3 giugno 2009

Il fumo danneggia la salute, smettere garantisce benefici

Il fumo è, secondo una definizione data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “la prima causa di morte facilmente evitabile”, responsabile ogni anno della morte di circa cinque milioni di persone in tutto il mondo per cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Un numero destinato ad arrivare a dieci milioni entro il 2030, se non saranno adottate misure efficaci. Il fumo fa male alla salute e causa diversi danni. Il fumo compromette le difese immunitarie contro la placca batterica, causa ingiallimento dello smalto dei denti e aumenta il rischio di gengiviti; è causa di rapido invecchiamento e di perdita di luminosità della pelle, oltre che di un aumento del rischio di irsutismo e raceudine nelle donne fumatrici. .. numerosi sono gli organi che il fumo prende di mira fino a distruggerli: l’apparato respiratorio (con rischi di cancro del polmone, della faringe, della laringe, dell’esofago e della bocca), l’apparato circolatorio (rischi di infarto del miocardio ed ictus), ma anche l’apparato riproduttivo maschile e femminile dei fumatori (rischi di impotenza per l’uomo e di infertilità per la donna, oltre che rischio di menopausa precoce) sono seriamente più a rischio rispetto a chi non fuma; basti pensare che secondo l’OMS circa il 90-95% dei tumori polmonari, l’80-85% delle bronchiti croniche e il 20-25% degli incidenti cardiovascolari sono causati dal fumo di tabacco.

Visto lo scenario, smettere di fumare sembra essere l’unica soluzione ragionevole. Ma come si può vincere su un’autentica dipendenza dell’organismo
alla nicotina? Il fattore psicologico è fondamentale. L’elenco dei benefici garantiti smettendo è lungo e sostanzioso: dopo una settimana tutti i sensi si affinano e denti, capelli e pelle diventano più luminosi; dopo un mese si manifestano i primi miglioramenti nell’apparato respiratorio (la tosse elimina le sostanze dannose e diminuisce sensibilmente il rischio di problemi respiratori); dopo un anno scende il rischio cardiovascolare e, dopo alcuni anni, le probabilità di sviluppare un tumore o altre patologie serie tornano ad essere all’incirca pari a quello di un non fumatore.

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