editoriale : Patto
Renzi-Berlusconi, il modello “super-premier” senza opposizione
( Marco Travaglio) Le riforme in 10 punti: dall'Italicum all'elezione
del capo dello Stato, passando per informazione e immunità parlamentare; se il
pacchetto istituzionale passerà diventa quasi certa la "svolta
autoritaria" paventata dai giuristi di Libertà e Giustizia, senza più
opposizione nè controlli. Unendo i puntini delle varie riforme vaganti tra governo
e Parlamento, costituzionali e ordinarie, ma anche di certe prassi
quotidiane passate sotto silenzio per trasformarsi subito in precedenti
pericolosi, come le continue interferenze del Quirinale nell’autonomia
del Parlamento, della magistratura e della stampa, viene fuori un disegno che
inquieta. Una democrazia verticale, cioè ben poco democratica:
sconosciuta, anzi opposta ai principi ispiratori della Costituzione, fondata
invece su un assetto orizzontale in ossequio alla separazione e all’equilibrio
dei poteri. Ce n’è abbastanza per dare ragione all’allarme inascoltato dei
giuristi di Libertà e Giustizia sulla “svolta autoritaria”. All’insaputa
del popolo italiano, mai consultato sulla riscrittura della Costituzione, e
forsanche di molti parlamentari ignoranti o distratti, il combinato disposto di
leggi, decreti e prassi,di per sé all’apparenza innocue, rischia di costruire
un sistema illiberale e piduista fondato sullo strapotere del più forte e sul
depotenziamento degli organi di controllo e garanzia. Il pericolo è una
dittatura della maggioranza a disposizione del primo “uomo solo al comando” che
se ne impossessa, diventando intoccabile, incontrollabile, non contendibile,
dunque invincibile. leggi
Inaugurata a Palermo la prima linea di tram che decongestioneranno
la città
La mobilità di Palermo tira un sospiro di sollievo. E'
stata inaugurata oggi la prima delle tre linee di tram-metro della
città, finora vera e propria capitale del traffico urbano. Nei giorni in cui si
festeggia Santa Rosolia, patrona della città, il sindaco Leoluca Orlando ha
tagliato il nastro della linea 1 che collegherà il centro della città con
Roccella. Per il momento saranno in funzione 4 dei 5,5 chilometri complessivi
della prima linea di tram. Entro il 2015 verranno completate tutte e tre le
linee in progetto per un totale di 30 chilometri di rotaie installate con il
relativo risparmio in termini di traffico, smog ed emissioni di CO2. E' stato
stimato, infatti che con una sola corsa della linea di tram che si inaugura
oggi si eviteranno la circolazione di almeno 102 auto e l'emissione di quasi 5
chili di CO2. Ogni anno la città risparmierà 423mila tonnellate di gas serra. (
Simona Falasca su greenme.it ) leggi
Inceneritore di Parma:
la battaglia non conosce soste
Al momento del nostro insediamento nella città responsabile di oltre il 50% dei rifiuti
smaltiti in Provincia, dopo gli arresti eclatanti di esponenti della passata
Giunta, e subentrati al Commissario, in soli 18 mesi abbiamo esteso il sistema
porta a porta su tutto il territorio. Oggi in strada non c’è più un cassonetto
indifferenziato e la città è passata dal 46% al 70% di raccolta. Ma cosa ancora più
importante stiamo riducendo progressivamente il rifiuto a smaltimento : le
previsioni per il 2014 ci dicono che i rifiuti inceneriti diminuiranno di 15mila tonnellate rispetto al 2013. Questi
risultati hanno permesso alla città di
entrare a far parte dell’Associazione dei Comuni Virtuosi come prima realtà
italiana di medie dimensioni. L’inceneritore voluto dal PD e dall’allora PDL ha
un vincolo tuttora vigente che ne prevede l’utilizzo solo per i rifiuti
provenienti dalla nostra provincia. Ora si trova a lavorare a mezzo servizio
perché affamato dai risultati raggiunti dai cittadini di Parma e dalla
differenziata.
Il vincolo di servire solo il territorio è minacciato dal PD, che a livello
regionale e nazionale sta tentando di aggirarlo probabilmente per garantire
carburante e profitti a chi questi impianti li gestisce, come Hera o Iren.
