costruire
la transizione: un nuovo ecologismo – democrazia – giustizia – nuovi lavori
EDITORIALE L’insostenibile leggerezza del restare
piccoli piccoli…
Sta per
fallire l’iniziativa referendaria di un gruppo, non molto conosciuto, che
raccoglie firme per la drastica riduzione degli stipendi dei nostri amici
parlamentari, i più pagati d’Europa. Un altro gruppo chiede di fatto l’eliminazione del finanziamento pubblico ai
partiti. Un terzo gruppetto ha elaborato un’ ottima proposta per una riforma del sistema elettorale in senso
proporzionale molto simile all’ottimo sistema tedesco ma è ferma lì e
ovviamente non andrà da nessuna parte. Si potrebbe continuare citando altre
iniziative, promosse magari attraverso
Facebook, che raccolgono rapidamente migliaia di adesioni convinte ma
restano virtuali sul web. Movimenti locali, petizioni, punteggiano il territorio, sono una
ricchezza, ma la mancanza di un protagonista generale ne indebolisce le
possibilità. Serve un azione generale per chiudere con gli inceneritori. Soltanto alcuni gruppi impegnati sui temi della pace denunciano
in questi giorni che nell’era del governo tecnico l’Italia ha iniziato a usare i propri aerei
per bombardare in Afghanistan.
Intanto dove
si fa o si dovrebbe fare la politica seria, quella con la P maiuscola, i soliti
tre discutono, con riservatezza, di qual è il sistema migliore, nel mentre si
recita la scena delle primarie, per modificare il sistema elettorale in modo da
tenere fuori dal prossimo parlamento o rendere irrilevanti non solo i grillini
ma anche le varie sinistre, i tanti frammenti ecologisti, civici, alternativi,
i momentanei astensionisti vecchi e
nuovi, le diverse espressioni dei movimenti che in alcune occasioni (esempio i
referendum) hanno mostrato di poter diventare anche maggioranza nel paese.
L’ultimo gruppo nato, battezzato in due incontri a Firenze e a Parma, dopo
quattro giorni di approfondito dibattito
si è dato un nome, una bozza di statuto, un coordinamento provvisorio,
accenna al valore dell’idea della conversione ecologica, ed ha addirittura
deciso (per il momento) di non essere interessato a primarie o coalizioni con
il PD. Probabilmente correrebbe, però non è chiaro insieme a chi, nella
prossima gara elettorale dove, è probabile, senza coalizioni e larghe alleanze
alternative nessuno entrerà in parlamento neppure con il 10%.
Almeno una decina
di movimenti, gruppi, partitini, che sulle iniziative accennate all’inizio e su
molte altre troverebbero facilmente una posizione comune, e che probabilmente
insieme potrebbero essere forza maggioritaria nel paese, a tutto pensano
(leaderchip, regolette, nomi e simboli) tranne che a tentare di sciogliere la
aggrovigliata matassa di reciproci veti e diffidenze e mettere in primo piano
un possibile scenario diverso che non sia quello di un governo montiano dopo
Monti e metà del paese che non conti nulla. Grillo immagina di cavarsela da
solo, credendo davvero ai sondaggi da guerra psicologica che gli danno un
improbabile 20%: se non ce la fa pazienza, se ne riparlerà fra 5-10 anni. Ma
con la stessa identica logica si
muovono anche quelli che aspirano al 2%
o a 2 posti in qualche coalizione impresentabile dell’ultima ora. L’idea di discutere seriamente un programma
comune e dare una svolta al paese, al
momento non va per la maggiore, anzi non va proprio…
Prevale
l’insostenibile leggerezza del restare piccoli…piccoli..
