Una proposta per lo Stretto di Messina
Il Tirreno è casa mia. Ho imparato a nuotare nelle sue acque, prima ancora di saper camminare. Le sue acque mitiche, avamposto omerico per la conoscenza … le sue acque delicate, le sue coste straziate. Non so dirvi quanti spaventi mi sono presa, quando mi immergevo e, abituati gli occhi al buio, trovavo le praterie di posidonie fluttuanti…. Mi sembrava mi volessero ipnotizzare e attirarmi in profondità. Per chi come me è cresciuto con l’Odissea questi posti riecheggiano di eroi, dei, mostri marini che si contendono i naviganti; è un mare magnifico che si tinge di viola, con spiagge dai nomi suggestivi, Praia di Fuoco, Spiaggia delle Sirene, nelle quali il sole se ne va a morire. E quelle sette perle che sembrano affiorare dall’azzurro solo per farti sentire felice di essere vivo.
È un mare in cui ti tuffi per cercare il mito e trovi la vita. Ogni volta che da Cosenza vado a Catania ho il mio piccolo rito. Innanzitutto mi fermo a Pizzo, a mangiare il tartufo, e poi inizio a cercare Stromboli con lo sguardo..poi la costa siciliana.. Tutte le volte spero di essere vittima della Fata Morgana, ma a me non è mai capitato…Arrivata sul traghetto mi affaccio sul ponte e penso:“Raccontami, o Musa, l’uomo ricco d’astuzieche a lungo errò dopo che ebbe distrutto la rocca sacra di Troia” .Io la chiamo la mia pausa-Omero, che mi rimette in contatto con qualcosa di antico ma ancora pulsante che è accaduto in questi luoghi..Poi vado al bar e mangio un arancino!......
Qual è il vero progresso? Costruire il ponte-meraviglia o acquisire una mentalità rispettosa dell’ambiente? Io il progresso lo vedo come progresso sociale, presa di coscienza di quanto l’opera dell’uomo sia impattante, straziante, e di quanto ciò si ripercuota presto o tardi come un boomerang…..
Avete chiesto agli abitanti di Bagnara, capitale degli “spadari”, cosa ne pensano? L’illuminazione notturna modificherà, naturalmente, il comportamento delle specie marine e non, e sappiamo quanto sia peculiare e delicato l’ecosistema dello stretto… inoltre verrebbe compromesso anche l’ecosistema della riserva naturale del Pantano (dove già inizierebbe la struttura del ponte). Sia in Calabria che in Sicilia un centinaio di persone subiranno l’espropriazione… diverse centinaia vivranno con i piloni sulla loro testa….sulle spiagge immediatamente vicino al ponte chi ci andrà più in vacanza? Sai che meraviglia fare il bagno sotto i piloni…
Il professor Pieroni, docente all’Unical sul numero 119 di Meridiani:“il ponte non è moderno. È indietro sulla realtà attuale di almeno venti anni: stiamo andando verso progetti di demotorizzazione, stiamo tornando a utilizzare il mare e le vie fluviali, stiamo andando verso fonti di energia alternative e rinnovabili, verso una mobilità diversa, le stesse scienze delle costruzioni si interrogano sulla utilità e sulla durata del cemento e ci si spaccia come moderno un mastodontico nastro di cemento, acciaio e asfalto per automobili. Tra i paesi industrializzati siamo quello che detiene il record anacronistico del trasporto su gomma: il ponte ci aiuterà a restare fanalino di coda in questa graduatoria”“il ponte sullo stretto è ancora un modello di non sviluppo, perché non sviluppa la forze locali, nega altre priorità sul terreno delle politiche sociali, dove urgono invece servizi diffusi e capillari; distrugge una risorsa dell’ambiente: la bellezza….. una risorsa che, se ben gestita e valorizzata, è capace di produrre ricchezza”
Il prof. Pieroni si è fatto promotore di un appello all’Unesco perché l’area dello stretto diventi Patrimonio dell’Umanità e goda quindi di speciali tutele. ECCO UNA BELLA INIZIATIVA DA SOSTENERE.
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