Parlamentari europei anti-nucleare, in minoranza.
Fonte: Parlamento Europeo (Flickr, modificata da TL)
Il Parlamento Europeo vuole il nucleare e lo dice a chiare lettere in una risoluzione approvata con 377 voti a favore, 37 astenuti e 195 contrari.
Il Parlamento Europeo vuole il nucleare e lo dice a chiare lettere in una risoluzione approvata con 377 voti a favore, 37 astenuti e 195 contrari.
Il 14 marzo
scorso il Parlamento Europeo ha approvato una Risoluzione sulla tabella di
marcia per l’energia 2050, un futuro con l’energia.
Nonostante
la lezione di Fukushima e i pericoli dovuti all’elevata sismicità di diversi
territori nell’Unione Europea, uno dei punti della risoluzione “riconosce che
la crescente importanza dell'elettricità nella futura gamma energetica richiede
che tutti i mezzi di produzione di elettricità a basse emissioni di carbonio
(tra cui l'efficienza di conversione, le energie rinnovabili, la cattura e lo
stoccaggio del carbonio e l'energia nucleare) dovranno essere sfruttati per
raggiungere gli obiettivi climatici senza compromettere la competitività e la
sicurezza dell'approvvigionamento”. Quindi ben vengano le centrali nucleari e
pure lo stoccaggio dell’anidride carbonica nelle viscere della terra.”
Consapevole
della resistenza fra i cittadini, il Parlamento Europeo si è anche spinto a
invitare “la Commissione a operare affinché migliori l'accettabilità sociale
dell'energia nucleare”, quindi a trovare tutte le risorse e le modalità
necessarie per convincere i cittadini che il nucleare è utile, pulito e sicuro.
A favore
della risoluzione nel parlamento europeo e quindi a favore dello stoccaggio
dell’anidride carbonica e del nucleare si sono espressi il PDL, la Lega Nord,
Magdi Allam di “Io amo l’Italia”, oltre a Niccolò Rinaldi dell’Italia dei
Valori e alla maggior parte del PD (contrari e ribelli alle indicazioni di
partito solamente Balzani, Cofferati e Costa) .
16 marzo 2013 - da Monia
Benini su testelibere.it
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