dai Verdi di Carignano e Carmagnola (TO)
Nella primavera di quest’anno, durante alcune belle giornate di sole che hanno invogliato molti carignanesi ad assistere allo spettacolo, è stata abbattuta la fabbrica Bona di via Salotto. L’area interessata è accanto alla Scuola media (all’interno della quale vi sono alcune sezioni della scuola materna) e ad un giardino pubblico….Sicuramente lo “spettacolo” dell’abbattimento di una struttura industriale, in cui molti concittadini hanno lavorato, ha incuriosito un po’ tutti. .. molti nonni con i nipotini erano presenti, per vedere ruspe, camion, macchinari all’opera per triturare i detriti, forse solo un po’ infastiditi dalle nuvole di polvere che naturalmente si sollevavano.
Tralasciando per il momento la questione della scelta urbanistica.. ci preme porre una questione ancora più importante all’attenzione dei cittadini e delle Autorità competenti: la Ditta proprietaria dell’immobile, o per essa l’azienda che ha curato i lavori di abbattimento, hanno accertato la presenza di strutture in amianto nell’area interessata alla demolizione? Le palazzine, le tettoie, gli impianti abbattuti avevano certamente coperture ed altre parti costituite da materiali contenenti amianto, utilizzati normalmente e comunemente in edilizia all’epoca della costruzione della fabbrica Bona. L’amianto è uno degli inquinanti più pericolosi e micidiali per la salute dell’uomo, causa conclamata di patologie respiratorie mortali, che hanno mietuto migliaia di vittime anche in Piemonte colpite da asbestosi
Le norme di prevenzione dei rischi da amianto sono tra le più severe, e richiedono attenzioni, competenze e procedure severissime….Lo smantellamento di strutture che presentano amianto sono delicatissime, devono essere effettuate da tecnici e ditte specializzate, e soprattutto necessitano di autorizzazioni e procedure burocratiche da parte delle Aziende Sanitarie che hanno l’obbligo di vigilare sulla salute pubblica.
I Sindaci .. hanno naturalmente il dovere di preoccuparsi che sul proprio territorio non vi siano situazioni che, relativamente all’amianto, mettano a rischio la salute dei propri cittadini.
Ecco allora le nostre domande: le autorità competenti (il Comune di Carignano, l’Azienda Sanitaria ASL TO5 e gli altri eventuali Enti tenuti per legge a tutelare la salute pubblica) hanno accertato che all’interno della fabbrica Bona abbattuta ci fosse la presenza di manufatti di amianto o contenenti amianto? Se , come crediamo, tale presenza è stata reale, hanno provveduto a verificare che la ditta proprietaria dell’impianto e quella che lo ha abbattuto abbiano effettuato la demolizione nel totale rispetto delle rigidissime (e costose) norme di sicurezza previste in questi casi?
E tutti i detriti che ancora giacciono accumulati all’interno dell’area, triturati sul posto durante l’abbattimento, sono stati messi in sicurezza a norma di legge, per impedire che le pericolosissime fibre di amianto possano disperdersi nell’ambiente circostante ed essere respirate? Ci auguriamo che tutte le autorità competenti siano in grado di dare risposte puntuali e rapide a questi nostri quesiti.
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