Quello delle “botticelle” i calessi con cavalli è un lavoro impegnativo, su questo non si discute. E comporta anche qualche rischio. Tanto che il Comune di Roma ha deciso di regolamentarlo: otto ore di lavoro al giorno, non una di più; niente strade con pendenza eccessiva; circuito limitato al centro storico; un’ambulanza sempre a disposizione in caso di infortunio. Oggetto delle nuove disposizioni sono le “botticelle” romane, i calessi per i turisti tirati da cavalli.I nostalgici della vecchia Roma, preferirebbero fermare le macchine e far andare solo le “botticelle”. Gli animalisti sostengono che il nuovo regolamento è un palliativo che non risolve il problema: chiedono che i cavalli siano tolti dal traffico e venga loro riconosciuto lo status di animali d’affezione.
Il paradosso è che i cavalli, che non hanno scelto il business del turismo, continuano a trascinare le carrozzelle.
Invece giovani bipedi (detti anche uomini e disoccupati ) che, sull’esempio dei loro coetanei di grandi metropoli come New York e Londra, amerebbero avere quatro soldi per vivere pedalando a pagamento con le bici-taxi (risciò a tecnologia avanzata che si guidano con poca fatica), incontrano un mare di difficoltà burocratiche.
Insomma non scherziamo..siamo in Italia, pieno medioevo, al massimo i cavalli ma di risciò non se ne parla…siamo mica a New York o Londra..
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