5 aprile 2010

L’UE liquida il controllo interparlamentare sulla sua politica di difesa

( da www.voltairenet.org reseau de presse non-alignèe )

I dieci Stati membri dell’Unione Europea Occidentale (UEO), hanno annunciato, senza preavviso, il 31 marzo 2010, la dissoluzione di questa struttura. Tutti gli organi amministrativi saranno liquidati entro la fine di giugno 2011. Questa decisione è stata accelerata dall’annuncio, il 13 marzo, dell’imminente denuncia del Trattato di Bruxelles (1948) da parte del Regno Unito.
Constatando che il Trattato di Lisbona istituisce una clausola di mutua difesa, Germania, Belgio, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito ritengono che l’UE prenda il posto della UEO e hanno, dunque, smantellato l’organizzazione.


In realtà, gli organi esecutivi della UEO erano inattivi da lungo tempo, solo l’Assemblea parlamentare operava. Contrariamente a molte raccomandazioni a questo proposito, il trattato di Lisbona non istituisce un organo di controllo interparlamentare sulla politica europea di sicurezza e difesa (PESD), o trasferisce i poteri dell’Assemblea parlamentare dell’UEO al Parlamento europeo.
Alla fine di questo gioco di prestigio, si va, senza un dibattito negli stati interessati, verso un nuovo quadro istituzionale, in cui il controllo della politica europea... sarà affidato all’Assemblea parlamentare della NATO. Nel frattempo, viene effettuato solo il controllo dei parlamentari nazionali, che è insufficiente e apre la porta ad abusi di potere.

A Bruxelles, l’Alto rappresentante Cathy Ashton gestisce il Collegio Europeo di Sicurezza e Difesa, l’Istituto Europeo per gli Studi sulla Sicurezza, il Centro Satellitare (CSUE) e l’Agenzia Europea di Difesa (EDA), cui deve essere aggiunto il Servizio Europeo per l’Azione Esterna (un’agenzia di intelligence in via di creazione). Le truppe dell’Unione sono impegnate nel Golfo di Aden, Bosnia-Erzegovina e Ciad.

Nell’ultima conferenza di sicurezza, a Monaco di Baviera, il ministro degli affari esteri tedesco, Guido Westerwelle, aveva sostenuto la creazione di un esercito europeo. Il progetto, respinto dalla Francia nel 1954, è il modo migliore per subordinare la difesa europea alla NATO, come previsto dall’articolo 42 del trattato di Lisbona (che è testualmente l’articolo I-41 del progetto di trattato costituzionale europeo, che è stato respinto da francesi e olandesi).

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