Politica che ci vede contrari e a cui ci stiamo opponendo con i massimi poteri
conferiti ad una Giunta comunale. Atti Concreti che a Parma il Movimento 5
Stelle sta portando avanti con decisione, rigore ed onestà." ( Federico
Pizzarotti sindaco di Parma ) leggi
Piste ciclabili: progetto VenTo, un sogno che diventa realtà?
Se ne parla da anni, ma non se ne è mai fatto nulla. Adesso c’è qualcosa di
più concreto, un progetto del Politecnico di Milano, dal nome attraente: “Vento“. Che non è il vento, bensì l’acronimo di Venezia-Torino. La ciclopista che
congiungerebbe le due città transitando sulle sponde del fiume padano. In parte
utilizzando percorsi esistenti, in parte adeguando strutture già in loco, in
parte solo realizzando ex novo. Vento costerebbe solo ottanta milioni di euro. Ottanta milioni di euro per realizzare
la più lunga ciclabile italiana ed una
delle più lunghe d’Europa. Ottanta milioni di euro bene investiti perché
il cicloturismo dove viene praticato genera ricchezza sul territorio
attraversato. In Germania 3,9 miliardi di euro all’anno, in Francia si parla di
16.500 occupati nel settore, in Austria 7.500. Nel caso di Vento sarebbero più di 10.000 le
aziende agricole potenzialmente interessate dal percorso e che potenzialmente
potrebbero trarre benefici dalla frequentazione dolce. 2.000 invece i posti di
lavoro stimati e stabili. Ottanta milioni di euro per 679 chilometri. ( Fabio Balocco dal blog su ilfattoquotidiano.it ) leggi
Fermiamo la vendita della Cavallerizza Reale di Torino, restituiamo questo
complesso alla collettività
La Cavallerizza Reale, patrimonio dell’Unesco, è
un complesso architettonico unico nel suo genere e di valore inestimabile.
È inaccettabile che sia destinato all’abbandono, ed è ancor più
inaccettabile che un bene pubblico – da sempre attraversato e vissuto da tutti
i cittadini – sia stato messo in vendita dal Comune di Torino.
Attraverso un processo di cartolarizzazione,
infatti, l’intera area è stata messa all’asta dal Comune di Torino, che l’aveva
acquistata dal Demanio per decine di milioni e, nonostante le difficoltà
incontrate nella ricerca di acquirenti, cerca ora di vendere a ogni costo,
anche a un prezzo decisamente e progressivamente più basso: una svalutazione
che preannuncia una nuova speculazione. Il futuro della Cavallerizza va deciso insieme ai cittadini,
attraverso processi di gestione partecipativa: in questa prospettiva, la
destinazione degli immobili deve essere decisa in base alle esigenze reali dei
cittadini, affinché questo luogo torni a essere uno dei cuori pulsanti della
città. ( Massimo Mortarino da salviamoilpaesaggio.it ) leggi
Inaugurata “Cascina
Quadrilatero”. Il nuovo orto urbano di Torino
L’orto urbano nel cuore storico di Torino è stato inaugurato. È “Cascina
Quadrilatero”, l’orto recuperato da un giardino abbandonato in piazza Emanuele
Filiberto. L’area, che da anni era trascurata e ricoperta da erba incolta, ha
riavuto nuova vita e, ancora una volta a Torino, diventa uno spazio comune da
poter condividere. I locali di piazza Emanuele Filiberto avranno anche la
possibilità di rifornirsi con i prodotti biologici. In via sant’Agostino,
infatti, ogni mercoledì saranno presenti i banchi di Campagna Amica, il gruppo
di aziende agricole gestito da Coldiretti.
