Il voto siciliano ha espresso
un sommovimento tale da essere un buon auspicio per la possibilità che i
prossimi sei mesi segnino un reale cambiamento di rotta nel nostro paese, anche
se la strada è ben più lunga e restano una incognita sia la dimensione
dell’astensionismo che i probabili colpi di mano che saranno tentati con la
modifica del sistema elettorale per fermare il nuovo. L’Italia chiede di
cambiare, ognuno dia il suo contributo.
Fin dalla nascita nel 2009, il
Gruppo delle Cinque Terre ha indicato nella conversione ecologica, nel
ridimensionamento del sistema dei partiti e delle logiche di casta, e nella rivitalizzazione della partecipazione
dei cittadini con nuovi strumenti di democrazia diretta, le chiavi
indispensabili per superare l’anomalia italiana e avviare un percorso di
cambiamento.
Dall’inizio avevamo chiare la
dimensione e la difficoltà di un tale progetto, di cui vedevamo le possibilità
in Italia, (insieme a quanto avveniva in altri paesi europei e non solo: il
percorso positivo dei Grünen, ed ora dei Piraten, in Germania, l’emersione di
una nuova aggregazione in Francia con Europe Ecologie, ed anche le altre novità
in diverse nazioni del pianeta).
Con il fallimento dell’ Ecoconclave
di Bologna del gennaio 2011, è emerso con chiarezza che senza il superamento e
lo scioglimento anche formale delle forze esistenti un nuovo percorso non si sarebbe
avviato; la nostra proposta è stata di fatto respinta, il percorso si è
fermato, ognuno è rifluito nel suo spazio angusto o si è dissolto.
E’ divenuto evidente che tale percorso
richiedeva tempi più lunghi e forse un grado di “rivoluzione culturale” che
avevamo sottostimato. La galassia dei gruppi si è allargata, ulteriormente
frammentata, e insieme si è consolidata la sua sostanziale irrilevanza, sia sul
piano istituzionale che nel paese reale, sebbene, quando i diversi protagonisti
hanno per un momento unito le forze (i 4 referendum vinti del 2011), si è
potuta verificare, clamorosamente, la possibilità di essere maggioranza nel
paese.
Cosa è la anomalia italiana?
alcuni ne hanno malamente attribuito la causa al “berlusconismo” ed alle sue
più aberranti degenerazioni. Dietro l’antiberlusconismo si è nascosto il
generale degrado del sistema italiano dei partiti, il grado di contagio, “ da
destra a sinistra “, della corruzione al suo interno, con la inefficacia e
inefficienza delle diverse opposizioni che
hanno, senza meriti e culture, acquisito indebiti successi
dall’antiberlusconismo, mentre il paese continuava a degradare.
Dalla anomalia italiana sono
anche nati partiti di provvisorio successo come quelli di Vendola e Di Pietro,
che non hanno riferimento preciso a nessuna delle “culture politiche europee”,
ne vecchie ne nuove, e sono di fatto padri-padroni di organizzazioni
modellate su se stessi e senza un vero progetto di cambiamento sociale, privi
di sostanziale democrazia interna e non
casualmente esposti a repentine derive di trasformismo o di infortuni dei vari
capibastone locali.
Vendola ha recentemente detto
e fatto tutto e il contrario di tutto in poche settimane; per la prima volta
provocando addirittura una timidissima opposizione formale nei
suoi organi nazionali dove i dirigenti leggono sui giornali le posizioni
assunte dal partito; di fatto ha sciolto
un partito, che comunque gli elettori stanno sciogliendo nei fatti, firmando di
corsa la Carta d’intenti delle primarie che prevede la continuità del montismo,
il doppio binario delle alleanze con
l’UDC, la conferma di tutti gli accordi europei e nel futuro parlamento
l’adeguamento alla maggioranza dei contraenti della Carta.
Di Pietro, malgrado i 4
referendum sul lavoro e i rimborsi ai partiti avviati, è sotto ricatto
dell’area filo PD di Donadi ma anche di altri Scilipoti o Maruccio che gli
possono scoppiare fra le mani da un momento all’altro.
Perfino la stagione dei
“sindaci arancioni” sembra essere stata un breve intervallo già superato: se
non altro dal dualismo Bersani-Renzi che riporta nel campo dello spettacolo da
“casa del grande fratello”, per chi ci crede, la concorrenza fra
attori-protagonisti in cui l’unica differenza evidente è l’età e identiche le
posizioni per tutte le cose serie.
