di Simona
Gauri *
Qualche
giorno fa mi è caduto l’occhio su alcune fotografie scattate da un mio amico di
Londra sul Southbank (la passeggiata sulla riva sud del Tamigi, nota come
centro artistico della città): la lunga banchina di cemento era sparita,
lasciando il posto a chiome di alberi, fioriere il legno e vaso contenenti
ortaggi.
Incuriosita,
l’ho contattato, per nulla stupita che i londinesi siano capaci di tali
meraviglie nella loro città, e così ho scoperto dell’Eden Project.
EDEN PROJECT
L’Eden
Project – un’associazione particolarmente attiva in Cornovaglia – si
è incaricato di “tappare” una mancanza dell’amministrazione comunale londinese:
quando il Southbank venne progettato, includeva più di 1200mq di ponte
scoperto, mai completato dagli architetti che si occuparono poi della costruzione
del complesso. Nel corso di alcuni mesi, l’Eden Project, con l’aiuto degli
studenti, di cittadini della zona Sud di Londra e gruppi di giovani, ha
costruito il nuovo parco pubblico. Non solo: questa iniziativa non riguarda
solo il recupero e l’abbellimento urbano, ma anche il recupero “umano”. Molti
homeless stazionano e dormono nell’area del Southbank, ed Eden Project ha
voluto dar loro una chance, dando loro un impiego fisso nell’orticoltura urbana.
IL FESTIVAL
DEL MONDO
Dentro al
giardino, infatti, vengono coltivati ortaggi freschi provenienti da tutto il
mondo, per riflettere lo spirito del “Festival of the World” (Festival del
Mondo, ndt) che si sta svolgendo sul Southbank in questi giorni e che continuerà
per tutta l’estate. Patate blu, peperoni narga e olive vengono
coltivate insieme ai prodotti tipici della terra Britannica. Il giardino, in
stile inglese, viene completato da un piccolo roseto e, vicino al caffé del
giardino, un’area dedicata alle orchidee.
Altri
progetti sono in cantiere, come un’area ancora da allestire sul tetto che
ospita la “A room for London” (Una stanza per Londra, ndt) che produce
energia eolica.
Insomma, il green building trova la sua
massima espressione a Londra, che è anche una scuola a cielo aperto per il
design sostenibile e l’eco-architettura.
Per ora c’è
solo da lasciarsi stupire, godersi le creazioni londinesi e provare a copiarle
in Italia, magari…
[Grazie a
Whoru per le fotografie e per la segnalazione dell'evento]
* da salute.leonardo.it , 6
agosto 2013
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