«Per noi è una bella occasione - spiega il gestore del negozio vegano della piazza - invece di ricevere dai fornitori frutta e verdura biologica che spesso non è quella ordinata, potremo ordinare direttamente dai banchi, potendo guardare con i nostri occhi i prodotti che poi compreremo» ( Angela Conversano su nuovasocieta.it ) leggi
«Per noi è una bella occasione - spiega il gestore del negozio vegano della piazza - invece di ricevere dai fornitori frutta e verdura biologica che spesso non è quella ordinata, potremo ordinare direttamente dai banchi, potendo guardare con i nostri occhi i prodotti che poi compreremo» ( Angela Conversano su nuovasocieta.it ) leggi
Il lavoro e la
trappola della flessibilità
Alla politica di moderazione salariale e alla
crescente flessibilità del lavoro la risposta delle imprese è stata il
disimpegno negli investimenti e nella ricerca. Dobbiamo trovare il modo di fuoriuscire
dalla trappola della flessibilità che sostituendo il lavoro di bassa qualità al
capitale e alla tecnologia, ed erodendo la produttività, mantiene
l'occupazione, e le imprese, in uno stato di sopravvivenza. Vanno creati nuovi
posti di lavoro. Ma, non è deregolamentando ulteriormente il lavoro che si crea
occupazione buona e stabile. C'è bisogno di un nuovo modello di sviluppo
sostenibile fondato sulla centralità della conoscenza e della ricerca, che crei
occupazione di qualità in un contesto di investimenti e salari crescenti. Non
ci sono altre vie praticabili per una occupazione buona e stabile. La trappola
della flessibilità, difatti, crea solo posti di lavoro transitori che erodono
la produttività. Li consuma, e poi li espelle, seppellendo, insieme ai posti di
lavoro, le stesse imprese sempre meno capaci di competere lungo la scala della
competitività internazionale. ( Giuseppe Travaglini da sbilanciamoci.info ) leggi
Le origini
dell’ondata populista in Italia
L’insorgenza
populista in Italia ha le sue premesse storiche nel movimento referendario
promosso da Achille Occhetto, Mario Segni e Marco Pannella. Esso già si muoveva
in una precisa ottica plebiscitaria, mettendo sotto accusa il “consociativismo”
dei partiti ed invitando ad una riforma elettorale che avrebbe espropriato i
partiti del potere di crisi. “Scegli di scegliere” fu lo slogan con il quale il
movimento referendario invitava all’abrogazione della legge proporzionale ed il
passaggio ad un sistema maggioritario… Durante il ventennio della seconda
Repubblica, il populismo è stato fortemente presente come pratica di governo,
forma di organizzazione politica (il partito del leader) e tecnica di
canalizzazione del consenso. Pertanto, quella attuale è una rivolta a forti
tratti populisti ma contro una “èlite populista” e questo rappresenta la sua
peculiarità. Paradossalmente, è proprio il carattere populista della classe
politica emersa dalla fine della Prima Repubblica ad innescare la rivolta
populista.. Se la classe politica della Prima Repubblica aveva, nel bene e nel
male, condotto un’opera di alfabetizzazione politica delle classi popolari,
socializzandole alla democrazia, quella
della Seconda ha fatto una sorta di sistematica “anti pedagogia
politica” che ha prodotto una spoliticizzazione di massa. Oggi, la classe
dirigente ne raccoglie i risultati e
deve misurarsi con questa rivolta. ( Aldo Giannuli su aldogiannuli.it ) leggi
Mettiamo i puntini sulle “i” delle invenzioni dei media ( mm)
Quella del SENATO
PROPORZIONALE è una incredibile balla che da l’idea di cosa ci comunicano i
media. Magari prima di scrivere bisognerebbe riflettere: quello proposto non è,
non può essere, un senato proporzionale perché i suoi " grandi
elettori", consiglieri regionali, qualche sindaco, alcuni nominati dal
Capo dello Stato, vengono eletti con sistemi diversi ma tutti " con premio",
cioè maggioritari. Quello dell’ ITALICUM
è un sistema talmente truffaldino che tutti sanno che non supererà mai il
giudizio della Corte Costituzionale a meno che nel frattempo non si metta in
condizioni di non nuocere la CC stessa e in parecchi ci stanno pensando. Ma il
servilismo dei media è talmente pesante che perfino il M5Stelle, o almeno chi
gestisce il confronto al tavolo con il PD, sembra entrato in confusione. (
Massimo Marino ) leggi
Costituzione e falsità
È falso che il bicameralismo paritario sia causa di intollerabili
ritardi. Si veda il sito www.senato.it, voce “Leggi
e documenti”, sottovoce “Statistiche”. Si troveranno i dati
dell’attività legislativa. Gran parte risale al governo e in specie ai
decreti-legge, che entrano immediatamente in vigore, mentre il tempo medio
per il voto finale sulle leggi di conversione, la parte che spetta al parlamento, non
supera in questa legislatura le due settimane in ciascuna camera.
