Un recente sondaggio ipotizza che oggi potrebbe essere il primo partito in
Spagna: è ambientalista, contrario all'austerità e alla Germania
Secondo un sondaggio realizzato per il quotidiano El
País dall’istituto Metroscopia, Podemos, un partito di sinistra ambientalista fondato lo
scorso gennaio, sarebbe oggi il primo partito spagnolo, superando
nelle intenzioni di voto il PSOE, il partito socialista. Secondo il sondaggio,
se si votasse ora il 27,7 per cento degli spagnoli voterebbe Podemos, mentre il
26,2 sceglierebbe il PSOE. Il Partito Popolare (PP), principale formazione di
centrodestra, si trova al terzo posto con il 20,7 per cento dei voti. Il
sondaggio di Metroscopia sta facendo discutere parecchio in Spagna, vista la
crescita improvvisa e per molti versi inaspettata di Podemos.
Podemos è stato fondato il 16 gennaio 2014 da Pablo
Iglesias che ne è tuttora il portavoce e membro più in vista (ufficialmente
Podemos si è registrato come partito soltanto lo scorso marzo). Iglesias, 35
anni, è uno scrittore, giornalista e accademico, ma è famoso in particolare per
essere il presentatore di alcuni programmi di giornalismo televisivo e per
essere stato spesso ospite di numerosi talk show politici spagnoli. Igleasis è
stato eletto al parlamento europeo nelle ultime elezioni, le prime a cui ha
partecipato il suo partito. Podemos ha ottenuto l’8 per cento dei voti,
conquistando cinque seggi e diventando il terzo partito spagnolo appena quattro
mesi dopo la sua fondazione.
Nonostante lo straordinario risultato, Iglesias ha commentato dicendo: «Abbiamo perso queste
elezioni. Sono state vinte dal Partito Popolare. Non possiamo essere felici per
questo risultato», ma ha aggiunto che Podemos «non avrà raggiunto il suo
obiettivo» fino a che non avrà spazzato via i vecchi partiti. Gli attacchi di
Iglesias alla classe politica del suo paese (che chiama “casta”) non sono
l’unica caratteristica che Podemos ha in comune con altri movimenti di protesta
popolare nati in tutta Europa negli ultimi anni, come ad esempio il Movimento 5
Stelle di Beppe Grillo.
La piattaforma politica di Podemos è imperniata
sull’ambientalismo, sulla lotta alle grandi imprese, alle banche e alla
finanza. Nel programma del partito sono previsti incentivi alla piccola
impresa, alla produzione locale di cibo e al trasporto pubblico. Inoltre
Iglesias è favorevole alla nazionalizzazione di gran parte dei servizi
pubblici. Podemos non si oppone soltanto all’attuale classe politica spagnola,
ma ha preso anche posizioni molto forti contro l’Unione Europea e la Germania,
vista come la causa principale dell’attuale situazione economica del paese (in
Spagna la disoccupazione è a poco meno del 24 per cento, quasi il doppio
rispetto all’Italia). Nel programma del partito sono presenti riferimenti alla
possibilità di ridiscutere o revocare il Trattato di Lisbona (uno dei trattati
fondanti dell’Unione) e alcuni accordi di libero scambio.
Podemos è anche un movimento molto forte su internet.
La sua pagina Facebook ha più di 800 mila “mi piace”,
più delle pagine di tutti gli altri partiti spagnoli messi insieme. Il suo
canale YouTube ha in totale più di 2,6 milioni di visualizzazioni. Moltissimi
degli iscritti e degli elettori di Podemos sono giovani e secondo il New York Times c’è un
collegamento evidente tra i movimenti di piazza degli Indignados, che
occuparono le piazze di Madrid nel 2011, e il partito creato da Iglesias. A
questo proposito, Thomas Bernd Stehling, direttore per la Spagna e il
Portogallo della Fondazione Konrad Adenaur (un centro studi tedesco che ha
legami con il governo), aveva dichiarato dopo il successo di Podemos alle
elezioni europee: «La vera sorpresa è il fatto che in Spagna ci sia voluto così
tanto perché un partito riuscisse a sfruttare la delusione e la frustrazione di
un’intera generazione per i fallimenti dei due principali partiti nel fornire
un qualche tipo di risposta».
Anche la popolarità di Iglesias sembra un elemento
molto importante del successo del partito. A ottobre Iglesias è stato
intervistato da una serie di popolari programmi di attualità della televisione
spagnola, registrando ogni volta record di share e di ascolti. Iglesias non
nasconde di avere un passato e retroterra culturale sostanzialmente di sinistra
(è un ex membro del Partito Comunista Spagnolo). In modo simile ad altri leader
dei grandi movimenti di protesta, Igleasias ha comunque detto più volte che
l’attuale crisi non può essere risolta «restando entro i termini di destra e
sinistra». Iglesias è apparso regolarmente in programmi di televisioni di
orientamento conservatore e progressista e ha fatto appello a tutte le forze
che lottano contro il sistema, non soltanto a quelle che fanno riferimento
all’area di sinistra.
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da www.ilpost.it 2 novembre 2014
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