2 febbraio 2014

Chi vota è più ricco ?



un articolo interessante sul Fatto Quotidiano ed un mio breve commento

“Usa, chi vota è più ricco. Così la lotta alle disuguaglianze rimane solo sulla carta”


Il libro "Who votes now?" dimostra che le diverse condizioni sociali tra chi vota e chi si astiene spiegano il divario tra la lotta alle disuguaglianze e la mancanza di misure effettive volte a ridurlo.


Ridurre le diseguaglianze è ormai una delle costanti di molti programmi politici. La domanda da porsi adesso è perché nulla, o molto poco, nonostante i tanti discorsi, venga effettivamente realizzato. “Who Votes Now?” (“Chi Vota Adesso?”), il libro di Jan E. Leighley dell’American University di Washington e Jonathan Nagler della New York University, tenta di rispondere al quesito……

di Alberto Mucci  su ilfattoquotidiano.it - 2 febbraio 2014 -  continua qui


Caro  Alberto Mucci, caro Fattoquotidiano, il tema dell’articolo “ Usa, chi vota è più ricco. Così la lotta alle disuguaglianze rimane solo sulla carta ” è tema lodevole e poco discusso, anzi accuratamente evitato in tempi di golpismo sui sistemi elettorali. Il fatto però di avere meno di 30 anni , di spostarti fra Italia, Usa ed Africa, di scrivere un po’ per il giornale un po’ per ilfatto  epperò di voler fare il giornalista, sembra di capire non “embedded” , sollecita minore approssimazione sia per gli Usa ( il sogno realizzato dei nostri Renzi-Berlusconi ) sia per l’Italia ( dove l’incubo R&B sembrerebbe vicino).


In Usa i cittadini in età di voto sono circa 260 milioni, quelli che svolgono le procedure complesse per  acquisirne il diritto e poi lo hanno praticato  sono variati fra il 2000 ( Al Gore-Bush) ed il 2012 (Obama 2- Romney) dai 106 ai 126 milioni. Il “grande successo” di Obama 1 ( 2008) è dovuto a 66,7 milioni di elettori ( il dato è incerto perché in USA non vanno troppo per il sottile ). Gli altri 200 milioni hanno fatto altro.

L’assunto dell’articolo si conferma ma insieme si aggrava e non spiega la sostanza ( a casa mia si dice “la ciccia”).  Molti americani non votano perché il sistema bipolare, dove il collegio uninominale di fatto è uno dei 52 stati federati, rende inutile andare al seggio se non voti uno dei due candidati; che sono in parte più o meno uguale finanziati dalle lobby ( petrolio, nucleare, assicurazioni, armamenti ,etc ) che per non sbagliare finanziano entrambi . Esistono altri partiti , dai Verdi al Partito Libertario ed altri “Indipendenti”, che non hanno ne soldi , ne accesso ai media, per quanto nelle elezioni locali abbiano spesso risultati rilevanti. Non è che sono solo poveri, sono privati di fatto della possibilità di scegliere altro.  E’ insomma il sogno realizzato di R & B: pochi, ricchi ma buoni.

Che in Italia invece sia meglio è solo una illusione ottica di un  Nagler poco informato  ( ma di riflesso pare anche tua ) dovuta alla “stampa serva” come si diceva ai miei tempi. Non è esatto che nelle politiche del febbraio 2013  ha votato il 75,3%. Il diritto di voto era per 50.449.979 alla Camera e la quarantina di liste e listarelle ( sollecitate dal maggioritario imbroglione del porcellum ) hanno ottenuto 34.002.524 voti. A casa mia è circa il 67% (pesano le innumerevoli  bianche e nulle che non sono più frutto di errore ma precisa scelta). Per la cronaca PD+PDL  nel 2013  hanno preso sommati insieme 15.977.495 voti, cioè il 32% ( meno di un terzo ) dei 50 milioni di potenziali elettori. A spanne quasi 10 milioni in meno del 2008. Se poi si guarda alle regionali e locali successive al febbraio 2013 per i due è una tragedia. Capito perché i due partitini del “bipolarismo che dà stabilità” ( a loro) stanno partorendo il golpe del superporcellum ?

Quindi nessuna sottovalutazione, siamo sulla buona strada per partorire il più illiberale, vergognoso, antidemocratico, elitario e imbroglione sistema elettorale come minimo di tutto l’Occidente. Mussolini , se potesse, ci invidierebbe alla grande: questi due stanno facendo di meglio e senza neanche olio di ricino. Con il silenzioso e più o meno consapevole assenso di almeno una decina di milioni di italiani di destracentrosinistra che si immaginano eternamente garantiti ( salvo rimorsi successivi ) e se ne fottono delle condizioni degli altri 30 milioni ( nella sua sempre eccessivamente rozza analisi Grillo ha perfettamente ragione ).  Se andrà in porto il Golpe, e se come prevedibile si arriverà al secondo turno, è molto probabile che 30 milioni di elettori staranno a casa. 

D’altronde l’astensionismo - antagonista, di protesta, di rassegnazione, di indifferenza - è il più coccolato, sperato, vezzeggiato, strumento di sopravvivenza della Casta.
 R & B ovviamente ci contano. Perchè altrimenti vanno a casa loro.


Massimo Marino

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