Ma nuovi protagonisti come il
movimento di Grillo possono dare all’anomalia italiana un diverso e più
radicale sviluppo. Si afferma un messaggio più limpido e coerente, che rende
ridicola l’opacità e l’ambiguità delle opposizioni di facciata.
E’ da tanto tempo che la
mancata realizzazione delle finalità democratiche della Costituzione
antifascista ha provocato lo svuotamento effettivo della democrazia italiana e
ne ha impedito il naturale rinnovamento che ci avrebbe reso un pò più simili
agli altri paesi europei.
L’estrema corruzione di tutto
e di tutti che viene a galla a velocità sempre più impressionante ed ormai
traborda come un fiume in piena negli ultimi mesi, è la dimostrazione che questo sistema è degenerato fino alla sua
essenza e non è riformabile. Le regole della democrazia e della legalità
sono continuamente violate. Se non si accetta
e si riconosce la realtà della situazione, ogni altra forma di analisi e
proposta sia culturale che politica è
sterile o ipocrita e comunque destinata al fallimento.
Coloro che si ostinano ancora
nelle false sinistre e nelle false destre sono ancora incantati dalle ideologie
dell’800’. Perchè questa affezione a paradigmi del passato? Tanti vi si sono
nascosti, non innocentemente, per rifiutare di modificare le proprie identità,
imprigionati dai loro stessi egoismi e dalle loro immeritate ambizioni,
incapaci di recepire il nuovo, le diversità, incapaci di crescere e di modificarsi.
Abbiamo assistito in questi
ultimi anni a numerosi tentativi di nuove aggregazioni politiche; tutte
spentesi sul nascere senza affrontare realmente i nodi dell’anomalia italiana,
della conversione ecologica e della autenticazione della democrazia.
Come mirabilmente descritto da
Paul
Hawken (in Blessed Unrest) si diffonde nel mondo una moltitudine
culturale e sociale, un cambiamento di
paradigma che intreccia le culture della tutela ambientale, dell’impegno e
della giustizia sociale, delle culture tradizionali e dei popoli nativi . E’ un
movimento che chiede una nuova democrazia, la giustizia ambientale; un
movimento per l’ecologia sociale, economica, culturale e della mente.
Stiamo entrando nell’era della conversione ecologica e come
nel caso del capitalismo ci vorrà magari un secolo o più per potere definire
compiutamente di cosa si tratta e di
come è andata.
Nelle nuove concezioni e
pratiche del mondo si fondono e si trasfondono insieme (nella pratica) elementi
liberali, socialismi, solidarismi ed elementi tradizionali liberi da gabbie
ideologiche, purchè suscettibili di sperimentazione e modifiche; elementi
compostabili da cui crescerà, per passaggi svariati, una nuova epoca e un nuovo
naturale fiorire dell’umanità.
Prendiamo atto che in questo
quadro di grande trasformazione mondiale, che non è solo crisi del capitalismo
e macerie della globalizzazione, ma al contempo crisi del modello di vita
materialistico, crisi dell’etica economica, sociale, politica, dello sviluppo
infinito, ed anche delle religioni istituzionali e dell’individuo moderno,
(tutti aspetti della medesima comune crisi antropologica) è proprio la piccola
e incompiuta democrazia italiana una delle prime ad entrare in crisi
pesantemente, sotto il peso dei suoi fallimenti e dei reiterati errori.
Crisi non solo economica ma
anche culturale e morale. Quale paese dell’occidente potrebbe snocciolare di seguito Berlusconi,
Monti, Bersani + Renzi uniti a Casini?
Oggi solo il Movimento 5Stelle promosso da Beppe Grillo esprime con la
freschezza e coerenza dei suoi nuovi e tanti aderenti, una proposta politica
lucida di fronte alla realtà italiana: solo con una grande mobilitazione dal
basso e popolare si procederà ad una effettiva riappropriazione della
cittadinanza che permetterà di spazzare via questa classe dirigente italiana
fallita nella politica, nella cultura e nell’economia.
In realtà il movimento non è
ancora divenuto adulto, ha poche centinaia di eletti in istituzioni locali. Il Movimento 5Stelle è giovane, ed è al
momento sotto la tutela dei suoi fondatori carismatici, Grillo e Casaleggio,
con il ruolo di garanti contro i vari furbetti politicanti e arrivisti
opportunisti.