Ritardi? E di chi? Qualunque sistema democratico, europeo
o extraeuropeo, mono o bicamerale, mostra tempi analoghi
o superiori nella produzione legislativa. È falso, in ogni caso,
che dal bicameralismo paritario si esca necessariamente con un senato
non elettivo. Al contrario, nelle ultime legislature sono molteplici le
proposte di camere differenziate nei poteri, anche per la fiducia
e il bilancio, ma entrambe elettive. È falso che il senato non elettivo
abbatta radicalmente i costi. Sempre sul sito del senato è possibile
leggere i bilanci, dai quali risulta che l’indennità è una frazione
del costo totale dell’istituzione. In massima parte i costi sono dovuti
agli immobili, ai servizi, al personale. Costi che rimarrebbero, con
l’aggiunta delle spese di permanenza ai Roma dei senatori di nuovo conio. È
falso che il senato non elettivo ci allinei ad altri esempi europei.
È vero il contrario. È falso che le riforme istituzionali le
chieda l’Europa. Altre, forse, ma non queste. I falchi europei hanno
messo bene in chiaro che s’interessano ai conti e niente altro.. ( Massimo
Villone da ilmanifesto.it ) leggi
Tramonto del Consiglio Superiore della
Magistratura
Da tempo è in corso nel paese, nella prassi e in sede di modifiche istituzionali,
un riassetto del sistema di potere in termini genuinamente antidemocratici.
Lo ha scritto recentemente, in termini espliciti, Gustavo Zagrebelsky:
«Se solo per un momento potessimo sollevare il velo e avere una veduta di
insieme resteremmo sbalorditi di fronte alla realtà nascosta dietro la rappresentazione
della democrazia”. Giudici e pubblici ministeri hanno votato per il rinnovo
del Consiglio superiore della magistratura. La cosa è avvenuta nel pressoché
totale disinteresse dei media e della politica; scarsa attenzione sta
riscuotendo anche l’esito del voto. Non a caso. Il pensiero unico che pervade
da qualche tempo tutte le componenti giudiziarie rende assai poco significativo
l’esito delle elezioni, i cui soli dati certi (confermati dai primi risultati,
in particolare nella categoria dei pm) sono il trionfo del corporativismo
e il drastico ridimensionamento, se non la vera e propria scomparsa, di
Magistratura Democratica. Certo, c’è una parte della magistratura che continua,
seppur isolata, a mantenere schiena dritta e barra ferma in settori importanti,
dal perseguimento della corruzione e della criminalità organizzata
alla tutela di diritti fondamentali ( talora persino in tema di lavoro o di
libertà personale ). I segnali negativi vanno individuati per tempo, anche
per dare spazio e forza alla parte migliore della magistratura. Questo ha
fatto, nei suoi periodi migliori, il Consiglio superiore in attuazione del
suo ruolo costituzionale: precisando e garantendo l’indipendenza e la
libertà di tutti i singoli giudici e i pubblici ministeri e, contemporaneamente,
intervenendo per rimuovere e sanzionare le aree di opacità e di collusione
presenti in alcuni uffici. È stato anche grazie a questa attività alta del
Consiglio che la magistratura italiana ha acquisito consapevolezza
del proprio ruolo e, negli ultimi decenni, ha sostanzialmente tenuto, dando
un contributo importante, nel rispetto del proprio ruolo, alla crescita
democratica del Paese. Ma la situazione non è, evidentemente, irreversibile.
