18 giugno 2009

Referendum: Invito alla astensione… e alla riflessione

Il 21 giugno sono previste le votazioni su tre referendum che modificano profondamente il sistema elettorale della camera e del senato:
Votando SI al primo si attribuisce il premio di maggioranza, cioè l’attribuzione del 55% degli eletti nazionalmente, al partito che ha preso più voti invece che alla coalizione vincente.
Nel secondo, in modo analogo per il Senato, si attribuisce il 55% degli eletti al partito con più voti regione per regione.
Il premio viene attribuito in ogni caso, senza una soglia da raggiungere; una proposta peggiore di quella della famosa legge truffa degli anni ’50 e paragonabile alla legge Acerbo, con la quale Mussolini in modo semi-legale istaurò il regime fascista in Italia.
Il terzo,quello della scheda verde, è un referendum-civetta presentato con l’obiettivo di spingere gli elettori al seggio; prevede l’abrogazione della candidatura multipla di un candidato in diversi collegi; proposta probabilmente condivisa dal 95% degli elettori .

I promotori formali del referendum sono Segni ,Guzzetta ed altri, gli stessi che hanno promosso iniziative analoghe a metà degli anni ‘ 90 favorendo l’introduzione del maggioritario e del premio di maggioranza che hanno reso caotici i sistemi elettorali ( 9 diversi sistemi per nove livelli di elezione), favorito il rafforzamento indebito dei due principali partiti , senza fermare le logiche di casta dilaganti che anzi si sono rafforzate. Iniziative che hanno impedito l’introduzione del sistema proporzionale alla tedesca (con la soglia al 3-4%) e un diverso e più contenuto sistema di finaziamento pubblico ai partiti ed alla editoria collegata. Azioni che avrebbero avuto reale efficacia nel contenere e ridurre la proliferazione di partitini dell’1%.
Le firme sono state raccolte tre anni fa principalmente con il sostegno di Alleanza Nazionale (oggi nel PDL) ma anche con alcune adesioni nell’area del centro-sinistra.
Di fatto PDL e PD sostengono formalmente il SI ,tutti gli altri partiti sono contrari indicando per la gran parte l’astensione come lo il comportamento più valido per opporsi al referendum.
Il voto NO, come la scheda bianca o l’annullamento della scheda, nella specifica situazione hanno di fatto lo stessso effetto del SI favorendo il raggiungimento del quorum .stabilito dalla legge al 50,1%.
Sono false ed hanno l’obiettivo di creare confusione le asserzioni che il SI permetterebbe di ridiscutere l’attuale sistema elettorale; con la vittoria dei SI il testo risultante “si regge da solo” senza necessità di interventi che comunque, per legge non possono che andare nella direzione del referendum; il PDL ha già chiarito che se vincono i SI non c’è nulla da discutere.

Poiché i due referendum penalizzano ulteriormente tutte le forze quasi- grandi ,medie e piccole nel superamento degli sbarramenti al 4 e all’8%, la vittoria dei si avrebbe un singolare effetto : il primo ed il secondo partito pur ricevendo meno voti rispetto al passato avrebbero più eletti. Qualcosa di simile è già avvenuto alle elezioni europee dove l’accordo fra PDL e PD per introdurre la soglia del 4% ha permesso ai due partiti sommati più o meno gli stessi eletti del 2004 pur avendo perduto più di sei milioni di voti e quasi il 10%.
E’ da notare che dall’analisi delle scadenze elettorali recenti (comprese regionali in Abruzzo e Sardegna ) pubblicate sul blog, gli elettori votano sempre meno , in misura rilevante, i due partiti PDL e PD anche se questi influenzano o controllano totalmente l’informazione televisiva e dei quotidiani e si apprestano a contenere l’espansione della rete web molto più difficile da condizionare.
Per quanto molti ancora lo pensino, i 3 referendum non toccano minimamente la questione preferenze e non modificano quindi nulla del sistema delle liste bloccate e predefinite per gli eletti.

Se il referendum superasse il quorum l’Italia passerebbe dal regime democratico del dopoguerra basato su una pluralità di partiti ad un diverso sistema ; l’attuale partito di maggioranza ed il capo del governo potrebbero, alla prima occasione provocare le elezioni anticipate; le pericolose conseguenze dei referendum stanno destando crescente preoccupazione fra i giuristi ( compresi parecchi che inizialmente erano favorevoli ed oggi dopo tre anni parlano di “pericoli per la democrazia”) che denunciano la scarsa attenzione di molti elettori alla rilevanza della questione.
Anche nel campo dell’informazione sta crescendo rapidamente una diversa consapevolezza dei pericoli che la democrazia corre nel paese.

Per questi motivi l’ASTENSIONE è la scelta migliore per respingere seccamente i referendum, in quanto il NO, la scheda bianca o annullata hanno effetti reali identici al SI.
Nelle realtà dove sono presenti i ballottaggi si può naturalmente rifiutare le schede attinenti ai referendum.
Il referendum-civetta ( il terzo, scheda verde) è ovviamente condivisibile; tuttavia, anche considerata la particolare composizione dei seggi in molte zone , va valutata da ognuno la possibilità che la presenza al seggio per un solo voto possa favorire brogli , particolarmente facili introducendo e registrando altre schede.


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Massimo Marino blog ECO www.eco-ecoblog.blogspot.com

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