Gruppo delle Cinque
Terre 4/15
luglio 2012
Le spiagge private raddoppiate in dieci anni:
l’accesso al mare svenduto in cambio di pochi soldi e molto cemento. Sono un
bene comune, ma costituiscono un affare privato. Appartengono giuridicamente
allo Stato, e quindi a tutti i cittadini, ma dal 2001 a oggi, gli stabilimenti
sono più che raddoppiati, passando da 5.368 a circa 12 mila, fino a occupare
900 chilometri di costa: un quarto di quella adatta alla balneazione, su un
totale di 8000 chilometri ( di Giovanni Valentini su Eddyburg)
Le rinnovabili e l'exploit del
fotovoltaico creano problemi al settore energetico tradizionale. Il Ministro
dello Sviluppo Economico ne prende atto ed esegue, mettendo un freno alle
energie pulite. Gli unici settori in crescita ora dovranno tagliare giro
d'affari e addetti. E ora vogliamo anche una strategia energetica nazionale da
questi signori? (di Leonardo Berlen da www.qualenergia.it )
La Francia, secondo quanto ha riportato Le
Figaro, intende riesaminare ed eventualmente rinunciare a dieci progetti di
linee ferroviarie ad alta velocità e tra questi vi sarebbe la linea
Torino-Lione. Il ministro del bilancio francese Jerome Cahuzac ha dichiarato
ieri che lo Stato ha previsto una serie di progetti senza averne fissato i
finanziamenti e, per questo, il governo non avrà altra scelta che rinunciare ad
alcune opzioni. Secondo il giornale è sotto esame anche la Torino Lione,
a causa del costo elevato (12 miliardi) e del calo del traffico merci. (da www.ilcambiamento.it )
“Diaz dovrebbe avere una distribuzione nelle scuole. Stiamo facendo
il possibile affinchè il film Diaz
possa avere una distribuzione capillare negli istituti. Provo tristezza e perplessità
perché in realtà tutti i fatti di sangue peggiori della vicenda non sono stati
sanzionati ma prescritti”, ha concluso Vicari. “Credo che la democrazia abbia
bisogno di un presidio continuo; a Genova per qualche giorno non c’era nulla di
simile ad una democrazia. Queste vicende sono gravi ed è importante che anche
il cinema non faccia calare l’attenzione su questi eventi”. ( da www.radiowebitalia.it )
Contro la crudeltà verso gli
animali: le perreras in Spagna, e le atrocità della corrida
12 tappe e 2200 km da percorrere tra Italia, Francia e Spagna. Attraversando Alpi e Pirenei fino ad arrivare a Siviglia. Non abbiamo molte possibilità di cambiare il mondo , e la nostra civiltà, ma crediamo che ognuno nel suo piccolo possa fare la sua parte. L'importante è credere in ciò che facciamo, mettere le nostre forze insieme per combattere ciò che è sbagliato.
12 tappe e 2200 km da percorrere tra Italia, Francia e Spagna. Attraversando Alpi e Pirenei fino ad arrivare a Siviglia. Non abbiamo molte possibilità di cambiare il mondo , e la nostra civiltà, ma crediamo che ognuno nel suo piccolo possa fare la sua parte. L'importante è credere in ciò che facciamo, mettere le nostre forze insieme per combattere ciò che è sbagliato.
Paul Krugman, premio Nobel dell’Economia 2008, e Richard
Layard, direttore di un centro studi della London School of Economics,
hanno promosso sul Financial Times un manifesto per il buon senso in
economia. Molti responsabili politici insistono sul fatto che la crisi è
stata causata dalla gestione irresponsabile del debito pubblico. Con pochissime
eccezioni – come la Grecia – questo è falso. Invece, le condizioni per la crisi
sono state create da un eccessivo indebitamento del settore privato e dai
prestiti..
Dopo lo scandalo Libor,
un'intervista a Sonia Falconieri dalla Business School londinese. «Credo che negli ultimi anni
abbiamo assistito a un'espansione del settore finanziario che è andato oltre il
suo scopo principale che è quello di sostenere e facilitare lo sviluppo
dell'economia reale. Abbiamo bisogno di ripristinare alcuni confini e riportare
il settore finanziario al suo ruolo fondamentale». ( di Luca
Aterini da www.greenreport.it )
Passeggiando per Amsterdam delle coccinelle disegnate
spiccano nel grigio-ocra delle pietre dei marciapiedi e delle piazze. Sono
sparse un po’ ovunque in città, senza un ordine logico apparente. Non si tratta
di un artista di strada. In quel luogo, su quel pezzetto di marciapiede, poco
tempo prima qualcuno è stato picchiato brutalmente, ha subito atti pesanti di
bullismo, oppure è morto in seguito ad un episodio di zinloos geweld, ovvero violenza insensata, gratuita. Le coccinelle
sono lì come monito a non dimenticare.
È stato inaugurato sabato 23
giugno il Negozio Leggero di Roma, in via Chiabrera 80 – zona San Paolo.
Negozio Leggero è l’esempio concreto di come ricerca ambientale ed
imprenditoria possano dare vita ad un progetto culturale e commerciale per
consumare meglio e in modo più consapevole. Due le parole chiave: riduzione dei rifiuti e dei prezzi
grazie all’eliminazione degli imballaggi e ricerca, perché dietro
al progetto c’è un ente di ricerca (www.negozioleggero.it )
Da lunedì 16 luglio l'hortus
conclusus apre al pubblico. L'orto ospiterà piccoli orti in cassette di legno che
verranno realizzati e avviati all'interno della struttura per poi trasferirsi
sui balconi degli appartamenti di città. Si potrà visitare gli spazi dell'hortus e scoprirne la
suggestiva struttura, osservare le piante che crescono al suo interno e anche portare
a casa un po' di verde nella versione "orto in cassetta".
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