Christian Felber: E’ giunta l’ora di riflettere sul futuro da lasciare ai nostri figli
di Raffaello Beltrami *
Avete mai sentito parlare di “Economia del bene comune”? Sinceramente neanche io, fino a quando,
una domenica sera dello scorso aprile, un servizio su Rai 3 (trasmissione
Report) ha acceso la mia curiosità, o forse, più semplicemente, ha acceso una
lampadina che non sapevo di avere. Si, proprio così, perché a furia di sentir
parlare di: debiti sovrani, crisi economica, spread, politica del rigore,
inasprimento fiscale, corruzione dilagante, mi è venuto, ve lo confesso, il
cosiddetto “voltastomaco”. Forse, sarebbe lecito chiedersi se tutti questi mali
che ci affliggono non trovino origine in un sistema economico incentrato sulla
logica del profitto ad ogni costo, senza rispetto alcuno per la dignità umana e
per il lavoro dell’uomo, non più al centro, ma ai margini della realtà
economica.
Allora sia benvenuto questo nuovo modello economico:
“L’economia del bene comune” che nasce in Austria nel 2010 e il cui teorico
è Christian Felber lettore
all’Università Economica di Vienna. Questi alcuni estratti del suo pensiero con
pillole di una chiarezza e verità sconcertante:
“ … Una delle maggiori ingiustizie dell’attuale
economia mondiale è che tutte le aziende vengono trattate allo stesso modo.
Un’azienda che paga ai suoi dipendenti un giusto compenso, o una azienda che
produce le sue merci nel rispetto della natura e dei diritti umani, viene
trattata allo stesso modo di una azienda che non rispetta i diritti dei lavoratori
o che inquina l’ambiente, anzi paradossalmente quest’ultima viene favorita
dal sistema, in quanto si trova nelle condizioni di vendere i propri prodotti a
prezzi più competitivi.”
“ … Il PIL, ancora oggi usato come indicatore del
benessere di un paese, non ci dice se una nazione vive una democrazia o una
dittatura … se in questo paese vengono rispettati i diritti umani … se aumenta
la fiducia tra le persone o … al contrario … la paura.”
Allo stesso modo, il profitto economico, l’indicatore
della salute di una azienda, non fornisce informazioni riguardo l’etica
dell’azienda … non ci dice se produce merci rispettando la natura o
distruggendola … non ci dice se sfrutta i suoi dipendenti o li rende partecipi
di parte dei profitti …”
Ecco allora farsi strada questo nuovo approccio
all’economia, fondato su valori fondamentali quali: la cooperazione, la
democrazia, la solidarietà, l’ecologia, il rispetto della persona e della
dignità umana. Il capitale non è più fine ultimo, ma si trasforma in
mezzo per il raggiungimento del nuovo obbiettivo dell’impresa: contribuire al
bene comune. Vengono fissati limiti massimi e minimi ai salari … limiti alla
proprietà privata e alle eredità … tutto questo per ridurre
considerevolmente le diseguaglianze sociali.
Parte fondamentale del sistema è: la “Banca
democratica” proprietà comune del popolo sovrano i cui servizi fondamentali
sono, ad esempio, conti di risparmio garantiti, conti correnti gratuiti,
crediti a tasso agevolato, crediti sulla fiducia per progetti eco sociali e/o
solidali … scompare così ogni riferimento alla finanza.
Non è detto che, chi si oppone al capitalismo attuale,
debba per forza essere tacciato di comunismo! L’economia del bene comune
ne è la prova e ciascuno di noi deve essere consapevole che è possibile
lasciare un futuro diverso (e migliore) ai propri figli! Per far
questo però, occorre sensibilizzare gli imprenditori sull’argomento.
A tal proposito, vi consiglio di visionare questo
link … http://2012.festivaleconomia.eu/
* da
Blog di Raffaello Beltrami - 21
maggio 2012
Chi è Christian
Felber
Christian Felber, nato a
Salisburgo nel 1972, è uno scrittore e storico
austriaco; si occupa principalmente di temi economici e
sociali. E’ anche membro fondatore del ramo austriaco di ATTAC dal 2000. Fino al 2003 ne è stato membro del consiglio di
amministrazione e fino al 2004 referente per la stampa, attualmente ne è
portavoce ufficiale.
E’ l’ iniziatore della “Banca Democratica”. Ha coniato il
termine “economia del bene comune” (Geneiwohl-Ökonomie) . Nell’autunno del 2008 è
diventato Lecturer presso la facoltà di economia dell’Università di Vienna. Nel
2009 ha co-fondato il Movimento d’Austria e quindi nel 2010 ha avviato il progetto
Banca Democratica. Con vari imprenditori ha sviluppato un modello di economia
del benessere come alternativa teorica al mercato capitalista e all’economia
pianificata.
Su iniziativa della rivista per lo sviluppo sostenibile Lifestyle,
nel 2010 è stato nominato “Creatore sostenibile 2010”. Nello stesso anno
l’associazione Public Relations Austria lo ha nominato comunicatore dell’ anno
2010.
Christian Felber, è noto nei paesi
di lingua tedesca e sta facendo parlare di sé un po' in tutto il mondo. Autore
di saggi e libri sulla sostenibilità della crescita, è quindi il fondatore e
maggiore esponente del movimento "L'economia del bene comune". Nel
2008 ha scritto il suo primo saggio sul modello economico alternativo che
propone.
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