Nell’immediato non si scorge
altro che il Movimento 5Stelle per rappresentare una speranza per la situazione
italiana. Non sappiamo ancora se sarà in grado di realizzare quell’effettiva
maturazione popolare che sollecita ed è evidente che diventando adulto o
troverà un percorso che ne garantisca l’esercizio pieno della democrazia al suo
interno o imploderà.
E’ però al momento il
principale pilastro di quel movimento di
liberazione nazionale che auspichiamo contro la falsificazione della
democrazia e la violazione della legalità, Noi
lo auspichiamo e lo appoggiamo. Intanto
sembra già in grado di dare uno scossone al sistema attuale come mai è stato
prima.
Se non si affronta l’anomalia
italiana, la cultura parassitaria e antidemocratica delle sue classi dirigenti,
non sarà possibile altro, ogni tentativo diverso cadrà nel vuoto. La risoluzione dell’anomalia italiana è
un esercizio di disinquinamento della società e della politica italiana ed è il
passo iniziale di una possibile conversione ecologica del paese che nutrendo di
ragioni autentiche le nostre speranze ci riconnetterà ad un presente
accettabile e ad un futuro diverso ed
auspicabile.
L’era di Berlusconi è stata
molto più di quello che sembra. Non solo un ventennio di non governo e di
deriva politica, morale e civile; il peggio al potere, senza scuse ne ritegno,
in brutta mostra di sé. Monti esprime una cultura liberista superata perché non
radicalmente liberale e di fatto asservita ai poteri finanziari, incapace di
riformare il sistema perché prigioniero dei suoi stessi errori, ecologicamente
indifferente e socialmente irresponsabile, pertanto economicamente dannoso,
anche nei casi di perfetta buonafede. Bersani-Renzi
sono i leader della mediocrità con l’unica funzione di tutelare apparati
consolidati o prenderne il posto per fare le stesse cose.
L’impresentabilità del sistema
stesso e la sua totale incapacità di rispondere alle esigenze del tempo presente sono il carburante al momento
inesauribile della corsa del Movimento 5Stelle. Se si rompe l’Incantesimo della
Casta, si mostrano i tre re nudi come sono: in realtà uno solo, il Re del Potere Senzanima che si
prepara alla grande coalizione che seguirà le elezioni di aprile 2013.
Non è una vera novità; PD e
PDL governano già di fatto insieme e si spartiscono tutti i luoghi del potere
in Italia; da un anno votano insieme tutto e su tutto, c’è sempre una emergenza
cui appellarsi; fanno finta di essere diversi poco prima di ogni elezione, ma
la sostanza non cambia; anche se alcuni più presentabili di altri, tutti
strumentalizzano e vanificano la democrazia, dilapidando ricchezze e
possibilità; autentiche caste politiche autoreferenziali, prive di qualsiasi
progetto politico reale.
Il caso della TAV in Val di
Susa, la difesa degli Inceneritori, la conferma della folle spesa per i Cacciabombardieri
F-35, le Pensioni e l’ Articolo 18, sono solo alcuni esempi della comune
incapacità di governare per il paese
e non per gli interessi privati di qualcuno. La consapevolezza di questa
connivenza seppellisce le residue ragioni del centrosinistra, sancisce
l’assoluta inutilità di ogni progetto politico che non sia antagonista alla Casta del Re Senzanima.
Ai tanti partiti e partitini
che hanno proliferato nei meandri della cosiddetta opposizione noi proponiamo
di SCIOGLIERSI. Sciogliersi in modo
sia formale che reale, per favorire un nuovo processo che riparta dal basso e da
zero. La loro irrilevante sopravvivenza lo impedisce. Uno scioglimento per
dignita’.
La Lega Nord ha trasformato in
una barzelletta la cultura virtuosa del federalismo; attraverso la
compromissione nel governo Berlusconi ha fallito le sue possibilità storiche, è
entrata in una crisi insanabile e non ci mancherà.
