Non sono 51 ma 53 gli eurodeputati Ecologisti e Verdi; questo è quanto scaturisce dalla riverifica dei voti in particolare in Austria.
Sono 10 in più dei 43 ad inizio legislatura del 2004, poi diventati 47.
90 eletti di varie nazioni, fra i quali 21 del PD italiano devono ancora decidere, entro il 29 giugno, in quale gruppo andare. Per costituire un gruppo nuovo servono 25 membri di 7 diverse nazioni.
Per conto degli ecologisti Cohn Bendit ha comunque già annunciato la contrarietà dei Verdi alla rielezione del conservatore Jose Manuel Barroso alla presidenza della Commissione europea, l’organo esecutivo dell’Unione Europea avvenuta nel 2004 con l’accordo fra i Conservatori (Democristiani) e i Socialdemocratici, che oggi, al contrario dei Verdi, si sono decisamente indeboliti .
A ridosso delle elezioni europee sono state pubblicate le statistiche secondo le quali nel 70% delle votazioni nei 5 anni passati Conservatori e Socialdemocratici hanno votato insieme, anche se di frequente, su alcune questioni ambientali poste dagli ecologisti si sono dispiegate maggioranze diverse comprendenti a volte anche il gruppo dei Socialcomunisti e dei Liberali.
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