Presadiretta è la trasmissione serale di Riccardo Iacona che domenica scorsa è arrivata alla seconda puntata, dedicata alla condizione disastrosa della scuola italiana.
E’ probabilmente la trasmissione più interessante degli ultimi mesi e per la seconda volta ci lascia allibiti perché mostra un Italia a pezzi, con servizi ed inchieste lontani dalla consueta immondizia televisiva e dalle sempre più noiose puntate del chiacchiericcio televisivo condito di politici ed esperti che fingono di litigare a Porta a porta, Ballarò, L’infedele.
Da Presadiretta apprendiamo ad esempio che in Calabria la scuola pubblica non esiste più, in senso proprio fisico, perché gli edifici pubblici sono stati abbandonati e si usa spargere la popolazione scolastica, quella che resta, in decine di appartamenti privati con affitti sostanziosi pagati agli amici degli amici. Mentre alcune scuole nuove perfettamente finite ed arredate non sono mai state aperte e vanno lentamente a pezzi saccheggiate di tutto quanto contengono.
Se non basta apprendiamo anche che a Napoli bambini e ragazzi a scuola non ci vanno proprio più, perché tanto non serve a nulla ed è diventato normale, in scuole che cadono a pezzi, piene di insegnanti precari sottopagati e disperati, vedere classi di 25-30 alunni “normalmente” riempite da 7-8 sopravvissuti ed una preside che tutte le mattine va di casa in casa a cercare di recuperare qualcuno.
Poi un flash dalla Svezia dove a Stoccolma, nel quartiere più malridotto della città (80% di immigrati) il preside di una bellissima scuola superattrezzata spiega che il governo (di centro-destra) spende lì più soldi della norma ed invia gli insegnanti più capaci del paese; mentre alunni marocchini, cinesi, ragazzine islamiche con il velo, giocano ad una postazione internet nell’intervallo delle lezioni….
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