Papa
Francesco ne ha fatta un’altra delle sue: dopo aver incontrato un gruppo di
attivisti argentini per discutere dei problemi del fracking nel suo Paese, si è
fatto scattare fotografie con in mano t-shirt anti-fracking e per l’acqua
pubblica. Sulle magliette esibite dal Papa slogan inequivocabili: “No al
Fracking” e “El agua vale + que el oro”. Un chiaro monito al governo peronista
della presidente Cristina Elizabeth Fernández de Kirchner, con la quale, come
tutti sanno in Argentina, Papa Bergoglio non va molto d’accordo. Tra le principali preoccupazioni di
Papa Francesco, insieme alla pace ed all’ambiente, figura quella di impedire
che la nostra civiltà corra dietro al denaro senza che le importi delle
conseguenze che questo ha per le generazioni future». leggi
Il messaggio di fine anno di Beppe Grillo, una consuetudine già praticata
nel passato. Si preannuncia la presenza alle elezioni europee di maggio, si
critica Napolitano e si accenna ai principali obiettivi del programma del M5S
vedi qui.
Contro il caos Cave in Piemonte: sabato 11
gennaio dalle 9 alle 12 presso l’ex Albergo del Sole a Tronzano Vercellese,
epicentro delle cave in Valledora
incontro pubblico promosso da Movimento Valledora, Coordinamento
Ambientalista Rifiuti del Piemonte, Coordinamento Difesa Territorio per dire No
alla liberalizzazione selvaggia delle Cave voluta dalla bozza di Legge
Regionale n. 364 del 24 settembre 2103. Come distruggere un territorio: vedi qui
Ecco cosa fanno le mucche
quando vedono un prato per la prima volta. Le mucche non sono lente e noiose; queste 25 mucche
sono state rinchiuse per due anni dentro una stalla per essere munte fino alla
fine e poi smaltite nei mattatoi… ma guardate invece cosa succede quando il
padrone decide di non “smaltire” queste “signore” dall’aria austera e seria….. vedi qui
ECOLETTERA
del Gruppo delle Cinque Terre vi segnala ogni 15 giorni interventi, documenti,
appuntamenti, rimandando ai siti del gruppo o ad altri link
mail : info@gruppocinqueterre.it o
ecoblog@libero.it
Nessun commento:
Posta un commento