Voglio
commentare, in attesa di un intervento più completo sulla crisi della
democrazia rappresentativa, un articolo che mi era sfuggito,
uscito su “Il sole 24 ore” in dicembre, di tale Tabellini. L’ho letto più volte
perché non credevo di avere capito bene, non credevo ai miei occhi ( e poi mi
sono venute in mente le proposte di Renzi ).
A parte il
cumulo di falsificazioni che stanno alla base del testo, l’idea di unire
insieme un premio di maggioranza con un doppio turno e/o l’ uninominale di collegio
a turno unico è allucinante.
Saremmo
praticamente alle soglie di un sistema elettorale finto che preclude di fatto
ad un partito unico ( le larghe intese in versione un po’ ristretta e
permanente sembrano la premessa) che potrebbe avere anche la maggioranza
assoluta anche se prendesse il 10-15% del voto del corpo elettorale,
lasciando quasi totalmente fuori tutti gli altri. Il voto in Friuli ed in
Basilicata sono già su quella strada ( di fatto manca solo il secondo turno..).
A me sembrano le premesse inquietanti di un
fascismo di tipo nuovo all’italiana del nuovo secolo ( non mi viene
in mente altro nome adeguato ), ben al di là del gollismo alla francese, del
bipartitismo americano, di sistemi semipresidenziali. Qui l’opposizione viene
estromessa tecnicamente dalle Camere. Che venga tentato usando come contenitore
( almeno per una prima puntata), i postdemocristiani riuniti dentro e attorno
al PD mi sembra un aggravamento del pericolo per la residua democrazia
italiana.
Che articoli
del genere vengano pubblicati sul Sole24ore da un suo editorialista è
particolarmente grave; vuol dire che c’è chi lavora seriamente in questa
direzione. Questi non sono solo contro un ragionevole sistema proporzionale con
quorum (che dovrebbe essere la conseguenza indiretta del timido pronunciamento
della Corte Costituzionale), ma vogliono andare ben oltre porcellum e
mattarellum ( che sono molto simili ma non si dice ) . Verso un partito-coalizione (
al suo interno) che governa, magari con sistema monocamerale, senza avere
alcuna significativa opposizione, neanche quelle “opportuniste” tipo SEL o LEGA
che sarebbero in partenza demolite, fuorigioco o annesse prima del voto.
E’ evidente
che non permetteranno al M5S (ne tanto meno ad altre opposizioni serie al
momento comunque del tutto inesistenti ) di essere presente nel
prossimo parlamento e nella scena politica italiana del dopo-Letta. Purtroppo di questo tipo di informazione diventano
vittime anche le persone meglio intenzionate. Mi riferisco, per fare fra i
tanti un esempio, a questo post dove chi
scrive, un giovane economista laureato nel 2005, non si rende conto che
ciò che in aggiunta suggerisce non è solo la negazione della rappresentanza, ma
è letteralmente demenziale ( “al secondo turno elettorale, gli elettori dei
partiti usciti fuori, non saranno più costretti a votare la coalizione di cui
il partito fa parte, bensì il partito che meglio possa rappresentarli – fatto
fuori il partito da loro supportato- garantendo in questo modo meglio la
volontà del singolo elettore” ). Praticamente un corto-circuito della
ragione e della logica.
Che girino
vocazioni fascistoidi nel paese ( favorite anche dal disastro culturale
prodotto dalle confuse panzane referendarie dei vari Mario Segni, Marco
Pannella etc. degli ultimi 20 anni ) non può sorprenderci. Né che i media
evitino accuratamente di spiegare di che si sta parlando. In fin dei conti
stanno difendendo un regime che sta superando i limiti del sistema democratico,
che però li mantiene. Il cumulo di falsificazioni volute, perché non è un incompetente, di un autorevole esponente del giornale della Confindustria dice che stiamo andando
oltre il limite della compressione della libertà di voto.
I falsi sono
clamorosi. Solo qualche esempio:
—
“ Il proporzionale è la sciagura che porta alla instabilità ed alla
frammentazione.” Falso: il proporzionale, quasi
puro, non c’è più dal 1993 (tranne che alle europee ) e nulla centra con gli
avvenimenti degli ultimi 20 anni. Certo riproporlo come tale è davvero
difficile da sostenere. Ma gli addetti ai lavori sanno ( ma non lo dicono !)
che basta il quorum al 5% come in Germania, ed in Italia entrano 3
partiti (PDL/FI – PD – M5S) e al massimo altri 3 se la giocano di volta
in volta ( sinistra-centristi-destra). In Germania sono entrati 4 partiti
(CDU-SPD-Grunen-Linke) ed altri 3 sono rimasti sotto ( Liberali- AntiEuro-
Pirati ); ma le liste erano 32, come sempre peraltro ( anche questo nessuno lo
sa o lo dice in Italia ) . Inoltre basta cambiare 2 numeri e quattro parole del
regolamento di Camera e Senato, raddoppiando a 40 e 20 i membri necessari per
formare un nuovo gruppo, e si eliminano le nuove sigle inventate ad hoc (nell’era di
Monti le sigle erano 34) . Si formerebbero partiti stabili, non inventati, che sarebbero
costretti a mediare concretamente sui programmi (come avviene dopo
il voto in Germania) invece che spartirsi
prima solo il numero di poltrone e sgabelli. Altro che superare il porcellum; questi
pensano ad un bel porcellone, alla faccia della timidissima Corte
Costituzionale. Qui si vuole impedire, deformando
o nascondendo la realtà, che partiti anche con il 25-30% possano essere
rappresentati, cosa che è tecnicamente
possibile con i sistemi proposti. E’ la vecchia idea di
Dalema-Finocchiaro-Violante adesso fatta propria da Renzi-Letta-Alfano.
Che stanno vedendo cosa barattare con Berlusconi per avere i numeri con il voto
anche di ForzaItalia.
— “ In un
campione di 46 democrazie parlamentari nel corso degli anni 90, la dimensione
della spesa pubblica è molto più alta nei Paesi dove prevalgono governi di
coalizione anziché governi sostenuti da un unico partito maggioritario.”
E’ in parte una favola, in realtà è un velato auspicio ad un governo di fatto
autoritario simil-fascista moderno perché votato da piccole minoranze che
controllano risorse finanziarie e media. Che alla spesa pubblica preferiscono “
la spesa privata”.
— “Naturalmente
queste considerazioni riguardano l’interesse generale dei cittadini, non quello
particolare delle singole forze politiche presenti in Parlamento. Ormai il
nostro Paese non ha più margini per fare errori su una materia così importante.” Che
altruismo con il naso lungo! In realtà si tutela una piccola minoranza
che sembra ormai disposta a tentare tutto pur di garantirsi la sopravvivenza,
anche rendendo di fatto inagibile la libera scelta nel voto e che auspica
sotto sotto l’astensionismo degli inconsapevoli o quello obbligato
di chi non ha più possibilità di scelta. In altre parole: se non
blocchiamo l’espressione popolare nel voto, anche favorendo l’astensionismo,
Grillo o qualcun altro ci caccia tutti quanti…
* Gruppo Cinque Terre
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