di Claudia Leporatti
Il nuovo partito verde ungherese, Lehet Más a Politika (LMP), è riuscito ad inserirsi in Parlamento alle elezioni di domenica 11 aprile, superando la soglia di sbarramento del 5% . Il partito vincitore delle elezioni, FIDESZ (56,36% dei voti), dovrebbe formare il nuovo Governo entro il 13 maggio. Insieme al partito conservatore, il nuovo Parlamento si compone del Partito Socialista MSZP (19,30% dei voti) e di altri due partiti, con presenza minore, uno di estrema destra (Jobbik, 16,70% dei voti) e l'altro verde (LMP, con il 7,78% dei voti).
Ne Il Sole 24 Ore di oggi, Piero Ignazi dedica un articolo ai movimenti di destra ed estrema destra in Ungheria. L'excursus storico parte dal fascismo di Julius Gömbös e dell'ammiraglio Horthy, al regime nazional-socialista con il Partito delle Croci Frecciate durante
A commento dei risultati di domenica, LMP mette in guardia dalla possibilità che FIDESZ raggiunga la maggioranza dei 2/3 dopo i ballottaggi del prossimo 25 aprile, richiamando tutti i privilegi di cui il nuovo Governo godrebbe in quel caso, primo tra tutti quello di poter modificare
La storia di Lehet Más a Politika
Vediamo in dettaglio come si presenta il nuovo partito, nato nel 2009 da una ONG formata nel 2008 e definita “iniziativa sociale”. I temi principali attorno a cui ruota il programma di LMP sono la protezione dell'ambiente, lo sviluppo sostenibile e la lotta alla corruzione dell'attuale classe politica. Una formazione che si presenta promettendo di portare rinnovamento e freschezza in una politica poco gradita, accusata di essere corrotta e classista, formata da pochi eletti circondati dai loro amici, parenti e da persone con cui condividono interessi di qualche tipo. LMP si pone a rappresentanza dei cittadini, non dei politici, e promuove la carta del dialogo con i sostenitori e con gll oppositori, a sostituire la formula del monologo politico. Al primo posto nella lista di programmi che LMP intende portare avanti , troviamo la creazione di limitazioni in favore dell'ecologia, la tutela delle risorse energetiche e dell'ambiente. A seguire la cooperazione con i paesi vicini, la sicurezza alimentare abbinata alla promozione del food di alta qualità, la gestione sostenibile di trasporti ed energia e l'impegno per ridurre la povertà. Non mancano argomenti come la creazione di nuovi posti di lavoro, la cooperazione sociale, la distibuzione equa di bene e tasse, la trasparenza, e la garanzia di diritti umani e libertà fondamentali.
da http://www.itlgroup.eu/magazine/ 15 aprile
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