di Elisa Bianco
Come molte altre città americane, anche Detroit, capitale dell’industria automobilistica statunitense, è stata violentemente colpita dalla crisi economica, che ha portato, tra i vari effetti collaterali, una drastica riduzione del numero di abitanti e, di conseguenza, un vasto abbandono di molte aree residenziali. Secondo alcune stime, si calcola che gli edifici abbandonati siano circa 33.500, per un totale di
Questa disponibilità di grandi appezzamenti di terreno e la crisi economica che impedisce di avere il denaro sufficiente per attuare investimenti importanti, ha fornito al sindaco di Detroit i presupposti per varare un piano innovativo di sviluppo urbano: i progetti proposti prevedono la conversione dei quartieri residenziali abbandonati in terreno agricolo da destinare ai cittadini rimasti. In altre parole, se le intenzioni si concretizzeranno, le case inabitate saranno sostituite da altrettanti orti urbani.
Tra i soggetti che potrebbero trarre maggiori vantaggi da questa proposta vi è un’associazione chiamata Urban Farming, nata proprio a Detroit nel 2005. Lo scopo principale della sua attività è la riconversione dei terreni inutilizzati in orti, per rendere più sostenibili le città e al contempo fornire cibo anche a chi non ha i mezzi per procurarselo. Urban Farming, inoltre, associa all’attività di coltivazione anche un importante ruolo sociale, poiché molti degli affidatari delle coltivazioni appartengono a programmi di riabilitazione di ex carcerati; il raccolto effettuato viene poi distribuito gratuitamente a chi l’ha coltivato e a quanti desiderano prendervi parte. L’attività dell’associazione si può sostenere in diversi modi, sia con donazioni economiche sia dedicando il proprio tempo alla cura degli orti.
Detroit looks at downsizing to save city - dal sito del The Washington Times
( da :Eco dalle città )
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