2 aprile 2013

Auto elettrica: una storia senza futuro





Un’opinione quanto mai diffusa è che un giorno, quando ci saranno solamente auto elettriche in circolazione, avremo risolto tutti i problemi di natura ambientale e di trasporto. 

Sembra, però, che questo giorno sia sempre più lontano: se negli Stati Uniti ad oggi la percentuale di automobili elettriche vendute sul totale è molto basso (solo lo 0,1% ), in Italia questo numero rasenta il ridicolo poiché il numero di automobili elettriche vendute rappresenta circa lo 0,0003% del totale. In termini assoluti, solo nel mese di gennaio 2013 nel nostro paese sono state immatricolate la bellezza di 33 (trentatré) auto elettriche.


Mentre in Italia la cifra si commenta da sola, negli Usa a commentare il dato ci hanno pensato le direzioni generali di General Motors, Toyota e Ford che hanno espresso parere univoco: le macchine elettriche per ora giocano un ruolo marginale nel mercato a causa degli alti costi di produzione, della ridotta autonomia e del peso eccessivo delle batterie utilizzate. E per rendersi conto che nel prossimo futuro non ci sarà alcuna netta inversione di tendenza, i manager sottolineano che al momento non esistono innovazioni tecnologiche in grado di risolvere i problemi evidenziati.


Fatti due conti, con gli attuali tassi di vendita, prima di vedere il parco auto circolante in Italia interamente sostituito da uno alimentato ad energia elettrica, ci toccherà aspettare poco più di 90mila anni.

Mentre aspettiamo, potremmo occupare il tempo per esempio chiedendo allo stato italiano di investire in infrastrutture per garantire il giusto mix di Mobilità Nuova: treni, autobus, tram, biciclette e piedi. Se ci pensate bene, potrebbe essere anche la buona occasione per iniziare a liberarsi da quell’enorme scocciatura che si chiama traffico e per compiere un’azione decisa per contrastare l’inquinamento atmosferico, il riscaldamento globale e tutti quei costi imposti dall’incidentalità stradale.



Ci vediamo alle 14:30 davanti alla Stazione Centrale.


* da   ilfattoquotidiano.it          2 aprile 2013

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