18 gennaio 2009

Tempi moderni alla GTT




Torino, Comune del centro-sinistra, con un sindaco gettonato per diventare leader non si sa bene perché, di un futuro PD del nord e un city manager, il capo dei dirigenti comunali, del quale ci vergogniamo a scrivere lo stipendio lordo annuo.
Provincia del centro-sinistra, Regione del centro-sinistra.
Praticamente un sogno per molti. Un po’ meno alla GTT, l’azienda di trasporti proprietà 100% del Comune, nata nel 2003 dalla fusione di ATM e SATTI. L’azienda gestisce anche 50.000 posti auto (con relative multe), la neonata linea del metrò e varie ferrovie locali. In totale 5450 dipendenti .
Vuole unificarsi con l’ATM di Milano per fare una “grande azienda di trasporti.”

Alla GTT, nota anche per il bell’acquisto di un bus ad idrogeno costato 6 milioni di euro, usato per un mesetto durante le Olimpiadi, poi abbandonato in un deposito (se ne riparla nel 2020), in tempi antichi i sindacati, (ben 6 presenti ) avevano ottenuto che nelle nuove assunzioni il 50% fossero donne (attualmente 140 autiste, anche carine e simpatiche, un vero fiore all’occhiello della città ). Inoltre le donne (o gli uomini) con figli piccoli e senza un altro genitore in casa, varie decine di persone vista l’estensione dei nuclei famigliari di single e di separati, avevano ottenuto la possibilità di fare un orario diverso (dalle 9 alle 16) per poter portare i figli a scuola, evitando per le donne i turni di tarda sera.
Ma i tempi cambiano e la cosa deve aver messo in seria crisi i bilanci, l’organizzazione, i programmi dell’azienda che ha deciso di abolire tutto (50% nelle assunzioni, orari e turni speciali). Saranno le prove per fare il PD del nord, sarà un modo per risanare i bilanci, sarà che agli utenti non piacciono le donne, che sarà….. tempi moderni.

il bus da 6 milioni di euro

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