2 novembre 2014

Spagna: Che cos’è Podemos

Un recente sondaggio ipotizza che oggi potrebbe essere il primo partito in Spagna: è ambientalista, contrario all'austerità e alla Germania
 
Secondo un sondaggio realizzato per il quotidiano El País dall’istituto Metroscopia, Podemos, un partito di sinistra ambientalista fondato lo scorso gennaio, sarebbe oggi il primo partito spagnolo, superando nelle intenzioni di voto il PSOE, il partito socialista. Secondo il sondaggio, se si votasse ora il 27,7 per cento degli spagnoli voterebbe Podemos, mentre il 26,2 sceglierebbe il PSOE. Il Partito Popolare (PP), principale formazione di centrodestra, si trova al terzo posto con il 20,7 per cento dei voti. Il sondaggio di Metroscopia sta facendo discutere parecchio in Spagna, vista la crescita improvvisa e per molti versi inaspettata di Podemos.

Podemos è stato fondato il 16 gennaio 2014 da Pablo Iglesias che ne è tuttora il portavoce e membro più in vista (ufficialmente Podemos si è registrato come partito soltanto lo scorso marzo). Iglesias, 35 anni, è uno scrittore, giornalista e accademico, ma è famoso in particolare per essere il presentatore di alcuni programmi di giornalismo televisivo e per essere stato spesso ospite di numerosi talk show politici spagnoli. Igleasis è stato eletto al parlamento europeo nelle ultime elezioni, le prime a cui ha partecipato il suo partito. Podemos ha ottenuto l’8 per cento dei voti, conquistando cinque seggi e diventando il terzo partito spagnolo appena quattro mesi dopo la sua fondazione.

Nonostante lo straordinario risultato, Iglesias ha commentato dicendo: «Abbiamo perso queste elezioni. Sono state vinte dal Partito Popolare. Non possiamo essere felici per questo risultato», ma ha aggiunto che Podemos «non avrà raggiunto il suo obiettivo» fino a che non avrà spazzato via i vecchi partiti. Gli attacchi di Iglesias alla classe politica del suo paese (che chiama “casta”) non sono l’unica caratteristica che Podemos ha in comune con altri movimenti di protesta popolare nati in tutta Europa negli ultimi anni, come ad esempio il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.
La piattaforma politica di Podemos è imperniata sull’ambientalismo, sulla lotta alle grandi imprese, alle banche e alla finanza. Nel programma del partito sono previsti incentivi alla piccola impresa, alla produzione locale di cibo e al trasporto pubblico. Inoltre Iglesias è favorevole alla nazionalizzazione di gran parte dei servizi pubblici. Podemos non si oppone soltanto all’attuale classe politica spagnola, ma ha preso anche posizioni molto forti contro l’Unione Europea e la Germania, vista come la causa principale dell’attuale situazione economica del paese (in Spagna la disoccupazione è a poco meno del 24 per cento, quasi il doppio rispetto all’Italia). Nel programma del partito sono presenti riferimenti alla possibilità di ridiscutere o revocare il Trattato di Lisbona (uno dei trattati fondanti dell’Unione) e alcuni accordi di libero scambio.
Podemos è anche un movimento molto forte su internet. La sua pagina Facebook ha più di 800 mila “mi piace”, più delle pagine di tutti gli altri partiti spagnoli messi insieme. Il suo canale YouTube ha in totale più di 2,6 milioni di visualizzazioni. Moltissimi degli iscritti e degli elettori di Podemos sono giovani e secondo il New York Times c’è un collegamento evidente tra i movimenti di piazza degli Indignados, che occuparono le piazze di Madrid nel 2011, e il partito creato da Iglesias. A questo proposito, Thomas Bernd Stehling, direttore per la Spagna e il Portogallo della Fondazione Konrad Adenaur (un centro studi tedesco che ha legami con il governo), aveva dichiarato dopo il successo di Podemos alle elezioni europee: «La vera sorpresa è il fatto che in Spagna ci sia voluto così tanto perché un partito riuscisse a sfruttare la delusione e la frustrazione di un’intera generazione per i fallimenti dei due principali partiti nel fornire un qualche tipo di risposta».

Anche la popolarità di Iglesias sembra un elemento molto importante del successo del partito. A ottobre Iglesias è stato intervistato da una serie di popolari programmi di attualità della televisione spagnola, registrando ogni volta record di share e di ascolti. Iglesias non nasconde di avere un passato e retroterra culturale sostanzialmente di sinistra (è un ex membro del Partito Comunista Spagnolo). In modo simile ad altri leader dei grandi movimenti di protesta, Igleasias ha comunque detto più volte che l’attuale crisi non può essere risolta «restando entro i termini di destra e sinistra». Iglesias è apparso regolarmente in programmi di televisioni di orientamento conservatore e progressista e ha fatto appello a tutte le forze che lottano contro il sistema, non soltanto a quelle che fanno riferimento all’area di sinistra.

·         da  www.ilpost.it    2 novembre 2014


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