( Livio Pepino da ilmanifesto.it
) leggi
Api in fuga dalle campagne
Si moltiplicano i casi di avvistamenti di sciami e aumenta la presenza di
questi impollinatori tra vie e palazzi cittadini. Perché? “ Ormai stanno meglio in città che in campagna“,
spiega Francesco Panella, presidente dell’l’Unione nazionale associazioni apicoltori
italiani. Colpa dell’agricoltura
intensiva, per la quale “servirebbe l’etichetta ‘biocida’, proprio come
sui pacchetti di sigarette”. Una pratica che, attraverso l’utilizzo di prodotti
chimici, è tra le cause principali della moria delle api, proprio in quello che
era il loro habitat naturale. Questa migrazione degli insetti dalla campagna
alla città rappresenta un dato preoccupante “perché le api sono la punta
dell’iceberg di uno dei fattori indispensabili per l’uomo, l’impollinazione, e se le api non sopravvivono più nelle campagne
questo significa che non sopravvivono più neanche coccinelle, libellule,
farfalle. Il paese peggiore? Gli Stati
Uniti che ogni anno, da dieci
anni, perdono il 30 per cento delle api; quest’anno è stato il 23 %,
l’anno scorso il 36 %. Obama la settimana scorsa ha annunciato una task force
per salvare le api che temo farà la fine della riforma sanitaria, visto che a
decidere le politiche agricole sono i produttori di chimica”. L’Italia conta cinquanta mila apicoltori
e una produzione media di 200mila quintali di miele l’anno. Un settore in cui
cresce l’occupazione, soprattutto giovanile, perché la domanda di prodotti
apistici cresce più dell’offerta e salgono di conseguenza le quotazioni del
miele “nonostante la Cina stia inondando il mercato di ‘miele’ adulterato e
scadente. ( da comune-info.net-fonte
Adn
Kronos ) leggi
Rifiuti, la
Commissione Europea alza l'obiettivo del riciclo al 70% per il 2030
Riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e dell'80% dei rifiuti di
imballaggio entro il 2030 e, a partire dal 2025, il divieto di collocare in
discarica i rifiuti riciclabili. Questi i nuovi obietti proposti dalla Commissione Europea per
ridurre l'impatto ambientale e le emissioni di gas a effetto serra nel
vecchio continente. Viene proposto anche un impegno maggiore per la riduzione
dei rifiuti marini e alimentari. Non si tratta solo di benefici ambientali. Per
Bruxelles le misure proposte
“creerebbero 580 000 nuovi posti di lavoro, rendendo l'Europa più
competitiva e riducendo la domanda di risorse scarse e costose”. Le proposte
adesso passeranno al Consiglio e al
Parlamento europeo. Il pacchetto suggerisce inoltre di misurare la
produttività delle risorse in base al rapporto tra PIL e consumo di materie
prime, proponendo di individuare nell'aumento del 30% di tale produttività
entro il 2030 un possibile obiettivo principale da inserire nella prossima
revisione della strategia Europa 2020 ( Bruno Casula su ecodallecitta.it ) leggi
Standby non vuol dire spento
L’International energy agency (IEA), ha presentato il rapporto “More
Data, Less Energy: Making Network Standby More Efficient in Billions of
Connected Devices” secondo il quale «Oggi nel mondo ci sono 14 miliardi di
dispositivi elettronici - come set-top box, modem, stampanti e console da
gioco – che sprecano circa 80 miliardi di dollari all’anno a causa della
tecnologia inefficiente». Un problema destinato a peggiorare entro il
2020, quando secondo l’IEA andranno sprecati 120 miliardi di dollari. La
direttrice esecutiva dell’IEA, Maria van der Hoeven prevede che se, nei
prossimi anni, venissero applicate misure di efficienza energetica
migliori ai dispositivi on-line, si per potrebbero risparmiare 600 TWh di
energia, quanto producono 200 centrali elettriche standard di 500 MW a carbone,
il che consentirebbe di tagliare le emissioni per 600 milioni di
tonnellate di CO2 . Per raggiungere questo obiettivo, l’IEA, visto che il
problema è e diventerà sempre più globale, sollecita un’iniziativa
internazionale per migliorare gli standard. ( da greenreport.it ) leggi
La lezione del Nord
Europa non valida per l'Italia?
Lavorare meno per lavorare tutti, come
in Germania. La terza rivoluzione industriale che sta trasformando il mondo, quella
dell´elettronica, a differenza delle prime due, quelle del vapore e
dell´elettricità, distrugge più posti di lavoro di quanti non ne crea,
soprattutto nei paesi industriali. Lo hanno scoperto da anni gli istituti di
ricerca più seri e i paesi più attenti, che hanno reagito con politiche di
redistribuzione del lavoro, riducendo le ore annue lavorate per persona,
puntando sulla qualità di merci e servizi, il contrario di quanto fatto dai paesi
meno attenti, tra cui Italia, Grecia, Spagna. La situazione dell´Italia è
drammatica. Sui 28 paesi dell´Unione Europa, la divide con solo altri 3
disperati paesi, Grecia, Spagna e Croazia. Un tasso di occupazione del 58%, di
10 punti inferiore alla media dei 28 paesi, il 68%. Quindi all´Italia mancano
quasi 4 milioni di posti lavoro per essere in media. Nei paesi con tassi di
occupazione normali da anni si incentivano gli orari corti, in pratica si
distribuisce il lavoro, cercando di aumentare il valore delle produzioni più
che i volumi. In Italia si fa il contrario, incentivando gli straordinari che
la Germania ha eliminato, sostituendoli con la banca delle ore. La Germania è
stata maestra, ha ridotto le ore di lavoro da 60 a 58 miliardi senza ridurre l´occupazione.
