Pensavo che con il mattarellum , introdotto dopo il
referendum di Segni , Pannella e altri nel
1994 ( maggioritario attraverso collegi uninominali e liste bloccate nella
quota proporzionale) e con il successivo porcellum
nel 2005, sgradevole fin dal nomignolo,
( premio di maggioranza 55%, soglie
differenziate per chi sta dentro o fuori coalizioni, singolare strabismo fra
Camera e Senato ) la faccia tosta e il disprezzo della democrazia
rappresentativa avessero raggiunto il
massimo.
La Corte Costituzionale ci ha
messo una decina di anni per dirlo: “mio Dio, come siamo caduti in basso”. Ha
liquidato il porcellum lasciando qualcosa di simile ad un sistema proporzionale
imperfetto, che solo con alcuni indispensabili ritocchi ( ad esempio soglia al
5% per tutti, reintroduzione almeno parziale delle preferenze, magari lasciando
al partito la designazione dei soli capilista), si riconcilierebbe con la democrazia
rappresentativa. Ma il partito a due
poli della cosiddetta casta, che alcuni chiamano centrodestrasinistra, è
terrorizzato dal sistema proporzionale
limitato da un quorum . Con il quale, comunque vada, PD e FI dovrebbero
restituire il maltolto a qualcuno ( se gli va bene 150 parlamentari ).
Con il proporzionale limitato
ogni lista otterrebbe seggi in proporzione ai voti ottenuti, la frammentazione sarebbe eliminata facilmente
e definitivamente dalla soglia unica
e uguale per tutti del 5%; il numero di
partiti si stabilizzerebbe probabilmente
fra 3 e 6 e finalmente i governi nascerebbero ri-trovando un accordo di
compromesso serio sulle diverse visioni del paese che ognuno , se ce l’ha,
sarebbe costretto a spiegare agli elettori invece di raccontare favolette nei talk show
dei propri amici di cordata.
E’ bene chiarire che il proporzionale limitato non
ha nulla a che fare con il cosiddetto proporzionale
puro ( cioè senza nessuna soglia di sbarramento) con il quale invece si
arruolerebbero i soliti partitini di
contorno, oppure si inventerebbero, come avviene a volte nelle elezioni
regionali che ben si prestano alla manovra. Per non parlare delle liste civetta
anti scorporo già viste con il mattarellum.
Il sistema elettorale
proporzionale limitato da un quorum, che da tempo sosteniamo, che da anni è usato
dalla Germania e da altri paesi, che traspare
dalla sentenza della Corte Costituzionale e che, miracolosamente, è il risultato
emerso dalla consultazione in 5 fasi promossa dal M5Stelle fra gli iscritti, porta a convergere su una
conclusione: non si può praticare una
democrazia compiuta se non si mette mano prima di tutto ad un sistema
elettorale che preservi l’espressione libera del voto e che salvaguardi la rappresentanza, che è “ la
madre di tutte le battaglie “ per la democrazia.
Terrorizzati da un sistema
elettorale proporzionale limitato da un quorum e magari con la possibilità
degli elettori di “interferire “ con le preferenze sulla scelta degli eletti, PD e FI-PDL dal settembre 2011, nel mentre i
propri elettori reali calavano di volta in volta, si sono accordati
progressivamente dietro le quinte per un sistema elettorale truffaldino. Prima Finocchiaro,
Bersani, Violante con Berlusconi, Cicchitto, Schifani , poi passando per la
discussione nel gruppo dei saggi, infine oggi approdando al superporcellum
( non vedo motivi per chiamarlo italicum essendo solo una versione peggiorata
del porcellum) direttamente concordato
fra Berlusconi e Renzi.
Le conseguenze dell’accordo sarebbero tre:
1)
il premio di coalizione ed i quorum elevati (
fino al 12% ) hanno l’obiettivo di cancellare
l’ autonomia di liste e partiti anche
di media dimensione scoraggiando
eventuali fusioni fra i più piccoli; facilitano invece il proliferare di
listarelle anche piccolissime ma gregarie, magari inventate, che inserite nelle
due coalizioni principali portano “i voti degli allocchi “ cioè di elettori inconsapevoli del fatto che non
eleggeranno nessuno di quelli che votano ma contribuiranno esclusivamente al risultato
dei due partiti che hanno inventato il marchingegno. Nelle recenti elezioni in
Sardegna PD e FI hanno modificato le regole, inserito in coalizione 18 liste,
composte da 23 gruppi o partitini diversi, mentre il nuovo quorum del 10 %
sulle liste ha tenuto fuori dal consiglio regionale la Murgia che pure aveva
ottenuto il 10,3%. Mentre 19 liste, a
partire dallo 0,7%, hanno ottenuto seggi.
