di Stefania Divertito *
La foto parla da sola. Questa è la Vale, multinazionale del ferro che
fornisce la materia prima all’Ilva (se ne parlerà domani in un incontro
organizzato da Peacelink al quartiere Tamburi). E questo è quello che accade
intorno ai suoi stabilimenti in Amazzonia.
Nel gennaio del 2012 alla Vale è stato assegnato il Public Eye Award 2012 (riservato
ad aziende che si distinguono per attività non rispettose dell’ambiente e dei
diritti) ed è stata definita “la peggiore multinazionale del mondo”. Come si
legge su Wikipedia, il riconoscimento è stato consegnato durante il World
Economic Forum di Davos, in Svizzera, ed ha alla base una valutazione
estremamente negativa delle conseguenze ecologiche ed umane del modo con cui la
Vale tratta l’ambiente, i lavoratori e la popolazione.
E su Eticanews.it: al voto online hanno partecipato più di 88 mila
persone e, di queste, 25.042 hanno espresso la loro indignazione proprio
per il comportamento della Vale. Al secondo posto si è piazzata la Tepco, con
24.245 voti, al terzo la Samsung, scelta con 19.014 click.
A candidare la Vale per il Public Eye Award 2012 ci ha pensato l’International
network of people affected by Vale tramite la rete brasiliana Justiça nos Trilhos e in collaborazione con le
organizzazioni non governative internazionali Amazon Watch e International
Rivers. La multinazionale è la seconda compagnia del Brasile, la seconda
impresa mineraria al mondo, il maggior produttore al mondo di ferro ed è
presente in 38 Paesi. «La corporation – si legge nel sito del premio – ha una
storia lunga 60 anni macchiata da continui abusi ai diritti umani,
condizioni di lavoro inumane e sfruttamento della natura senza regole».
Insomma le nuvole che coprono Taranto arrivano da lontano, e sono ancora più
sporche di quanto sembri.
*da www.togheverdi.wordpress.com 25 settembre 2012
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