In Olanda quasi metà della popolazione lavora part time, in tutti paesi con
tassi di occupazione superiori ai nostri, gli orari annui di lavoro vanno dalle
1400 alle 1600 ore, contro le 1800 ore dell´Italia e le 2000 della Grecia.
Bisogna spiegare ai nostri politici, sindacalisti ed industriali, che con i
miseri tassi previsti di crescita del PIL non si creerà nemmeno 1 posto lavoro,
tanto meno i 4 milioni che servono all´Italia per non morire. Tutti si credono
più furbi, e rischiamo di morire di furbizia. ( Nicola Cacace da sindacalmente.org )
leggi
Grecia: paradiso venduto = paradiso perduto
Possibile che il mare, la bellezza della natura e la storia che si respira
in migliaia di siti archeologici sparsi lungo i 15 mila chilometri di coste
ancora poco cementificate della Grecia possano diventare proprietà privata di
pochi? Pare di sì! Negli scorsi mesi nell’arcipelago greco delle Ioniche, tutto
il braccio nord-sud dell’isola di Meganisi
è stato venduto a uno dei maggiori banchieri americani per costruire
ville e villaggi. Skorpio è
stata comprata per 100 anni da un russo come le isole a nord di Itaca e in questo caso “sul fondo” pare ci sia
anche il petrolio. Lo sceicco Hamad bin
Khalifa Al-Thani, dopo il recente acquisto dell’isolotto greco di Oxia, nel Mare Ionio, sta pensando di
acquistare altre sette isole situate nell’arcipelago delle Echinadi, sempre nello Ionio. Ma non
basta. La crisi non molla, la
Troika preme e allora l’Ente
ellenico per la valorizzazione delle proprietà dello Stato (Taiped) mette in vendita altre 110 spiagge e per renderle ancora
più appetibili il Governo greco sta
varando una legge che permetterà di costruire direttamente in vicinanza del
mare quando non addirittura dentro il mare. Un autentico furto di beni comuni alla luce del sole orchestrato dal Taiped, un ente creato dallo Stato
greco (su consiglio della Troika) incaricato di “valorizzare” o meglio
monetizzare i beni pubblici e gestire le vendite di spiagge, isole, siti
archeologici e lotti di terreno in generale, nel quadro del maxi piano
di privatizzazioni lanciato per rimborsare i 240 miliardi di euro di prestiti
accordati dal 2011 al Paese, stremato dalle misure di austerità imposte dai
creditori internazionali. ( Alessandro Graziadei da unimondo.org ). leggi
Germania: Locomotiva e Salario minimo
Germania, la qualità e non il costo del lavoro. Scrive Paul Krugman: da decenni la Germania continua ad esportare alla grande. Non perché
produce l’ultimo gadget tecnologico, ma perché mantiene, anno dopo anno, la
reputazione di nazione in grado di produrre merci di qualità. La manodopera in
Germania è costosissima, anche rispetto gli Stati Uniti. E l’Italia unico paese della Ue a non avere
un salario minimo? ( da
redazione di www.sindacalmente.org ) leggi
L’Europa entro la
fine del 2014 avrà il suo primo stato al 100% rinnovabile
Il più settentrionale
dei sedici stati federali della
Germania, lo Schleswig-Holstein, riuscirà nel giro di pochi mesi a produrre con
l’eolico tanta elettricità quanta quella consumata, affrancandosi quindi
completamente dalle fonti fossili. Lo Schleswig-Holstein potrebbe però non
fermarsi all’obiettivo del 100% rinnovabile entro il 2014 ma riuscire a
generare il 300% del proprio fabbisogno energetico grazie al vento e vendere
l’energia prodotta in eccesso immettendola in rete. In soli otto anni il
piccolo stato rurale tedesco ha compiuto dunque una rivoluzione passando dal
30% di energia elettrica generata con turbine eoliche al 100% che raggiungerà
quest’anno, contribuendo agli obiettivi che si è data la Germania di
raggiungere il 40-45% del proprio fabbisogno energetico con fonti rinnovabili
entro il 2025. L’ex centrale nucleare di
Kalkar, mai entrata in funzione, è diventata un parco di divertimenti la cui
attrazione più popolare è la tipica torre di raffreddamento “tramutata” in una
gigantesca parete di arrampicata, e l’ex miniera a cielo aperto di lignite
nello stato orientale della Sassonia-Anhalt,
