Biodiversità a rischio, degrado del suolo e inquinamento acustico. Questi sono solo alcuni dei problemi del territorio italiano che emergono dall’edizione 2009 dell’Annuario dei dati ambientali, presentato ieri a Roma dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). In particolare, nell’anno della biodiversità, è allarmante che ci sia un grado di estinzione delle specie animali e vegetali «senza precedenti », che riguarda il 23% degli uccelli, il 15% dei mammiferi e addirittura il 66% di pesci d’acqua dolce, rettili e an- fibi. Tra i più a rischio ci sono i volatili, in particolare quelli degli ambienti agricoli, come allodola, balestruccio e rondine.
Oltre la fauna è in pericolo anche la flora, con il 15% delle piante superiori e il 40% di quelle inferiori in estinzione, mentre si espande di circa 5mila 500 ettari l’anno il patrimonio forestale nazionale; aumentano anche le Zps (Zone di protezione speciale) ormai pari al 14,5% del territorio e i Siti di importanza comunitaria (Sic), ben 2mila 228 sul 15% del territorio. Tra le cause che portano all’estinzione delle specie c’è il bracconaggio, e sono d’attualità i vincoli alla caccia, dopo che mercoledì
Cambiamenti climatici e riscaldamento continuano la loro marcia: nel corso degli ultimi 27 anni, nel nostro paese la temperatura media è aumentata di un grado, e il subcommissario dell’Ispra, Stefano Laporta, ha confermato che il dato «ricalca un trend globale». Potrebbero essere inondati «circa
In realtà, considerando i piccoli sismi, in Italia c’è un terremoto ogni 30 secondi, come ha confermato il ricercatore del servizio geologico Luca Guerrieri, per il quale «è necessaria maggiore prevenzione, non tanto sul nuovo costruito, già soggetto a leggi antisismiche, quanto sulle vecchie costruzioni e i beni culturali». Forte in tutto il paese il rischio di frane, coi censimenti dell’Ispra che ne hanno individuato più di 485mila, in un’area di oltre 20mila
Infine, tra le cause di peggioramento della qualità della vita e dell’ambiente c’è sicuramente l’inquinamento acustico: nel 45,5% dei 3mila 645 controlli effettuati c’è stato un superamento dei limiti vigenti, contro il 47,7% registrato del 2007. nel 2008 le sorgenti più disturbanti sono state le attività commerciali e di servizio (43,2%), le attività produttive (28%) e le infrastrutture stradali (22,9%).
da econews 15 aprile 2010
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