1 Siamo abituati a pensare che le attività
finanziarie si possano ricondurre alla compravendita di azioni e di
obbligazioni statali o private ed al cambio di valute. Storicamente è da almeno
2 secoli che queste contrattazioni si svolgono presso delle borse appositamente
costituite che funzionano secondo regole precise, con la pubblicità dei
quantitativi e dei prezzi e sottoposte ad attività di controllo (attualmente in
Italia La CONSOB). La centralizzazione e la pubblicità hanno la funzione di
garantire la trasparenza del mercato, mentre i controlli hanno la funzione di
garantire la certezza degli scambi e dei pagamenti e la consistenza effettiva
delle società che sono quotate. Pur con degli scivoloni, questa struttura ha
dimostrato, perlomeno, di avere della buona volontà.
2 Negli ultimi 20 anni però molte
cose sono cambiate. Si è cominciato con le operazioni
a termine.
Supponiamo che una grossa
industria alimentare voglia acquistare grano per fare spaghetti. La
pianificazione industriale e commerciale consiglia di acquistare l’anno prima
il quantitativo previsto. Il prezzo della materia prima varia in funzione di
molti fattori, anche meteorologici, oltre che politici o casuali; per cui non
sempre si sa cosa si pagherà quando si ritirerà la merce. L’industria
alimentare ha bisogno di certezze per cui cerca una controparte che si assuma
il rischio della volatilità del prezzo. Può venire fatto un contratto in cui
l’industria pattuisce un prezzo fisso e definito oggi con la controparte che
fra un anno acquisterà il grano al prezzo che si formerà allora e lo girerà
all’industria al prezzo pattuito ora. Se il prezzo sarà superiore ci rimetterà,
se il prezzo è inferiore ci guadagnerà.
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