conosciuta come Ferropolis, divenuta un grande monumento di archeologia
industriale. ( Lucia Venturi da greenreport.it
) leggi
La rotta africana
Viaggi sempre più lunghi e tortuosi, in cui si viene venduti da una
banda all’altra; gli abusi, ormai sistematici, sulle donne, ma anche sugli
uomini; un’accoglienza che alterna abbandono e detenzione e i limiti
dell’operazione “Mare Nostrum”, che comunque sia sta salvando migliaia di vite;
l’assurdità del Regolamento di Dublino. La situazione dei migranti in
transito è oggi particolarmente critica, perché se prima potevano
contare su una rete strutturata di connivenze, corruzione e agevolazioni
per le partenze dalla Libia o per i transiti dai paesi a sud della Libia
(Niger, Ciad, Sudan), la dispersione delle milizie e delle armi di
Gheddafi, soprattutto al sud, ha destabilizzato tutta un’area, dal
Mali sino al Niger, determinando anche il riemergere di tensioni
tribali. Il Mali è un caso paradigmatico: oggi gruppi che si riconoscono
in Al Qaeda hanno preso possesso del territorio dell’Azawad indipendente,
nel nord del Mali, cui vorrebbero federare pezzi dei paesi del centro
Africa. La rotta africana oggi è caratterizzata da molti check-point
e i migranti in fuga avanzano grazie alle telefonate che riescono
a fare ai parenti in Europa per ulteriori pagamenti. Il fatto è che
ora pagando si ha la garanzia di fare cento-duecento chilometri, non
di arrivare, come accadeva prima, sul Mediterraneo e poi imbarcarsi.
Questo sta determinando una condizione di estrema sofferenza per i
migranti che arrivano in Sicilia.( Intervista a Fulvio Vassallo
Paleologo realizzata da Barbara Bertoncin e Bettina Foa da Una Città n.213 ) leggi
L'amore che non c'è. L'amore di cui
tutti abbiamo bisogno
Perché tante
persone pacifiste e di grande pensiero, anche eroiche (don Primo Mazzolari,
Aldo Capitini, Danilo Dolci, Hedi Vaccaro, Ernesto Balducci, Alexander Langer,
Lidia Menapace, Luisa Morgantini, tanto per citarne alcuni) sono rimaste quasi
del tutto sconosciute?
Non c'è da stupirsi del fatto che
dal 2010 a oggi l'umanità abbia accelerato la propria corsa verso la guerra,
aumentando le possibilità statistiche di produrre un gigantesco conflitto
mondiale, micidiale e sanguinolento, perché "la voglia di guerra e la spirale
dell'odio", secondo tutte le scuole sociologiche accreditate, ha raggiunto
il livello più alto in assoluto dal 1946 a oggi, con un'accelerazione in
progressione geometrica delle spinte bellicose. La causa principale di questa
preparazione dell'opinione pubblica verso la guerra mondiale (vedi Venezuela,
Iraq, Siria, Afghanistan, Libia, Ucraina, Nigeria, e altre 57 nazioni nel
mondo, coinvolte in attività belliche operative e una diffusione quotidiana di
violenze) consiste nella cancellazione del dibattito, nella soppressione di
notizie e informazioni e nella totale censura dei movimenti pacifisti
internazionali. Si ascolta, di solito, soltanto la voce di qualche pacifinto o
di qualche apparente arbitro. Il pacifista parte dal presupposto che in guerra
hanno torto tutti, quindi va evitata a ogni costo. Il lavoro del pacifista è 24
ore al giorno, in tempo di pace, proprio per far sì che la pace rimanga; essa,
infatti, va difesa, sostenuta, salvaguardata. Quando scoppia la guerra, il
pacifista diventa un intellettuale disoccupato. Noi viviamo la nostra
quotidianità intrisi in un teatro costante di violenza che annuncia futuri
scenari raccapriccianti, basta seguire l'uso del linguaggio nello scambio
politico in rete, sui social networks. Se lo sommiamo all'assopimento
collettivo delle coscienze, alla disinformazione, all'indifferenza, al cinismo
corrente, alla mancanza di strumenti culturali, si comprende come stiano
prevalendo nel mondo le pulsioni tanatogene che spingono verso la guerra. E'
necessario muoversi adesso, di corsa. Di gran corsa. Il tempo è scaduto. ( da sergiodicorimodiglianji.blogspot.it ) leggi
Sorpasso storico, gli Usa oggi sono «il
più grande produttore mondiale di petrolio e gas»
