di Ugo Bardi *
Sembra
proprio che ci sia qualcuno che sta facendo un grande sforzo per convincerci
che il fotovoltaico è soltanto un imbroglio costoso, per esempio
confondendo gli
incentivi per il fotovoltaico con quelli per gli inceneritori. A parte le leggende, tuttavia, possiamo
dire che gli incentivi per il fotovoltaico sono oggi circa sei miliardi di
euro all’anno e che si assesteranno a un massimo di 6,7 miliardi con la
fine del “conto energia” prevista per quest’anno.
Per rendersi
conto dell’entità di questa cifra, diciamo che sei miliardi di euro
corrispondono a meno del 5 per mille del PIL italiano (circa 1500 miliardi di
Euro) e meno dell’1% del totale della spesa pubblica (circa 750 miliardi di
Euro). Possiamo anche calcolare che il “sistema Italia” spende circa 100 euro
a persona all’anno per incentivare l’energia fotovoltaica. Sulla bolletta
elettrica, i costi per gli incentivi alle rinnovabili li pagano più che altro
le grandi utenze e li si possono calcolare come circa
48 Euro per famiglia in media, all’anno, su un totale di 494 euro all’anno.
Cosa ci
ritorna indietro da queste spese? Beh, gli impianti fotovoltaici generano
energia elettrica, hanno attirato investimenti in Italia (circa 20 miliardi di
euro fino ad oggi), hanno generato un indotto in termini di posti di lavoro e
di attività industriale, come pure esportazioni di prodotti ad alta
tecnologia. Si calcola anche che l’energia fotovoltaica ci faccia risparmiare
almeno 2 miliardi di euro all’anno in forma di spese evitate durante i
momenti di massima richiesta energetica, specialmente in estate. Inoltre,
l’abbassamento dei costi del fotovoltaico fa si che nel futuro non ci sarà più
bisogno di incentivi per giustificare gli investimenti.
Si può
ragionevolmente sostenere che questi
vantaggi ripagano ampiamente i costi. Ma il punto è un altro: gli incentivi per il
fotovoltaico sono soldi che rimangono in Italia o comunque all’interno
dell’economia europea. Non è così per le importazioni di combustibili
fossili, petrolio, gas e carbone, che, nel
2012, ci sono costate la bellezza di 66 miliardi di euro. Sono più di mille euro l’anno a
persona che se ne vanno dall’Italia verso lontani paesi produttori.
I costi per
importare energia sono oltre un terzo di tutti i costi per l’importazione di
materie prime: un fardello che azzoppa tutta l’economia italiana. E,
comunque uno la voglia vedere, i combustibili fossili non dureranno per sempre.
Quindi, già oggi dobbiamo cominciare a pensare al futuro. Non è solo questione
usare l’energia in modo più efficiente ma anche di produrla in Italia,
anche se questo ci costa qualche qualche sacrificio. Non è che il fotovoltaico,
da solo, possa risolvere il problema, ma è un passo nella giusta direzione e ci
fa risparmiare sulle importazioni di gas. Insomma, alla fine dei conti, siamo o
non siamo il “paese del sole”? Sfruttiamolo!
* da ilfattoquotidiano.it , 18 marzo 2013
( Ugo Bardi è docente presso la Facoltà di
Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell'Università di Firenze )
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