I partiti della sinistra
radicale, figli di infinite scissioni e di leader eternamente litigiosi come
ragazzini viziati, ostentano qualità che non hanno, facendo torto prima di
tutto ai loro sostenitori; cercano di nascondere la vocazione naturale dei
membri dei loro apparati al sottogoverno con il PD; ed ora con Vendola si
preparano a rompere l’ultimo tabù, direttamente al fianco di Casini, Monti e
chissà chi altro, barattando poche briciole di potere con scarse o inesistenti
garanzie.
Ragionando sugli ultimi
sondaggi è evidente che si sta preparando il superamento del bipolarismo
imposto PD-PDL ed in questo quadro, mentre si potrebbe contare una possibile
maggioranza teorica dal Movimento 5Stelle a quanto resta di IDV e SEL con gli
altri limitrofi e i tanti dispersi in confusione, Vendola suicida un partito
mai nato davvero in una montagna di prosa priva di fatti. Gli ultimi durissimi
accenti critici di persone come Viale e Bertinotti sono eloquenti.
Quel che resta dei verdi
italiani è il residuo di un malato inguaribile delle logiche di sottogoverno: il loro resta
un fallimento completo, sostanziale e doloroso: mentre in tutto il mondo si
afferma una nuova coscienza ecologista era veramente difficile in Italia
diventare così piccoli, insignificanti e compromessi, ma loro ci sono riusciti.
Quelli rimasti,non riuscendo a cambiare ne pelle ne anima si ostinano, nel vuoto più assoluto,
a cambiare continuamente nome. I verdi italiani sono la causa principale della
frammentazione della visione e della galassia ecologista in Italia.
Ridicolo e strumentale
l’appello dei giorni scorsi, già caduto nel vuoto, per una Alleanza dei Beni
Comuni che cerca di mettere insieme, giusto per le prossime politiche, con la
finzione degli ecocivici, qualche altro gruppetto autoreferenziale allo scopo,
neppure celato, di sperare nell’elezione di qualcuno; dove non si sa; ben
lontani dalla soglia di sbarramento del 4-5% o quella più alta che ci sarà; giusto il necessario per
disperdere ancora un po’ di forze, di entusiasmi e di voti; di fatto una micro
lista di disturbo al Movimento 5Stelle.
Improvvisazione fuori tempo
massimo anche per Alba, l’ultimo gruppo nato troppo presto o troppo tardi, con
un bel documento
e alcune figure dignitose, ma che aggirando per il momento i nodi di fondo di
una chiara collocazione, rischia di fare la stessa fine…
Come meravigliarsi che il
Movimento 5Stelle non intenda allearsi con nessuno dei “vecchi”, ne a sinistra
ne a destra perché tutti, in vario modo compromessi ? Se istintivamente e per
cultura siamo fautori delle alleanze e della convergenza fra diversi,
razionalmente ci chiediamo: con chi potrebbe allearsi oggi il Movimento 5 Stelle ?
Esiste solo un'altra possibilità
eventualmente utile per le prossime politiche del 2013: lo scioglimento di tutti i
gruppi e gruppetti residui, uno scioglimento per dignità e per sussulto di
responsabilità, che favorirebbe forse la possibilità successiva, oggi
assolutamente di fantasia: che il Movimento 5Stelle apra le liste elettorali ai
vari movimenti e ai possibili
protagonisti sinceri di una nuova fase.
Perché la situazione è tale
che si impone la necessità di aggregazione di
UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE che realizzi una aggregazione maggioritaria nel paese.
Occorre passare dalla
frammentazione attuale ad una progressiva riaggregazione. Non per le elezioni
ma per il cambiamento reale. A partire dallo scossone che il Movimento 5Stelle
saprà dare a questo vergognoso sistema politico italiano maturerà il tempo per
l’elaborazione di un progetto
autenticamente democratico ed ecologista, alternativo a destre e sinistre,
a vocazione maggioritaria; che affrontando e risolvendo l’anomalia italiana
costruisca le basi e la pratica di una democrazia disinquinata; un processo di
conversione ecologica; economica, politica, sociale e culturale, una pratica
comunitaria custode del territorio e dei beni comuni, garante di una autentica
giustizia sociale.
Nelle prossime settimane il Gruppo delle Cinque Terre
pubblicherà e diffonderà, dopo quasi due anni, un nuovo
documento sulla Conversione Ecologica che
saremo pronti a discutere con chiunque intenda partecipare sinceramente.
Maurizio Di Gregorio
Gruppo delle Cinque Terre e
FioriGialli (Lazio ) 30 ottobre 2012
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