Secondo i dati raccolti e diffusi oggi in un rapporto da Bank of America,
gli Stati uniti hanno raggiunto la vetta dei produttori di energia fossile: nei
primi 6 mesi dell’anno nessun’altro ha prodotto più petrolio greggio, neanche
l’Arabia saudita. Un dato che, sommato all’altro record di produzione
energetica (quello di gas naturale, conquistato già nel 2010) dà una
prospettiva più chiara del successo economico che è tornato da tempo a
contraddistinguere le performance americane. Nessun pasto però è gratis, e gli Usa stanno pagando
cara la loro scorpacciata di petrolio. Gli investimenti annuali in petrolio e
gas negli Stati Uniti hanno raggiunto «il record di 200 miliardi dollari»,
sottolinea Blanch. Una cifra enorme, che sta garantendo agli Usa un vantaggio
competitivo incredibile sul terreno dell’economia globalizzata, ma comunque con
l’aspettativa di un fuoco di paglia. Secondo il già citato report della IEA il
primato statunitense nella produzione di energia fossile è destinato
rapidamente a declinare, entro il 2020 e probabilmente prima, dato che gli Usa
sembra stiano bruciando tutte le tappe. Nessun pasto però è gratis, e gli Usa stanno pagando
cara la loro scorpacciata di petrolio. Gli investimenti annuali in petrolio e
gas negli Stati Uniti hanno raggiunto «il record di 200 miliardi dollari». Una
cifra enorme, che sta garantendo agli Usa un vantaggio competitivo incredibile
sul terreno dell’economia globalizzata, ma comunque con l’aspettativa di un
fuoco di paglia. Secondo il già citato report della IEA il primato statunitense
nella produzione di energia fossile è destinato rapidamente a declinare, entro
il 2020 (e probabilmente prima, dato che gli Usa sembra stiano bruciando tutte
le tappe ( Luca Aterini da greenreport.it ) leggi
India: Nuova Delhi sull'orlo
del collasso
Inquinamento e traffico stanno portando New Delhi
all'esplosione. Con 80 milioni di veicoli circolanti e mille nuove
immatricolazioni ogni giorno, la rete stradale si sta rivelando completamente
insufficiente nonostante la massiccia costruzione di sopraelevate degli ultimi
anni. New Delhi, seconda metropoli
più popolosa al mondo con 25 milioni di abitanti è sull'orlo del collasso per
gli enormi problemi causati dal sovraffollamento in termini di inquinamento,
trasporto urbano inadeguato, scarsità idrica e l'assenza di pianificazione
urbanistica. Le nuove linee della metropolitana, che trasporta circa 2
milioni di pendolari al giorno, contribuiscono solo in parte alla soluzione del
grosso problema della mobilità urbana. Di conseguenza, da alcuni anni si
registra un aumento record dell'inquinamento dell'aria, in termini di polveri
sottili e, in particolare, di quelle con diametro di 2,5 micron, le più
pericolose per la salute perché si depositano negli alveoli dei polmoni. Se non
si interverrà per ridurre il traffico, l'inquinamento atmosferico è destinato a
raddoppiare entro il 2020. ( da ecodallecitta.it
) leggi
La foto del giorno: Aula in
seduta plenaria vuota: è il Parlamento Europeo che discute della Palestina
“ Un autentica vergogna” scrivono gli spagnoli di Podemos. " Non c'era nessuno, anche perché dei 28 paesi che compongono l'unione,
ben 25 vendono armi a Israele, ad Hamas, poi a Israele, poi ad Hamas, poi ad
Israele, poi ad Hamas. Ogni tanto compaiono in televisione e piagnucolano con
discorsi retorici sulla pace. Branco di ipocriti, e gregge di sciocchi chi
sostiene una parte o l'altra. Soltanto una visione pacifista può dare un
contributo: basterebbe non vender loro nessuna arma, a nessuno... "
scrive Sergio Di Cori Modigliani
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Il punto di vista del Gruppo
Cinque Terre
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
ECOLETTERA del Gruppo Cinque Terre vi segnala ogni 15 giorni interventi, documenti, appuntamenti, rimandando ai siti del gruppo o ad altri link
Segui le news
selezionate dal GCT su facebook : facebook.com/gruppocinqueterre
Nessun commento:
Posta un commento