Sul sito della Federazione Nazionale dei Verdi (www.verdi.it), è stato annunciata la ristrutturazione di NOTIZIE VERDI, il giornalino quotidiano leggibile anche sul web da alcuni anni.
Una buona notizia, se seguiranno i fatti, perché da anni i Verdi, dopo aver prodotto il miglior sito di partito in Italia, da tutti riconosciuto, hanno abbandonato progressivamente il potenziamento della comunicazione via web proprio negli anni in cui questa esplodeva specialmente fra le generazioni più giovani attraverso siti e blog interattivi dove la possibilità di comunicare nelle due direzioni è diventata determinante.
I Verdi invece, almeno al centro in altre faccende affaccendati, si sono progressivamente ammutoliti con le ECONEWS, la lettera quotidiana di notizie inviata a migliaia di registrati. La lettera è stata all’inizio un’ idea geniale, con la quale ogni giorno si “comunicava” notizie fresche, ma progressivamente si è trasformata in un penoso elenco di comunicatini, spesso quattro o cinque uguali sullo stesso argomento, imbucati da un gruppetto di parlamentari, non più di cinque o sei, sempre più poveri di contenuto. La grafica è rimasta negli anni misera ed immutata mentre centinaia di blog e siti hanno acquisito con facilità un aspetto accattivante e forme di comunicazione efficaci. Inoltre né ECONEWS nè NOTIZIE VERDI permettono la comunicazione da parte dei lettori che, bene o male che la si valuti, è quello che ha fatto la fortuna del sito di Grillo che da anni resta in assoluto il più visitato di tutti. Solo la rivista mensile MODUS VIVENDI permette l’invio di commenti in un contesto molto marginalizzato.
Soltanto di recente, ed in misura molto limitata, su ECONEWS è stata introdotta una coda finale su base regionale (non più di 5-6 regioni). Non a caso, data la mancanza assoluta di altri strumenti, la stessa discussione interna ai verdi italiani, per quel poco che esiste, si sviluppa in forma occasionale dentro FACEBOOK escludendo i tanti che non utilizzano questo comunicatore.
Non si capisce inoltre perché, tranne situazioni particolari, vengano completamente omesse notizie sulle attività e iniziative dei Greens nel resto d’Europa e del mondo (quasi una cinquantina di gruppi o partiti nazionali), che è poi uno dei punti di reale forza ed interesse per i Verdi ed anche la stessa attività del e nel Parlamento europeo è poco presa in considerazione.
Per finire abbiamo verificato, con una mini inchiesta, che molti ambientalisti non ricevono la lettera quotidiana segno evidente di un indirizzario mai aggiornato o allargato.
Quella della comunicazione via web è questione sempre meno marginale ed è sempre più vitale nel costruire un immagine significativa in aree vaste di utenti. Non a caso anche il sito di Di Pietro è stato di recente rinnovato affidandone la riconversione a quella stessa società Casorati che con efficacia gestisce per intero tutta la comunicazione di Grillo.
L’importanza della questione è ormai compresa da tutti ed in quella direzione sono concentrati ormai gli sforzi di molti partiti e movimenti anche perché è ormai chiaro che giornali di carta e tv sono in lenta e progressiva estinzione e sono già stati eliminati da ampie fasce della società italiana.
Una buona notizia, se seguiranno i fatti, perché da anni i Verdi, dopo aver prodotto il miglior sito di partito in Italia, da tutti riconosciuto, hanno abbandonato progressivamente il potenziamento della comunicazione via web proprio negli anni in cui questa esplodeva specialmente fra le generazioni più giovani attraverso siti e blog interattivi dove la possibilità di comunicare nelle due direzioni è diventata determinante.
I Verdi invece, almeno al centro in altre faccende affaccendati, si sono progressivamente ammutoliti con le ECONEWS, la lettera quotidiana di notizie inviata a migliaia di registrati. La lettera è stata all’inizio un’ idea geniale, con la quale ogni giorno si “comunicava” notizie fresche, ma progressivamente si è trasformata in un penoso elenco di comunicatini, spesso quattro o cinque uguali sullo stesso argomento, imbucati da un gruppetto di parlamentari, non più di cinque o sei, sempre più poveri di contenuto. La grafica è rimasta negli anni misera ed immutata mentre centinaia di blog e siti hanno acquisito con facilità un aspetto accattivante e forme di comunicazione efficaci. Inoltre né ECONEWS nè NOTIZIE VERDI permettono la comunicazione da parte dei lettori che, bene o male che la si valuti, è quello che ha fatto la fortuna del sito di Grillo che da anni resta in assoluto il più visitato di tutti. Solo la rivista mensile MODUS VIVENDI permette l’invio di commenti in un contesto molto marginalizzato.
Soltanto di recente, ed in misura molto limitata, su ECONEWS è stata introdotta una coda finale su base regionale (non più di 5-6 regioni). Non a caso, data la mancanza assoluta di altri strumenti, la stessa discussione interna ai verdi italiani, per quel poco che esiste, si sviluppa in forma occasionale dentro FACEBOOK escludendo i tanti che non utilizzano questo comunicatore.
Non si capisce inoltre perché, tranne situazioni particolari, vengano completamente omesse notizie sulle attività e iniziative dei Greens nel resto d’Europa e del mondo (quasi una cinquantina di gruppi o partiti nazionali), che è poi uno dei punti di reale forza ed interesse per i Verdi ed anche la stessa attività del e nel Parlamento europeo è poco presa in considerazione.
Per finire abbiamo verificato, con una mini inchiesta, che molti ambientalisti non ricevono la lettera quotidiana segno evidente di un indirizzario mai aggiornato o allargato.
Quella della comunicazione via web è questione sempre meno marginale ed è sempre più vitale nel costruire un immagine significativa in aree vaste di utenti. Non a caso anche il sito di Di Pietro è stato di recente rinnovato affidandone la riconversione a quella stessa società Casorati che con efficacia gestisce per intero tutta la comunicazione di Grillo.
L’importanza della questione è ormai compresa da tutti ed in quella direzione sono concentrati ormai gli sforzi di molti partiti e movimenti anche perché è ormai chiaro che giornali di carta e tv sono in lenta e progressiva estinzione e sono già stati eliminati da ampie fasce della società italiana.
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