4 gennaio 2009

Povera Italia… il caso Crotone

TG3 12 novembre 2008
A fine Settembre del 2008 la procura della Republica di Catanzaro (Procuratore Bruni) a seguito dell’indagine di polizia “Black mountains” ha sequestrato 18 aree disseminate nel territorio crotonese fino a Cutro e Isola Capo Rizzuto, nelle quali nel corso degli anni ’90 ben 350.000 tonnellate di rifiuti tossici, nocivi e radioattivi provenienti principalmente dalla Pertussola Sud (Enichem) di Crotone miscelate a polveri provenienti dalla Ilva di Taranto sono state utilizzate come materiali edilizi per la costruzione di case, scuole, piazzali, strutture aeroportuali, varie costruzioni ed opere pubbliche compreso l’Ospedale e le opere strutturali dell’acquedotto. I residui industriali contenevano alte percentuali di Zinco, Piombo, Arsenico, Mercurio ed altri metalli in concentrazioni altamente nocive. In particolare le Ferriti provenienti dalla lavorazione dello Zinco ma anche altri rifiuti tossici provenienti dalla Montedison a base di fosforite e contenenti significative concentrazioni di Uranio invece di finire in un apposito impianto in Sardegna venivano mescolate ad altri materiali e distribuite in campagne e frutteti oltre che in materiali edilizi. Sette gli indagati, fra i quali rappresentanti legali di ditte edili e 3 funzionari dell'azienda sanitaria regionale.

Il crotonese è notoriamente una delle aree della Calabria ad alta densità mafiosa, aree protagoniste di gravi episodi di violenza politica:numerosi esponenti politici regionali e nazionali sono stati incriminati negli ultimi anni per numerosi e gravi reati. Nell’ottobre del 2005 Franco Fortugno vice-presidente del Consiglio regionale viene ucciso all’uscita del seggio delle primarie dell’Unione (molti ritengono siano coinvolti esponenti della sua stessa area politica).Pochi mesi prima Ottavio Bruni che era stato presidente della Provincia di Vibo Valentia si dimette da coordinatore provinciale del Partito Democratico quando trapela che la donna misteriosa fermata a fine Luglio insieme al latitante Francesco Fortuna (clan mafioso dei Bonavota, fornito di arsenale di kalashnikov e revolver) è sua figlia. A Giugno il consigliere regionale UDC Dionisio Gallo ex assessore e membro della Commissione regionale antimafia viene condannato a 4 anni per voto di scambio politico-mafioso.Questi sono alcuni degli innumerevoli casi di mala politica che coinvolgono da anni esponenti di destra, centro e sinistra della regione. Tant’è che la Regione Calabria governata dal traballante e inossidabile Loiero ha definito una legge regionale che permette la provvisoria sospensione dalla carica dei consiglieri regionali inquisiti che dopo 18 mesi possono rientrare al loro posto.
Il caso dei rifiuti tossici utilizzati in tale quantità assume rilievo nazionale per le possibili gravi conseguenze che può avere sulla salute di migliaia di cittadini e per le dimensioni e le difficoltà ad intervenire con azioni di bonifica.

Tuttavia il caso è ben più grave di quanto emerso nelle ultime settimane.
Le illegalità e l’inquinamento ambientale prodotto nel crotonese erano tutte cose già note, anzi notissime, dal 1995 quando un procuratore di Catanzaro, allora meno conosciuto di oggi, Luigi De Magistris, avviò una serrata indagine su questi smaltimenti illegali e nel 1998 portò sotto inchiesta 19 persone (11 arrestati) fra responsabili di aziende e funzionari publici, compreso l’allora assessore regionale all’ambiente Sergio Stancato del CCD e suoi collaboratori. La dimensione dei reati ed alcuni accertamenti riguardanti un aumento di tumori nell’area di Pertussola erano tali che ne venne coinvolta perfino la Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, voluta dai Verdi, perché fù contestato per la prima volta il reato di disastro ambientale colposo. Inspiegabilmente però De Magistris viene improvvisamente allontanato dalla procura di Catanzaro senza poter procedere al rinvio a giudizio degli indagati. Quando nel 2002 ritorna, 4 anni dopo, il fascicolo è ancora lì, fermo all’udienza preliminare. Il processo di fatto si spegne ed a seguito dei ritardi, nel 2007 tutti i reati cadono in prescrizione.L’assessore inquisito Stancato si ripresenta alle elezioni regionali del 2005 e con circa 2700 preferenze viene rieletto in Consiglio regionale dove attualmente è Segretario della V Commissione “Riforme e decentramento”,componente del “Comitato di Coordinamento istituzionale” e presidente del “Comitato regionale di controllo contabile”. Nato nella DC degli anni ’80 e passato attraverso vari gruppi dell’area di centro è oggi esponente del gruppo “Calabria popolare democratica”nato da una costola del partito di Mastella quando l’anno scorso l’UDEUR è entrato in crisi. Il fondatore del gruppo, Pasquale Maria Tripodi, ex assessore regionale ai trasporti, ha qualche problema nel Febbraio scorso quando viene arrestato ma poi rilasciato, perde solo la delega assessorile e supera anche il fatto che il suo amico-autista Fortunato La Face viene fermato dai carabinieri su una macchina che nascondeva sotto il sedile una pistola con silenziatore e matricola abrasa, un silenziatore e una calzamaglia nera per il volto.
Sui rifiuti e l’inquinamento cala per quasi un decennio il silenzio. Nel 2003 una nota riservatissima prodotta dal Prefetto dell’epoca afferma che “ la Pertusola ha causato un elevato inquinamento a tutta la zona che, uno studio commissionato ad istituzioni universitarie dall’Alto Commissariato per i Rifiuti, ha definito altissimo…per fortuna la notizia non si è propagata, perché in caso contrario si sarebbe determinata, a mio avviso, una situazione pericolosa per l’ordine pubblico”. La questione era già ben nota nel 1999 ai tecnici dell’ENEA che, inviati a fare rilevamenti della radioattività, appena attivarono i contatori “scapparono via come se avessero avuto il peperoncino nel sedere”, come riferì qualcuno della Procura presente.

Mentre in recenti interviste a Sky TG24 ed altre TV locali De Magistris pone inquietanti domande sul comportamento di parti della magistratura locale che hanno ignorato per 10 anni l’emergenza di quanto era sotto gli occhi di tutti, il Ministero dell’Ambiente il 5 dicembre ha ricevuto il progetto preliminare per la bonifica dalla Syndal. Il 10 gennaio dovrebbe definire l’iter della bonifica che si presenta come un operazione (ed un affare economico ) gigantesco, di dimensione e di costi paragonabile a quello dell’emergenza campana e come tale altamente appetibile per molti comprese le mafie dell’intero sud del paese. Ma quali società potrebbero essere coinvolte nella bonifica? Eliminati i concorrenti esteri (in particolare belgi) si parla della Fisia-Impregilo (quella delle ecoballe campane) e della Syndal, un nome nuovo che ha restituito la verginità alla ex Enichem che non più tardi del luglio scorso è stata a sua volta condannata dal tribunale di Torino al mega-risarcimento di 1,9 miliardi di euro per l’inquinamento da DDT del Lago Maggiore e con vari altri reati ambientali in itinere.
Nel frattempo importanti filmati, acquisiti agli atti, che mostravano gli operai di due imprese crotonesi inquisite che miscelavano i rifiuti tossici e poi li sotterravano sono misteriosamente scomparsi o danneggiati.

1 commento:

  1. Anonimo08:59

    terrificante...ma perchè non ho mai sentito questa cosa in tv?

    RispondiElimina