Il panorama che emerge dal servizio giornalistico:
1 Enti atomici che "contrattano" con i governi la quantità di gas radioattivi da poter deliberatamente scaricare, ogni tanto, nell'atmosfera
2 rilevazioni governative che analizzano solo le microparticelle ma non -appunto- i gas
3 soglie di sicurezza che si fondano sul concetto di "rischio accettabile" confondendo questo con la "soglia di pericolo"
4 mancanza di statistiche o studi riguardanti gli effetti delle dosi deboli di radioattività che portano leucemie, tumori e danni genetici e bugie di amministratori e politici
5 mutismo e censure dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che deve obbligatoriamente sottostare al parere dell’Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, che non ha alcun interesse a far trapelare i reali dati di pericolosità delle centrali nucleari
6 zone di stoccaggio dei residui mai veramente sicure, come ha già dovuto dolorosamente constatare la Germania
7 Paesi africani produttori di uranio che lasciano all'aperto i residui dello scavo del metallo, ricreando zone di altissimo inquinamento ambientale
8 risparmio sulle bollette che è una mera utopia data in pasto alla opinione pubblica
Da grande estimatore di Report e di RaiTre come ultimi baluardi di informazione mi aspettavo qualcosa di più completo, realistico, equilibrato.
RispondiEliminaPremetto che non sono uno sprovveduto, sono un ingegnere energetico che non pretende di essere la Bocca della Verità ma che può guardare con spirito critico una trasmissione come quella dell'altra sera, come puntualmente ho fatto.
La cosa che contesto, principalmente, è il taglio che è stato dato alla trasmissione, purtroppo molto faziosa a mio avviso, come il titolo stesso denuncia. Mi spiego: ho ritenuto interessanti alcune denunce e trattazioni specifiche ma mi ha colpito negativamente il fatto che neanche un pregio è stato non dico enucleato, ma almeno citato. Esempio fulmineo: dell'esistenza possibile nel futuro di un nucleare di quarta generazione veramente pulito, sicuro e long-lasting neanche un accenno.
Più nello specifico:
1) Capitolo insabbiamenti vari: è noto. Sul nucleare, spesso e volentieri, si è proceduti ad oscurantismi fuori luogo e dannosi. Interessanti, al proposito, le denunce di Report a proposito del sito di stoccaggio tedesco e sulle statistiche sulle leucemie infantili in Germania. Il tema del danno procurato da esposizione continuativa a basse dosi andrebbe approfondito, ma di certo molto si potrebbe fare per ridurlo se questo risultasse realmente pericoloso, non mi sembra difficile, così pensando su due piedi a come è fatta una centrale nucleare.
2) Ritorno al nucleare italiano: doverosa e puntuale la denuncia della solita faciloneria berlusconiana. Stringiamo patti industriali senza avere né le leggi, né i siti di stoccaggio, né la dovuta informazione della popolazione (non dico consenso, informazione). Ma d'altronde un paese si merita chi vota...
3) Incidenza degli economisti: ecco no, qui non ci siamo proprio. Hanno parlato al 70% degli economisti che, con tutto il rispetto, non mi sembrano adatti alla tematica. Sono state dette vere e proprie BESTIALITA', che se le avessi dette io in facoltà si sarebbero messi a ridere anche i bidelli. Ve ne dico alcune, giusto per non rimanere sul vago.
-"Si tratta solo di scaldare dell'acqua: non è esagerato innescare una reazione nucleare?": e io perché ho studiato 5 anni e ancora studio, e più studio più mi accorgo che dovrei studiare in eterno?
-"La francia non è meno dipendente di noi dal punto di vista energetico, anzi di più, perché consuma più petrolio. Questo perché non si usa petrolio per produrre elettricità": in questo frangente il tipo francese è sembrato sparare la panzana e poi svelare da solo il fatto che fosse una corbelleria. Lo sanno tutti che il petrolio, così volgarmente detto, si usa per la locomozione e praticamente non si usa più per l'elettricità. Si usa il gas! Percui, se proprio vogliamo dare un dato serio, mostriamo i dati sull'utilizzo di gas in Italia e in Francia e lì sono sicuro che il nodo verrebbe al pettine. Se le macchine vanno a benzina o gasolio, d'altronde, non ci si può fare niente.
-"Per colpa della borsa dell'energia, anche con le centrali nucleari il prezzo sarebbe lo stesso": ora, il dato più incontrovertibile da questo punto di vista sarebbe è il costo del kilowattora francese rispetto al nostro. Anche in francia esiste una borsa che funziona come la nostra e ahimé, il loro prezzo è ben più basso. Ma poi, se avete capito come si forma il prezzo...è ovvio che se c'è una base più importante di centrali che offrono potenza a prezzo più basso, come quelle nucleari, il PUN (Prezzo Unico Nazionale) inevitabilmente cala e le centrali più costose automaticamente rimangono tagliate fuori. Inutile poi perdersi nelle confusioni che sono state fatte a proposito di centrali efficienti/costose, discorso troppo lungo...
-"I dati sull'energia nucleare sono gonfiati: dato che i reattori producono energia sottoforma di calore e solo il 35% di questo diventa energia elettrica, le statistiche dovrebbero riportare il valore di energia elettrica e non quello di energia termica prodotta": BUM BUM BUM. Qui si è toccato il fondo. La distinzione fra energia primaria e vettore energetico non è roba da ingegneri, ma da elementari. Non esistono miniere di elettricità, di energia cinetica o di idrogeno. Se questa panzana suonasse sensata a qualcuno, voglio ricordare che allora anche i dati sul consumo di petrolio sono gonfiati. Perché? Perché anche il petrolio viene usato nei motori per fare calore e questo poi al 30% finisce in energia cinetica, cioè va alle ruote. E' ovvio che vada considerato lo sfruttamento della fonte primaria, in questo caso uranio che serve a produrre calore, e non energia elettrica prodotta, che dipende dal rendimento dell'impianto. Qui veramente i genitali sono scesi molto...