di Lucia Venturi *
Il più settentrionale dei sedici stati federali
della Germania, lo Schleswig-Holstein, riuscirà nel giro di pochi mesi a
produrre con l’eolico tanta elettricità quanta quella consumata, affrancandosi
quindi completamente dalle fonti fossili.
Grazie alla posizione favorevole – si tratta della
zona più ventosa della Germania – lo Schleswig-Holstein potrebbe però non
fermarsi all’obiettivo del 100% rinnovabile entro il 2014 ma riuscire a
generare il 300% del proprio fabbisogno energetico grazie al vento e vendere
l’energia prodotta in eccesso immettendola in rete. In soli otto anni il
piccolo stato rurale tedesco ha compiuto dunque una rivoluzione passando dal
30% di energia elettrica generata con turbine eoliche al 100% che raggiungerà
quest’anno, contribuendo agli obiettivi che si è data la Germania di
raggiungere il 40-45% del proprio fabbisogno energetico con fonti rinnovabili
entro il 2025. Un obiettivo che, secondo quanto sostenuto dal ministro
dell’Energia Sigmar Gabriel, potrebbe non essere sufficiente a compensare la
quota di energia nucleare che andrà a diminuire sino alla definitiva
eliminazione dell’atomo, prevista per dicembre 2022. Per compensare la quota di
energia elettrica prodotta con le centrali atomiche le energie rinnovabili
dovrebbero crescere del 15% entro quella data.
La Germania, che alla fine degli anni ’90 ha scelto di
investire sulle rinnovabili instaurando un generoso regime di sovvenzioni, sta
lavorando attivamente su questa strada perseguendo per ora record positivi,
anche se potrebbero esservi novità riguardo agli incentivi erogati a
favore delle rinnovabili. Il Governo di Angela Merkel ha infatti adottato una
nuova legge che prevede di ridurre in modo considerevole i sussidi accordati
alle rinnovabili con l’obiettivo di sottoporle, gradualmente, ai
meccanismi di mercato, svincolandole dai contributi pubblici.
Nel mese di giugno, intanto, l’istituto di ricerca Fraunhofer
ISE ha segnalato che in sole due settimane, con il fotovoltaico tedesco è
stata prodotta energia elettrica sufficiente a coprire il 50% dell’energia
totale consumata nel paese, raggiungendo tre record di potenza: il 6
giugno, tra le 13 e le 14 del pomeriggio, dal fotovoltaico è stata erogata una
potenza di picco sull’intero territorio della Federazione tedesca di ben 24,24
GW (primo record) e sono stati prodotti 1,26 Twh di energia elettrica
nell’intera settimana (secondo record) mentre ilterzo record è stato
raggiuntoil 9 giugno, quando i 23,1 GW di potenza di picco sono stati
sufficienti a coprire il 50,6% della domanda elettrica complessiva dei
tedeschi. Sulle rinnovabili la Germania ha recentemente prodotto anche una
guida turistica, la “Deutschland–Erneuerbare Energien erleben”, un progetto
editoriale finanziato dalla DENA, l’agenzia tedesca per le rinnovabili, che ha
già ha visto esaurire in pochi giorni tutte le copie stampate. La guida redatta
da Martin Frey, contiene itinerari di visita per quasi 200 progetti innovativi
in campo energetico in cui vale la pena soffermarsi: dalla cupola di vetro del
Reichstag a Berlino, che contiene un cono ricoperto di 360 lastre a specchio in
grado di riflettere la luce del sole illuminando la sala plenaria, al primo
paesino che ha raggiunto la piena autosufficienza energetica, passando per il
più grande parco eolico d’Europa ad Holtriem; in quest’ultimo viene offerta ai
turisti una piattaforma di osservazione su una delle turbine a 65 metri dal
suolo con una splendida vista sul Mare del Nord e, nella bella stagione, sulle
isole Frisone orientali. Nella guida sono segnalati anche siti che
testimoniano la stagione “fossile“ della Germania, come l’ex centrale
nucleare di Kalkar -mai entrata in funzione– diventata un parco di divertimenti
la cui attrazione più popolare è la tipica torre di raffreddamento “tramutata”
in una gigantesca parete di arrampicata, e l’ex miniera a cielo aperto di
lignite nello stato orientale della Sassonia-Anhalt, conosciuta come
Ferropolis, divenuta un grande monumento di archeologia industriale.
·
da greenreport.it - 1 luglio 2014
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