“Usa, chi vota è più ricco.
Così la lotta alle disuguaglianze rimane solo sulla carta”
Il libro
"Who votes now?" dimostra che le diverse condizioni sociali tra chi
vota e chi si astiene spiegano il divario tra la lotta alle disuguaglianze e la
mancanza di misure effettive volte a ridurlo.
Ridurre le diseguaglianze è ormai una delle costanti
di molti programmi politici. La domanda da porsi adesso è perché nulla, o molto
poco, nonostante i tanti discorsi, venga effettivamente realizzato. “Who Votes
Now?” (“Chi Vota Adesso?”), il libro di Jan E. Leighley dell’American
University di Washington e Jonathan Nagler della New York University, tenta di
rispondere al quesito……
di Alberto Mucci
su ilfattoquotidiano.it - 2 febbraio 2014 - continua qui
Caro Alberto
Mucci, caro Fattoquotidiano, il tema dell’articolo “ Usa,
chi vota è più ricco. Così la lotta alle disuguaglianze rimane solo sulla carta
” è tema lodevole e poco discusso, anzi accuratamente evitato in tempi di
golpismo sui sistemi elettorali. Il fatto però di avere meno di 30 anni , di
spostarti fra Italia, Usa ed Africa, di scrivere un po’ per il giornale un po’ per ilfatto epperò di voler fare il giornalista, sembra di
capire non “embedded” , sollecita minore approssimazione sia per gli Usa ( il
sogno realizzato dei nostri Renzi-Berlusconi ) sia per l’Italia ( dove l’incubo
R&B sembrerebbe vicino).
In Usa i cittadini in età di voto sono circa 260 milioni,
quelli che svolgono le procedure complesse per acquisirne il diritto e poi lo hanno praticato
sono variati fra il 2000 ( Al Gore-Bush)
ed il 2012 (Obama 2- Romney) dai 106 ai 126 milioni. Il “grande successo” di
Obama 1 ( 2008) è dovuto a 66,7 milioni di elettori ( il dato è incerto perché in
USA non vanno troppo per il sottile ). Gli altri 200 milioni hanno fatto altro.
L’assunto dell’articolo si conferma ma insieme si aggrava e non spiega la sostanza
( a casa mia si dice “la ciccia”). Molti americani non votano perché il
sistema bipolare, dove il collegio uninominale di fatto è uno dei 52 stati
federati, rende inutile andare al seggio se non voti uno dei due candidati; che
sono in parte più o meno uguale finanziati dalle lobby ( petrolio, nucleare,
assicurazioni, armamenti ,etc ) che per non sbagliare finanziano entrambi .
Esistono altri partiti , dai Verdi al Partito Libertario ed altri “Indipendenti”,
che non hanno ne soldi , ne accesso ai media, per quanto nelle elezioni locali
abbiano spesso risultati rilevanti. Non è
che sono solo poveri, sono privati di fatto della possibilità di scegliere
altro. E’ insomma il sogno realizzato di R & B: pochi, ricchi ma buoni.
Che in Italia invece sia meglio è solo una illusione
ottica di un Nagler poco informato ( ma di riflesso pare anche tua ) dovuta alla “stampa
serva” come si diceva ai miei tempi. Non è esatto che nelle politiche del febbraio 2013 ha
votato il 75,3%. Il diritto di voto era per 50.449.979 alla Camera e la
quarantina di liste e listarelle ( sollecitate dal maggioritario imbroglione del porcellum )
hanno ottenuto 34.002.524 voti. A casa mia è circa il 67% (pesano le
innumerevoli bianche e nulle che non
sono più frutto di errore ma precisa scelta). Per la cronaca PD+PDL nel 2013 hanno preso sommati insieme 15.977.495 voti,
cioè il 32% ( meno di un terzo ) dei 50 milioni di potenziali elettori. A
spanne quasi 10 milioni in meno del 2008.
Se poi si guarda alle regionali e locali successive al febbraio 2013 per i due
è una tragedia. Capito perché i due partitini del “bipolarismo che dà stabilità”
( a loro) stanno partorendo il golpe del superporcellum ?
Quindi nessuna
sottovalutazione, siamo sulla buona strada per partorire il più illiberale, vergognoso, antidemocratico, elitario e imbroglione sistema elettorale come minimo di
tutto l’Occidente. Mussolini , se potesse, ci invidierebbe alla grande: questi
due stanno facendo di meglio e senza neanche olio di ricino. Con il silenzioso
e più o meno consapevole assenso di almeno una decina di milioni di italiani di
destracentrosinistra che si immaginano eternamente garantiti ( salvo rimorsi
successivi ) e se ne fottono delle condizioni degli altri 30 milioni ( nella sua
sempre eccessivamente rozza analisi Grillo
ha perfettamente ragione ). Se andrà
in porto il Golpe, e se come prevedibile si arriverà al secondo turno, è molto
probabile che 30 milioni di elettori staranno a casa.
D’altronde l’astensionismo
- antagonista, di protesta, di rassegnazione, di indifferenza - è il più
coccolato, sperato, vezzeggiato, strumento di sopravvivenza della Casta.
R
& B ovviamente ci contano. Perchè altrimenti vanno a casa loro.
Massimo Marino
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