Il nuovo superporcellum proposto va più
in là: nessun seggio agli alleati ma, si può immaginare, premi di consolazione successivi al voto ( un
sottosegretario, una municipalizzata, una consulenza ministeriale….). I partiti gregari, incapaci a trovare progetti comuni, sono molti
ma in fin dei conti fanno comodo: una ventina di sigle, molte delle quali usano
le porte girevoli entrando e uscendo imprevedibilmente a destra o a sinistra,
tanto ormai le differenze sono minime.
2)
tutto il sistema di partiti e partitini assuefatti
alle logiche di casta, di destra, leghisti fino ai fratellini d'Italia da una
parte oppure le innumerevoli sinistre, i
tanti orfani dell’ulivismo, ( quando con
il 2% si guadagnava il proprio gruppetto di eletti ed una aliquota sicura dal
finanziamento pubblico per tirare avanti ma non si incideva su nulla di
rilevante), chiederanno per favore di
entrare in coalizione o più semplicemente cambieranno casacca o mestiere
vista la mancanza di motivi per continuare. Nessuno aprirà più bocca su programmi,
idee, progetti, per non complicarsi la
vita. Si renderà così impossibile
confrontare proposte e riferimenti sociali o culturali. E’ già una realtà nei comuni , dove spesso partitini che prendono qualche voto dichiarandosi
magari no tav, no inceneritori, no cemento, ambientalisti, di sinistra, civici etc. , poi stanno tranquilli e silenziosi a
guadagnarsi la pagnotta in maggioranze con quelli che mandano avanti tav,
inceneritori e cemento, facendo prevalere il proprio tornaconto ( vedi la
perfetta complicità sui contributi nel
caso del consiglio regionale del Lazio).
La chiamano: contribuire alla governabilità. Incapaci di ripensamenti, in un lento processo
di annichilimento politico fino a diventare infine del tutto subalterni e
insieme irrilevanti, si farebbe
rinascere così dalle ceneri un nuovo caricaturale bipolarismo.
3)
il
M5Stelle, che non si allea con nessuno (
teorizzarlo è una sciocchezza ma nella pratica è una insormontabile necessità
data dalla mancanza oggi di altri soggetti di qualche peso davvero autonomi ), non deve avere alcuna possibilità di vincere
le elezioni e ciò che più conta , di
governare, stante anche l’insormontabile ostacolo del doppio turno a
cui potrebbe arrivare nel caso di un clamoroso e improbabile successo ( cioè
superare il 30% ). A quel punto si scoprirebbe che R&B sono i portavoce di
un unico sistema di potere che farà tutto il possibile, nella legalità o al di fuori
di essa, per non lasciare il campo ad un vero processo innovatore di riforma e
risanamento del paese; e che non sono per nulla turbati, ma anzi ben favoriti ,
dal potenziale astensionismo di metà degli elettori.
Tutto nero
quindi ? Solo scenari pessimisti ?
Non esattamente.
Nell’immediato c’è da sperare che il M5Stelle, che non riesce ad uscire dalla precarietà
organizzativa e decisionale dei movimenti nascenti , diventi adulto e si dia
una organizzazione più funzionale e più diffusa nel territorio oltre che
nell’etere. Che Grillo la smetta di urlare e farsi impallinare come un fesso dai
media in agguato, visto che sui contenuti ha totalmente ragione ed avrebbe la
possibilità di stravincere se parlasse con calma di quelli, comprendendo
che c’è un diverso contesto e uditorio fra un comizio in piazza, una intervista
in TV ed un incontro in Parlamento. Che gli eletti grillini ( ormai quasi 1500
), che sono la vera risorsa in grado di allargare il consenso oggi bloccato,
riescano a convincere una parte di quel 40% di elettori che con le più diverse
ragioni non voteranno nessuno , a fare invece una scelta. Sono loro che
decidono il futuro del paese ; se stanno tutti a casa vincono PD & FI e
l’Italia non cambierà di una virgola.
Il M5Stelle da
solo non è ovviamente in grado di governare il paese, ( sarebbero auspicabili e necessari altri protagonisti che però non ci sono ) ma una sua parziale
vittoria , a partire ad esempio dalle elezioni europee dove ci sono meno
trappole, manderebbe a pezzi il finto sistema
bipolare e i cento partitini inutili che hanno sfinito l’Italia: solo dalle loro macerie potranno emergere nuove
energie, nuove convergenze, nuove alleanze.
* Gruppo
Cinque Terre
( testo base
per la pubblicazione sul n.8 di BARRICATE di marzo )
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